Spoleto – La prima di mons. Boccardo sarà nella parrocchia di S. Nicolò in Spoleto, nel giorno del 100simo anno della nascita di S. Giovanni Paolo II.

La prima Messa con i fedeli nella cosiddetta “Fase 2” della pandemia Covid-19 l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo la celebrerà lunedì 18 maggio 2020 alle ore 18.30 dalla parrocchia di S. Nicolò nell’omonimo quartiere di Spoleto, secondo le indicazioni contenute nel protocollo Cei-Governo. Il 18 maggio è una data particolare: ricorrono infatti i cento anni dalla nascita di S. Giovanni Paolo II del quale mons. Boccardo è stato per anni stretto collaboratore prima nell’organizzazione delle Giornate Mondiali della Gioventù (Denver 1993, Manila 1995, Parigi 1997 e Roma 2000) e poi come responsabile dei viaggi apostolici del Papa. E proprio il 18 maggio era in programma la consacrazione della nuova chiesa parrocchiale di S. Nicolò e l’inaugurazione dell’annesso centro pastorale, dedicati proprio al grande Papa polacco.

La celebrazione si terrà negli spazi esterni dell’attuale chiesa, con i volontari che sorveglieranno sul rispetto delle norme. Potranno partecipare in massima sicurezza 100 persone, una per ogni anno del Papa. La Messa comunque sarà trasmessa in diretta anche sui canali social (Facebook e YouTube) della Diocesi, per garantire anche ad altri di poterla seguire. Per l’occasione mons. Boccardo ha scritto una preghiera a S. Giovanni Paolo II che verrà distribuita ai fedeli: «La sua testimonianza e il suo insegnamento – ha scritto – hanno accompagnato la nostra vita e la storia del mondo, e rimangono per tutti preziosa eredità e guida sicura nel cammino secondo il Vangelo».

Il 22 ottobre la consacrazione della nuova chiesa. «Nel corso della celebrazione – afferma il parroco di S. Nicolò don Riccardo Scarcelli – faremo un piccolo, ma significativo gesto. L’Arcivescovo metterà in un vaso un ulivo a ricordo di quanto Giovanni Paolo II ha fatto lungo tutto il suo pontificato per far germogliare semi di pace. E non possiamo non ricordare come dall’Umbria, in particolare da Assisi, il 27 ottobre 1986 i rappresentanti delle varie religioni del mondo convocati dal Papa hanno elevato a Dio, in diverse lingue e da tanti cuori, un solo canto di pace, avviando quello che è ancora conosciuto come “Lo spirito di Assisi”. Questo ulivo poi – prosegue don Riccardo – lo pianteremo nel giardino della nuova chiesa il giorno della consacrazione che probabilmente, a Dio piacendo e virus permettendo, avverrà il 22 ottobre prossimo, festa liturgica di S. Giovanni Paolo II».

L’Arcivescovo racconta Giovanni Paolo in tv e sui social. E lunedì 18 maggio dalle 14.00 alle 15.00 mons. Boccardo parteciperà via Skype alla trasmissione “L’Ora Solare” su TV 2000 condotta da Paola Saluzzi e dedicata proprio alla figura di Giovanni Paolo II. La sera, invece, alle 21.00 il Presule verrà intervistato on-line (Facebook Complesso Interparrocchiale “San Giovanni Paolo II e YouTube YouGp2) dall’Unità pastorale delle parrocchie di Prepo, Ponte della Pietra e S. Faustino di Perugia. Anche qui è in costruzione un complesso parrocchiale intitolato proprio al Papa polacco.

Nelle parrocchie della Diocesi. Come indicato dal protocollo Cei-Governo ogni parroco, in base ai metri quadri della chiesa, ha stabilito quanti fedeli potranno accedere in sicurezza a partire dal 18 maggio. Ogni parrocchia ha ricevuto dalla Diocesi un manifesto da affiggere con tutte le indicazioni per partecipare alla celebrazione e un adesivo con scritto “prendi posto qui” da mettere sui banchi o sulle seggiole dove siederanno i fedeli. La Curia Arcivescovile, poi, ha chiesto ai parroci di individuare per i giorni festivi una sola chiesa per parrocchia dove celebrare l’Eucaristia, in modo da igienizzare solo quel luogo di culto. Le celebrazioni feriali, invece, potranno tenersi anche in altre chiese del territorio parrocchiale, fatte salve naturalmente le stesse regole: distanza tra le persone, volontari per regolare l’accesso, igienizzazione delle superfici al termine della celebrazione con idonei detergenti ad azione antisettica, favorire il ricambio dell’aria. Alcuni sacerdoti hanno chiesto all’Arcivescovo la possibilità, accordata, di celebrare all’esterno.

Perugia: le Chiese cristiane aderiscono alla “Giornata di preghiera, digiuno e carità”

Anche il Consiglio delle Chiese cristiane di Perugia, composto da cattolici, ortodossi (di rito greco, romeno e russo), valdesi e avventisti ha aderito alla “Giornata di preghiera, digiuno e carità”, in programma giovedì 14 maggio, proposta dall’Alto Comitato per la Fratellanza Umana e rilanciata dall’appello di papa Francesco all’Angelus di domenica 3 maggio, affinché, ha detto il Santo Padre, «rivolgersi a Dio ad una sola voce, preservi l’umanità» e «la aiuti a superare la pandemia». Ad annunciare a Perugia l’imminente Giornata è la presidente del Consiglio delle Chiese cristiane Annarita Caponera, docente di Ecumenismo e dialogo interreligioso presso l’Istituto Teologico di Assisi.

Preghiere e opere di carità. I membri del Consiglio delle Chiese cristiane del capoluogo umbro invitano i credenti e gli uomini di buona volontà «a pregare e a fare opere di carità ciascuno secondo la propria tradizione – sottolinea nella lettera di invito la presidente Caponera –, la propria sensibilità, la propria coscienza nella consapevolezza che il digiuno e l’astinenza – insieme alla preghiera e alle opere di carità – appartengono, da sempre, alla vita e alla prassi penitenziale della Chiesa: rispondono, infatti, al bisogno permanente del cristiano di conversione al regio di Dio, di richiesta di perdono per i peccati, di implorazione dell’aiuto divino, di rendimento di grazie e di lode al Padre».

Siamo tutti sulla stessa barca. «Papa Francesco, che ha aderito e ha chiesto di unirsi a questa iniziativa – si legge nel sito web della Cei (https://chiciseparera.chiesacattolica.it/la-preghiera-unisce-a-dio-e-crea-comunione-con-gli-altri/) –, ha più volte invitato in questo tempo difficile a pregare insistentemente – ricordiamo quella, straordinaria, a San Pietro il 27 marzo – perché il mondo sia liberato dal male e ci sia unità tra i popoli e le nazioni: “siamo tutti sulla stessa barca”, ha detto».

Covid-19: la preghiera dell’Arcivescovo per il mondo del lavoro dalla parrocchia di S. Angelo in Mercole. Dalla pSpoleto – nuovo pellegrinaggio solitario di mons. Boccardo in alcune zone della Diocesi, nell’ultima settimana di Messe in assenza di fedeli. Lunedì 18 maggio il Presule celebrerà la prima Messa alla presenza dei fedeli dalla parrocchia di S. Nicolò in Spoleto

Venerdì 8 maggio 2020 l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo ha celebrato la Messa in assenza di fedeli dalla parrocchia di S. Angelo in Mercole di Spoleto. Col Presule hanno concelebrato il parroco don Gianfranco Formenton (che ha la cura pastorale anche delle parrocchie di S. Martino in Trignano e di Montemartano), don Nelson Abraham, cpps, parroco di Baiano di Spoleto, Firenzuola di Acquasparta e di Porzano di Terni e il vice parroco di queste comunità don Selvaraj Selvanayagam, cpps.

Il pensiero del Vescovo a quanti hanno perso il lavoro. «Il nostro pellegrinaggio – ha detto mons. Boccardo nell’omelia – ci conduce di fronte alla chiesa parrocchiale di S. Angelo in Mercole di Spoleto, in una zona che è caratterizzata da sempre dalla presenza di tante industrie piccole e grandi. La nostra preghiera vuole raggiungere questa sera, in modo particolare, tutti coloro che devono affrontare la precarietà del lavoro a causa del Coronavirus. In questo territorio era “ricco” di aziende fiorenti come la Cementir, la Minerva, la Pozzi e l’impresa Novelli, solo per citarne alcune. Intorno a queste, poi, tante piccole imprese familiari sono sorte nel tempo. Tutti conosciamo qual è la situazione attuale. Il Covid-19 ha aggravato ancora di più il mondo del lavoro nel nostro territorio spoletino. Il pensiero allora va alle famiglie che con trepidazione e poca speranza affrontano questo tempo: preghiamo per tutti i contesti lavorativi che sono in sofferenza e avvolti dalla paura. Chiediamo al Signore di donare forza e consolazione, ma anche di ispirare a chi governa e alla comunità quei gesti di solidarietà e di condivisione che permettano a tutti di guardare con serenità al presente a al futuro».

Messa a S. Giacomo di Spoleto. Domenica 10 maggio, invece, l’Arcivescovo ha celebrato la Messa trasmessa sui social dalla parrocchia di S. Giacomo in S. Giacomo di Spoleto. Hanno concelebrato il parroco don Giovanni Cocianga, il parroco di Cortaccione don Bartolomeo Gladson Sagayaraj, il canonico del Duomo don Mario Giacobbi (che vive a S. Giacomo). Nell’omelia il Presule ha parlato della liturgia della vita quotidiana. «In questo tempo – ha detto – abbiamo sofferto per la mancanza dell’Eucaristia con i fedeli. Ma non c’è soltanto la Messa, che rimane comunque il momento più alto e più bello del nostro incontro con il Signore. Tutta la nostra vita – ha affermato mons. Boccardo – costituisce una liturgia. Spesso facciamo questa distinzione: la liturgia è quello che si fa in chiesa, mentre la vita quotidiana è un’altra cosa. S. Pietro invece ci suggerisce di mettere insieme i due aspetti; tutta la nostra vita, con i gesti, le parole e gli impegni è allora celebrazione vissuta sotto lo sguardo di Dio. Celebriamo la nostra liturgia svolgendo il proprio dovere, assumendosi le responsabilità, accogliendo chi ci sta vicino, promuovendo il bene e lasciando da parte il male, moltiplicando i gesti del Vangelo che sono accoglienza, solidarietà, perdono. Anche così rendiamo culto a Dio e facciamo l’esperienza del popolo sacerdotale. Questa dimensione va riscoperta e attuata anche quando torneremo finalmente a celebrare con il popolo e quando l’emergenza della pandemia cesserà».

Ultimo pellegrinaggio solitario di mons. Boccardo. Da lunedì 11 a domenica 17 l’Arcivescovo celebrerà la Messa in assenza di fedeli, trasmessa sui canali Facebook e YouTube della Diocesi, da alcune zone della Chiesa particolare di Spoleto-Norcia.

ü Lunedì 11 maggio alle ore 18.00: da Monteleone di Spoleto.

ü Martedì 12 maggio alle ore 18.00: da Cesi di Terni.

ü Mercoledì 13 maggio alle ore 18.00: da Acquapalombo di Terni.

ü Giovedì 14 maggio alle ore 18.00: da Castelluccio di Norcia.

ü Venerdì 15 maggio alle ore 18.00: da Orsano di Sellano.

ü Sabato 16 maggio alle ore 18.00: da Limigiano di Bevagna.

ü Domenica 17 maggio alle ore 11.00: dal Santuario della Madonna delle Lacrime di Trevi.

A S. Nicolò di Spoleto la prima Messa del Vescovo alla presenza dei fedeli. Dopo 69 Messe celebrate in assenza di fedeli e a porte chiuse, lunedì 18 maggio alle ore 18.30 mons. Boccardo celebrerà la Messa con il popolo (secondo quanto stabilito dal protocollo Cei-Governo) dalla parrocchia di S. Nicolò in Spoleto. In questo giorno era in programma la consacrazione della nuova chiesa di S. Nicolò dedicata a S. Giovanni Paolo II: evento naturalmente rimandato a causa del Covid-19. La giornata è particolare in quanto ricorre il 100° anno dalla nascita di Giovanni Paolo II.

Assisi – Anniversario del Santuario della Spogliazione. Sabato 16 maggio presentazione in streaming del libro curato da Elisabetta Lo Iacono

“#Nulla di proprio. Dalla spogliazione per ricominciare”. È il titolo del programma di iniziative che si terranno, in questo tempo di emergenza da coronavirus nel rispetto delle normative anti contagio da Covid-19, sabato 16, domenica 17 e domenica 24 maggio in occasione dell’anniversario dell’inaugurazione del Santuario della Spogliazione, istituito nel 2017. La tre giorni si aprirà sabato 16 maggio alle ore 11 con la presentazione, in diretta streaming, del libro “Frate Francesco e la spogliazione” a cura di Elisabetta Lo Iacono, pubblicato da Edizioni francescane italiane. Intervengono il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino; Elisabetta Lo Iacono, curatrice del volume; padre Domenico Paoletti, vicario del Sacro Convento di Assisi. Modera Rosario Carello, giornalista della TGR Lazio. La diretta potrà essere seguita sulla pagina Facebook della Diocesi di Assisi-Nocera-Gualdo, sulla pagina Frate Indovino, sulla pagina San Francesco d’Assisi e su Maria Vision (in Umbria canale 602).

Domenica 17 maggio alle ore 11 ci sarà la santa messa nel Santuario della Spogliazione presieduta dal vescovo Sorrentino, trasmessa in diretta streaming dalla pagina Facebook della Diocesi e su Maria Vision.

Domenica 24 maggio alle ore 11 la santa messa nel Santuario della Spogliazione, secondo le misure di sicurezza previste dal protocollo tra Cei e governo che disciplina gli accessi, sarà presieduta dall’arcivescovo monsignor Edgar Peña Parra, sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato della Santa Sede.

Perugia: La prima messa in cattedrale a “porte aperte” celebrata dal cardinale Gualtiero Bassetti nel giorno dei cento anni della nascita di san Giovanni Paolo II. Le “Indicazioni di Curia” alle parrocchie per le messe ed altri sacramenti con concorso di popolo dal prossimo 18 maggio

Il primo giorno delle messe a “porte aperte” nella “fase 2” dell’emergenza sanitaria Covid-19, lunedì 18 maggio, coincide con il centenario della nascita di san Giovanni Paolo II (18 maggio 1920 – 18 maggio 2020).

Per questa significativa ricorrenza il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti presiederà la celebrazione eucaristica delle ore 18, nella cattedrale di San Lorenzo di Perugia. Questo grande Santo e Papa del nostro tempo, particolarmente vicino ai giovani nel promuovere le Giornate mondiali della Gioventù, è molto venerato anche nel capoluogo umbro. Tant’e vero che a Giovanni Paolo II è intitolato il complesso interparrocchiale dell’Unità pastorale Prepo-Ponte della Pietra-San Faustino in fase conclusiva di edificazione. La sera del 18 maggio (ore 21) i parrocchiani dalle proprie casa potranno seguire in diretta (Youtube: yougp2; facebook: https://www.facebook.com/groups/172618432939353/) la video intervista-testimonianza dell’arcivescovo e presidente della Ceu Renato Boccardo, già collaboratore di papa Giovanni Paolo II.

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Le “Indicazioni di Curia”. «Siamo da alcuni giorni al lavoro insieme alla Commissione liturgica per permettere ai fedeli delle oltre 140 parrocchie della nostra comunità diocesana, seppur in numero limitato, di partecipare alle celebrazioni eucaristiche, a partire dal prossimo 18 maggio. Anche la nostra Curia ha fatto proprio il recente protocollo siglato tra il Ministero dell’Interno e la Cei, oltre a indicare ai parroci un cronoprogramma di adempimenti per le riaperture». A sottolinearlo è il vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve mons. Marco Salvi nell’annunciare le “Indicazioni di Curia” pratiche affinché le messe a “porte aperte” possano svolgersi nel pieno rispetto delle norme vigenti in materia di sicurezza sanitaria della “fase 2”.

Capienze e norme da rispettare. Le moderne chiese parrocchiali del capoluogo umbro con ampie aule liturgiche, come quelle della frazione di Castel del Piano e del quartiere di Santa Lucia, potranno ospitare dai 270 ai 320 fedeli, inclusi i celebranti e i volontari addetti all’accoglienza, indossando mascherine e igienizzando le mani all’ingresso. Mentre le antiche chiese come la cattedrale di San Lorenzo e la basilica di San Domenico ospiteranno, rispettivamente, massimo 550 e 700 fedeli. «Nel calcolo del numero – spiega mons. Salvi – il parroco dovrà avere cura di mantenere una distanza di almeno un metro laterale e frontale per ogni fedele. Inoltre dovrà fare rispettare un metro e mezzo di distanza tra un fedele e l’altro al momento della comunione che sarà distribuita con guanti monouso senza venire a contatto con le mani dei fedeli ed indossando la mascherina che copra naso e bocca. Durante le messe non si terrà lo scambio della pace. La confessione sarà amministrata in luoghi ampi e areati e le acquasantiere resteranno vuote. Non è opportuna la presenza sia del coro che di sussidi cartacei per i canti e di altro tipo».

Istruzioni per i volontari. Per i volontari, giovedì sera 14 maggio, si terrà una video conferenza, coordinata dallo stesso vescovo ausiliare, per istruirli nei compiti di igienizzazione degli ambienti e degli oggetti e di accoglienza-verifica del rispetto delle norme di sicurezza da parte dei fedeli. Questi non devono presentare sia sintomi influenzali/respiratori sia temperatura corporea uguale o superiore ai 37,5°C, e non devono essere stati in contatto con persone positive a SARS-Cov-2 nei giorni precedenti.

Manifesti e vademecum. La Curia ha predisposto l’invio alle parrocchie sia di due tipi di manifesto-avviso con le principali indicazioni-avvertenze (uno da esporre all’ingresso della chiesa, l’altro in sacrestia) che di un vademecum redatto insieme alla Commissione liturgica diocesana per la celebrazione dei sacramenti del battesimo e della prima comunione (escluso quello della cresima, sospeso fino ad ottobre) e delle esequie.

Adempimenti dei parroci. Dallo scorso fine settimana il vescovo ausiliare sta incontrando i parroci delle sette Zone pastorali dell’Archidiocesi per illustrare loro il cronoprogramma degli adempimenti. «A ciascun parroco, quale legale rappresentante della parrocchia – evidenzia mons. Salvi – è stata consegnata copia del protocollo Ministero-Cei, esortandolo ad ottemperare alle prescrizioni contenute». Inoltre, prosegue il presule, i parroci dovranno provvedere ad una «adeguata comunicazione delle norme da rispettare con il posizionamento del manifesto (predisposto dalla Curia, ndr) all’esterno di ogni chiesa in cui si celebrano le messe specificando il numero delle persone che possono accedere all’edificio di culto». Sempre il parroco, è riportato nelle “Indicazioni di Curia” dovrà «assicurarsi la presenza di collaboratori che sorveglino l’ingresso (dove collocare contenitori con liquidi igienizzanti, ndr) e l’uscita facendo rispettare la distanza di almeno 1,5 mt tra una persona e l’altra; per l’ingresso e l’uscita ove possibile prevedere due percorsi diversi e di predisporre già l’aula liturgica (prima del 18 maggio, ndr) in base al numero massimo di capienza tenendo conto del distanziamento previsto». Inoltre il parroco dovrà «assicurarsi che non vi sia assembramento di persone nel sagrato e in sacrestia» e «nel caso in cui non fosse possibile applicare nell’aula liturgica queste prescrizioni e si optasse solo per la celebrazione della messa all’aperto, le misure di sicurezza da adottare dovranno essere le medesime, compreso il distanziamento di 1 mt frontale e laterale». Per quanto riguarda le offerte non verranno raccolte più durante la celebrazione, ma potranno essere lasciate in «appositi contenitori collocati agli ingressi o in altro luogo ritenuto idoneo».

Igienizzazioni. Per quanto riguarda le operazioni di igienizzazione, le “Indicazioni di Curia” prevedono: «a fine di ogni celebrazione le chiese, i vasi sacri e le suppellettili devono essere igienizzate di volta in volta se si celebra più volte nello stesso giorno», raccomandando al celebrante e agli altri ministri di igienizzarsi «con cura le mani prima della celebrazione…».

Celebrazioni. Per quanto riguarda i battesimi e i matrimoni, «preferibilmente si celebrino al di fuori delle messe di orario; tenendo conto anche della possibilità di celebrare questi sacramenti al di fuori della celebrazione eucaristica, come indicato dai libri liturgici… Il battesimo sia solo per infusione e l’acqua benedetta venga poi smaltita nel sacrario…». Le esequie «siano celebrate fuori della messa di orario per evitare un alto afflusso di gente. Può essere celebrato il solo rito delle esequie (capitolo III del rituale), sia in chiesa sia al cimitero (capitolo IV del rituale) e si seguano le indicazioni della messa per la disposizione dei fedeli, qualora il rito sia celebrato in chiesa. Ugualmente se il rito viene celebrato al cimitero si tenga conto del distanziamento e dei dispositivi di protezione».

Messe in diretta. Altra disposizione non secondaria, contenuta nelle “Indicazioni di Curia”, riguarda le messe in diretta streaming. «Pur avendo utilizzato in questo tempo di emergenza la modalità streaming per la trasmissione della celebrazione – evidenzia il documento –, rimanga la stessa comunque uno strumento solo suppletivo rispetto alla partecipazione reale e diretta. La celebrazione sia trasmessa solo in diretta e non in differita o in modo ripetitivo attraverso i media. La celebrazione sia dignitosa, secondo le prescrizioni dei libri liturgici, e seguendo il protocollo e le presenti indicazioni. L’inquadratura sia ampia in modo da riprendere almeno l’altare, l’ambone e il celebrante. Si curino con attenzione anche l’audio e le luci».

Coronavirus, preghiera dalla piazza di San Francesco di Assisi Invito a digiunare e a devolvere il corrispettivo del pasto non consumato alla Caritas per le famiglie in difficoltà e l’Amazzonia

La diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, giovedì 14 maggio, celebrerà la Giornata di preghiera, digiuno e opere di carità, proposta dall’Alto Comitato per la fratellanza umana e accolta da Papa Francesco, per implorare Dio di aiutare l’umanità a superare la pandemia di coronavirus. A mezzogiorno di giovedì il vescovo monsignor Domenico Sorrentino presiederà un momento di preghiera nella piazza Inferiore di San Francesco in osservanza delle norme di anti-contagio. Lo farà proprio dal luogo dove, il 27 ottobre del 1986 e poi negli anniversari successivi, i rappresentanti delle diverse religioni e confessioni cristiane hanno più volte pregato per la pace. “La nostra città e tutta la diocesi non poteva mancare a questo appuntamento – spiega il presidente della Commissione spirito d’Assisi don Tonio Dell’Olio – ; è qui che in più occasioni i leader delle diverse religioni si sono ritrovati per pregare per la pace. Anche oggi con il valore universale della preghiera, come ha detto il Santo Padre, abbiamo bisogno di essere insieme per superare una pandemia che non ci dà pace. Nel farlo non possiamo dimenticare i più fragili e per questo offriremo il corrispettivo del digiuno per sostenere le famiglie che fanno più fatica senza badare alla loro appartenenza religiosa e per la martoriata Amazzonia”. La commissione Spirito di Assisi, l’Ufficio Ecumenismo e dialogo e la Caritas diocesana d’intesa con il vescovo hanno infatti predisposto uno schema di preghiera e invitano coloro che aderiscono all’iniziativa a digiunare devolvendo il corrispettivo del pasto non consumato al “Fondo per le famiglie in difficoltà” gestito dalla Caritas diocesana e all’Amazzonia. Le offerte possono pervenire tramite bonifico utilizzando il Codice IBAN IT32 Y 02008 38278 000104548803 con la causale: Fondo emergenza Covid-19 o attraverso la parrocchia di appartenenza. Le comunità di altre denominazioni si organizzeranno attraverso i propri canali o potrebbero far confluire le offerte raccolte alla stessa Caritas.

Il momento di preghiera presieduto dal vescovo Sorrentino può essere seguito in diretta sulla pagina Facebook Diocesi Assisi-Nocera-Gualdo.

Perugia: Azioni di contrasto povertà accentuate dal tempo del Covid-19. Ne parla l’economista Pierluigi Grasselli, direttore dell’Osservatorio diocesano perugino sulle povertà e l’inclusione sociale

«Anche dall’ultimo incontro delle Caritas diocesane dell’Umbria (tenutosi in videoconferenza la scorsa settimana, ndr) vengono indicazioni di un aumento dirompente della domanda di aiuto, da parte delle più diverse categorie di persone, colpite secondo modalità differenti dagli effetti del Covid-19». A rilevarlo è l’economista perugino Pierluigi Grasselli, direttore dell’Osservatorio sulle povertà e l’inclusione sociale dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, evidenziando che «la Caritas risponde con un forte impegno offrendo i servizi tradizionali ma anche innovandoli, seguendo una “fantasia della carità”, per far fronte ai bisogni emergenti con la diffusione dell’epidemia».

Criticità. L’esperto non esita a “denunciare” una preoccupante criticità: «Il massiccio incremento delle domande di aiuto sottopone però a tensione le strutture e si scontra con la limitatezza delle risorse finanziarie ed umane delle Caritas diocesane. Difficoltà analoghe, anche se con variabile intensità, si propongono a tutti gli Attori pubblici e privati (Regione, Enti locali, Fondazioni, Organizzazioni del Terzo Settore, Associazioni di cittadini, …) che operano a sostegno della crescente platea delle persone e delle famiglie colpite dalla crisi. E con i quali la stessa Caritas vive occasioni di collaborazione per fronteggiare l’emergenza».

Interventi. Le difficoltà che si prospettano e che potranno anche crescere d’intensità con il perdurare del pericolo di contagio, propongono con forza la necessità di impiegare con la maggior efficienza le risorse disponibili, e di coordinare e calibrare con accuratezza gli interventi dei vari Attori, per svilupparne al meglio le eventuali complementarietà, per assicurare un supporto integrale al richiedente aiuto: chi ottiene un aiuto specifico dalla Caritas (ad esempio, sul fronte alimentare) può avere molte fragilità, di natura sia fisica che psichica che spirituale. Gli interventi nel loro complesso dovrebbero incidere sulle persone e sui territori, curando la centralità di entrambi, e promuovendo l’attivazione di percorsi personalizzati, con coinvolgimento del Terzo Settore, nella progettazione sociale e territoriale (come si auspica nell’ “Appello della società civile per la ricostruzione di un welfare”, al quale ha aderito anche Caritas italiana, in sintonia con il “Piano per una protezione sociale universale contro la crisi”, di recente presentazione). Tutto questo dovrebbe essere compiuto contribuendo ad assicurare nel contempo le condizioni per una trasformazione dell’assetto economico e sociale del territorio, in linea con una maggiore sostenibilità sociale e ambientale, quale auspicata nella “Economia di Francesco”».

Bisogni. L’opportunità di un approccio coordinato tra gli attori suddetti, che potrebbe essere promosso e favorito dalle autorità regionali in accordo con le autorità comunali, per un’efficace progettazione degli interventi, si desume anche dalla natura dei bisogni, segnalati da Caritas italiana (InformaCaritas n.4, 25 aprile 2020 …), che stanno emergendo e per i quali si lavora e si dovrà sempre più lavorare. Tra essi figurano: 1) orientamento e informazione alle persone sulle misure di supporto al reddito; 2) sostegno economico per persone e famiglie non coperte dalle misure esistenti; 3) sostegno psicologico e coinvolgimento in attività lavorative comunitarie; 3) servizi domiciliari per anziani e disabili, con raccordo Servizi sociali/Terzo Settore; 4 supporto ludico-didattico-ricreativo per bambini e ragazzi nei mesi estivi…».

«Si tratta di orientarsi verso una logica di lavoro di squadra – conclude il professor Grasselli –, in uno spirito di fraternità, consapevolezza e responsabilità, in linea con i presupposti attuativi di una configurazione di Bene Comune».

Calvi e Otricoli – celebrazioni in onore dei santi Patroni il 12 e 14 maggio

Le ricorrenze della festa del patrono di Calvi dell’Umbria e di Otricoli saranno celebrate in maniera diversa, in ottemperanza alle disposizioni per il contenimento del Covid 19.
Il vescovo Giuseppe Piemontese, si recherà pellegrino in rappresentanza della comunità diocesana, il 12 maggio alle ore 10 nella chiesa parrocchiale di Calvi, dove presiederà la celebrazione in onore del patrono San Pancrazio, senza il concorso dei fedeli e alla presenza del sindaco Guido Grillini. Al termine della celebrazione, sulla piazza centrale di Calvi ci sarà la benedizione della città con le reliquie di San Pancrazio.
Ad Otricoli il 14 maggio, per la festa dei Santi Vittore e Corona, il vescovo Giuseppe Piemontese alle ore 10.30, nella collegiata di Santa Maria Assunta, presiederà la celebrazione alla presenza del sindaco e senza la partecipazione dei fedeli. Al termine della celebrazione, sul sagrato della chiesa ci sarà la benedizione della città con le reliquie di San Vittore.
Le celebrazioni saranno trasmesse in diretta sui canali Facebook e Youtube della Diocesi di Terni-Narni-Amelia

Centro Scuola GRIS (Gruppo Ricerca e Informazione Socio-religiosa). “I giovani non possono essere lasciati a casa da soli mentre sono connessi con i loro insegnanti. E’ necessario per tutelarli da tutti i pericoli che si nascondono nel web quali ad esempio l’adescamento, lo stalking e il sexthing”

Il Coronavirus rappresenta un banco di prova per tutte le nazioni e le rispettive popolazioni a livello mondiale e noi desideriamo fornire ogni contributo utile al nostro Paese per questo ci siamo già impegnati in varie campagne di informative a beneficio della popolazione ed ora sentiamo il dovere etico e morale di non rimanere nel silenzio.

Siamo rispettosi dei ruoli che ogni interlocutore della scena pubblica riveste – afferma il Presidente del Centro Scuola Gris (Gruppo Ricerca e Informazione Socio-religiosa) Emanuela Laurenzi – ma, innanzi alle ipotesi dei provvedimenti prospettati governativamente agli italiani riguardanti il mondo della scuola – e che sappiamo comportare pesanti conseguenze in altri contesti (soprattutto al “sistema famiglia”) – lanciamo un accorato appello al buon senso ed alla buona politica perché intervenga con manovre preventive su tali scenari.

Ci stiamo riferendo in questo momento alla preoccupante progettualità presentata pubblicamente dal Ministro dell’Istruzione Azzolina circa la strutturazione del prossimo anno scolastico, ove è stata prospettata agli italiani una ipotesi di didattica mista per i giovani studenti. Secondo tale ideologia, gli studenti frequenterebbero ogni giorno le lezioni con la seguente modalità: – metà in aula e metà connessi telematicamente dalle proprie case. Argomentando che la socialità dei ragazzi sarà mantenuta e si potranno mantenere distanze di sicurezza per il contenimento della problematica virale esistente.

Tale semplicistico provvedimento, laddove trova una comprensibile ratio sotto il profilo sanitario (del diradamento dei banchi in ogni aula), creerebbe una totalità di problematiche di ordine pratico ricadenti su tutte le famiglie italiane che hanno figli studenti.

La ministra, si limita a promettere dei bonus in valuta economica per ristorare le spese di connessione e di acquisto di attrezzature informatiche necessarie ai ragazzi ma la maggiore difficoltà ricadente in capo alle famiglie è di ben altra natura.

L’esperienza di questi due mesi di necessaria attività didattica “a distanza” – ha confermato chiaramente quanto era comunque prevedibile ovvero che i giovani non possono essere lasciati a casa da soli mentre sono connessi con i loro insegnanti.

Il GRIS – attraverso la voce del suo direttore della comunicazione e relazioni esterne dott. Valentino Adriani – nei giorni scorsi ha lanciato un appello sull’intero territorio italiano per sensibilizzare tutti i genitori ad essere sempre fisicamente presenti con i loro figli durante le connessioni internet per tutelarli da tutti i pericoli che si nascondono nel web quali ad esempio l’adescamento, lo stalking e il sexthing (https://www.gris.org/2020/04/17/appello-del-gris-a-tutti-i-genitori-nei-tempi-del-coronavirus/).

I nostri docenti hanno altresì rilevato episodi di intrusioni di ignoti nelle connessioni con gli studenti così come i genitori hanno lamentato episodi incresciosi in cui i loro figli sono stati oggetto di messaggistiche psicologicamente violente ad opera di loro coetanei alcuni dei quali – con artifizi informatici – sono riusciti anche a rendersi irriconoscibili.

Il solo fatto che un ministro della repubblica abbia solamente ipotizzato un possibile scenario ci preoccupa grandemente perché lo interpretiamo inevitabilmente come uno stato di difficoltà nel raggiungimento di una soluzione che il sistema sta vivendo. Il Paese ha bisogno di una scuola che istruisca fortemente i nostri giovani mantenendoli in una situazione di sicurezza totale, non solo rispetto al Covid 19.

Come possono i genitori italiani – impegnati ogni giorno nella propria attività lavorativa indispensabile al rispristino dell’economia nazionale ed alla sussistenza delle loro famiglie – sedere accanto ai loro figli tre giorni alla settimana per supportare da casa i docenti nelle esigenze di istruzione da remoto e contemporaneamente assolvere a quelle necessità di vigilanza di cui ogni figlio – solo in casa e connesso con la rete – abbisogna?

La bilocazione è una facoltà soprannaturale che è stata possibile solo a pochi santi nel corso dei secoli – noi del Gris lo sappiamo bene – e non può esser richiesta a semplici padri o madri di famiglia.

Nelle ultime ore si sono sommate a questa, anche molte altre ipotesi – alcune irrealizzabili sul piano materiale per ovvi limiti strutturali dei plessi scolastici italiani – altre perfino divertenti ma il tempo scorre inesorabilmente pertanto, per bene di tutti i nostri figli – i protagonisti del futuro dell’intera nazione – noi del Gris chiediamo a tutti gli attori del mondo politico ed i loro consulenti di gettare il cuore oltre “l’asta” del consenso personale o di partito ed adoperarsi per il bene massimo delle nuove generazioni nella ristrutturazione del “mondo scuola”.

Perugia – Il cardinale Gualtiero Bassetti all’omelia domenicale: «Non cercare la vita e la felicità nei posti sbagliati… La gioia vera è soltanto Gesù Cristo»

«Un pensiero e una preghiera piena di riconoscenza per tutte le nostre mamme, anche quelle che sono in cielo, come la mia. Care mamme, quanti sacrifici avete dovuto affrontare specialmente in questo periodo, soprattutto quelle che hanno figli piccoli in casa, o persone ammalate: Dio vi renderà il centuplo per tutto quello che avete fatto». Con queste parole il cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei Gualtiero Bassetti, nel giorno della “Festa della mamma”, domenica 10 maggio, ha salutato, alla fine della celebrazione eucaristica nella cattedrale di San Lorenzo, i fedeli che lo seguono da casa, dallo scorso 15 marzo, attraverso la diretta di Umbria Tv, Umbria Radio InBlu e sui social media ecclesiali.

Una delle situazioni più sofferte. «Dopo questo interminabile tempo di digiuno eucaristico, durato circa due mesi – ha proseguito il cardinale – da lunedì 18 maggio sarà di nuovo consentita la partecipazione del popolo santo di Dio alla celebrazione eucaristica, con la Santa Comunione. Grazie, Signore! Tu lo sai che per me una delle situazioni più sofferte di questi due interminabili mesi è stata l’assenza dei fedeli alla Tua cena. Ma presto ritornerai ad abbracciare i tuoi fratelli, nutrendoli con la tua parola e il pane di vita». Bassetti ha concluso ricordando che «nei giorni che ancora restano, saranno suggerite tutte quelle precauzioni che dovremo avere nel partecipare alla Santa Messa, per garantire la salute nostra e dei nostri fratelli. Il Santo Padre, in una recente udienza, mi ha detto “siamo pastori: dobbiamo preoccuparci del bene spirituale della nostra gente e della sua salute”».

La via da percorrere. Nel commentare il Vangelo della domenica, il presule ha evidenziato quanto oggi è indispensabile per la vita di ogni cristiano e di ogni uomo di buona volontà conoscere Gesù. «Lui stamani, cari fratelli – ha sottolineato –, ci dà una risposta stupenda: “Io sono la via, la verità e la vita!” Gesù dunque, è la via che dobbiamo percorrere, è la verità che cerchiamo, è la vita di cui abbiamo bisogno. In alcuni momenti della nostra vita, chi di noi non si è chiesto: “ed ora dove vado? Non so più dove sbattere la testa! Cosa posso scegliere? Per dove mi incammino?” Vedete: quando ci troviamo in ricerca, quando siamo attanagliati dall’inquietudine, come capita soprattutto in questo periodo di Coronavirus, noi possiamo sempre trovare la luce che illumina il nostro cammino: Gesù Cristo».

Essere dalla parte della verità. Il cardinale ha esortato i fedeli a «fare una scelta coraggiosa e decisa: stare dalla parte di Gesù; se faremo questo ci accorgeremo di essere dalla parte della verità, perché la verità non è fatta di concetti astratti, ma è proprio Lui, il Signore Gesù! Chi di noi non è affamato di vita? Chi di noi non ricerca la felicità? Se non viviamo in pienezza, se non siamo felici, forse dipende dal fatto che stiamo battendo strade sbagliate; forse è perché camminiamo lontani da Dio; forse perché cerchiamo la vita e la felicità nei posti sbagliati: il denaro, i piaceri sfrenati, la droga, il potere; in definitiva, nel nostro egoismo. Vogliamo vivere, siamo assetati di gioia, ma non sappiamo farlo. Sant’Agostino l’aveva capito: “Signore, tu ci hai fatti per te e il nostro cuore è inquieto fin tanto che non trova te!”».

Dio non è mai contro di noi. «Solo in Dio possiamo vivere la vera vita… Dio è sempre per noi, mai contro di noi – ha evidenziato Bassetti avviandosi alla conclusione –. Non è un nemico, ma un padre misericordioso che è alla continua ricerca di noi; e perché possiamo essere nella gioia vera ci ha donato il suo figlio, il Signore nostro Gesù Cristo, che è venuto nel mondo perché in Lui noi possiamo avere la possibilità di vivere e di vivere in pienezza… Ve lo ripeto col cuore, cari fratelli e sorelle: fidatevi sempre di Gesù Cristo, e non abbiate paura della gioia, perché la gioia vera è soltanto in Lui».