Assisi – La chiesa umbra riunita per gli Stati Generali verso l’assemblea regionale e il Giubileo 2025

I rappresentanti delle commissioni pastorali e delegati per il Sinodo delle otto diocesi dell’Umbria si sono ritrovati il 9 novembre per gli “Stati Generali” della Chiesa dell’Umbria, presso il Pontificio Seminario Regionale “Pio XI” di Assisi. Un importante appuntamento sinodale in preparazione alla terza Assemblea ecclesiale regionale, all’assemblea sinodale delle Chiese in Italia, e del prossimo Giubileo.
L’incontro è stato aperto dalla preghiera e dal saluto del presidente della Conferenza Episcopale Umbra mons. Renato Boccardo che ha ripercorso il cammino della chiesa umbra verso una condivisione della pastorale e del progetto di chiesa come il Concilio l’ha presentata, alla luce di quanto si sta vivendo dalla chiesa italiana con il cammino sinodale.
“Oggi è una tappa importante di questo percorso – ha detto mons. Boccardo – nel cammino della sinodalità, che è un esercizio di discepolato in cui la chiesa, mentre rinnova la bellezza della sequela del Signore, conferma l’impegno dell’annuncio del Vangelo, e stimola la partecipazione di tutte le componenti del popolo di Dio, nella differenza dei ruoli e delle responsabilità. E ancora la missionarietà: la chiesa vive per evangelizzare, questo vuol dire superare un atteggiamento di nostalgia, per un impegno rinnovato volto a favorire l’incontro tra la realtà di ogni giorno con la salvezza che Gesù offre a tutti coloro che vogliono accoglierlo. Questo comporta l’impegno a sostenere la credibilità e la significatività dell’annuncio cristiano, in un temnpo in cui entrambi sono meno evidenti, concentrandosi sull’essenziale, evitando la moltiplicazione di istanze e di strutture. Poche cose fatte bene, con un messaggio chiaro che scaldi il cuore. Ed infine, essere a servizio delle nostre chiese e soprattutto al servzo dell’annuncio cristiano e delle sue modalità, lavorare insieme in modo che dal lavoro delle commissioni nasca un sostegno chiaro alla missione della chiesa con metodi nuovi di lavoro e confronto delle diverse esperienze”.
Sono seguiti 8 tavoli di lavoro suddivisi per “Macro Aree Pastorali”: Evangelizzazione e Liturgia, Carità e Salute, Clero e Vita Consacrata, Laici, Cultura e Comunicazione, Giuridico e Amministrativa, che, a partire dall’analisi dei Lineamenti della prima assemblea sinodale, hanno riflettuto su quanto tra le proposte, le prospettive e le iniziative emerse nei Lineamenti, siano quelle prioritarie e più urgenti nelle nostre Chiese Locali e da realizzare nelle nostre diocesi e nella nostra regione, e su quali passi concreti compiere, quali processi praticabili attivare. Dai lavori sono emersi interessanti spunti nella necessità di promuovere coesione e alleanze, in particolare con la scuola, creare luoghi di dialogo per l’individuazione delle priorità a cui offrire possibili risposte, sviluppare la dimensione profetica della comunicazione promuovendo una struttura di studio su alcune tematiche poco curate dai mezzi di comunicazione della nostra regione o per offrire una chiave di lettura ulteriore su temi sociali o che riguardino la dignità della persona. Una Chiesa che si radichi nel contesto sociale, operando in sinergia con le realtà locali per costruire una missione congiunta e condivisa. Questo richiede un’alleanza operativa con il territorio secondo il principio di sussidiarietà, favorendo interventi concreti che rispondano alle esigenze della comunità.
Al termine è stato presentato il sussidio regionale di Avvento e per l’apertura dell’anno Giubilare nelle diocesi, che raccoglie segni, pensieri, propositi, passi, testimoni di speranza delle otto chiese dell’Umbria. E’ stato anche illustrato il pellegrinaggio giubilare regionale del 13 settembre 2025 e l’opera segno regionale per il Giubileo che riguarda una raccolta fondi per l’emergenza abitativa affontata dalla caritas regionale. Per il centenario francescano, la famiglia dei Frati Francescani propone l’opera segno della realizzazione ad Assisi di un Hospice pediatrico.

Elisabetta Lomoro

L’ARTICOLO DE “LA VOCE”

 

Perugia – Celebrata la festa di Sant’Ercolano, Patrono della Città e dell’Università

«Ogni volta che passo ed entro nella chiesa di Sant’Ercolano, diventa per me motivo per un esame di coscienza davanti ad un uomo, a questo vescovo, che si è speso per la Chiesa e per la Città al punto tale da giocarsi la vita. Credo che di fronte a questi esempi ci si senta, da una parte, molto piccoli, dall’altra, si è chiamati a questa donazione che diventa l’unica via per una parola autorevole». Così l’arcivescovo Ivan Maffeis, domenica 10 novembre, all’omelia della celebrazione eucaristica della festa del Santo patrono della Città e dell’Università di Perugia, Ercolano, vescovo e defensor civitatis martirizzato ad opera dei Goti di Totila intorno all’anno 547; celebrazione tenutasi nella chiesa intitolata al Santo, un luogo di culto splendido, a pianta ottagonale, prezioso scrigno trecentesco di arte e fedele molto caro ai perugini.
Presenti tra i numerosi fedeli, la sindaca Vittoria Ferdinandi, che ha compiuto per la prima volta (è stata eletta lo scorso giugno) il gesto del dono simbolico ed accensione del cero votivo del Comune al Santo, il presidente della Fondazione Sodalizio San Martino Alfredo Arioti Branciforti, benemerita Istituzione laica di carità, che quest’anno compie 450 anni, proprietaria della chiesa, i rappresentanti dell’Università degli Studi, di alcune associazioni culturali e dei cinque storici rioni di Perugia, le Porte medioevali Santa Susanna, Eburnea, Sole, Sant’Angelo e San Pietro.
Per tutti loro e per il rettore di Sant’Ercolano don Francesco Benussi, l’arcivescovo ha avuto parole di gratitudine: «Voi che onorate questa chiesa con il vostro servizio secolare raccogliete l’impegno del Comune di Perugia che la volle costruire in memoria di Sant’Ercolano».
Commentando le Letture della domenica, l’arcivescovo si è soffermato sull’«immagine del Pastore che parla a tutti. Il Pastore è qualcosa di diverso del mercenario e, purtroppo, il nostro è ancora un tempo di mercenari… Il Pastore è colui che si spende fino a dare la vita per il bene delle persone che la vita gli ha affidato. E l’immagine del Pastore parla al cuore di tutti, perché tutti sentiamo il bisogno di riferimenti, guide autorevoli. Ricordo quando Papa Francesco incontrò per la prima volta i Vescovi italiani, dicendo loro che essere Pastori vuol dire avere la forza di stare davanti al Gregge, quindi di guidare. Ed oggi è quello che chiediamo al Signore per tutti coloro che hanno una responsabilità nella nostra Chiesa e nella nostra Città. Avere questa forza di guidare senza troppi tentennamenti, senza troppi pesi, che, a volte, impediscono il cammino. Stare davanti e stare in mezzo perché solo stando tra la gente, ascoltando quello che portano nel proprio cuore in termini di inquietudini, di paure, di preoccupazioni e di speranze che è possibile interpretare il proprio servizio».
«Il Pastore – ha evidenziato l’arcivescovo – è colui che sa stare anche dietro per incoraggiare, sostenere, per fare in modo che nessuno resti escluso dal cammino di una comunità. Su questo sfondo Sant’Ercolano, con il suo essere defensor civitatis, oggi, forse, ci direbbe che per essere Pastori occorre, innanzitutto, essere persone di dialogo. Occorre interpretare un dialogo che costruisca relazioni sincere e con tutti», perché «tante volte confondiamo il dialogo con i nostri monologhi, per cui procediamo su vie parallele. Andiamo a litigare, a squalificarci sui social aumentando quella aggressività e quella sfiducia che alla fine sfilaccia la rete delle relazioni, portandoci tutti a chiuderci nel nostro piccolo orto, nella cerchia dei nostri… L’autentico dialogo vive di chiarezza, di quella chiarezza che è impegno anche ad una forma di linguaggio comprensibile a tutti. È un dialogo che vive di mitezza sapendo che la verità non s’impone, la verità attrae per il bene che diffonde. Un dialogo fatto anche di fiducia su quanto ciascuno, nelle diverse responsabilità, è chiamato a dire e a fare… Dialogo che costruisce reciprocità, amicizia sociale, pace e che fa crescere la Città».
Mons. Maffeis ha concluso soffermandosi sul legame di Sant’Ercolano con l’Ateneo perugino: «Sappiamo quanto quest’Istituzione, che ha contribuito e contribuisce a fare grande e riconosciuta la città di Perugia, abbia una responsabilità enorme nel continuare a fornire una solida formazione intellettuale con una particolare attenzione alla dignità della persona, alla dimensione sociale, alla cura della casa comune, all’apertura al mondo. Preghiamo e ringraziamo il Signore per quanti, nei diversi luoghi, contribuiscono allo Studium Generale Civitatis Perusii, contribuiscono a far sì che anche questa sia una via che assicura alla nostra comunità le condizioni e le opportunità di sviluppo».
Riccardo Liguori

Ad Assisi gli Stati Generali delle Chiese dell’Umbria il 9 novembre – Il programma

I rappresentanti delle commissioni pastorali e delegati per il sinodo delle otto diocesi dell’Umbria si ritroveranno il 9 novembre per gli “Stati Generali” della Chiesa dell’Umbria, presso il Pontificio Seminario Regionale “Pio XI” di Assisi, evento a cui parteciperanno le Commissioni Ceu delle sei “Macro Aree Pastorali” (Evangelizzazione e Liturgia, Carità e Salute, Clero e Vita Consacrata, Laici, Cultura e Comunicazione, Giuridico e Amministrativa). Si tratta di un importante appuntamento sinodale in preparazione alla terza Assemblea ecclesiale regionale, all’assemblea sinodale delle Chiese in Italia, e del prossimo Giubileo.
Il programma prevede alla ore 9.00 l’accoglienza e preghiera; alle ore 9.30 l’introduzione dei lavori da parte di Mons. Renato Boccardo, presidente della Conferenza Episcopale Umbra. Alle ore 9.45 il percorso Sinodale Sapienziale: suddivisione per Aree Pastorali e sottogruppi per condivisione delle Sintesi Sinodali e dei Nuovi Lineamenti CEI per la fase profetica. Ore 11.15 break; ore 11.30 presentazione degli eventi e preparazione Giubileo 2025 delle singole Diocesi e Commissioni; comunicazioni della Segreteria Pastorale; ore 12.45 recita dell’Angelus e pranzo.

Giornata del Ringraziamento – Iniziativa della Cei in collaborazione con la diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino

Si terrà domenica 10 novembre la 74ª Giornata Nazionale del Ringraziamento che quest’anno ha per slogan: “La speranza per il domani: verso un’agricoltura più sostenibile”. Le celebrazioni si svolgeranno ad Assisi, “nella terra di san Francesco, autore circa 800 anni fa del celebre Cantico delle creature. Una spiritualità feconda di cui abbiamo assoluto bisogno anche oggi”, sottolinea don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro, per il quale “anche il mondo agricolo è assetato di riconciliazione con la terra”.

Il tema della Giornata, spiega, “ci apre al Giubileo che è alle porte. L’idea di fondo è che stiamo vivendo un tempo opportuno di semina. Se vogliamo offrire speranza dobbiamo tornare a seminare. E la semina oggi può essere declinata in due modi: la salvaguardia del terreno e il coinvolgimento delle giovani generazioni”. “I disastri recenti in Italia (Emilia-Romagna e Toscana) e in Spagna (Valencia) ci ricordano quanto sia importante porre fine al consumo di suolo, che ha ridotto la produzione alimentare e riduce la possibilità di assorbimento idrico. La cementificazione ha conosciuto, tra le conseguenze più rilevanti, l’aumento del rischio idrogeologico, che allarma sempre più”, afferma don Bignami evidenziando che “in questo contesto, c’è bisogno di salvaguardare l’ambiente, preservare gli ecosistemi e tutelare la biodiversità, come chiede l’art. 9 della Costituzione italiana”.

Secondo il direttore dell’Ufficio CEI, “la seconda semina passa per le giovani generazioni e sulla scommessa che siano capaci di cura della terra”. “Ridurre sprechi e consumi, sostenere le comunità locali, favorire le conoscenze tradizionali – ricorda – sono diverse modalità con cui responsabilizzare i giovani. I Vescovi invocano l’apertura di un «laboratorio ideale» nel nostro Paese per sperimentare forme innovative di agricoltura. Per questo i giovani vanno educati al consumo critico, possono divenire modelli di ritorno alla terra e possono promuovere politiche agrarie esigenti e di lunga prospettiva”.

La 74ª Giornata sarà preceduta, sabato 9 novembre, da un incontro presso il Sacro Convento di Assisi: si inizia alle 15 con il “Percorso sul Cantico delle creature”, dalla Basilica di Santa Chiara alla Basilica di San Francesco passando per il Santuario della Spogliazione. Alle 17 si terrà un Seminario di studio: ad introdurre i lavori sarà don Bignami che si soffermerà sul Messaggio dei Vescovi per la Giornata; seguiranno gli interventi di Luigino Bruni, economista e saggista, e di Angelo Riccaboni, docente all’Università di Siena. Dopo il dibattito, è prevista una tavola rotonda a cui parteciperanno i referenti di diverse associazioni. Domenica, alle 10, il Vescovo Domenico Sorrentino presiederà la Celebrazione Eucaristica nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, al termine della quale è in programma la benedizione dei mezzi agricoli e degli stand allestiti in piazza.

Gubbio – Stimmate francescane: un convegno sull’iconografia

Nel settembre del 1224, Francesco d’Assisi ricevette le stimmate presso il monte de La Verna: un evento miracoloso che segnò profondamente la sua vita e la storia del cristianesimo. Per celebrare l’ottavo centenario di questo episodio, l’associazione Quartiere di San Pietro e la parrocchia di San Pietro di Gubbio organizzano un incontro dal titolo “Le stigmate di san Francesco – Nascita e definizione di un’iconografia”.

Il convegno intende mettere in luce la rappresentazione artistica delle stimmate francescane a partire dal XIII secolo. Saranno gli studiosi Mirko Santanicchia e Giulia Vaira a guidare il pubblico attraverso un approccio interdisciplinare che unisce storia dell’arte, teologia e studi francescani, alla scoperta delle origini e dell’evoluzione iconografica delle stimmate francescane, svelando come gli artisti – a partire dal XIII secolo – abbiano interpretato e trasmesso ai fedeli questo profondo mistero. L’appuntamento è fissato per sabato 9 novembre, alle ore 16, nella sala dell’ex Refettorio della Biblioteca Sperelliana.

Due studiosi ed esperti come relatori
Mirko Santanicchia dal 2018 è professore associato di Storia dell’arte medievale al dipartimento di Lettere dell’Università degli Studi di Perugia. Dal 2004 svolge attività didattica per i corsi di laurea in Beni culturali e in Storia dell’arte, insegnando Storia delle tecniche artistiche, Storia dell’arte medievale e Storia dell’oreficeria e delle arti applicate nel Medioevo. I suoi interessi di studio si concentrano in prevalenza sull’arte nel centro Italia, in particolare fra Umbria, Toscana e Marche, tra XII e XV secolo. Gli ambiti più spesso indagati riguardano la pittura e le arti applicate (oreficeria, miniatura, arredo ligneo) nel loro dialogo con le arti considerate “maggiori”. Ha pubblicato più di novanta contributi in riviste scientifiche, atti di convegno, cataloghi di mostre e volumi miscellanei, oltre che diversi lavori monografici.

Giulia Vaira è laureata in Storia dell’arte medievale nel 2022 a Perugia, con una tesi dal titolo “Le sacre stimmate di san Francesco d’Assisi: fonti agiografiche e iconografia dalle origini a Giotto”. Tale lavoro è stato approfondito nei contenuti, accolto per la pubblicazione nella collana Tau delle edizioni Biblioteca Francescana di Milano. Sullo stesso argomento, ha scritto per la rivista “Studi francescani” un articolo che sarà contenuto nel numero dedicato alle stimmate di san Francesco di prossima uscita. È stata borsista al convegno internazionale di studi su “Identità e autocoscienza dei frati minori (sec. XIII-XIV)”, nell’ottobre 2022, e al “Seminario di formazione in storia religiosa e studi francescani” che si è tenuto tra Assisi e Roma nel giugno scorso, entrambi promossi dalla Società internazionale di Studi francescani.

Perugia: La presentazione dei Risultati del Progetto “Rete di Argento”, per un corretto processo di invecchiamento attivo dell’anziano

Invecchiare bene? Si può con il progetto “Rete di Argento”. Lo dimostrano i suoi risultati che saranno presentati a Perugia, mercoledì 6 novembre, alle ore 10, presso la sede della Fondazione Perugia, “Sala delle Colonne” di Palazzo Graziani (corso Vannucci, n° 47). Un’occasione per restituire alla comunità perugina i risultati registrati dal progetto che si è prefisso di sperimentare un modello di gestione innovativo in grado di promuovere, attraverso un sistema coordinato e integrato, lo sviluppo e la valorizzazione delle risorse già attive e potenzialmente attivabili nel territorio, nonché strategie e azioni innovative finalizzate ad incoraggiare il coinvolgimento della comunità e le esperienze aggregative della popolazione anziana autosufficiente ≥65 anni allo scopo di favorirne la partecipazione ad un corretto processo di invecchiamento attivo e la prevenzione alla condizione della solitudine.

Il progetto “Rete di Argento” è finanziato dalla Fondazione Perugia attraverso il “Bando Welfare 2023 per gli anziani: cura, promozione e risorsa” ed è stato realizzato da una rete di partners costituita da: Fondazione di Carità San Lorenzo (ente operativo della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve), Distretto del Perugino USL Umbria 1, Comune di Perugia, Polizia di Stato, Associazione Coordinamento Centro Soci Culturali di Perugia, Fondazione Santa Caterina Parlesca. Inoltre, il progetto ha potuto contare sulla collaborazione di CESVOL Umbria, ACLI Perugia, Quartiere Pallotta A.P.S., AFAS Perugia, A.D.A. Umbria – Associazione per i Diritti degli Anziani, Accademia Focus, Associazione Filosofi…amo, AUSER Perugia, OVUS Perugia, AUSRU – Associazione Unite dei Sordi della Regione dell’Umbria, A.IT.A – Associazione Italiana Afasici.

Il modello sperimentale si è mosso su tre direttrici. 1) Governance: la gestione e la valorizzazione delle risorse e delle opportunità già presenti sul territorio. Ciò ha implicato il coordinamento delle risorse esistenti, l’identificazione e lo sviluppo di nuove opportunità, l’ampliamento della rete, nonché la sensibilizzazione della comunità sull’importanza del processo di invecchiamento attivo per la persona anziana. 2) Prevenzione: sono stati attivati percorsi informativi per promuovere uno stile di vita sano e corretto tra gli anziani (corretta alimentazione, importanza dell’attività fisica, nonché la consapevolezza dei rischi legati al gioco d’azzardo e alle truffe online). 3) Sperimentazione: è stato attivato un servizio itinerante di welfare informale, la mappatura delle risorse e dei servizi attivi nel territorio, la realizzazione di una piattaforma digitale attraverso la quale valorizzare i servizi, informare la comunità sulle opportunità presenti e facilitare il contatto e la relazione tra i destinatari (gli anziani e anche i loro familiari) e coloro che erogano i servizi.

«I percorsi intrapresi e i risultati raggiunti, che saranno raccontati nel dettaglio il 6 novembre – commentano i promotori del progetto –, dimostrano che invecchiare bene si può, certamente grazie a una consolidata e continuamente rinnovata rete di soggetti impegnati sul territorio, tra cui tutti i partner di progetto, ma anche e soprattutto grazie a un vero e concreto ascolto del bisogno e a una presenza costante».

Assisi: cento anni dalla dedicazione della Cappella interna del Seminario regionale. Concelebrazione eucaristica di tutti i Vescovi umbri. Nuovo direttore dell’Istituto Teologico

Lunedì 4 novembre 2024 si è tenuta ad Assisi, presso il Pontificio Seminario regionale “Pio XI”, la riunione della Conferenza episcopale umbra (Ceu). Al termine c’è stata la celebrazione eucaristica presieduta da mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Ceu, nel centesimo anniversario della dedicazione al Sacro Cuore di Gesù della cappella interna del Seminario, avvenuta proprio il 4 novembre 1924 da parte di mons. Giovanni Battista Rosa arcivescovo di Perugia. Con mons. Boccardo hanno concelebrato gli altri Vescovi umbri, il rettore don Francesco Verzini, i sacerdoti dell’equipe formativa del Seminario, una trentina di presbiteri ex alunni e i seminaristi attuali. «Ricordando i cento anni della dedicazione di questa Cappella – ha detto il Presidente della Ceu nell’omelia – riflettiamo sulla consapevolezza che un pur splendido edificio non basta per farne la casa di Dio con gli uomini. Guai a noi se ci limitassimo ad offrire a Cristo la struttura artistica di questo luogo sacro – ha proseguito mons. Boccardo – se ad essa non corrispondesse la meraviglia di una comunità che si edifica attorno alla Parola e all’Eucaristia, costruisce relazioni fraterne, si impegna per un servizio ministeriale accogliente e misericordioso».

Nuovo Direttore dell’Istituto Teologico di Assisi (ITA). La Conferenza episcopale umbra, infine, comunica che don Lorenzo Spezia, della diocesi di Terni-Narni-Amelia, è il nuovo direttore dell’Istituto Teologico di Assisi. Subentra a padre Giulio Michelini, ofm. «A don Lorenzo – afferma il presidente Ceu mons. Boccardo – auguriamo un sapiente e fecondo servizio accademico presso il nostro Istituto Teologico, chiamato ad assicurare ai candidati al ministero ordinato e ai fedeli laici i contenuti e le metodologie della formazione teologica e pastorale. Colgo anche l’occasione per ringraziare a nome di tutti i Vescovi padre Giulio Michelini, ofm, per la sapienza e la passione con le quali ha guidato l’ITA dal 2017 ad oggi». Don Lorenzo Spezia è nato a Bologna il 1° aprile 1976, ordinato presbitero l’8 dicembre 2003. Docente di Filosofia Teoretica all’Istituto Teologico di Assisi e parroco di Piediluco e Marmore nella diocesi di Terni-Narni-Amelia. È membro del Comitato Scientifico della rivista “Atti dell’Accademia properziana del Subasio”, socio fondatore e collaboratore della SITA (Società Internazionale S. Tommaso d’Aquino) – Sez. Doctor Humanitatis (Verona); membro attivo del Centre d’études sur la pensée antique “Kairos kai Logos” (Aix-en-Provence). È autore di varie pubblicazioni scientifiche, relatore a numerosi convegni e seminari nazionali e internazionali.

Inaugurazione Anno accademico 2024-2025 dell’Istituto Teologico (ITA) e Superiore di Scienze Religiose (ISSRA) di Assisi. Giovedì 14 novembre p.v. alle ore 9.00 presso la Cappella del Seminario regionale di Assisi mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia, presidente della Ceu e moderatore dei due Istituti, presiederà la celebrazione eucaristica durante la quale consegnerà ufficialmente ai docenti degli Istituti Teologico e Superiore di Scienze Religiose la missio canonica per l’insegnamento. Alle 11.00, poi, presso la Sala degli Archi nella sede degli Istituti, ci sarà la prolusione di avvio dell’Anno accademico 2024-2025 affidata a mons. Salvatore Fisichella, Pro-prefetto della sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo del Dicastero per l’Evangelizzazione, dal titolo “La speranza elemento distintivo della vita cristiana”.

Servizio regionale tutela minori e persone vulnerabili. La Ceu ha nominato mons. Ivan Maffeis, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, nuovo vescovo delegato per il servizio regionale tutela minori e persone vulnerabili e la dott.ssa Luciana Stazzi, della diocesi di Perugia-Città della Pieve, coordinatore regionale del medesimo servizio.

Com. stampa a cura di Francesco Carlini /

Terni – Solennità di Tutti i Santi – celebrazione del Vescovo al Cimitero di Terni e benedizione delle tombe

La commemorazione dei defunti accomuna non solo i credenti, ma tutte le persone che si recano in questi giorni al cimitero.Un ricordo che unisce quanti hanno ancora familiari che si recano a visitare i propri defunti, ma anche coloro che riposano in tombe ormai abbandonate, come è facile trovare passando lungo i viali dei cimiteri.
Nella solennità di Tutti i Santi, venerdì 1 novembre al cimitero di Terni è stata celebrata dal vescovo Francesco Antonio Soddu la santa messa ai piedi della grande croce al centro dei viali, conclebrata dal vicario genarale mons. Salvatore Ferdinandi e dal cappellano del cimitero di Terni padre Mario Lendini, alla presenza dei sacerdoti del centro città e di numerosi fedeli, raccolti in preghiera per tutti i defunti, per la pace e per i sofferenti.
«Questo giorno della memoria è onorare quanti ci hanno preceduto – ricorda il vescovo Soddu -. L’affetto verso i nostri cari defunti ci stringe in una maniera o nell’altro ancora a loro. Il nostro suffragio non è solo il ricordare e commemorare, ma il nostro essere uniti a Cristo, l’unico che è capace di presentare le persone, la vita e l’anima di tutti coloro che ci hanno preceduto in questa vita, nella gloria eterna del Paradiso. Stringendoci a Cristo nella preghiera possiamo giovare all’anima dei defuntiIn questo giorno della festa di Tutti Santi per noi si rinnova la dignità della santità, che ci viene donata da Dio. Spetta a noi essere a sua disposizione, costruire la santità giorno per giorno mettendo a frutto quei talenti che il Signore ci ha dato».

Al termine, percorrendo la parte antica del cimitero, il corteo di sacerdoti e fedeli ha raggiunto alcuni luoghi significativi del cimitero, sostando in preghiera davanti alle tombe delle vittime dei bombardamenti delle II guerra mondiale sulla città di Terni, davanti alle tombe dei bambini nati morti, a cui è dedicata una particolare zona del cimitero, davanti a quelle dei poveri, alle fosse comuni e l’ossario, alla tomba dei Salesiani che ospita anche sacerdoti diocesani e suore clarisse.

Gubbio – quattro nuove nomine per gli uffici pastorali

Arrivano nuove nomine per alcuni degli uffici diocesani della Chiesa eugubina, con l’obiettivo di favorire un rilancio dell’azione pastorale. Sono cinque, in particolare, gli uffici della Diocesi di Gubbio la cui responsabilità è stata affidata “ad nutum episcopi”, cioè a discrezione del vescovo, e che non viene rinnovata da molto tempo. Si tratta dell’ufficio catechistico, di quello liturgico, degli uffici per la formazione dei diaconi, per la pastorale giovanile e vocazionale, per la cultura. Ora il vescovo Luciano Paolucci Bedini, a norma del canone 469 e seguenti e dello statuto della Curia eugubina, ha provveduto al rinnovo delle nomine.

Le nuove nomine diocesane
Il nuovo responsabile dell’ufficio catechistico diocesano è don Fabricio Cellucci, sacerdote dal 2016, parroco di Madonna del Prato, moderatore diocesano del Cammino sinodale, direttore anche dell’ufficio di pastorale familiare, consulente spirituale del comitato di Gubbio del Centro sportivo italiano (Csi) e assistente ecclesiastico del gruppo scout Gubbio 2 Agesci e della zona “Terre di Francesco”.

L’ufficio liturgico diocesano e la formazione dei diaconi sono stati affidati a don Pasquale Criscuolo, sacerdote da 25 anni tra i Canonici regolari lateranensi e parroco di San Secondo.

Don Mirko Nardelli, uno dei sacerdoti più giovani della Chiesa eugubina, ordinato nel novembre 2019, è stato chiamato dal vescovo Luciano a coordinare l’ufficio per la pastorale giovanile e vocazionale. Nardelli è vicario parrocchiale nella comunità di Santa Maria Ausiliatrice a Padule e in quella di San Marco.

Infine, a don Francesco Menichetti è stato affidato l’ufficio diocesano per la cultura. Menichetti è parroco delle comunità di Santa Maria (Monteleto), San Giovanni Battista (Loreto), San Benedetto (San Benedetto Vecchio) e San Bartolomeo (Camporeggiano).

Incarichi operativi dal primo novembre
Le nomine, disposte nei giorni scorsi dal vescovo, mons. Luciano Paolucci Bedini, e notificate dal cancelliere mons. Pietro Vispi, sono operative dal primo novembre 2024.

Gubbio – la notte dei Santi

Torna a Gubbio “La notte dei Santi”, per vivere la ricorrenza di Ognissanti in maniera diversa rispetto alle feste a tema horror di Halloween e prepararsi alla memoria dei defunti. A partire dalle ore 20.45 di giovedì 31 ottobre, la Cattedrale eugubina ospiterà un momento di preghiera in preparazione alla solennità di tutti i Santi. Al termine, un corteo in processione arriverà fino alla chiesa di San Marziale, dove alle 21.15 sarà celebrata la santa messa presieduta dal vescovo Luciano Paolucci Bedini e dove poi la preghiera continuerà per tutta la notte.

Serata di apertura straordinaria del Museo diocesano
In parallelo, a cominciare sempre dalle ore 21.15, nella Chiesa cattedrale sarà possibile visitare la cappella del Santissimo Sacramento e l’armadio delle reliquie e, grazie all’apertura straordinaria e gratuita del Museo diocesano, anche lì sarà possibile vedere i reliquiari in esso custoditi.

Una notte di preghiera e adorazione a San Marziale
Tornando a San Marziale, per tutta la notte sarà possibile avvicinarsi al sacramento della riconciliazione grazie alle confessioni e all’adorazione eucaristica. Infine, alle ore 6 del mattino del primo novembre, ci sarà la recita delle Lodi e la colazione insieme per tutti i partecipanti. L’iniziativa è organizzata dalla Chiesa eugubina, dalle sorelle del Piccolo testamento di san Francesco, dall’ufficio diocesano di pastorale giovanile e dal Polo museale diocesano di Gubbio.