«Fratelli carissimi, in questa Quaresima, così provata, vogliamo stare saldamente abbracciati alla croce di Gesù, che è l’unica nostra speranza. Essa risplende in modo particolare, in questi giorni dolorosi, segnati da morte, sofferenza e disorientamento». Lo scrive il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, alla comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve nella sua “Lettera settimanale di collegamento” – la seconda nei giorni del “corona virus” – pubblicata sul sito dell’Archidiocesi (www.diocesi.perugia.it) e inviata a parrocchie, comunità religiose, associazioni e movimenti ecclesiali attraverso la newsletter Nuntium Perusinum (per chi fosse interessato a riceverla: http://diocesi.perugia.it/modulo-iscrizione-nuntium-perusinum/).
Riflettendo sulla città di Perugia, in emergenza sanitaria, il cardinale evidenzia: «Si ha l’impressione di vivere in un clima surreale. Piazza IV Novembre è vuota. Le pochissime persone che l’attraversano sembrano ombre: passano rapidamente e subito scompaiono. Una persona mi ha scritto: “prego il Signore e gli dico: fino a quando?”. Non temete, il Signore continua a far splendere su di noi la luce del suo volto e ci dona la sua salvezza».
«La croce – scrive il cardinale Bassetti – è il culmine del dolore di Dio e dell’uomo e al tempo stesso l’orizzonte sconfinato di tutto l’amore di Dio e del pallido amore di noi, sue creature. Anche se sulla terra vivono miliardi di uomini e di donne, la passione di Cristo e la sua morte in croce, restano indivisibili, e quindi partecipate in pienezza a ciascuno. Tutto l’amore del Crocefisso si riversa su di me, ma anche su ciascuno dei miei fratelli e delle mie sorelle e questo mi porta ad avere rispetto e carità nei confronti di tutti».
Perugia: Giovedì 19 marzo la comunità diocesana in preghiera per l’Italia.
«Vi invito a pregare il Rosario in famiglia la sera della festa di san Giuseppe, il protettore delle famiglie e della Chiesa, accendendo un lume alla finestra di ogni casa. Il vostro vescovo sarà il primo a compiere questo gesto e ad unirsi nella preghiera che ci accomunerà per sottolineare la fede, la speranza e, soprattutto, quell’amore che diventi un filo rosso dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, il filo rosso della carità molto più forte della “zona rossa”». Con queste parole il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti invita tutte le famiglie dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve a raccogliersi in preghiera nell’emergenza sanitaria.
E’ la Chiesa italiana ad invitare, giovedì sera 19 marzo, ogni famiglia, fedele e comunità religiosa della Penisola a pregare simbolicamente uniti alla stessa ora: alle 21, per tutto il Paese. Nel giorno in cui la Chiesa celebra la festa liturgica di san Giuseppe, in ogni casa si reciterà il Rosario (Misteri della luce). Alle finestre delle case, si legge in una nota della Cei, si propone di esporre un piccolo drappo bianco o una candela accesa.TV2000 offrirà la possibilità di condividere la preghiera in diretta. L’invito della Cei si conclude proponendo a tutte le famiglie italiane credenti un’invocazione al Santo Custode della Santa Famiglia scritta da papa Leone XIII, che fu vescovo di Perugia per 32 anni (1846-1878): “A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, insieme con quello della tua santissima Sposa”.