Gubbio – il sacerdote don Giorgio Barbetta, fidei donum in Perù, è stato nominato vescovo ausiliare della diocesi di Huari in Perù

Il Santo Padre ha nominato il reverendo Giorgio Barbetta, del clero della diocesi di Gubbio e fidei donum nella diocesi di Huari dove è rettore del seminario “Señor de Pomallucay”, vescovo ausiliare della diocesi di Huari (in Perú), assegnandogli la sede titolare di Isola.
«Siamo molto lieti per questa sorpresa – commenta mons. Paolucci Bedini, vescovo di Gubbio – perché è un prete incardinato a Gubbio, anche se non è originario di questa diocesi, e poi perché si inserisce nella missione episcopale in terra peruviana di un altro vescovo umbro, mons. Ivo Baldi, partito da Città di Castello come missionario tanti anni fa. Don Giorgio è rimasto pochi anni qui nella nostra diocesi, perché è partito presto per le missioni dell’Operazione Mato Grosso (Omg), ricoprendo vari incarichi nelle parrocchie e nelle opere di questa associazione».
Don Giorgio Barbetta è nato il primo settembre 1971 nella Provincia di Sondrio ed è stato ordinato sacerdote il 20 settembre 1998, incardinato nella diocesi di Gubbio, dopo essersi formato nel Pontificio seminario regionale “Pio XI” di Assisi.
Dopo l’ordinazione è stato parroco di Scheggia e Pascelupo, nella diocesi di Gubbio, dal 1998 al 2000; poi, parroco di Piscobamba, diocesi di Huari, Perú (2001-2002); collaboratore presso la parrocchia di Shilla, diocesi di Huari, Perú (2003-2007). Dal 2007 è rettore del seminario diocesano di Huari, “Señor de Pomallucay”.
«Ci siamo sentiti al telefono stamattina pochi minuti dopo la sua nomina – aggiunge il vescovo Luciano – e l’ho sentito sereno e motivato, molto disponibile a servire la Chiesa di quel territorio, in obbedienza a papa Francesco, con la fiducia di poter fare bene nella semplicità che lo contraddistingue. È molto contento perché la nomina gli è arrivata il 2 dicembre, che è il giorno dell’anniversario della morte del fondatore dell’Omg, padre Ugo De Censi, e anche questo per lui è un segno».
Non è stata ancora decisa la data per la celebrazione dell’ordinazione episcopale di don Giorgio, anche se probabilmente prima tornerà in Italia, anche per la visita ai suoi familiari.
«Gli auguriamo – conclude mons. Paolucci Bedini – di poter essere una presenza di incoraggiamento e una guida ferma e positiva per quella terra molto affaticata, specie nelle zone di grande povertà dove l’Omg sta lavorando da tanti anni».

Perugia – il monaco benedettino dom Elias Candelaria Garcia ordinato presbitero dal cardinale Gualtiero Bassetti nell’abbazia di San Pietro

Per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria del cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, il monaco benedettino dom Elias Candelaria Garcia (Osb) è stato ordinato presbitero nella basilica abbaziale di San Pietro di Perugia, il pomeriggio del 12 dicembre. Concelebranti il vescovo ausiliare mons. Marco Salvi e gli abati benedettini Roberto Dotta, Isidoro Catanesi e Giustino Farnedi. E’ stata una celebrazione vissuta con gioia e gratitudine a Dio da parte della famiglia monastica benedettina di San Paolo Fuori le Mura di Roma e di San Pietro di Perugia, dove don Elias ha maturato la sua chiamata al sacerdozio ed oggi, venerdì 13 dicembre, il neo sacerdote celebra le sue prime S. messe nella basilica di San Pietro di Perugia (in mattinata) e nella basilica di San Paolo FlM di Roma (nel pomeriggio).

E’ stato il cardinale Bassetti, nell’omelia, a parlare dei motivi di questa «gioia» vissuta tra le mura millenarie dell’abbazia di San Pietro, «una gioia che ci riempie il cuore – ha detto il porporato –. Per prima cosa, per la venuta del Signore: Egli è vicino! Torna a visitare il suo popolo, in questo Natale che ricorda a tutti il Dio fatto uomo, la sua venuta nella carne, nella povertà umana; piccolo tra i piccoli; amato e disprezzato; portatore di salvezza eterna». Inoltre, ha aggiunto, «dopo tanto tempo, assistiamo in questa insigne chiesa abbaziale all’ordinazione presbiterale di un figlio di san Benedetto: dom Elias Candelaria Garcìa, nato a Leòn in Messico nel 1984, entrato nell’ordine benedettino nel 2016, dopo una lunga e meditata formazione in Messico, negli Stati Uniti e in Italia».

Il cardinale Bassetti, nel rivolgere il suo saluto anche ai familiari di dom Elias giunti dal Messico, ha ricordato che «oggi (il 12 dicembre, ndr) per i messicani è una giornata particolare. È la festa della Madonna di Guadalupe, patrona dell’intera America Latina. Certo, dom Elias, non potevi scegliere giorno migliore per la tua ordinazione. La Santa Vergine, carissimo, ti sia sempre madre e custode premurosa!».

«La Parola di Dio, scelta per questa sacra ordinazione – ha commentato il presule –, è un invito alla gioia ma anche alla responsabilità. Sentirsi figli Dio, scelti per una missione particolare, rallegra il cuore, ci fa intonare un canto di lode e di ringraziamento al Signore, ma fa scorrere dentro di noi anche quel brivido di santa inquietudine che ci sprona ad impegnarci con maggior slancio e passione nello stile di vita e nel servizio cui siamo chiamati. L’ordine sacro si inserisce, nel tuo caso, carissimo Elias, nella già maturata e convinta adesione alla vita monacale, fatta di rinunce, di condivisione e di donazione totale alla volontà di Dio e alla disponibilità verso i confratelli. Lo Spirito che opera nei nostri cuori ci aiuta ad aprirci alla grazia, che modella la vita e ci rende adatti per la missione… La missione del consacrato non ha confini, e si esplica in tanti modi. Ce lo ricorda san Paolo nella lettera ai Romani».

«San Benedetto, nella sua Regola – ha evidenziato il cardinale –, ha parole precise per il monaco sacerdote: “Il monaco ordinato si guardi dalla vanità e dalla superbia e non creda di poter fare altro che quello che gli ordina l’abate, tenendo sempre presente che d’ora in poi dovrà essere maggiormente sottomesso alla disciplina. Né col pretesto del sacerdozio trascuri l’obbedienza alla Regola o la disciplina, ma anzi progredisca sempre più nelle vie di Dio” (Regola, Cap. LXII)».

Il cardinale Bassetti, rivolgendosi a dom Elias, ha ricordato la sua formazione «a carattere internazionale» che «ti aiuterà ad avvicinare tanti fratelli a Perugia o a Roma, ed essere per loro testimone dell’insegnamento di Gesù».

«La fedeltà alla Regola, agli impegni comunitari e anche alla vita diocesana – ha concluso il porporato – sia per te quel “giogo soave” che unisce a Cristo Signore e ci fa suoi discepoli. Noi, carissimo, ti ricorderemo nelle nostre preghiere e ti saremo vicini nel ministero. Anche tu ricordati di noi nell’orazione. Ricorda la tua comunità, l’abate, il vescovo, a cui sei stretto da vincoli di fedeltà e di carità, e tutto il popolo di Dio, per annunciare e testimoniare la via della santità. Essa sia per tutti, quel cammino di fede che fa intravvedere l’orizzonte della vita nuova in Dio».

Perugia: Il Pranzo di Natale del cardinale Gualtiero Bassetti offerto alle detenute del Carcere. Il 25 dicembre aperto il Punto di Ristoro Sociale Comune-Caritas “San Lorenzo”

Da quasi venti anni il Pastore della Chiesa diocesana di Perugia-Città della Pieve, il giorno di Natale, offre il pranzo alle persone in particolari situazioni di disagio, difficoltà e solitudine, affidando l’organizzazione agli operatori e ai volontari della Caritas diocesana guidata dal diacono Giancarlo Pecetti.

Anche quest’anno il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti rinnova l’invito ai suoi ospiti, rivolgendolo in particolare alle detenute della Casa Circondariale di Perugia Capanne, che visiterà nella mattinata del 25 dicembre per poi pranzare (ore 12) con loro, con il personale di sorveglianza e con i volontari. Il cardinale, molto sensibile alla realtà carceraria dove si reca in visita più di una volta nel corso dell’anno pastorale, ringrazia fin d’ora quanti si sono prodigati a vario titolo per questa iniziativa accolta dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia, in particolar modo la direttrice, la dottoressa Bernardina Di Mario, e il comandate della Polizia penitenziaria, il commissario capo Fulvio Brillo. Si tratta di una iniziativa che vuole fare sentire a questa realtà, spesso ai margini della società, in cui la persona viene rieducata, la vicinanza della comunità cristiana. Un gesto che avviene a Natale quando i cristiani sono chiamati a fare memoria della venuta del Figlio di Dio sulla terra per la salvezza di tutti gli uomini.

Oltre all’iniziativa del Pranzo di Natale in Carcere, a Perugia città, il 25 dicembre, sempre su indicazione del cardinale Bassetti, sarà aperto il Punto di Ristoro “San Lorenzo”, più conosciuto come la “Mensa di via Imbriani 41” (in pieno centro storico), una struttura di valenza sociale avviata in collaborazione dal Comune e dalla Caritas nel 2008, dove quotidianamente circa 70 persone (in gran parte pensionati e invalidi) ricevono un pasto caldo, soprattutto tanta umanità nell’essere accolti ed ascoltati. Il giorno di Natale (ore 13) sarà servito il pranzo a persone in difficoltà e sole, come tutti i giorni e in semplicità, perché l’importante è stare insieme, in un clima familiare. La “Mensa San Lorenzo” è anche un punto di riferimento per le persone anziane del quartiere dove è situata, adiacente all’antica chiesa della Madonna del Carmine.

Sacro Convento Assisi – consegna della “Lampada della pace di San Francesco” al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

I frati del Sacro Convento di Assisi doneranno al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la “Lampada della pace di San Francesco”. La cerimonia di consegna si terrà sabato 14 dicembre dalle 10.30 nella Basilica Superiore di San Francesco. L’evento verrà trasmesso in diretta su RAI1 a cura del TG1. Il Capo dello Stato sarà accolto dal Custode del Sacro Convento, padre Mauro Gambetti, farà visita alla Tomba di San Francesco, parteciperà al XXXIV Concerto di Natale e incontrerà la comunità francescana.

Il riconoscimento, nelle ultime edizioni era stato assegnato al Presidente delle Repubblica Colombiana, Juan Manuel Santos, “per lo sforzo tenuto nei processi di riconciliazione con le Farc”; alla Cancelliera tedesca, Angela Merkel che “nella sua Germania e in Europa, si è distinta nell’opera di conciliazione in favore della pacifica convivenza dei popoli”; e al Re di Giordania, Abdullah II, per “la sua azione e il suo impegno tesi a promuovere i diritti umani, l’armonia tra fedi diverse e l’accoglienza dei rifugiati”.

Alla cerimonia in Basilica Superiore saranno presenti, tra gli altri: il Legato Pontificio per la Basilica di San Francesco, Card. Agostino Vallini, il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Card. Gualtiero Bassetti, a nome del Governo il Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, il Presidente RAI, Marcello Foa, l’Amministratore Delegato RAI, Fabrizio Salini, e il Direttore di RAI1, Teresa De Santis.

Il Concerto di Natale, trasmesso in Eurovisione su Rai1 il 25 dicembre dopo il messaggio Urbi et Orbi di Papa Francesco, è promosso dal Sacro Convento di Assisi, dalla Rai e da Intesa Sanpaolo, con il contributo di Terna. Gli addobbi floreali sono offerti dal comune di Viareggio.

Assisi – domenica 15 dicembre iniziativa al Museo della Memoria; ricordata la figura di Piero Terracina

“Natale al museo” è il titolo dell’iniziativa organizzata dal “Museo della memoria, Assisi 1943-1944” in programma domenica 15 dicembre nei locali dell’esposizione, allestita al Vescovado-Santuario della Spogliazione di Assisi, che racconta la storia degli ebrei salvati nella seconda guerra mondiale. L’iniziativa, rivolta principalmente ai bambini di tutte le età, si sviluppa in diversi momenti: alle 11,15 è prevista la visita guidata, a seguire letture e testimonianze legate al Natale, all’accoglienza e al dono. Nel pomeriggio, a partire dalla 15 sarà possibile partecipare alla caccia al tesoro, alla ricerca di indizi sui personaggi che hanno caratterizzato questa straordinaria pagina di storia assisana. Si continuerà con l’animazione, i laboratori e il trucca bimbi. Sarà allestito inoltre un angolo per la degustazione di cioccolata calda, vin brulé e biscotti. Per l’intera giornata il book-shop-libreria sarà aperto con un ricco assortimento di libri, presepi, icone e altri oggetti per grandi e piccini. “L’iniziativa è volta a tenere sempre più viva la memoria, proprio in questi giorni in cui la scomparsa di Piero Terracina – sottolinea la responsabile del Museo della Memoria, Marina Rosati – ci spinge a proseguire sulla strada del testimonianza”. “Ricordiamo ancora commossi – aggiunge Daniela Fanelli, direttore dell’Opera Casa Papa Giovanni che ha realizzato il Museo – la sua visita in Assisi, del febbraio del 2016, il racconto struggente della sua deportazione, la storia della sua famiglia decimata e soprattutto il monito ai ragazzi ai non farsi attrarre da falsi idoli”. Per tutto il periodo natalizio, a partire da domenica 15 dicembre e fino al 6 gennaio 2020, il Museo osserverà il seguente orario: tutti i giorni dalle 10,30 alle 18,00, ad eccezione del 25 dicembre, del 1 gennaio che sarà aperto solo il pomeriggio a partire dalle 15,00 e di lunedì 6 gennaio aperto tutto il giorno dalle 10,30 alle 18.

Istituto Teologico Assisi – giornata di studio su Agostino Gemelli e Armida Barelli

In occasione del centenario della fondazione dell’Istituto Secolare delle Missionarie della Regalità di Cristo (19 novembre 1919) da parte di padre Agostino Gemelli e Armida Barelli, e dell’analogo anniversario dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (7 dicembre 1921) l’ITA e l’ISSRA organizzano un pomeriggio di studio per rivisitare il carisma e l’intuizione di queste figure rilevanti del Novecento, significative non solo per la Chiesa, ma per tutta la società civile.
Venerdì 13 dicembre 2019 Sala Perfetta Letizia dell’Hotel Domus Pacis di Assisi
“Agostino Gemelli e Armida Barelli – Una sintesi francescana per l’Italia” giornata di studio aperta a tutti gli interessati

PROGRAMMA
15.30 P.Giulio Michelini, Preside ITA
Introduzione e saluti
15.40 Maria Bocci (Università Cattolica del S. Cuore – Milano)
Agostino Gemelli e Armida Barelli, un progetto per l’Italia
16.20 Ernesto Dezza (Pontificia Università Antonianum, Roma – Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano)
L’attualità del genio: Agostino Gemelli interprete di Francesco d’Assisi
17.00 Marcella Serafini (Istituto Teologico di Assisi)
Tra azione e contemplazione: il valore spirituale del lavoro. L’intuizione francescana di Agostino Gemelli e Armida Barelli
17.45 Dibattito e conclusioni

Comitato scientifico: Marcella Serafini e Paolo Capitanucci

segreteria@istitutoteologicoassisi.it
segreteria@issrassisi.it
economato@istitutoteologicoassisi.it

Al Museo diocesano di Terni la rassegna d’arte “Incontri natalizi 2019” nel segno della mondialità

In preparazione al Natale, l’Istess e la Proloco, in collaborazione con il Museo diocesano e il patrocinio dell’assessorato alla cultura del Comune di Terni, promuovono dal 9 al 18 dicembre presso il Museo diocesano di Terni, la rassegna d’arte “Incontri natalizi 2019”, collettiva di pittura, scultura, grafica, fotografia, poesia, presepi e una sezione di filatelica e cartoline natalizie, con eventi culturali dedicati alla solidarietà e pace nel mondo, inaugurata il 9 dicembre dal vescovo Piemontese e dall’assessore alla Cultura de Comune di Terni Andrea Giuli.
L’iniziativa, con la partecipazione di oltre 60 artisti umbri, unisce arte, cultura e mondialità nel segno del dialogo, delle tradizioni popolari locali, dall’arte visiva, originale e creativa. A questo si aggiunge la solidarietà con l’incontro tra le associazioni che si occupano a vario livello di volontariato.
La mostra rimarrà aperta tutti i giorni dalle 16.30 alle 19.00.
Tra le iniziative da segnalare “Signore dacci oggi il nostro pane”, raccolta di ricette popolari a base di pane e non solo, realizzata dai volontari del Centro Missionario diocesano con l’intento di sensibilizzare sul grande problema della fame nel mondo.
Tra gli eventi culturali il 13 dicembre alle ore 16.30 “La forza spirituale del dono” a cura di Cristina Montesi e docente di Economia – Università degli studi di Perugia sede di Terni, e il 14 dicembre ore 16.30 “Terni, la famiglia Tacito e la sua storia” a cura del prof. Armando Rossini.
Il 10 dicembre il recital di poesie in mostra, di quelle partecipanti al “Logo d’oro città di Terni” e di quelle natalizie di ieri e di oggi.
Come ogni anno, sarà possibile scegliere l’opera preferita da parte del pubblico con il voto del “Premio Simpatia” da assegnare all’opera più originale e simpatica delle diverse categorie.
PROGRAMMA
Lunedì 9 dicembre ore 16.30 Inaugurazione mostra “Incontri Natalizi 2019” di pittura, grafica, fotografia, poesia, presepi, pittura, scultura e filatelia. Presentazione “Premio Simpatia del Pubblico”. Presentazione dei progetti dell’Istess, della Pro Loco di Terni e di altre associazioni. Presentazione della raccolta di antiche ricette della tradizione umbra “Dacci oggi il nostro pane” e della bancarella della solidarietà a cura del Centro Missionario di Temi.
Martedì 10 dicembre ore 16.30 – Recital di poesie in vernacolo e in lingua a carattere Natalizio, sacro, sociale, ecologico e per la pace, promosso dalla Pro Loco di Terni. Premio Letterario Nazionale Città di Terni “Logo d’oro 2019”
Mercoledì 11 dicembre – ore 16.30 Presentazione dei calendari 2020, dei presepi e della filatelia in mostra.
Giovedì 12 dicembre – ore 16.30 Visita guidata alla mostra e proiezione di documentari dedicati all’ambiente.
Venerdì 13 dicembre – ore 16.30 “La forza spirituale del dono” a cura della prof.ssa Cristina Molatesi docente di Economia all’Universtà di Perugia
Sabato 14 dicembre ore 16.30 – “Temi la famiglia Tacito e la sua storia” a cura del prof. Armando Rossini. Visita guidata alla mostra.
Domenica 15 dicembre ore 16.30 – Proiezione di documentari dedicati alle cartoline natalizie e d’arte.
Lunedì 16 Dicembre ore 10.30 Visita guidata alla mostra per le scuole, con proiezione di documentari legati all’ambiente e al Natale.
Ore 16.30 Recital di poesie in vernacolo e in lingua a cura della Pro Loco di Terni.
Martedì 17 dicembre – ore 16.30 Proiezione del film “Viaggio ecumenico in Grecia” a cura della dott.ssa Elisabetta Lomoro e consegua del “Premio Simpatia del Pubblico”.
Mercoledì 18 dicembre – ore 16.30 Consegna degli attestati di partecipazione agli artisti, proiezione dei documentari natalizi.
Ore 18.00 Chiusura mostra “Incontri Natalizi 2019”

Mostra di arte sacra nella cripta della concattedrale di Città della Pieve

E’ stato un pomeriggio della solennità dell’Immacolata Concezione (8 dicembre) molto intenso per il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti a Città della Pieve. Dopo l’inaugurazione della nuova sede Caritas parrocchiale, il cardinale ha inaugurato, insieme al sindaco Fausto Risini, una interessante mostra di arte sacra di opere rappresentative l’Annunciazione e la Natività, raccontata anche attraverso la modernità di elementi multimediali. L’occasione della mostra, ospitata nei suggestivi ambienti della cripta della concattedrale dei Ss. Gervasio e Protasio, è nata dal recente restauro di due predelle dall’impianto primitivista, di anonimo maestro, databile tra la fine del XV secolo e l’inizio del XVI secolo; restauro realizzato grazie alla collaborazione tra l’Università della Tuscia e il Capitolo della concattedrale di Città della Pieve. Le due predelle sono parte di un’opera più complessa di cui si sono perse notizie, opere centrali di questa mostra fruibile fino al 6 gennaio 2020, realizzata dalla sinergia tra Chiesa locale ed Amministrazione comunale, curata dall’arciprete della concattedrale don Simone Sorbaioli, dal direttore del Museo del Duomo Matteo Pifferi e dall’assessore comunale alla cultura Luca Marchegiani, che hanno presentato l’esposizione ai numerosi visitatori.

Il cardinale Bassetti si è compiaciuto per l’iniziativa di alto valore culturale che va ad arricchire Città della Pieve, scrigno prezioso di storia e di arte a cui il presule è molto legato. Non a caso ha voluto personalmente presenziare i due eventi inaugurali pur avendo molti impegni pastorali nelle domeniche di Avvento. «Ci tenevo oggi ad essere a Città della Pieve – ha commentato il cardinale –, perché il Pastore doveva essere presente in questo momento. Ci tengo per tutto quello che si fa a Città della Pieve, perché possa risplendere nella sua dignità di ex Diocesi. Ricordiamoci che questa è una città che per diversi secoli ha avuto un vescovo, un successore degli Apostoli e io sento questo “clima” che si respira, perché è anche il DNA di Città della Pieve, ed è significativo che venga condiviso dalle componenti civile e religiosa della comunità che collaborano per il bene comune sia a livello sociale che culturale».

Il cardinale Bassetti, prima dell’inaugurazione della mostra, ha celebrato la S. messa della festa dell’Immacolata nella concattedrale. Nel commentare la Parola di Dio, il cardinale ha ricordato che «il peccato di Adamo non è la disobbedienza per aver mangiato il “frutto proibito”, ma è il non essersi fidato di Dio. E questa è la radice dei nostri peccati. Ogni nostro peccato lo possiamo fare risalire ad una mancanza di fede». Soffermandosi sul messaggio evangelico dell’Annunciazione, il presule ha sottolineato che «Maria è il sogno di Dio per l’umanità. Una umanità rinnovata, guarita dal male, aperta all’amore di Dio e del prossimo, che ha saputo dire fino in fondo sì al Signore. Maria è un sogno che Dio non smette di sognare e che noi fin d’ora possiamo realizzare».

Città della Pieve: Inaugurata la nuova sede della Caritas diocesana. Il cardinale Gualtiero Bassetti: «Sono ambienti decorosi, rispettosi e pieni di calore umano»

«Dare una sede dignitosa alla Caritas, perché la Carità è il fondamento della vita della Parrocchia, è quello che è stato fatto a Città della Pieve nel ristrutturare i locali in disuso da tempo del complesso del Santuario diocesano della Madonna di Fatima». Lo ha sottolineato all’inizio del suo intervento il cardinale Gualtiero Bassetti, nel pomeriggio della solennità dell’Immacolata Concezione (8 dicembre), all’inaugurazione della nuova sede Caritas parrocchiale con il Centro di ascolto e il servizio di distribuzione prodotti alimentari di prima necessità, vestiti e materiale scolastico e ludico per bambini, alla presenza del sindaco Fausto Risini, del direttore della Caritas diocesana il diacono Giancarlo Pecetti, del parroco don Simone Sorbaioli e di numerosi parrocchiani. «Sono ambienti decorosi, rispettosi e pieni di calore umano – ha proseguito il cardinale –. Come ci preoccupiamo dell’oratorio e delle sale per il catechismo, così le persone in difficoltà devono trovare quel rispetto e quell’accoglienza che esse meritano e che rende anche la Caritas più accettabile perché chiedere un aiuto è un atto di umiltà».

Il sindaco Risini, nel portare il saluto dell’Amministrazione comunale, ha detto che «fa onore a questa città, che vuole essere accogliente e sente la necessità della Carità, una sede della Caritas messa accuratamente a nuovo. Questa sede è anche in un luogo appartato, dove per certi aspetti viene salvaguardata la riservatezza. La Caritas incarna valori condivisi anche dalla comunità civile».

Il parroco don Sorbaioli, che ha fortemente voluto questo luogo di Carità insieme a una decina di volontari ben motivati, ha evidenziato «l’intesa che c’è da anni tra la Chiesa locale e le Istituzioni civili pievesi, le cui strutture comunali, in primis i Servizi sociali, ci danno il loro supporto. Questo determina un’attenzione condivisa alle necessità delle persone più in difficoltà. Stiamo cercando sempre di più di creare una rete per unire le forze in ambito di interventi socio-caritativi».

Gli operatori volontari della Caritas, nel ringraziare quanti si sono adoperati per la realizzazione della nuova sede, hanno detto: «Cerchiamo di aiutare chi è in difficoltà fornendogli alimenti e vestiti, oltre a sostenere diverse famiglie nel pagamento delle utenze domestiche e nell’acquisto di medicinali. Ma la cosa più grande che facciamo è il sorriso nell’accogliere e nell’ascoltare le persone, che ricambiano il nostro aiuto portandoci dei piccoli doni».

Don Sorbaioli, nell’evidenziare l’impegno profuso dai volontari in quest’opera di Carità, che svolgono due volte alla settimana (mercoledì e sabato, dalle ore 9 alle 11), ha spiegato come hanno realizzato questa sede che si sviluppa su una superficie di circa 150 mq tra Centro di ascolto e il Servizio di distribuzione-emporio. «Innanzitutto – ha precisato – con una donazione di una famiglia pievese, che ha finanziato la maggior parte dei lavori strutturali e con l’impiego delle offerte che arrivano in Caritas, in particolare quelle raccolte durante i funerali che i familiari del defunto donano alla Parrocchia. Penso che sia significativo che quest’opera di Carità porti anche il nome e il ricordo dei fratelli defunti della nostra comunità».

Il direttore della Caritas diocesana, nel ringraziare i volontari, ha ricordato a tutti i presenti che «quando riceviamo i poveri teniamo sempre in mente quattro parole: accoglienza, ascolto, conoscenza dei problemi e discernimento di come possiamo aiutare, dando soprattutto speranza, la persona angosciata, distrutta… e qualche volta anche aggressiva perché disperata».

Significativa è stata la testimonianza del prof. Mauro Antini, primario oncologico emerito dell’Ospedale S. Eugenio di Roma, pievese di adozione. La sua è stata una «testimonianza di Carità laica, di un uomo non rigorosamente di chiesa», si è definito Antini, ma che «partecipa nel suo piccolo alla dimensione umana della vita. Che cosa è che alla fine unisce gli uomini? La Solidarietà in senso laico e la Carità in senso cristiano. Non importa capire che la Carità è la sorella della Fede e della Speranza. A me fa piacere pensare che dietro al concetto di Carità ci sia un tentativo di restituire a persone che si trovano nel bisogno il senso stesso della motivazione di vita, cioè recuperare quella caratteristica di pensare faticosamente positivamente nei riguardi del futuro, perché in questo ci si sente un po’ assistiti e contemporaneamente amati. Questo è raro che succeda all’interno di un ospedale, dove prevale il tecnicismo e poco il contatto umano che sta alla base di tutto: chiamiamolo Solidarietà, chiamiamolo Carità, perché dare dà più gioia che ricevere».

Perugia: Inaugurato il presepe in piazza IV Novembre. Il cardinale Gualtiero Bassetti: «Nel presepe c’è posto per tutti noi, qualunque sia la nostra condizione interiore».

«Nel presepe ritroviamo tutta la bontà e tutta la tenerezza di Dio. Il presepe, per chi l’accoglie nella propria vita, è un Vangelo vivo. Il presepe, cari ragazzi, manifesta la dolcezza delle nostre famiglie, perché è la storia di una Famiglia». Così il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, nel pomeriggio della vigilia della Solennità dell’Immacolata Concezione (7 dicembre), in una gremita piazza IV Novembre di Perugia, all’inaugurazione del presepe allestito da un gruppo di giovani ospiti delle opere segno della Caritas diocesana nelle Logge di Braccio, all’esterno della cattedrale di San Lorenzo, davanti alla splendida duecentesca Fontana Maggiore. Insieme al cardinale c’erano il sindaco del capoluogo umbro Andrea Romizi e alcuni componenti della Giunta comunale; soprattutto c’erano centinaia di bambini insieme alle loro famiglie, 400 dei quali alunni della Scuola Montessori che si sono esibiti in un concerto canoro-musicale natalizio sulla gradinata della cattedrale. A tutti loro il cardinale Bassetti, prima di benedire il presepe, ha rivolto queste parole di auguro ricordando che «nel presepe ci siamo tutti: c’è Maria, c’è Giuseppe, c’è Gesù, ci sono i bambini e non solo i bambini di Perugia e d’Italia. Nel presepe ci sono i bambini di tutto il mondo. Nel presepe ci sono i poveri, ci sono i ricchi, ci sono i pastori e c’è posto per tutti noi, qualunque sia la nostra condizione interiore».

«Nel presepe – ha sottolineato il presidente della Cei – ci sono anche quei bambini che li hanno trovati in fondo al mare annegati, abbracciati alle loro mamme, perché nel presepe è descritta la vita di tutti e di tutti i giorni. Amici che mi ascoltate: ritorniamo bambini e non dimentichiamo quando i nostri genitori ci educavano alla fede e in ogni famiglia c’era un presepe. Io mi auguro che questo segno della nostra vita cristiana e della nostra società, come dice papa Francesco nella sua lettera apostolica dedicata al presepe, ritorni in tutte le famiglie. Per questo ho voluto il presepe più bello e più solenne degli altri anni anche in questa piazza. Ragazzi, famiglie, io vi auguro con tutto il cuore di potere sperimentare la tenerezza di un Dio che ci ama e che si è fatto uomo. “Dio è amore” e ai piedi del presepe meritate questa frase».