Foigno – Catechesi di Quaresima con Mons. Sigismondi

Venerdì 6 marzo alle ore 21.00 presso la Pro-Cattedrale di Sant’Agostino, p.zza Garibaldi in Foligno, siamo tutti convocati dal nostro Vescovo Mons. Gualtiero Sigismondi per pregare e riflettere all’inizio del tempo liturgico della Quaresima. Il tema dell’incontro: “La testimonianza della coscienza”.

La Quaresima, sottolineava Mons. Sigismondi nella catechesi del 2017, “è segno sacramentale della nostra conversione, è il momento favorevole per intensificare la vita dello spirito attraverso il digiuno, la preghiera e l’elemosina. Il luogo in cui cresce la relazione con Cristo è la preghiera, e il frutto più maturo della preghiera è sempre la carità. La preghiera è il fulcro ma vive la sua centralità se è legata all’elemosina e al digiuno, vale a dire a un rapporto più sobrio con i beni terreni”.

La Quaresima, nella liturgia si parla di Quadragesima cioè di un tempo di quaranta giorni, è un periodo di purificazione spirituale molto importante per i cristiani, è il «tempo forte» che prepara alla Pasqua, culmine dell’Anno liturgico e della vita di ogni cristiano.

Perugia – “Il cibo è un dono, non sprechiamolo”. Al via il progetto “i-REXFO” della Fondazione “San Lorenzo” con 2.600 alunni di 13 Scuole coordinato dal Dipartimento di Ingegneria dell’Ateneo perugino

Sono interessate 13 Scuole primarie e secondarie di Perugia al nuovo progetto di contrasto allo spreco alimentare promosso dalla Chiesa diocesana, attraverso la Fondazione di Carità “San Lorenzo”, con il coinvolgimento di 2.600 alunni di 129 classi, protagonisti della campagna “Il cibo è un dono, non sprechiamolo”. Si tratta del progetto “i-REXFO” (Increase in the Reduction and Recovery of Expired Food) coordinato dal Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Perugia, il cui obiettivo è la riduzione dello spreco alimentare sensibilizzando le nuove generazioni con il coinvolgimento delle famiglie. Avviato di recente, il progetto terminerà il 30 giugno 2021 e la Fondazione “San Lorenzo” verificherà, insieme ai docenti, i risultati tramite incontri periodici ed uno finale al quale parteciperanno gli alunni per le valutazioni complessive. Nei plessi scolastici sono stati posizionati i contenitori di raccolta cibo e distribuito materiale informativo; il tutto fornito gratuitamente dal progetto.

Perché la Fondazione di Carità “San Lorenzo”, ente operativo della Caritas diocesana, è interessata a questo progetto rivolto ad alunni? «Per la “San Lorenzo” lo spreco alimentare – spiega il diacono Giancarlo Pecetti, presidente della Fondazione – assume un carattere doppiamente rilevante perché, come ha detto papa Francesco all’inizio del suo pontificato, “il cibo che si butta via è come se venisse rubato dalla mensa di chi è povero, di chi ha fame”. Per far fronte a questo insopportabile paradosso la nostra Fondazione ha aderito a questo importante progetto, cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma comunitario LIFE, per la riduzione dello spreco alimentare e la ridistribuzione del cibo recuperato alle persone indigenti assistite attraverso gli Empori della Solidarietà. Nella nostra comunità diocesana, dal 2014, sono attivi quattro di questi Empori Caritas per offrire un aiuto dignitoso alla spesa alimentare a più di 1.200 famiglie in difficoltà».

Si è pensato al progetto “i-REXFO” per il mondo scolastico, perché, sottolinea Pecetti, «è dalla scuola che deve partire la rigenerazione di una società sostenibile. Ad evidenziarlo è il Report 2019 dell’Osservatorio Waste Watcher, secondo il quale 7 italiani su 10 ritengono che sia proprio la sensibilizzazione scolastica a promuovere l’attenzione e la prevenzione negli sprechi alimentari, in rapporto quindi alle nuove generazioni». Basti pensare che, secondo i dati forniti dal Report, il cibo sprecato in Italia nel corso del 2017 vale oltre 15 miliardi di euro, pari allo 0,88% del PIL. Lo spreco maggiore si annida tra le mura domestiche con circa 700 grammi di cibo sprecati pro capite ogni settimana, per un valore di 196 euro all’anno a testa, quando solo nell’Unione Europea, sostiene la FAO, un quarto della popolazione (125milioni di persone) è a rischio povertà ed esclusione sociale, con un terzo del cibo prodotto (circa 1,3 miliardi di tonnellate, di cui l’’80% ancora consumabile) è perso o sprecato.

Tra gli obiettivi di “i-REXFO”: sensibilizzare gli alunni al corretto valore del cibo e alla solidarietà nei confronti delle persone più bisognose; promuovere una raccolta di eccedenze alimentari confezionate, con data il scadenza valida da destinare ai beneficiari degli Empori della Solidarietà; contribuire alla valorizzazione energetica degli scarti alimentari (denominata EFE – Expired Food to Energy) con la produzione di biogas e la successiva distribuzione di una quota degli utili per la sostenibilità del progetto in un’ottica di economia circolare. Per facilitare il raggiungimento di questi obiettivi sono messe in campo delle azioni quali l’organizzazione sia da parte della Fondazione “San Lorenzo” di momenti di incontro con esperti rivolti ai genitori degli alunni, affinché anche in famiglia si giunga ad un più corretto uso del cibo e al recupero degli sprechi, sia da parte dei docenti con attività pedagogiche atte a sensibilizzare gli alunni sul corretto valore da attribuire al cibo. Per maggiori info si rimanda al sito: www.irexfo.eu.

Terni – Prospettive a confronto, convegno “Relazioni virtuose tra economia, sviluppo e bene comune” il 4 marzo

Nell’ambito delle iniziative per le manifestazioni Valentiniane, promosse dalla diocesi di Terni-Narni-Amelia per la festa del patrono della città San Valentino, dedicate al tema “Dalle relazione ferite alle relazioni risanate”, mercoledì 4 marzo alle ore 17,30 presso il Museo Diocesano di Terni si terrà il terzo appuntamento di Prospettive a confronto riflessione, a più voci ed in ottica interdisciplinare, sul tema delle relazioni sempre più problematiche che interessano vari campi di vita e di lavoro delle persone. Si parlerà di: “Relazioni virtuose tra economia, sviluppo e bene comune”, una rilettura critico-propositiva delle relazioni in ambito sociale ed economico, come un’anteprima a Terni dell’evento mondiale “The Economy of Francesco” che si svolgerà ad Assisi il 21 novembre 2020. L’evento del 4 marzo, moderato da Silvia Camillucci coordinatrice del Cesvol Umbria, prevede il saluto di mons. Giuseppe Piemontese, vescovo di Terni-Narni-Amelia; di Cristiano Ceccotti, assessore al Welfare del Comune di Terni; di Lorenzo Gianfelice vicepresidente del Cesvol Umbria. Seguirà un’introduzione della prof.ssa Cristina Montesi del Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Perugia. La relazione sul nuovo paradigma economico propugnato da Papa Francesco sarà effettuata da Suor Alessandra Smerilli, professore ordinario di Economia Politica alla Pontificia Facoltà “Auxilium” di Roma e consigliere di Stato della Città del Vaticano, la relazione sull’evento di Assisi di novembre 2020 sarà sviluppata dall’avv.Francesca Di Maolo, presidente dell’Istituto Serafico di Assisi, rappresentanti del Team giovani porteranno la loro testimonianza. Seguirà il dibattito.
I primi due incontri del ciclo sono stati dedicati alle relazioni in ambito familiare (con un’analisi dei rapidi cambiamenti in atto e delle metodologie innovative di cura delle stesse), il terzo, realizzato in collaborazione con il Cesvol Umbria, propone un’anticipazione sul meeting internazionale che avverrà tra giovani (under 35 anni) ricercatori, economisti, imprenditori, manager, operatori del mondo della finanza, opinion leader, studenti, che sono stati invitati da Papa Francesco per avviare un processo di cambiamento globale affinché l’economia diventi più giusta, più inclusiva e più ambientalmente sostenibile. Il nome dell’evento “L’Economia di Francesco” evoca il Santo di Assisi, mirabile esempio di essenzialità, di dono, di amore per il prossimo e di “ecologia integrale”, ma rimanda anche a Papa Francesco che, in diversi documenti ufficiali (Esortazione apostolica Evangelii Gaudium, Enciclica Laudato Sii) ed in altri discorsi ufficiali, interventi pubblici, omelie, ha formulato una coraggiosa critica all’attuale capitalismo finanziario, che è fonte di tanti squilibri economici, sociali, ambientali (instabilità macroeconomica, disoccupazione, disuguaglianze, povertà, esclusione sociale, degrado ambientale, infelicità), delineando anche un nuovo modello di economia all’insegna di uno sviluppo umano integrale.

Assisi – catechesi di mons. Sorrentino sul catechismo della Chiesa Cattolica su youtube

“La preghiera pubblica della Chiesa”. La fede che viene celebrata, la fede che diventa preghiera è il tema del terzo ciclo delle videocatechesi sul catechismo della Chiesa cattolica realizzate dal vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, che possono essere visionate sul canale Youtube e sul sito della diocesi di Assisi (www.diocesiassisi.it).

Nella prima videocatechesi del terzo ciclo il vescovo spiega i diversi temi. “In un primo ciclo – afferma il vescovo – abbiamo parlato della rivelazione e della fede a cui essa risponde. Poi ci siamo trattenuti a lungo sulla professione della fede, il nostro Credo e adesso in questo nuovo round vogliamo affrontare il tema della preghiera pubblica della Chiesa, la fede che viene celebrata, la fede che diventa preghiera. Dunque dieci catechesi dedicate a questo tema. Ho registrato queste videocatechesi – prosegue il vescovo – nei luoghi del vescovado e del Santuario della Spogliazione, dove Francesco visse momenti importanti della sua vita. Qui si spogliò di tutti i suoi beni e fece della sua vita una preghiera. La sua vita divenne come una liturgia. Qui egli si trattenne anche negli ultimi giorni della sua vita cantando le lodi del Signore”. Nelle dieci videocatechesi il vescovo si sofferma specificatamente su: sacramenti in genere, battesimo, cresima, eucaristia, penitenza, unzione degli infermi, ordine sacro, matrimonio, sacramentali e preghiera personale.

Assisi – Economy of Francesco rinviata al 21 novembre 2020

Il comitato organizzatore di Economy of Francesco informa che si daranno a breve notizie circostanziate riguardanti la preparazione dell’Evento, che sta procedendo con grande impegno ed entusiasmo e ha suscitato tanto interesse in tutto il mondo, prevedendo la partecipazione di circa 2000 giovani da 115 Paesi.

Per favorire il migliore svolgimento dell’iniziativa, vista la difficoltà oggettiva che in questo momento tanti giovani stanno avendo negli spostamenti a livello internazionale e nazionale, il Santo Padre, di intesa con il comitato, ha fissato al 21 novembre 2020 la nuova data del Suo incontro con i giovani ad Assisi, preceduto dai già previsti giorni di approfondimento.

Il 28 marzo ci si ritroverà nel Salone Papale del Sacro Convento di Assisi per un collegamento Webinar con i giovani dei Paesi partecipanti per proseguire nel cammino con entusiasmo ancora maggiore.

Terni – Luca Diotallevi confermato presidente dell’Azione Cattolica per il triennio 2020-2023

Il vescovo Giuseppe Piemontese ha nominato presidente diocesano di Azione Cattolica della Diocesi di Terni-Narni-Amelia per il triennio 2020-2023 il prof. Luca Diotallevi, riconfermando il mandato per il secondo triennio.

La nomina è arrivata dopo la riunione del nuovo consiglio di Azione Cattolica diocesana eletto nell’assemblea di domenica 23 febbraio, con il quale, a norma dello statuto e dell’atto normativo diocesano, è stato presentato all’ordinario diocesano il risultato delle elezioni per il rinnovo del consiglio stesso e la terna per la designazione del nuovo presidente.

Il neoeletto presidente diocesano Luca Diotallevi, nato a Terni, ha sessanta anni fa, è professore ordinario in sociologia presso la Università di Roma3. Si è laureato in filosofia presso la Università di Roma “La Sapienza” e ha ricevuto il dottorato in sociologia presso la Università degli Studi di Parma. Ha trascorso periodi di studio anche presso le università di Bielefeld, Oxford, Harvard e Cambridge.

Fin da giovane ha fatto parte dell’Azione Cattolica diocesana ricoprendo anche ruoli direttivi. Molto conosciuto e stimato in diocesi è membro del consiglio pastorale diocesano da quattro mandati. È vicepresidente del Comitato scientifico-organizzatore delle Settimane sociali dei cattolici italiani ed è stato direttore scientifico dell’Osservatorio SocioReligioso presso la Conferenza Episcopale Italiana. Giornalista pubblicista ha collaborato con La Voce, Avvenire, Corriere della Sera e altre testate nazionali.

“Il Signore Benedica tutti gli appartenenti all’Associazione – scrive il vescovo Piemontese al nuovo presidente – e renda fecondo il vostro impegno e la vostra testimonianza”.
“Durante l’assemblea – prosegue il vescovo – sono emerse delle sottolineature sugli impegni, obiettivi e stile dell’associazione, in particolare l’apertura all’aspetto caritativo, alle persone con disabilità di ogni tipo, nel costruire ponti associativi sia nell’Azione cattolica che a livello diocesano e parrocchiale con gruppi, associazioni e movimenti, ma anche nello sviluppare la dimensione popolare dell’Associazione, prestando maggiore attenzione a persone semplici nelle relazioni, nel linguaggio e nel coinvolgimento, nel farsi protagonisti nell’attuazione delle conclusioni della visita pastorale nelle parrocchie e nella diocesi ed un’attenzione particolare ai giovani, che vi invito a perseguire con sollecitudine”.

Spoleto – Messa nel Mercoledì delle Ceneri. Mons. Boccardo: «La cenere è un a invito a misurare la precarietà e la vanità; è anche un invito a leggere in maniera sapienziale gli eventi di questi giorni, che inducono a riflettere sulla precarietà della condizione umana, sempre fragile ed incerta nonostante i notevoli progressi della scienza e della medicina».

Mercoledì 26 febbraio 2020 nella Basilica Cattedrale di Spoleto l’arcivescovo Renato Boccardo ha presieduto la Messa nel Mercoledì delle Ceneri, celebrazione che avvia la Quaresima, tempo forte che prepara alla Pasqua, culmine dell’anno liturgico e della vita di ogni cristiano. Col Presule hanno concelebrato i sacerdoti della Città di Spoleto ed erano presenti diversi fedeli.

Nell’omelia mons. Boccardo ha ricordato le tre pratiche che caratterizzano la Quaresima: l’elemosina, la preghiera e il digiuno. «Sono prescritte nella tradizione religiosa ebraica (poi

cristiana) – ha detto il Presule – come “opere di penitenza” o “atti di conversione”. Ma Gesù non si accontenta di invitarci a compierle. Ce la caveremmo in tal caso a buon mercato poiché, in fin dei conti, possiamo ben fare lo sforzo di ridurre la nostra alimentazione, fare un po’ di elemosina e dedicare qualche tempo alla preghiera. Non sarebbero imprese sovrumane… Quello che Gesù ci insegna è assai più impegnativo: mette in crisi l’equilibrio della nostra personalità, chiama in causa il suo punto d’appoggio. Cristo ci chiede al contrario di prendere come unico riferimento lo sguardo del Padre invisibile che vede nel segreto. E ciò implica un lavoro interiore inconcepibile psicologicamente, pressoché impossibile, di distacco, di perdita di un certo numero di riferimenti. Non di perdita per dimenticanza, ma di perdita per amore. E, al tempo stesso, ci viene richiesto un lavoro di ricostruzione nello sguardo del Padre».

Nella celebrazione il capo dei presenti è stato segnato con la cenere. Il Vicario Generale mons. Luigi Piccioli ha segnato quello dell’Arcivescovo e mons. Boccardo lo ha fatto ai sacerdoti e ai fedeli. «Ricevendo la cenere sulla fronte – ha detto il Presidente della Conferenza episcopale umbra – possiamo comprendere la parola del racconto della creazione e del peccato: “Ricordati, o uomo, che sei polvere e in polvere tornerai!”. È un invito a misurare la precarietà, la vanità dell’esistenza quando è vissuta solo per la gloria che viene dagli uomini. È anche un invito a leggere in maniera sapienziale gli eventi di questi giorni, che inducono a riflettere sulla precarietà della condizione umana, sempre fragile ed incerta nonostante i notevoli progressi della scienza e della medicina; sempre sfuggente alle pretese di dominio e controllo da parte dell’uomo».

Quaresima di carità. Il digiuno, l’elemosina e la preghiera, come detto, sono i segni, o meglio le pratiche, della Quaresima. E la Chiesa diocesana di Spoleto-Norcia, quest’anno, propone ai cristiani una particolare attenzione alla missione delle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto nella Repubblica Democratica del Congo. In particolare, le offerte raccolte la terza Domenica di Quaresima (15 marzo) saranno destinate al progetto di costruzione di nuove aule per la scuola dei bambini di Butembo gestita proprio dalle “figlie” del beato Pietro Bonilli.

Perugia: Celebrato il Mercoledì delle Ceneri. Il cardinale Bassetti: «La Quaresima tempo propizio per ripensare la nostra vita, mettersi in un cammino di conversione…. Com’è importante tornare alla preghiera nel silenzio! Specie in questo periodo di forte confusione e preoccupazione per il propagarsi dell’epidemia»

Con il Mercoledì delle Ceneri i cristiani entrano nel “tempo forte” di Quaresima, tempo di preparazione alla Pasqua del Signore. A Perugia, come è ormai tradizione, il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti ha presieduto le celebrazioni eucaristiche pomeridiane in cattedrale e nella chiesa dell’Università degli Studi. Quest’ultima animata dai giovani della Pastorale universitaria.

Il cardinale, nelle omelie, ha ricordato il significato di questo “tempo forte” dell’Anno liturgico in cui il credente è chiamato maggiormente a riflettere sul peccato verso il Signore e, nel contempo, sull’importanza di chiedere il perdono a Dio. «C’è, come si vede, una chiara consapevolezza del nostro personale peccato – ha detto il presule ai fedeli in cattedrale –, che esiste per nostra libera scelta, e quindi ne siamo consapevoli, e non dobbiamo sottrarci alle nostre responsabilità. Il tempo di Quaresima è tempo propizio per prendere coscienza della nostra situazione di figli ribelli, e per “ritornare con tutto il cuore” al Signore, come dice il profeta Gioele, per chiedere perdono e riconciliazione. Dio ci risponderà con la sua misericordia, perché Egli fa giustizia perdonando. Chi lo capisce non può che piangere di commozione, spezzando anche con il digiuno la scorza dura dell’egoismo per aprirsi alla giustizia e alla solidarietà. Un solidarietà senza calcoli, come insegna Gesù nel Vangelo di Matteo: “Mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”».

«La Quaresima perciò – ha proseguito Bassetti – è il tempo propizio per ripensare la nostra vita, mettersi in un cammino di conversione, detestare il male e aprirsi ad una vita virtuosa, seriamente evangelica. Perché tutto ciò possa realizzarsi abbiamo assolutamente bisogno di fare silenzio e ritrovarci in noi stessi, nell’intimo, senza indulgere neppure ad una pubblicità sterile, come insegna ancora il Vangelo di Matteo: “Quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”. Così pure la mortificazione deve essere discreta, vissuta in un rapporto intimo con il Signore, che conosce i segreti dei cuore e sa giudicare con verità».

Il cardinale ha poi esortato i fedeli a «un rientrare in noi stessi pensoso, che ascolta e che prega, magari rifugiandosi in chiesa per godere d’una presenza ineffabile, ma vera, o raccogliendosi semplicemente nella cella del proprio cuore: un “guazzabuglio” il cuore quando è agitato dalla passione, un “giardino” quando è abitato da una Presenza, quella di Gesù. Com’è importante tornare alla preghiera nel silenzio! Specie in questo periodo di forte confusione e preoccupazione per il propagarsi dell’epidemia, che ci incute tanta ansia e inquietudine. Come cristiani e pastori della Chiesa assicuriamo, come abbiamo scritto nel comunicato della CEI, la nostra “preghiera di vicinanza a quanti sono colpiti dal virus e ai loro familiari; preghiera per medici e infermieri delle strutture sanitarie, chiamati ad affrontare in frontiera questa fase emergenziale; preghiera per chi ha la responsabilità di adottare misure precauzionali e restrittive”».

Al mondo universitario il cardinale Bassetti ha ricordato «l’urgenza della conversione» a cui richiama papa Francesco nel periodo quaresimale. «Una conversione – ha commentato il presule – che passa dall’“esperienza della misericordia” e soprattutto dalla pratica preziosa della preghiera. Una preghiera umile e assidua che ci faccia abbandonare quella “presuntuosa illusione di essere noi i padroni dei tempi e dei modi della nostra conversione a Lui”. Il mercoledì delle Ceneri viene a ricordarci proprio questo: è un invito fortissimo ad abbandonare quella presunzione così diffusa tra gli uomini di ogni generazione di essere i padroni del mondo e i Signori della Storia. Ma gli uomini e le donne non sono né i padroni e né i Signori della Storia. Non siamo noi a condurre i tempi e i modi dell’esistenza. C’è un disegno e una strada che ci sovrasta e ci precede. E il rito della cenere sparsa sulla nostra testa ci ricorda anche questo».

Al riguardo Bassetti ha ricordato la figura di don Primo Mazzolari, «uno dei grandi profeti del secolo scorso», che diceva: «“ogni uomo” non è solo cenere ma è addirittura un “portacenere”». Ha anche ricordato la figura di uno dei «moderni “ambasciatori di Cristo”, Giorgio La Pira, il sindaco santo di Firenze», a cui si è ispirata la recente «grande esperienza di Chiesa, a Bari, che ha visto riunire 60 vescovi del Mediterraneo provenienti da 20 Paesi diversi. Questi vescovi, incontrandosi – ha evidenziato il cardinale –, hanno dato forma ad un’antica profezia di pace che ha attraversato tutto il XX secolo: che il Mediterraneo possa diventare un luogo di pace, un mare che unisce e non divide, e che non sia più la tomba di tanti nostri fratelli e sorelle. La Pira è stato un uomo che è vissuto ogni giorno alla luce della Parola di Dio ed è riuscito a leggere in profondità il mondo che gli sta attorno. Ed oggi, a più di 40 anni dalla sua morte, possiamo dire che egli è stato, indubbiamente, un profeta del dialogo, della speranza e della pace».

«Come si può essere oggi portatori di pace, speranza e dialogo nei luoghi di lavoro come l’Università?», si è chiesto Bassetti, che, avviandosi alla conclusione, ha detto: «Seguendo le parole di Gesù riportate da Matteo nel Vangelo di oggi. Parlando ai suoi discepoli, Gesù ad un certo punto dice: “state attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini, per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che sta nei cieli”. Ovvero, per essere veramente servi di Cristo, siamo tutti chiamati a stare nella verità! Senza finzioni, senza maschere, senza sovrastrutture, senza apparenze! Per questo motivo, cari professori, cari amministrativi e cari studenti vi esorto ad essere persone autentiche, che il vostro parlare sia sempre Si, Si, No, No, perché solo così potrete rispondere alla vostra missione e alla vostra vocazione. Non perdetela di vista. Non dimenticatela. Non traditela. Agli studenti vorrei dire di scoprire la bellezza di essere “figli”: ovvero di essere bramosi di apprendere, di studiare e di crescere. Ai docenti vorrei raccomandare di essere veramente “padri” di questi giovani; abbiate cura di loro: necessitano di una parola di sapienza ma anche di umanità. Sappiate sperimentare, nella vostra missione educativa, la paternità di Dio: una paternità che non li tradisce, ma che li fa sviluppare, amandoli come fossero dei figli».

Terni – celebrazione delle Ceneri. Mons. Piemontese: “Anche in riferimento agli eventi di questi giorni non possiamo non riflettere sulla precarietà della condizione umana, e sulla necessità di impostare stili di vita più ordinati, rispettosi di norme mediche, civili e morali, di igiene esistenziale”

Mercoledì 26 febbraio, inizio del tempo di Quaresima, periodo penitenziale verso la celebrazione della Pasqua, il vescovo mons. Giuseppe Piemontese ha presieduto la celebrazione con il rito della benedizione e imposizione delle Ceneri nella Cattedrale di Terni con i sacerdoti e i fedeli della Comunità pastorale della Cattedrale.
Nella liturgia che caratterizza il primo giorno di Quaresima, il vescovo sparge un pizzico di cenere benedetta sul capo dei fedeli per ricordare loro la caducità della vita terrena e per spronare il fedele all’impegno penitenziale della Quaresima.
“La Chiesa, in questo “tempo favorevole” ci propone e aiuta ad iniziare da capo – ha detto il vescovo -, dal Battesimo, il giorno della nostra rinascita, immersione nella Pasqua di Gesù: passione-morte e risurrezione. La cenere è la memoria della nostra condizione di essere finiti, destinati appunto a diventare cenere. Ricorda lo scorrere del tempo e lo spreco che noi ne facciamo. Il Signore ci invita a rilanciare il nostro cammino: la cenere, nel suo significato simbolico, è come concime che feconda la nostra anima e, la cenere, nel suo rimando alla penitenza, è anche la traccia che segna il tragitto della conversione, la direzione giusta che conduce a Dio. La quaresima come periodo che ci permette di intraprendere un cammino di penitenza, cioè di riportare la nostra realtà nell’ordine autentico delle cose”.
“Quest’anno in Quaresima siamo alle prese con i disagi del Coronavirus, una malattia seria che costringe tantissime persone ad attenzioni, disagi, privazioni e timori. Sarà bene convincerci che non ci troviamo di fronte al castigo di Dio, né all’apocalisse né al giudizio universale. E tuttavia non possiamo non riflettere sulla precarietà della condizione umana, e sulla necessità di impostare stili di vita più ordinati, rispettosi di norme mediche, civili e morali, di igiene esistenziale”.

Perugia – Mercoledì delle Ceneri. Le celebrazioni eucaristiche presiedute dal cardinale Bassetti e la “Quaresima di Carità 2020” dedicata all’accoglienza di famiglie profughe dei “corridoi umanitari”

Con il rito dell’imposizione delle Ceneri, mercoledì 26 febbraio, i cristiani entrano nel “tempo forte” di Quaresima. A Perugia il cardinale Gualtiero Bassetti, come è tradizione, presiederà le celebrazioni eucaristiche in cattedrale, delle ore 18, e nella chiesa dell’Università degli Studi, delle ore 19,15, animata dagli studenti della Pastorale universitaria.

Rigenerare la propria fede.

La Chiesa esorta i fedeli a vivere la Quaresima come tempo per rigenerare la propria fede e ritrovare (per chi è alla ricerca) un senso alla propria vita nel viverla sulle orme di Colui che per la salvezza dell’umanità si fece crocifiggere. La Quaresima prepara i credenti alla Pasqua, il grande mistero della fede cristiana, chiamati a vivere questo “tempo forte” dell’Anno liturgico con maggiore raccoglimento spirituale e sobrietà nella vita personale, familiare, lavorativa e sociale. I credenti sono particolarmente chiamati a compiere opere di carità per i fratelli in difficoltà, rinunciando a parte dei propri averi.

I “corridoi umanitari” per i profughi.

La Caritas diocesana dedicherà l’imminente “Quaresima di Carità 2020” alla maggiore conoscenza del progetto “corridoi umanitari”, invitando le famiglie proprietarie di immobili non utilizzati a metterli a disposizione per questo tipo di accoglienza, oltre a promuovere, nella Terza Domenica di Quaresima (15 marzo), la raccolta di offerte per sostenere questo progetto.

Si tratta di un progetto fatto proprio anche dalla Cei, attraverso la Caritas italiana, in collaborazione con il Governo, rivolto, come ha ribadito il cardinale Gualtiero Bassetti al recente incontro di Bari “Mediterraneo, frontiera di pace”, a «persone costrette a lasciare la loro nazione per guerre, persecuzioni e ideologie contrarie. Sono profughi, non migranti – ha evidenziato il presule –, per i quali è necessario favorire nelle nostre comunità locali quell’accoglienza, quell’integrazione e quell’accompagnamento di cui parla il Papa con il coinvolgimento anche delle nostre famiglie e dei nostri giovani. Questo è avvenuto in Libano dove tutt’ora sono accolte migliaia di famiglie cristiane provenienti dalla Siria e dall’Iraq».

Le famiglie siriane accolte.

Nell’Archidiocesi perugino-pievese, negli ultimi tre anni, sono giunte due famiglie siriane di cui una vive in un appartamento messo a disposizione da un’anziana perugina in comodato d’uso gratuito. Questa famiglia (papà, mamma e due figli) è arrivata a Perugia tre anni fa ed è integrata con il marito che lavora in una cooperativa del settore alimentare e la moglie sta svolgendo un master in comunicazione internazionale presso l’Università per stranieri. La seconda famiglia, giunta un anno e mezzo fa, anch’essa composta da due adulti e due minori, è attualmente sostenuta economicamente dalla Caritas, con entrambi i genitori in cerca di occupazione, ospitata in un appartamento in affitto.

Mettere a disposizione un appartamento.

«Ci auguriamo di poter accogliere nella nostra comunità diocesana una terza famiglia di profughi che raggiungono periodicamente l’Italia con i “corridoi umanitari” – auspica il direttore della Caritas diocesana, il diacono Giancarlo Pecetti –. Dall’inizio della guerra in Siria sono 6 milioni i profughi fuggiti nei Paesi confinanti, di cui molti cristiani. Anche la nostra comunità diocesana, da sempre accogliente e solidale, non farà cadere nel vuoto l’appello rivolto a quanti possono mettere a disposizione del progetto un appartamento arredato per quattro/cinque persone, per uno/due anni, sotto la tutela della Caritas diocesana». Le famiglie che vogliono rispondere a questo appello, possono farlo telefonando alla Caritas di Perugia (075.5733666).