Perugia: Il cardinale Gualtiero Bassetti incontra i giornalisti e gli operatori dei media per l’annuale festa del loro Santo patrono Francesco di Sales

Il tradizionale incontro del cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti con i giornalisti e gli operatori dei media, per l’annuale festa del loro Santo patrono Francesco di Sales, è in programma sabato 25 gennaio, alle ore 11, presso l’Arcivescovado (piazza IV Novembre 6 di Perugia). E’ un appuntamento sempre molto sentito e partecipato, vissuto come occasione di dialogo aperto e di scambio di opinioni anche su temi sociali tra il Pastore della Chiesa perugino-pievese e quanti svolgono un lavoro delicato e non sempre facile, quello di raccontare i fatti che fanno la storia dell’uomo e del cristiano.

L’incontro, promosso dall’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali in collaborazione con l’Ucsi Umbria (l’Unione cattolica stampa italiana), sarà anche occasione per presentare il tema del messaggio “Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria” (Es 10,2). La vita si fa storia, che papa Francesco ha scelto per la 54a Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che si celebra il 24 maggio 2020.

«Il tema del Messaggio di quest’anno – sottolinea il direttore dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali, la giornalista Maria Rita Valli – ci ricorda che ogni racconto nasce dalla vita, dall’incontro con l’altro. La comunicazione è chiamata dunque a mettere in connessione, attraverso il racconto, la memoria con la vita».

Spoleto – incontro di formazione per docenti, genitori ed educatori su come umanizzare il morire

“Vivere il morire”: percorsi di umanizzazione del morire. È questo il tema dell’incontro formativo per docenti, genitori ed educatori che si terrà lunedì 20 gennaio alle ore 21.00 a Spoleto presso il Centro diocesano di Pastorale Giovanile. Interverrà padre Paolo Benanti, tor, della Pontificia Università Gregoriana di Roma. L’incontro è organizzato in collaborazione con il Comune di Spoleto nell’ambito delle iniziative proposte al tavolo inter istituzionale per l’adolescenza.

«Oggi – afferma suor Anna Maria Lolli, responsabile della Pastorale giovanile diocesana e insegnante di religione – la società tende a nascondere il tema del dolore e della morte. I giovani invece, a scuola e negli oratori, ci pongono domande su questi aspetti. E allora ci è sembrato opportuno approfondirli, consapevoli che un docente, un genitore e un educatore devono necessariamente avere delle conoscenze e delle competenze in merito, per poter rispondere agli interrogativi dei ragazzi e delle ragazze con cui entriamo in contatto».

Padre Paolo Benanti, dopo questo primo incontro, tornerà a febbraio e a marzo per affrontare, sempre con docenti, genitori ed educatori, altri due argomenti legati al mondo giovanile: i social e le nuove sfide educative.

Assisi – settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

“Ci accolsero con gentilezza” è il tema della Settimana di Preghiera per l’unità dei cristiani, scelto ed elaborato dalle chiese cristiane di Malta.
Le celebrazioni che si terranno nella Diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino costituiranno come tradizione un ottavario itinerante.
“Come ben esplicitato nella introduzione teologico-pastorale al sussidio per la celebrazione della “Settimana” – dichiara Marina Zola, presidente della Commissione diocesana per l’ecumenismo – , il tema di quest’anno interpella i cristiani sull’accoglienza. Riflettendo sull’esperienza del naufragio di Paolo, ci interrogheremo su come affrontiamo insieme la sfida delle migrazioni, se giriamo il capo di fronte a tanta sofferenza o accogliamo con umanità, essendo testimoni della provvidenza amorevole di Dio per ogni persona. Il tema di quest’anno ci invita a crescere non solo nell’ospitalità reciproca tra cristiani di diverse confessioni – percorso di unità per cui preghiamo – ma verso coloro che, per scampare a guerre, disastri naturali e povertà, affrontano viaggi per terra e per mare altrettanto pericolosi”.
Il tema, sarà poi declinato secondo gli approfondimenti proposti: “Riconciliazione: gettare il carico in mare (At 27, 18-19.21)” sabato 18 gennaio alle ore 20:45 nel Santuario della Spogliazione, ripreso nelle intenzioni del Rosario aux flambeaux celebrato nella Basilica di Santa Maria degli Angeli alle ore 21:15; “Luce: cercare e rendere manifesta la luce di Cristo (At 27,20)” domenica 19 gennaio alle ore 17:30 inserito nei vespri presso la Basilica di Santa Chiara; “Speranza: il discorso di Paolo (At 27, 22.34)” lunedì 20 gennaio ore 20:45 nell’Abbazia di San Pietro; “Fiducia: non aver paura, credere (At 27, 23-26)” martedì 21 gennaio ore 20:45 nella Basilica Inferiore di San Francesco; “Forza: spezzare il pane per il viaggio (At 27, 33-36)” mercoledì 22 gennaio ore 20:45 nella Chiesa di San Leonardo/San Francescuccio; “Ospitalità: accogliere con gentilezza (At 28, 1-2.7)” giovedì 23 gennaio ore 20:45 nella Chiesa Nuova; “Conversione: cambiare la nostra mente e il nostro cuore (At 28, 3-6)” venerdì 24 gennaio ore 20:45 nella Cattedrale di San Rufino. L’ottavario si concluderà sabato 25 alle ore 20:45 nella Chiesa di Santa Maria sopra Minerva con l’approfondimento su “Generosità; ricevere e dare (At 28, 8-10)”.

Foligno – incontro formativo Cittadini del mondo. Mons. Sigismondi: l’educazione e la bellezza canali per costruire la pace e la fraternità fra i popoli

Venerdì 17 gennaio presso l’aula magna dell’Istituto Tecnico Tecnologico L. Da Vinci di Foligno si è svolto un incontro, nell’ambito del Progetto Cittadini del Mondo promosso dalla Diocesi di Foligno, che ha avuto come tema centrale la bellezza sia nel campo educativo che nelle religioni. I relatori Mons. Gualtiero Sigismondi Vescovo della Diocesi di Foligno e il Dott. Enrico Bertoni Direttore del museo interreligioso di Bertinoro. Quando si è fermi davanti allo specchio o si rimane “inchiodati a un tablet a stabilire connessioni prive di relazioni, non si cresce!”, ha affermato Mons. Sigismondi, Diventiamo adulti quando proviamo la manovra del distacco da sé stessi per aprirci agli altri attraverso il “mare aperto della bontà la quale, per essere veramente tale, ha bisogno di manifestarsi come bellezza”. “La bellezza come la verità– ha sottolineato il Vescovo – è ciò che infonde gioia nel cuore degli uomini, è quel frutto prezioso che resiste al logorio del tempo, che unisce le generazioni e le fa comunicare nell’ammirazione”. Erano presenti all’incontro portando il saluto agli studenti la Prof.ssa Rosa Smacchi Dirigente scolastica ITT L. Da Vinci, Mons. Luigi Filippucci Responsabile del Progetto Cittadini del Mondo e il Prof. Carlo Felice Docente di religione cattolica ITT L. Da Vinci che ha svolto anche il ruolo di moderatore del convegno. Il Vescovo ha voluto toccare il cuore dei ragazzi invitandoli a visitare i nostri luoghi d’arte che sono un’occasione di arricchimento culturale che rafforza la crescita umana e spirituale. Infatti“l’educazione e l’arte, come osserva Papa Francesco, s’incontrano attraverso i linguaggi della musica e della poesia, della scultura e della pittura, del teatro e del cinema. Tutte queste espressioni della creatività umana possono essere canali di fraternità e di pace tra i popoli della famiglia umana, come pure di dialogo tra le religioni”.L

Gualdo Tadino – Grande partecipazione alle celebrazioni e ai vari momenti alla festa del patrono. Mons. Sorrentino: “Il beato Angelo ci indica la via da seguire”.

“La nostra vita è alluvionata di notizie ed il Beato Angelo ci indica la bussola, che è la Parola di Dio”. Lo ha detto il vescovo monsignor Domenico Sorrentino durante la concelebrazione eucaristica che si è tenuta, mercoledì 15 gennaio nella Basilica concattedrale di San Benedetto a Gualdo Tadino, in onore del compatrono della diocesi, alla quale hanno partecipato 15 sacerdoti, 4 diaconi, le confraternite, le autorità civili e militari e varie associazioni.
“Viviamo – ha precisato il vescovo – un tempo difficile, di crisi della fede, della famiglia, dell’economia e a livello sociale, delle relazioni. Abbiamo bisogno di tornare all’essenziale, di intessere relazioni profonde, basate sulla gratuità, su rapporti autentici con i fratelli, da qualsiasi parte essi provengano”. In mattinata prima della solenne celebrazione monsignor Sorrentino ha partecipato, nel gremitissimo teatro Talia, alla cerimonia della consegna del “premio Beato Angelo” che quest’anno è stato assegnato al professor Giovanni Carlotti, alla memoria del dottore Carlo Farneti; menzione speciale alla memoria della professoressa Maria Dorotea Materazzi.
Nel pomeriggio di mercoledì il vescovo ha visitato gli anziani e i malati della casa di riposo dell’Easp.
Per tutta la giornata centinaia di fedeli hanno partecipato alle varie celebrazioni e reso omaggio alla cripta del Beato. Altrettanto nutrita la partecipazione alle due processioni di martedì 14 gennaio iniziate dalla basilica e dall’Eremo, con incontro al sacello di via del Biancospino, per ammirare le spine fiorite.

Foligno – festa del patrono San Feliciano il 24 gennaio

Si avvicina la festa, venerdì 24 gennaio, del Vescovo e Martire San Feliciano e da domani mercoledì 15 gennaio inizia alle 18.30 la preparazione alla solennità del Santo Patrono della Città e della Diocesi di Foligno con il trasporto della statua argentea dalla Cattedrale alla Pro Cattedrale di Sant’Agostino.

Giovedì 16 gennaio alle ore 18.00 Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo Mons. Gualtiero Sigismondi. Omaggio degli operatori, volontari e amici della Caritas diocesana e delle Caritas parrocchiali.

Venerdì 17 gennaio alle ore 21.00 Liturgia della Parola in preparazione alla Festa del Patrono promossa dalla Zona pastorale della Città.

Sabato 18 gennaio alle ore15.00 incontro annuale dei cresimandi con il Vescovo a cura dell’Ufficio catechistico diocesano. La sera alle ore 21.00 preghiera ecumenica diocesana organizzata dall’Ufficio diocesano per l’ecumenismo ed il dialogo interreligioso con l’intervento di Sorella Daniela Maria dell’Eremo francescano di Campello nell’ambito della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18 – 25 gennaio 2020).

Lunedì 20 gennaio alle ore 21.00 omaggio dello Sport al Santo Patrono Feliciano organizzato dall’Ufficio diocesano per la pastorale del tempo libero, turismo, sport e pellegrinaggi in collaborazione con il Centro Sportivo Italiano sezione di Foligno.

Giovedì 23 gennaio alle ore 18.00 Solenni Primi Vespri presieduti da S. E. Mons. Gualtiero Sigismondi. A seguire la sera alle ore 21.00 veglia dei giovani organizzata dal Servizio diocesano di pastorale giovanile con la testimonianza di don Marco Pozza sacerdote, giornalista e cappellano presso il Carcere Due Palazzi di Padova.

SOLENNITÀ‘ DI SAN FELICIANO VENERDÌ’ 24 GENNAIO 2020
Celebrazioni eucaristiche: ore 7.30 – 8.30 – 9.30 – 18.00
Ore 11.00 Solenne Celebrazione Eucaristica con i Presbiteri, i Diacono e i Religiosi della Diocesi, presieduta da S. E. Mons. Marco Salvi Vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi di Perugia – Città della Pieve. Presenti le autorità civili e militari.
Nel pomeriggio alle ore 15.30 Processione per le vie della città (via Garibaldi, largo Carducci, via Gramsci, p.zza S. Domenico, via Mazzini, via Cairoli, p.zza S. Francesco, corso Cavour, via Garibaldi) e Secondi Vespri Solenni.

DALLA PASSIO SANCTI FELICIANI
San Feliciano fu il primo Vescovo di Forum Flaminii, l’odierna San Giovanni Profiamma, una cittadina poco distante da Fulginia. Nato da famiglia cristiana, si sarebbe trasferito a Roma, al tempo di Papa Eleuterio (174-189), per perfezionare la sua educazione. Diventato esemplare nella pratica cristiana, egli ritornò in patria con il vivo desiderio di portare la buona novella ai suoi concittadini che lo elessero Vescovo. Venne ordinato a Roma da Papa Vittore (189-199). Annunciò il messaggio cristiano alle città di Fulginia, Spello, Bevagna, Plestia e Trevi, spingendosi fino a Norcia. È tradizione che avesse predicato il Vangelo anche a Narni e a Terni e che avesse ordinato vescovo San Valentino. Da tante antichissime tradizioni e dalla diffusione dei suoi culto, si può dire che sia stato l’evangelizzatore non solo di Forum Flamini e di Fulginia, ma dell’Umbria. San Feliciano subì il martirio il 24 gennaio tra il 249 e il 251, nei pressi di Foligno, mentre veniva condotto a Roma prigioniero. Fu sepolto presso il Ponte di Cesare sul Topino. Attorno al suo sepolcro si costituì la Nova Civitas Fulminei, cioè l’attuale Foligno, che sempre lungo i secoli l’ha riconosciuto Padre della Patria e Difensore della Città.

Spoleto – Processione di S. Ponziano. L’Arcivescovo: «Mi ha colpito vedere tanti bambini che al passaggio della reliquia salutavano con la manina alzata il nostro patrono. Che bello!». Il grazie di mons. Boccardo al Sindaco: «Con sapienza e pazienza accompagna il cammino della nostra Città»

Un lungo applauso ha accolto la reliquia di S. Ponziano che alle 18.15 circa del 14 gennaio 2020 ha fatto ingresso nella Basilica a lui dedicata, dopo essere stata portata in processione dalla basilica Cattedrale, dove l’arcivescovo mons. Renato Boccardo ha presieduto i Secondi Vespri. Tantissima la gente che ha preso parte alla processione, avviata come da tradizione da una sessantina di cavalli e cavalieri, benedetti poi dall’Arcivescovo alla fine del corteo religioso. Diversi i bambini delle scuole di equitazione presenti con la mantellina di S. Ponziano. Naturalmente c’era il sindaco Umberto de Augustinis, altri membri della Giunta, consiglieri comunali e membri delle varie associazioni di volontariato della Città.

All’interno della Basilica di S. Ponziano mons. Boccardo ha preso la parola: «Il nostro patrono – ha detto – ci raccoglie, fa di noi spoletini una sola famiglia. È stato emozionante questa sera aver visto tutta questa gente che camminava per accompagnare S. Ponziano, altra stava lungo la strada e ha guardato e partecipato. Mi ha colpito poi vedere tanti bambini che al passaggio della reliquia salutavano con la manina alzata il nostro patrono. Che bello! Abbiamo bisogno di stare insieme, di superare le divisioni e gli interessi personali: solo così costruiremo bene la nostra città e la nostra società. Anche nella nostra Città, quante divisioni: nelle famiglie e nelle case, nei gruppi sociali e nelle diverse compagine politiche, così come nella comunità cristiana. E invece S. Ponziano ci aiuta a guardare al di à di tutto questo. Siamo qui attorno al nostro patrono e siamo tutti uguali, anche se abbiamo sentimenti e posizioni diversi. Ponziano ci rende capaci di darci la mano e di costruire qualcosa insieme, perché il bene di Spoleto dipende da tutti noi». Poi, il grazie di mons. Boccardo: «A voi che siete qui, al signor Sindaco che con sapienza e pazienza accompagna il cammino della nostra Città insieme con gli altri amministratori, ai sacerdoti per la loro edizione, ai volontari delle associazioni e gruppi che hanno reso possibile questa bella manifestazione, a chi dona tempo e passione per la festa di S. Ponziano».

Spoleto, festa di S. Ponziano. Solenne pontificale in Duomo. L’Arcivescovo: «Cresce una continua, frammentata e ultimativa richiesta di singoli e di gruppi di interesse, un succedersi di veti incrociati, che rende ardua e alla lunga frustrante la gestione della cosa pubblica per la spinta altalenante a fare concessioni contrapposte».

Martedì 14 gennaio 2020 Spoleto ha solennemente celebrato il suo patrono, il giovane martire Ponziano, decapitato nel 175 per non aver rinnegato la fede. Nella Basilica Cattedrale l’arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza episcopale umbra mons. Renato Boccardo ha presieduto il solenne pontificale dinanzi a tantissimi spoletini e a molti sacerdoti. Significativa la presenza delle autorità civili e militari presenti, tra cui: la presidente della Giunta Regionale dell’Umbria Donatella Tesei, i Prefetti di Perugia e Terni, il Questore di Perugia, i Parlamentari umbri, il sindaco di Spoleto Umberto de Augustinis, quello di Norcia Nicola Alemanno, altri primi cittadini dei Comuni che ricadono nel territorio della Diocesi. La Messa è stata animata dalla Cappella Musicale del Duomo, mentre il servizio liturgico è stato curato dai seminaristi e dai ministranti della Diocesi.

Nell’omelia di mons. Boccardo il primo pensiero è andato a quanti amministrano la cosa pubblica: «Oggi – ha detto – siamo indotti a pregare anche per quanti esercitano nella città di San Ponziano e nella Regione dell’Umbria il difficile servizio dell’autorità: preghiamo per la loro vita e la loro salute fisica e spirituale, per la loro missione civica e perché si adoperino sempre con operosa saggezza e con spirito di equità per il bene di tutti».

Poi l’Arcivescovo ha sottolineato come le «nostre giornate sono spesso condite di tanta confusione, incertezza e insicurezza; si ricorrere alle più disparate opinioni e ci si affida ad ideali vuoti e vani, che finiscono per deludere, lasciarci nella solitudine, disorientarci nella ricerca di un bene grande e di un senso vero per l’esistenza. Nel contempo, cresce una continua, frammentata e ultimativa richiesta di singoli e di gruppi di interesse, un succedersi di veti incrociati, che rende ardua e alla lunga frustrante la gestione della cosa pubblica per la spinta altalenante a fare concessioni contrapposte, con un equilibrio sempre instabile. Tutto ciò destruttura il costume esistente e alla fine introduce surrettiziamente, per via di fatto e non di motivazioni, un costume nuovo». Insomma per il Presidente dei Vescovi Umbri quella in cui viviamo «non è più una società “bella e buona”; è una convivenza fiacca, opaca, frammentata, una società senza forma. Per correggere l’individualismo, la solitudine e la frammentazione, che sono generatori di sofferenza e morte, di disperazione e distruzione, dobbiamo camminare insieme e sognare insieme un nuovo domani! È certamente difficile superare i campanilismi, ma solo così potremo costruire un valido e credibile “edificio sociale”». Poi, mons. Boccardo ha parlato dell’umanità convinta che la sola cosa deplorevole sia la limitazione del suo capriccio. «Ma allora – si è chiesto – perché meravigliarsi se ciascuno si crede autorizzato ad agire secondo il proprio tornaconto, scavalcando le leggi o interpretandole a proprio vantaggio e alimentando direttamente un malsano modo di pensare che favorisce corruzione e clientelismo?». «Facendo memoria di S. Ponziano – ha concluso il Vescovo -, Gesù chiede a tutti i credenti di donare la vita nell’assunzione delle proprie responsabilità personali e sociali, nel compimento del dovere quotidiano, nella solidarietà e nella condivisione con chi è nella sofferenza e nel bisogno, nella costruzione del bene comune. San Ponziano cammini con noi, ci sostenga con il suo esempio, ci accompagni con la sua intercessione».

Spoleto – la reliquia di S. Ponziano nella casa per disabili di Montepincio. Veglia di preghiera presieduta da mons. Fontana. Il vescovo di Arezzo: «L’unità dei suoi cittadini fa forte Spoleto; il loro senso di responsabilità la può ancora fare grande».

L’ultima tappa di S. Ponziano pellegrino di misericordia è stata nella Casa delle Suore della Sacra Famiglia a Montepincio di Spoleto dove vivono persone con disabilità di vario livello. La reliquia, accompagnata dall’Arcivescovo, è stata accolta dalla superiora suor Monica Cesaretti, dalle suore che lì vivono, da suore di altre case, dalle disabili, dal personale dipendente e dai volontari della struttura. C’era anche il vicario parrocchiale di S. Gregorio Maggiore don Luis Vielman. «Questa casa che accoglie e consola – ha detto mons. Boccardo nella sua riflessione – chiude la peregrinatio della reliquia di S. Ponziano alle tre opere di prossimità scelte quest’anno» (oltre a Montepincio è stata alla Comunità “Giovanni XXIII” a Capro di Bevagna e all’Ospedale di Spoleto, ndr). «Dal sangue di Ponziano – ha proseguito poi il Presule – si è costituito a Spoleto il gruppo dei discepoli di Gesù. Il nostro patrono, decapitato presso il Ponte Sanguinario nel 175 d.c, parla al buon Dio di Spoleto, della sua gente, di questa Chiesa. E il patronato di S. Ponziano si declina anche nelle opere di carità, come questa casa di Montepincio, che rendono bella la vita della Chiesa. Qui la sofferenza e le ferite di tante persone sono accolte, consolate e curate; qui risuonano le parole del beato Pietro Bonilli: “La vita non è bella se non è spesa nella carità”. Ricordare il Patrono allora ci fa porre questa domanda: dinanzi alle sofferenze io cosa faccio? La risposta non sta necessariamente nei grandi progetti, ma piuttosto nei piccoli gesti quotidiani di accoglienza, di perdono e di pace. Così consoliamo il mondo. Chiediamo a S. Ponziano di essere consolatore, di condividere le sofferenze e le lacrime degli spoletini e di insegnarci a essere a nostra volta consolatori e portatori di tenerezza, di pazienza e di dolcezza».

La sera di lunedì 13 gennaio nella Basilica Cattedrale c’è stata la veglia di preghiera in preparazione alla festa di S. Ponziano presieduta da mons. Riccardo Fontana arcivescovo-vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, dal 1996 al 2009 arcivescovo di Spoleto-Norcia. È stato accolto dall’arcivescovo Renato Boccardo, da diversi sacerdoti e fedeli. Il primo momento della veglia, col Duomo buio, è stato l’accoglienza della luce: la processione è stata avviata dalla Cappella Eroli. Sulle parole dell’Apocalisse 21,23 “La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna, perché la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l’Agnello” si sono accese tutte le luci della Cattedrale. Poi, ci sono state le acclamazioni a Cristo, luce del mondo: mons. Fontana ha infuso l’incenso nel braciere. Dopo la lettura della passione di S. Ponziano e di un estratto dell’Esortazione apostolica di papa Francesco Gaudete et exsultate c’è stata l’omelia del Vescovo di Arezzo. All’inizio della riflessione mons. Fontana ha detto: «Desidero ringraziare l’Arcivescovo che ha avuto l’amabilità di invitarmi in Duomo in questa data per me altamente significativa: proprio qui, ventiquattro anni fa, avviai il mio ministero di Vescovo». Poi un passaggio sul legame tra S. Ponziano e la società civile che, ha detto il Vescovo di Arezzo, «molte volte nella storia ha trovato in lui motivo di unità e invito alla responsabilità. Sono temi che proseguono ad avere una grande importanza per ogni compagine sociale, che voglia essere libera e forte. La diversità di opinioni è una ricchezza, le divisioni e i contrasti sono malefiche. Solo il dialogo diventa costruttivo e capace di favorire sintesi sempre nuove nel tempo che muta. L’unità dei suoi cittadini fa forte Spoleto; il loro senso di responsabilità la può ancora fare grande». La preghiera litanica ha preceduto la benedizione finale da parte di mons. Quindi l’arcivescovo Renato Boccardo così si è rivolto al suo predecessore: «È stato bello condividere questo momento di preghiera in questa che è stata la Cattedrale di mons. Fontana per 14 anni; da cui ha annunciato il Vangelo a tutta la Diocesi; ed è stato bello vederlo commuovere quando parla di S. Ponziano. Grazie arcivescovo Riccardo!».

Gualdo Tadino – solennità del beato Angelo. Monsignor Domenico Sorrentino: “Seguiamo l’esempio del Beato Angelo e impariamo a pensare di più agli altri”

“L’esempio del Beato Angelo guidi la nostra vita, facendoci imparare ad accogliere gli altri, a sostenerli e aiutarli. Cerchiamo di mettere da parte il nostro io e incominciamo a parlare e agire in maniera sinodale”. Sono le parole del vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino a pochi giorni dalla solennità del patrono della città. Mercoledì 15 gennaio si celebrano sante messe alle 6,30, alle 7,15, alle 8, alle 9 e alle 10; alle 11,15 c’è la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo; alle 16,30 la funzione del transito, alle 17,30 i vespri e alle 18 la messa. La festa, che solitamente vede un grande, ininterrotto afflusso di fedeli e devoti del Beato per tutto il giorno, è stata preceduta da una novena di preparazione guidata da padre Alberto Terani. Altro momento di rilievo è quello di martedì 14 alle 18, quando c’è la celebrazione dei Vespri con la cerimonia dell’offerta dell’olio per la lampada votiva da parte dell’amministrazione comunale; ed alle 21 la veglia di preghiera animata dai giovani; segue una fiaccolata che, muovendo dalla Basilica, si dirige al sacello del biancospino nella via omonima per assistere alla “miracolosa” fioritura in notturna delle spine; in contemporanea un’altra fiaccolata, organizzata dal Cai, parte dall’eremo di Capodacqua e ripercorre l’antico itinerario compiuto con la salma del santo eremita nel lontano 1324. I due gruppi si ricongiungono di fronte al sacello con le spine fiorite, dove si prega tutti insieme, ospiti della Pro loco del quartiere. In occasione della festa patronale, il Comune consegna il “Premio Beato Angelo” a persone che si sono rese benemerite in vari settori, facendo onore alla città. Quest’anno il premio sarà assegnato al professor Giovanni Carlotti, mentre quello alla memoria andrà al Carlo Farneti. Menzione speciale inoltre alla memoria della professoressa Maria Dorotea Materazzi. La cerimonia di consegna del Premio Beato Angelo si svolgerà mercoledì 15 gennaio alle ore 10 al teatro Talia di Gualdo Tadino.