Perugia – la visita natalizia del vescovo ausiliare mons. Marco Salvi ai detenuti e alle detenute. Annunciati dalla direttrice Bernardina Di Mario importanti progetti occupazionali per il 2020

Ad anticipare il Pranzo di Natale in carcere del cardinale Gualtiero Bassetti, è stata la visita del vescovo ausiliare mons. Marco Salvi, lo scorso fine settimana, ai detenuti e alle detenute, al personale educativo e di sorveglianza e ai volontari della Casa Circondariale di Capanne Perugia.

La celebrazione eucaristica natalizia ha visto la partecipazione di circa 200 tra detenuti e detenute, presieduta da mons. Salvi insieme al cappellano della struttura padre Francesco Bonucci e al cappellano del Perugia Calcio padre Mauro Angelini, entrambi dell’Ordine dei Frati Minori. La liturgia è stata animata dalla Comunità Magnificat e un detenuto ha donato a mons. Salvi un crocifisso da lui realizzato.

Tra i volontari delle associazioni operanti in carcere c’era il segretario dell’Associazione perugina di volontariato Maurizio Santantoni, che ha fatto da “portavoce” a ciò che ha detto mons. Salvi all’omelia. «Il vescovo ha evidenziato due aspetti del Natale – racconta Santantoni –: il primo, è che per ciascun cristiano si apre, qualunque sia la condizione di vita, la speranza. E’ una luce che entra nella vita e rischiara le tenebre; il secondo, è che Dio ama ciascun uomo che deve prendere coscienza di questo Amore, perché la vita abbia una speranza al di là delle difficoltà. Mons. Salvi ha anche ricordato che la venuta del Figlio di Dio tra gli uomini è stata annunciata dall’Angelo prima di tutto agli emarginati. Questo deve far riflettere su come il Signore possa entrare nella vita di ciascuno, pur in difficoltà o che ha commesso degli sbagli».

Nel prendere la parola la direttrice della Casa Circondariale Bernardina Di Mario, ha annunciato alcuni importanti progetti occupazionali per i detenuti e le detenute che saranno avviati nel corso del 2020. Innanzitutto il progetto di un laboratorio di cucito, che occuperà 60 tra detenuti e detenute, per la produzione di indumenti per gli agenti di Polizia penitenziaria di tutt’Italia.

Perugia – lutto per la morte di don Benito Baldoni, parroco emerito di Castiglion della Valle, originario di Magione, un «pastore vero, determinato, dalla grande umanità».

E’ tornato alla Casa del Padre, nel giorno della vigilia di Natale, presso la Residenza Protetta “Fontenuovo” di Perugia, don Benito Baldoni, parroco di Castiglion della Valle dal 1956 al 1993 e poi parroco solidale presso le comunità parrocchiali di Villanova, Badiola, San Biagio della Valle e Pila. Appresa la triste notizia, il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti si è raccolto in preghiera, affidando al Signore l’anima buona e generosa di questo servitore della Chiesa. Il cardinale e il Clero diocesano esprimono alla famiglia di don Baldoni il loro profondo cordoglio e la loro vicinanza spirituale.

Le esequie saranno celebrate giovedì 26 dicembre, alle ore 10, presso la chiesa parrocchiale “San Pio” di Castel del Piano, presiedute dal vescovo ausiliare mons. Marco Salvi. La camera ardente è allestita dal pomeriggio del 24 dicembre presso la Residenza “Fontenuovo”.

Don Baldoni, racconta il suo confratello don Calogero Di Leo, direttore dell’Ufficio diocesano catechistico, «è stato confessore fino all’ultimo, un pastore vero, dal carattere determinato, in apparenza un po’ duro, ma di una grande umanità e sensibilità verso il prossimo. Amava la Chiesa e la sua vocazione e si definiva un uomo e un pastore libero, franco e schietto. Era diretto nel dire le cose ma con delicatezza. Amava la gente ed era addolorato per come stava andando la società, sempre più avvolta dal nichilismo con il conseguente allontanamento dell’uomo dall’aspetto cristiano della vita. Don Benito mi diceva spesso – ricorda don Calogero – che la Chiesa doveva ritornare ad evangelizzare, riportando il Vangelo nelle famiglie. Fino a pochissimi giorni fa leggeva, studiava per aggiornarsi e informarsi. Lo trovavo sempre con un nuovo libro in mano».

Don Baldoni era nato a Magione il 12 novembre del 1928, entrando nel Seminario diocesano di Perugia a 11 anni dove rimase fino alla maturità classica per poi trasferirsi al Pontificio Seminario Regionale “Pio XI” di Assisi. Per un anno svolse il servizio militare a Firenze (presso il Genio Trasmissioni) e successivamente completò l’iter teologico a Cortona, presso il Seminario dei padri Redentoristi. Fu ordinato sacerdote il 29 giugno del 1954 dall’arcivescovo di Perugia mons. Mario Vianello, celebrando la prima Messa a Magione il 4 luglio 1954 e poco dopo gli venne affidato l’incarico di cappellano ad Agello con parroco don Antonio Fedeli. Il 2 dicembre del 1956 fu nominato parroco di Castiglion della Valle. Terminato il suo servizio in parrocchia nel 1993, fu per diversi anni parroco solidale presso le parrocchie della sua Unità pastorale. Dal 2014 fu assistito presso i religiosi di Madre Speranza a Collevalenza e dal 2017, con l’aggravarsi della malattia, venne accolto presso la Residenza Protetta “Fontenuovo” di Perugia.

FRATI ASSISI: NATALE DI SPERANZA E PACE VISSUTO CON SORELLA SOBRIETA’

«Che sia un Natale di speranza vissuto in pace in famiglia e nella sobrietà della vita di tutti i giorni» questo l’augurio della Comunità francescana del Sacro Convento di Assisi per le prossime festività. «Per questo Natale dovremmo fermarci un attimo per ritrovare il rapporto con il tempo e vivere il presente senza fretta – ha dichiarato il direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, padre Enzo Fortunato-. Auspico affinché il Natale illumini le nostre strade e ci renda quelli che non hanno paura del buio, proprio perché dentro la notte, per chi spera, c’è un mondo in attesa».

A nome di Papa Francesco, sarà il Cardinale Agostino Vallini, Legato pontificio per la Basilica di San Francesco, a presiedere la Santa Messa di Natale la notte del 24 dicembre alle 24.00 in Basilica inferiore. La solenne celebrazione verrà trasmessa in diretta sulla pagina Facebook ufficiale di San Francesco d’Assisi. Il 25 dicembre, alle 10.30, il Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti, presiederà la Santa Messa Solenne in Basilica inferiore.

PROGRAMMA DELLE CELEBRAZIONI

24 dicembre 17.00 S. MESSA vespertina della Vigilia – 18.30 VESPRI SOLENNI di Natale – 22.00 Riapertura della Basilica – Confessioni fino alle 23.30 segue Canto dell’Ufficio delle Letture – 24.00 S. MESSA SOLENNE NELLA NOTTE Presiede S.Em. Card. Agostino Vallini, Legato pontificio per le Basiliche papali di Assisi. Alla conclusione benedizione del Presepe

25 dicembre 10.30 S. MESSA SOLENNE Presiede p. Mauro Gambetti OFMConv, Custode del Sacro Convento
Altre SS. MESSE ore 7.30 – 9.00 – 12.00 – 17.00 – 18.30
La Basilica resta chiusa dalle ore 13.00 alle ore 14.30

26 dicembre
SS. MESSE ore 7.30 – 9.00 – 10.30 – 12.00 – 17.00 – 18.30

Perugia: «Il “Don Guanella” è sempre più nel cuore dei perugini». Il cardinale Bassetti ha visitato il presepe vivente dell’Opera guanelliana sorta sessanta anni fa

«Si è realizzato un sogno, quello di vedere la chiesa del “Centro Sereni – Istituto Don Guanella” di Perugia diventare la sede principale delle comunità parrocchiali dell’Unità pastorale di Montebello». A evidenziarlo, con voce commossa, è stato il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, nel pomeriggio del 22 dicembre, in visita al presepe vivente animato dai 70 ospiti del “Don Guanella” e ai laboratori artistico-creativi.

«Le Parrocchie e l’Istituto hanno dato vita insieme ad una “fusione”, perché insieme realizzano un grande progetto dell’Amore di Dio – ha commentato il cardinale all’inizio della celebrazione eucaristica –. Questi ragazzi, che san Luigi Guanella chiamava “buoni figli”, hanno bisogno dell’affetto di tutti e tutti abbiamo bisogno dell’affetto che loro ci comunicano anche attraverso gli oggetti che realizzano con fantasia. La presenza di molte persone, anche giovani, a questa celebrazione è la testimonianza che il “Don Guanella” è sempre più nel cuore dei perugini. E’ incoraggiante per la comunità dei padri Guanelliani vedervi così numerosi a quest’incontro in cui anticipiamo il Natale».

Gli stessi religiosi hanno espresso gioia e soddisfazione nel vedere allargata la loro grande famiglia, che è a Perugia da sessanta anni con il “Centro Sereni – Don Guanella”. Hanno voluto mostrare a quanti sono venuti la bellezza che abita nella loro casa. Il tema del presepe vivente di quest’anno è proprio la bellezza che i Guanelliani vogliono contagiare a tutti coloro che vivono l’esperienza di questa realtà aperta ancor più alla città.

All’inizio della celebrazione eucaristica il cardinale ha acceso la lampada arrivata da Betlemme grazie a una iniziativa degli scout del Masci di Perugia. L’hanno voluta portare al “Don Guanella” per fare sentire la loro vicinanza a questa realtà testimone di quella Luce di salvezza che da più di duemila anni illumina, riscalda i cuori degli uomini di tutta la terra. Nell’omelia il presule si è soffermato sulla Parola di Dio della IV domenica d’Avvento, esortando i fedeli a «contemplare la fede di Maria e di Giuseppe. E’ proprio per la loro fede, il loro “sì” a Dio, che noi in anticipo abbiamo potuto festeggiare il Natale. Il Natale è il mistero più dolce e più bello di tutto l’anno liturgico, anche se la Pasqua è il completamento con la morte e la resurrezione del Figlio di Dio. A Natale godiamo di tutta la tenerezza di un Bambino che ha nelle mani le sorti del mondo e la nostra vita. Di questo Bambino ci possiamo fidare fino in fondo, perché di Lui si sono fidati Maria e Giuseppe. Questo, fratelli, è il nostro Natale».

Perugia – l’augurio natalizio del cardinale Bassetti alla «grande comunità composita» dell’Ospedale di Santa Maria della Misericordia

Nello scorso fine settimana il cardinale Gualtiero Bassetti ha rivolto il suo augurio natalizio ad un’altra realtà dell’umana sofferenza della città di Perugia, l’Ospedale di Santa Maria della Misericordia, celebrando l’Eucaristia nella chiesa interna, dove riposano i resti mortali del venerabile servo di Dio Vittorio Trancanelli (1944-1998), noto medico chirurgo perugino.

«L’ospedale è una grande famiglia – ha commentato il cardinale –, una bellissima comunità, perché è una comunità composita dove ci siamo tutti, degenti e loro familiari, medici e personale sanitario, e volontari ospedalieri. Questo fa piacere al vescovo che è qui a portare il suo saluto augurale e a dire una parola di conforto e di incoraggiamento a tutti nella prossimità del Natale». Il cardinale Bassetti ha espresso gratitudine a quanti operano con professionalità per alleviare le sofferenze dei degenti e ai padri francescani che animano le attività liturgiche e pastorali della chiesa dell’Ospedale, definendoli «operatori indispensabili nell’assistere spiritualmente i nostri malati».

Terni – pranzo di Natale in Episcopio e celebrazioni in Cattedrale. Mons. Piemontese: “Il Natale ritorna per ricordarci che Gesù si è fatto uomo, ha imparato l’arte del vivere umano, fatto di lavoro, di fatica, di studio, di dialogo, di ricerca della verità, di confronto rispettoso”.

Un Natale che porti speranza, che faccia partecipi tutti, in modo particolare le persone sole, sofferenti, malate e bisognose, ma anche giovani e famiglie della gioia e dell’amore di Dio. Diversi e significativi sono gli eventi religiosi che caratterizzano le festività natalizie nella diocesi di Terni-Narni-Amelia, a cominciare dalle celebrazioni prenatalizie in fabbrica all’Ast del 15 dicembre scorso e presso la Cosp Tecno service il 19 dicembre, dall’incontro con gli studenti dell’istituto “Einaudi” di Narni scalo e quello con i responsabili e delegati delle associazioni, dei gruppi e dei Movimenti ecclesiali per condividere un momento di preparazione al Natale e per uno scambio augurale.
«In un contesto generale contesto d’incertezza, preoccupazione, ansia per il lavoro precario o disoccupazione endemica – ricorda il vescovo Giuseppe Piemontese – incertezza politica, in gradi diversi, nel governo nazionale, regionale e locale. La stessa società civile è alle prese con i problemi quotidiani, riguardanti il lavoro, la salute, la sanità, i temi ambientali e il dissesto idrogeologico, la vivibilità delle città.
Il Natale ritorna, per ricordarci che Gesù si è fatto uomo, ha imparato l’arte del vivere umano, fatto di lavoro, di fatica, di studio, di dialogo, di ricerca della verità e di Dio; di confronto rispettoso e pacifico con la comunità, di condivisione del comune destino, di compassione e misericordia, di amore gli uni per gli altri, fino a donare la vita propria. Natale è il trionfo dell’umanità, rappresentata da Gesù. Nella contemplazione del presepe, le nostre città, la nostra Diocesi, possono imparare l’arte di amare e di vivere da uomini liberi e felici. Possiamo imparare a promuovere il bene e il benessere di tutti: specie dei poveri nei quali Gesù ha promesso di identificarsi con maggiore verità».

I prossimi incontri in programma:
Venerdì 20 dicembre alle ore 10 nella chiesa di Sant’Antonio a Terni celebrazione per gli studenti, insegnanti, operatori dell’Istituto Leonino e per i loro familiari.
Alle ore 11.30, presso la sede della facoltà di Economia di Terni dell’Università degli studi di Perugia, ci sarà la cerimonia di consegna della raccolta effettuata dagli studenti, insegnanti e personale amministrativo, di alimenti e di giocattoli per gli Empori solidali della Caritas e della San Vincenzo alla presenza del vescovo Piemontese

Lunedì 23 dicembre ore 11.30 celebrazione prenatalizia all’Asm – Azienda Servizi Municipalizzati, nella sede dell’azienda a Maratta Bassa.
Martedì 24 dicembre alle ore 11 incontro con i membri dell’Azione Cattolica diocesana per uno scambio augurale
alle ore 23.45 nella Cattedrale di Terni il vescovo presiederà la celebrazione della Notte di Natale,
mercoledì 25 dicembre la solenne concelebrazione eucaristica del Natale del Signore alle ore 11 la nella Concattedrale di Narni e alle ore 17.30 la concelebrazione della solennità del Natale nella Concattedrale di Amelia

Segno di solidarietà con i più poveri è il tradizionale appuntamento natalizio del pranzo di Natale in Episcopio del 25 dicembre (ore13). Con il vescovo Giuseppe Piemontese siederanno a tavola 130 invitati, assistiti dalle associazioni caritative della diocesi e della parrocchia di Santa Maria del Rivo, in gran parte coloro che frequentano ogni giorno la mensa diocesana “San Valentino”, ma anche intere famiglie che hanno deciso di trascorre la festa non a casa propria ma insieme ai più bisognosi della città. I volontari si occuperanno della buona riuscita della giornata, dall’allestimento all’accoglienza, dalla preparazione del cibo al servizio ai tavoli, il tutto grazie anche alla collaborazione di gruppi e movimenti della diocesi, che si sono suddivisi i vari compiti, per dare far vivere ad ogni ospite la gioia di un Natale insieme. Al pranzo di Natale contribuiscono: il Lions Club San Valentino di Terni, l’Azienda Servizi Municipalizzati con il dono dei dolci tradizionali, l’Ast che offre i pacchi natalizi e, come ormai da diversi anni, anche gli studenti dell’Istituto “Casagrande – Cesi” di Terni con la preparazione dei pasticcini per il pranzo, e gli studenti dell’Istituto comprensivo tecnico commerciale di Narni scalo che hanno preparato gli addobbi per la tavola e i segnaposto con un pensiero augurale, frutto di percorso didattico e formativo legato al tema della solidarietà che sta alla base di questo loro impegno per il Natale.

Anche la Caritas diocesana associazione di volontariato San Martino, in occasione del Natale, ha donato alla Casa Circondariale di Terni 250 panettoni per il pranzo di Natale e per quello del nuovo anno. Inoltre, come ormai da diversi anni i volontari della Caritas, che durante l’anno attraverso il centro di ascolto hanno un continuo contatto per dare aiuto materiale e spirituale ai detenuti, organizzano momenti di festa insieme con le tombolate il 23, 27 e 30 dicembre e il 2 gennaio 2020 alle ore 14 con tanti premi utili alle esigenze dei detenuti.
Una solidarietà estesa che si avvale del contributo di tanti benefattori che anche quest’anno per il Natale hanno effettuato raccolte alimentari come gli studenti universitari, quelli del liceo artistico per gli Empori solidali di Terni e Amelia.
Al settimo anno la raccolta del Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Perugia sede di Terni fra le studentesse, gli studenti, gli ex-studenti, i docenti, tutto il personale, in occasione del Natale, a favore della Caritas diocesana di Terni-Narni-Amelia e della San Vincenzo de’ Paoli. Gli studenti e docenti del liceo Artistico di Terni per il sesto anno hanno effettuato la raccolta di prodotti da destinare all’emporio solidale della Caritas diocesana.

Fine anno
Nel periodo delle festività dopo Natale, la Chiesa diocesana celebra la conclusione dell’anno martedì 31 dicembre alle ore 17.30 in cattedrale con il tradizionale Te Deum di ringraziamento presieduto dal vescovo Piemontese alla presenza delle autorità cittadine.

Assisi – gli auguri di mons. Sorrentino: “Questo tempo di Natale sia un periodo per riappropriarci delle cose importanti della vita”

“Sia questo tempo di festa, un tempo di riflessione e di tranquillità, durante il quale sappiamo condividere con gli altri la gioia di Gesù che nasce”. È questo l’augurio e l’invito che il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino rivolge alla comunità diocesana per il Santo Natale. “Ogni giorno siamo sommersi da problemi, impegni, questioni di ogni genere che, spesso, ci distolgono dalle cose importanti: sfruttiamo questo periodo natalizio per vivere appieno la famiglia, la parrocchia, gli amici, le relazioni e soprattutto la nostra fede. Non dimentichiamoci, nella preghiera e nell’azione, di coloro che hanno meno. Natale è tempo di regali ed è bella questa dimostrazione di affetto rappresentata dallo scambio dei doni; compriamo però un regalo meno costoso e destiniamo il risparmio ad un’opera di carità. Basta poco per portare il sorriso sul volto di chi fa i conti tutti i giorni con la povertà e la sofferenza”.

Con questo auspicio inizieranno le visite per gli auguri natalizi che, come ogni anno, monsignor Sorrentino riserva al personale e agli assistiti delle strutture che ospitano malati, anziani, bisognosi.

Sabato 21 dicembre alle ore 10,30 il vescovo sarà alla Casa di riposo di Sigillo e lunedì 23 alle ore 10 alla Casa di riposo “Andrea Rossi”. Lunedì 23 dicembre dalle 16 in poi visiterà gli ospiti delle varie case Caritas. Martedì 24 alle ore 9 sarà all’Istituto Serafico e alle 13 parteciperà al pranzo con i poveri dell’associazione “Arnaldo Fortini”. Alle ore 23 celebrerà la messa della veglia di Natale nella cattedrale di San Rufino, mentre il giorno di Natale celebrerà alle ore 11,15 nella concattedrale di Santa Maria Assunta a Nocera Umbra.

Perugia – più di mille ragazzi e ragazze alla Veglia diocesana di preghiera d’Avvento con il cardinale Gualtiero Bassetti che li ha esortati ad incamminarsi, «senza indugio», verso la “mangiatoia” della “Betlemme del cuore” nell’attesa della venuta del Salvatore nella vita di ognuno

«Nel silenzio di questa veglia sono risuonate le parole dell’Angelo ai pastori. Sono parole sempre vive per gli uomini di ogni tempo: “Non temete, ecco vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore”. Non si tratta soltanto della città di Betlemme, che è in Palestina, ma di quella Betlemme dove realmente tu puoi incontrare e adorare il Signore, quella Betlemme che è il tuo cuore, dal momento che Dio è più intimo a te di te stesso». Così il cardinale Gualtiero Bassetti, commentando il Vangelo di Luca (Lc 2,8-20), alla Veglia diocesana di preghiera d’Avvento dei giovani tenutasi nella serata del 19 dicembre nella cattedrale di Perugia, gremita da più di mille ragazzi e ragazze. La Veglia, dal titolo “Senza indugio” e dal tema “l’Attesa”, è stata promossa dall’Ufficio per la pastorale giovanile diretto da don Luca Delunghi, in collaborazione con l’Ufficio per la pastorale vocazionale guidato da don Marco Briziarelli e da don Alessandro Scarda; quest’ultimo direttore del Coro giovanile “Voci di giubilo” che ha animato l’incontro.

Il cardinale ha lanciato ai giovani una «sfida», come lui stesso l’ha definita nel dire: «Stasera siete in tanti, ma ci sarà qualcuno fra voi che andrà a Betlemme? Io vorrei andarci con ciascuno di voi, ma il cammino da fare è il silenzio. C’è troppo frastuono in mezzo a noi… Il fragore della nostra civiltà ci assedia, entra dentro di noi e rischia di velare la bellezza del Natale, con le immagini e i suoni. Quando Gesù nacque, il silenzio avvolgeva tutte le cose… Nella mangiatoia, senza parole, sta la Parola, il Verbo di Dio. Un giorno questo Bambino parlerà e quanti l’ascolteranno saranno pieni di meraviglia per la sua sapienza e dottrina. Quel Bambino, cari giovani, non vi dice una parola, perché Lui è la grande parola, il grande messaggio che Dio vuol fare udire a tutti gli uomini».

Bassetti ha puoi ricordato la sua gioventù nel soffermarsi su un “canto spiritual” di un grande cantautore della sua epoca, Fabrizio De André, che ripeteva il motivo: “Dio del cielo se mi vorrai amare scendi dalle stelle e vienimi a cercare!”. «Cari ragazzi – ha proseguito il presule –, Dio ha risposto a questa invocazione: è sceso dalle stelle ed è venuto a cercarvi. Il segreto del Natale è tutto qui. Siete giovani e siete assetati d’amore… Anche dove non potrà arrivare la vostra mano d’amore, possa almeno arrivare l’amore del vostro cuore nel riconoscere il Bambino di Betlemme particolarmente negli ultimi e nei dimenticati. Gesù vuole la vostra gioia e vuole servirsi di noi tutti per la gioia degli altri».

Le parole del cardinale Bassetti sono state precedute da alcune testimonianze di giovani che hanno iniziato a mettersi in cammino verso la loro Betlemme, «senza indugio» e nell’«attesa» del Salvatore. E di quest’attesa ha parlato anche il vescovo ausiliare mons. Marco Salvi, nel salutare i giovani. «Come duemila anni fa anche noi oggi siamo in attesa di Qualcuno che ci riempia il cuore – ha commentato –, che possa realizzare quel desiderio di bellezza che ci portiamo nel nostro cuore. In questi giorni, meditando i Vangeli dell’infanzia, mi è rimasta impressa la frase “non c’era posto per loro”. Attendevano, ma non c’era posto per Colui che poteva realizzare i sogni e i desideri della vita dell’uomo. Io vi auguro che in questo Natale ci sia posto nel vostro cuore per Colui che può realizzare la bellezza della vostra vita».

Al termine della veglia don Luca Delunghi ha annunciato le iniziative 2020 rivolte ai giovani: dai pellegrinaggi alle esperienze dei campi-missione di servizio e carità in Italia e all’estero. Tra i primi appuntamenti dell’agenda 2020 “Sogna in grande sempre!” (consultabile su: www.perugiagiovani.net), quelli del tempo dedicato agli ultimi e ai poveri (29 dicembre-1 gennaio), un’iniziativa promossa dalla Pastorale universitaria; l’incontro “Sui passi della Bellezza” per giovani (18-35 anni) organizzato dalla Pastorale vocazionale (12 gennaio, ore 18, presso la basilica di San Costanzo); la chiusura delle iscrizioni alla “Starcup 2020” (18 gennaio); l’incontro di formazione e laboratori “AAAvventura Animazione” per animatori e coordinatori e responsabili d’oratorio (20 gennaio, ore 18, presso il Centro Mater Gratiae e l’Abbazia Giovane in Montemorcino di Perugia).

Perugia – celebrata la Giornata internazionale per i diritti dei migranti con un incontro dedicato alla presentazione del libro “Khaled che viene dal mare. Ma che vuole da me?” e del video “Progetto richiedenti protezione internazionale”

«Quest’incontro di riflessione sui diritti dei migranti è una “provocazione” non solo per la Chiesa ma per la società civile, che va a rafforzare una debolezza che ci attraversa tutti, quella di pensare di non essere in grado di accogliere, ascoltare e dialogare con l’altro, soprattutto con chi arriva da lontano». Lo ha sottolineato, nel suo intervento di saluto, il vescovo ausiliare mons. Marco Salvi, all’incontro celebrativo della Giornata internazionale per i diritti dei migranti promosso a Perugia, nel pomeriggio del 18 dicembre, presso la Sala della biblioteca del Centro internazionale di accoglienza – Ostello di “Don Elio”, in pieno centro storico.

Non è stata casuale la scelta dell’Ostello come location perugina di questa Giornata internazionale. E’ dal 1974, due anni prima della nascita della Caritas diocesana, che questa realtà socio-caritativa dallo spirito fortemente ecumenico, come quello del suo fondatore, mons. Elio Bromuri (1930-2015), in dialogo con culture e religioni diverse, mosse i primi passi precorrendo i tempi odierni, perché all’epoca c’era già bisogno di accoglienza e di ascolto di giovani stranieri che avvivavano a Perugia prevalentemente per motivi di studio e con problemi di sopravvivenza. Esattamente trenta anni fa, il 4 dicembre 1989, nacque il Centro di ascolto diocesano della Caritas come “ampliamento” di questo servizio ecclesiale di accoglienza rivolto principalmente a giovani immigrati e successivamente a tutti, anche a famiglie di italiani in difficoltà.

L’incontro ha visto la presentazione del video “Progetto diocesano richiedenti protezione internazionale” e del libro dal titolo: “Khaled che viene dal mare. Ma che vuole da me?” di Barbara Baffetti (ed. Buk Buk). All’evento, organizzato in collaborazione con la Cooperativa Unitatis Redentegratio dell’Ostello, la Caritas diocesana, la Casa della Tenerezza e il Servizio diocesano per l’Insegnamento della religione cattolica (Icr), hanno preso parte, oltre a mons. Marco Salvi, il presidente della Cooperativa Unitatis Redentegratio prof. Carlo Cirotto, il direttore della Caritas diocesana Giancarlo Pecetti, il referente della Comunità di Sant’Egidio di Perugia Luciano Morini, l’assistente sociale del Progetto diocesano richiedenti protezione internazionale Stella Cerasa, il responsabile dell’Icr Silvio Rondoni, le autrici del libro Barbara Baffetti e del video Silvia Vecchini e Marco Bonatti, presidente Associazione Alto Tevere Senza Frontiere.

Un “j’accuse” contro l’indifferenza e l’individualismo diffusi nella società, anche nelle comunità cristiane, nei confronti soprattutto dello straniero, ha accumunato i vari interventi che si sono susseguiti, con forti richiami all’umanesimo e alla speranza per un futuro in cui la paura dell’altro venga superata, perché chi arriva in Italia ha le stesse ambizioni degli italiani: crearsi l’opportunità di una vita migliore, senza togliere nulla a chi li accoglie. Lo hanno testimoniato nel video diversi richiedenti protezione internazionale nel raccontare i loro viaggi della speranza pieni di rischi. Sono persone con la legittima ambizione di “conquistarsi” una nuova vita, nella consapevolezza che la Chiesa può essere loro di aiuto perché, come sostengono, «è una grande maestra di vita». Basti pensare ai corridoi umanitari attivati in sinergia dalla Comunità di Sant’Egidio e dalla Caritas italiana con il supporto del Governo per permettere l’arrivo in Italia, senza alcun pericolo di vita, a diverse centinaia di famiglie provenienti da Paesi in guerra. A Perugia sono oggi accolte due di queste famiglie. La Caritas vorrebbe accoglierne altre, ma non riesce a reperire immobili idonei a questo tipo di accoglienza. Ad esempio al “Villaggio della Carità” sono ospitate una quindicina di famiglie per complessive sessanta persone di cui più di venti minori, perché non trovano nessuno disposto ad affittare loro una casa perché immigrati e con lavoro precario.

E’ stata la presentazione del libro “Khaled che viene dal mare” a rendere ancor più chiaro il fenomeno migratorio in Italia, visto non tanto dai più piccoli, ma dagli adulti, come preoccupante perché genera paure e lede i diritti acquisiti degli italiani. Infatti la domanda, posta come sottotitolo del libro, “Ma che vuole da me?”, è di un adulto, non di un bambino. Tanto è vero che questa interessante pubblicazione dal valore pedagogico, non è rivolta solo a bambini e ragazzi tra gli 8-13 anni, ma anche ad adulti ed educatori che vogliano favorire una cultura di rispetto e integrazione. Le pagine del diario di Davide, compagno di classe di Khaled, con il racconto della storia di questo suo coetaneo, propongono una riflessione del fenomeno immigrazione dall’osservatorio privilegiato dei pensieri e delle emozioni dei più giovani, invitando gli adulti a fare attenzione a linguaggi e narrazioni che possano mettere in difficoltà i più piccoli.

Assisi – l’emporio solidale “7 ceste” si amplia

Saranno inaugurati venerdì 20 dicembre alle ore 17,30, gli ulteriori locali dell’Emporio solidale diocesano ‘7 ceste’ a Santa Maria degli Angeli (di fronte al Teatro Lyrick). La cerimonia avverrà alla presenza del vescovo della Diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, del sindaco di Assisi, Stefania Proietti, del parroco padre Luca Paraventi e di padre Stefano Albanesi. L’Emporio è un’opera segno nata in strettissima sinergia e collaborazione con il Comune di Assisi per sostenere le persone più bisognose del territorio che trae la sua fonte di sostentamento dalla raccolta delle collette alimentari e Banco alimentare, dalle donazioni di alimenti da parte di aziende e supermercati. Attualmente vengono aiutati quasi 1.300 poveri del territorio comprensoriale di Assisi, Bastia Umbra e Bettona, e di tutta la Diocesi.