In vista del Giubileo 2025. Il presidente della Ceu mons. Renato Boccardo: «Tanti pellegrini transiteranno nelle nostre contrade: si sentano accolti come a casa»

Anche la Chiesa dell’Umbria si sta preparando al meglio per accogliere nell’anno del Giubileo numerosi pellegrini. Il prossimo 15 giugno, presso il Pontificio Seminario Regionale “Pio XI” di Assisi, si terrà il Consiglio pastorale regionale della Conferenza episcopale umbra (Ceu) il cui primo punto all’ordine del giorno è la “preparazione del Giubileo 2025”.
Nell’attesa di conoscere le varie iniziative giubilari promosse a livello diocesano e regionale, il presidente della Ceu, l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo, interviene sul dato del flusso di pellegrini, circa 32 milioni, che arriveranno a Roma nel corso del prossimo anno, frutto di uno studio della Facoltà di Sociologia dell’Università Roma Tre fornito lo scorso 27 maggio, in conferenza stampa, dall’arcivescovo mons. Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione della Santa Sede, responsabile dell’organizzazione dell’Anno Santo.
«Tanti pellegrini transiteranno per le nostre contrade per poi convergere verso Roma, alle tombe degli Apostoli – commenta il presidente della Ceu mons. Boccardo –. Lo scorso 9 maggio il Santo Padre ha pubblicato la bolla di indizione del Giubileo 2025, invitando tutta la Chiesa a mettersi in cammino verso questo pellegrinaggio della speranza. In Umbria ci stiamo organizzando, in sinergia anche con gli enti locali, per poter assicurare un’accoglienza non soltanto dignitosa, ma cordiale e fraterna a tutti coloro che giungeranno nella nostra regione ricca di santità, di testimonianze di vita cristiana. Sarà bello e interessante per quanti verranno in Umbria conoscere meglio la storia e la vita di tanti cristiani (in particolare quelle di san Francesco, di santa Chiara, di santa Rita, di san Benedetto, di sant’Angela da Foligno, del beato Carlo Acutis, prossimo Santo, della beata Madre Speranza di Gesù…) che rimangono per tutti esempio di incoraggiamento a percorrere la strada del Vangelo di Gesù. Fin da ora diamo un cordialissimo benvenuto a tutti i pellegrini: ci stiamo preparando affinché la nostra casa sia con le porte spalancate per permettere a tutti di sentirsi accolti come a casa».

a cura di Riccardo Liguori

Terni – processione diocesana del Corpus Domini

Giovedì 30 maggio a Terni sarà celebrata la festività del Corpus Domini con inizio alle 20.30 nella chiesa di San Francesco, dove si terrà la celebrazione eucaristica, presieduta dal vescovo Francesco Antonio Soddu e concelebrata con i sacerdoti della diocesi.

A seguire, alle 21.15 circa, partirà la processione eucaristica con il Santissimo Sacramento per le vie della città, alla quale prenderanno parte i sacerdoti, le Confraternite della diocesi, i cavalieri e dame del Santo Sepolcro di Gerusalemme, i ragazzi che hanno ricevuto l’Eucarestia per la prima volta in questo anno, i rappresentanti delle associazioni e movimenti e delle parrocchie.

La processione partirà dalla chiesa di San Francesco e si snoderà lungo via Fratti, largo don Minzoni, via Battisti, piazza Tacito, corso Tacito, via Mancini, chiesa di San Pietro, corso Vecchio, piazza della Repubblica, via Roma, via dell’Arringo, per concludersi nella Cattedrale di Terni con la benedizione del vescovo.

La solennità del Corpus Domini rappresenta un momento importante a fine anno pastorale, in cui al centro della celebrazione è l’Eucaristia, fonte e culmine della vita della chiesa, attraverso la quale si sperimenta la comunione tra le varie realtà della diocesi per sentirsi complementari nella diversità di ciascuno. La comunità diocesana riunita intorno al corpo del Cristo portato in processione per le vie della città, nella corale preghiera per i deboli, i poveri, per chiunque ha bisogno di amore e di consolazione.

Diocesi Foligno – adorazione eucaristica dei giovani per la solennità del Corpus Domini a Spello

Sabato 1 giugno a partire dalle ore 21.00 fino alle 2.00 a Spello, durante la notte delle infiorate in occasione della solennità liturgica del Corpus Domini, si svolgerà l’adorazione eucaristica notturna a cura della pastorale giovanile della Diocesi di Foligno.

L’incontro di preghiera che vuole anche essere un momento forte di evangelizzazione si svolgerà presso la Chiesa di S. Andrea. La nottata sarà animata con canti e preghiere dove ci sarà la possibilità di accostarsi al sacramento della Riconciliazione, grazie alla presenza di diversi presbiteri della diocesi.

Michele Tufo, direttore del Servizio diocesano di Pastorale giovanile, sottolinea che questo bel momento di comunione ecclesiale in occasione del Corpus Domini e la bellezza delle infiorate di Spello ci raccontano come nella tradizione popolare possiamo ritrovare il senso profondo della nostra fede.

Sacro Covento Assisi – scuola di formazione “Percorsi Assisi”

Dal 24 agosto al 1° settembre 2024 torna al Sacro Convento, per la sua V edizione, la scuola di formazione Percorsi Assisi, esperienza educativa che unisce studio e vita di relazione. Questa edizione ruoterà attorno al tema “Etica e sviluppo tecnologico. Sinergie per generare futuro”. L’iniziativa inserisce l’approfondimento accademico in un contesto di dialogo, favorendo la maturazione dei partecipanti nelle competenze e nella comune responsabilità per il bene. Indirizzata a universitari, dottorandi e giovani lavoratori, la Summer school promuove uno studio interdisciplinare su temi di attualità in considerazione della complessità del reale, con potenzialità e aspetti problematici.

Il metodo alterna la formazione dei giovani con lezioni frontali e seminariali, attività di gruppo, visite ad aziende per un’esperienza sul campo e momenti ricreativi a sfondo culturale, con la scoperta di alcuni dei luoghi più significativi di Assisi e dintorni.

LA QUINTA EDIZIONE
L’infosfera sembra ormai l’ambito vitale in cui non possiamo non imparare a modulare relazioni e pensiero. Un vero e proprio ambiente vitale con il quale hanno a che fare tutti gli ambiti della nostra esistenza: siamo dentro un processo di trasformazione del mondo senza pari, che domanda un nuovo riconoscimento delle cose e delle interazioni, che ci interpella sul modo in cui lo stiamo pensando e governando, che chiede a quale concezione di essere umano debba far riferimento.
Abbiamo davvero idea del modo in cui semplici dispositivi stanno diventando una nuova “casa comune” e come ce ne stiamo realmente prendendo cura? Quali attenzioni permetteranno di onorare l’umana creatività di cui la tecnologia è una delle più significative manifestazioni, senza snaturare l’irriducibilità dell’umano alla macchina? Siamo consapevoli che le questioni della tecnica sono anche e soprattutto spirituali?
A partire da tali interrogativi, la V edizione di Percorsi Assisi propone un dialogo aperto e sinergico, guardando ai nuovi orizzonti delineati dallo sviluppo tecnologico, in nome di una premura nei confronti dell’umano, di una sua rinnovata amicizia solidale con sé stesso, i suoi simili e l’universo in cui abita e opera, e di un legame da continuare a pensare fra naturale e artificiale.
Tra gli ospiti che interverranno durante le giornate ci sarà anche il magistrato e Procuratore di Napoli Nicola Gratteri.

Le iscrizioni saranno aperte da lunedì 27 maggio 2024.

I promotori dell’iniziativa sono: il Sacro Convento di San Francesco, il Politecnico di Milano, l’Università degli Studi di Napoli Federico II, l’Università Luiss Guido Carli di Roma, l’Università degli Studi di Perugia, l’Università di Parma, l’Università degli Studi dell’Aquila e l’Università Politecnica delle Marche.

Orvieto – 18 esima edizione Festival Arte e Fede

Si presenta con una nuova veste e con la notizia di una produzione-spettacolo in anteprima nazionale, che suscita già grande interesse, il Festival Internazionale d’Arte e Fede 2024.
Anno in cui ricorrono i 760 anni dall’Istituzione urbi et orbi della Festività del Corpus Domini con la Bolla Transiturus da parte di Papa Urbano IV (1264) ed i 750 anni dalla morte di San Tommaso d’Aquino (1274), frate domenicano e dottore della Chiesa, uno dei più grandi teologi-filosofi del mondo occidentale vissuto proprio ad Orvieto dal 1261 al 1265, la scelta artistica del Festival d’Arte e Fede si è orientata proprio su questa direttrice.
L’appuntamento è per lunedì 27 maggio alle 18.45 al Duomo, nella Cappella di San Brizio con la presentazione del libro “Si ritirò a pregare – Gesù in preghiera secondo i Padri della Chiesa”, scritto da don Antonio Grappone e pubblicato da edizioni San Paolo nel 2024, in occasione dell’anno della preghiera indetto da Papa Francesco. Sarà presente l’autore, don Antonio Grappone, che è Direttore spirituale del Seminario Redemptoris Mater di Roma e docente di Storia della Chiesa antica e medievale e di Patrologia presso l’Istituto di Scienze Religiose Ecclesia Mater della Pontificia Università Lateranense, di Patristica presso la Pontificia Università Gregoriana, nonché autore di numerose pubblicazioni nel campo.

“Stiamo lavorando alla produzione di un racconto teatrale su Tommaso D’Aquino da presentare in prima assoluta nel Duomo di Orvieto alla metà del prossimo settembre – afferma il direttore artistico, Alessandro Lardani – e poi da replicare, secondo il calendario che si costruirà, anche nell’Anno giubilare 2025. Il progetto, che nasce da un’idea di Guido Barlozzetti, noto autore, conduttore televisivo e narratore teatrale e si avvale della collaborazione di un musicista autorevole e sperimentale come Enzo Pietropaoli e dell’image-designer Massimo Achilli, è stato sposato con grande entusiasmo dal Festival Arte e Fede, che ne cura appunto i molteplici aspetti della produzione.

“Quanto alla fattibilità – chiarisce Alessandro Lardani – si tratta di un progetto ambizioso che persegue un livello di qualità adeguato al tema che si affronta e dunque con un cospicuo livello di costi, pensato per la generalità del pubblico, ma con una particolare attenzione anche alle generazioni più giovani, con una finalità educativa, divulgativa e didattica anche per le scuole. Del resto Tommaso d’Aquino, prima di diventare maestro, sommo teologo e filosofo, è stato egli per primo studente, ha dedicato tutta la sua vita allo studio e dal 1880 è stato dichiarato patrono delle Università.”

Per le motivazioni presentate dal direttore artistico, la produzione teatrale Scrivere di Dio rappresenta, dunque, un importante investimento culturale che assorbe tutte le risorse a disposizione del Festival Arte e Fede, quelle che di solito vengono impegnate annualmente per l’intera progettualità in un arco di due settimane di eventi.

“Certamente se avessimo più fondi a disposizione in modo sistematico, come avviene per altri festival nazionali supportati da Comuni e Imprese del Territorio, potremmo pensare di mantenere un Programma stagionale come nelle passate edizioni e pure di investire in produzioni significative come questa – conclude Lardani – ma per quest’anno non è stato possibile. Ci teniamo, anzi, a ringraziare tutti i Soggetti patrocinatori e sostenitori dell’iniziativa, la Diocesi di Orvieto-Todi, il Capitolo della Cattedrale, l’Opera del Duomo, la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto e pure coloro che vorranno contribuire in corso d’opera, impegnandoci a tempo debito a dare pubblico risalto al loro sostegno e alla loro sensibilità.”

Assisi – Beato Carlo Acutis sarà Santo, riconosciuto il miracolo da parte del Papa

E’ stato annunciato dalla Sala Stampa vaticana che un miracolo compiuto per intercessione del beato Carlo Acutis è stato riconosciuto da papa Francesco il quale ha autorizzato il Dicastero per le cause dei Santi a pubblicare il relativo decreto. Su questa base, in data da definire, Carlo sarà proclamato santo, passando così dal culto locale che è proprio dello status di beato, al culto universale che caratterizza i santi canonizzati. La Chiesa di Assisi è in festa. Sia lode al Signore, che sta facendo grandi cose, per dare un colpo d’ala al nostro entusiasmo nella coerenza cristiana e nell’annuncio del Vangelo. Grazie anche al Santo Padre che sta assecondando l’opera di Dio. Trovandomi ancora a Roma, dove si conclude la CEI, conto di arrivare in serata ad Assisi, per ringraziare il Signore nella celebrazione eucaristica. Ma fin d’ora mi unisco ai fedeli che si trovano nel Santuario per una preghiera di lode. Voglia il Signore continuare la sua opera attraverso la testimonianza del beato Carlo. Egli potrà essere chiamato “Santo” e venerato con il culto liturgico dovuto ai Santi solo dopo la canonizzazione. Liturgicamente, pertanto, tutto rimane come prima. Ma esprimiamo con esultanza la nostra gioia in unione con la famiglia, specie il papà Andrea e la mamma Antonia, e tutti i devoti di Carlo sparsi nel mondo. Egli ci ottenga dal Signore di amarlo come lo ha amato lui, soprattutto nella Santa Eucaristia. In attesa di rivedervi, vi benedico di cuore

Assisi – Mons. Sorrentino “Cantico delle Creature “rovesciato”: una rilettura partendo dalla fine”

“Solo rileggendo il Cantico delle Creature partendo dalle ultime due strofe, quella sul perdono-riconciliazione e quella su Sorella morte si può davvero comprendere questa immortale creazione di San Francesco”. A dirlo è il vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino che, in un saggio sul Cantico di Frate Sole, pubblicato oggi, martedì 21 maggio, dal quotidiano Avvenire, dopo l’incontro svoltosi sabato 18 maggio con il poeta Davide Rondoni e il frate conventuale padre Felice Autieri, mette l’accento sulla natura umanistica dell’importante testo francescano scritto, come ormai la maggior parte degli storici dicono, non solo a San Damiano ma anche al Vescovado. Nell’intervento monsignor Sorrentino mette l’accento sulla sofferenza della penultima strofa, “Anche a tralasciare l’ultima – spiega – quella sulla morte, basterebbe la finestra aperta sulla sofferenza a farci rileggere l’intero Cantico in una prospettiva che scaccia ogni tentazione di un approccio ecologistico separato dall’umano e tutto giocato sui colori dell’idillio. In realtà le fonti sono concordi nel porre, sullo sfondo dell’intero Cantico, l’immagine di un Francesco angustiato e dolente, che trova la forza di cantare la bellezza proprio dalla capacità di accettare la sofferenza: è la bellezza “filtrata” e quasi purificata dal Venerdì Santo che guarda alla domenica di risurrezione. Soprattutto nelle ultime strofe il Cantico assume il suo colore più specificamente cristiano, anzi, decisamente “pasquale”. Le lodi della natura, senza le ultime due – aggiunge ancora il vescovo Sorrentino – potrebbero costituire una preghiera comune alle diverse religioni. Nelle ultime strofe, è prepotente l’aria del Vangelo. Due strofe storicamente concepite per il vescovado di Assisi, o addirittura dentro di esso, in quello che oggi si chiama “Santuario della Spogliazione. È certo, tuttavia, che andando verso l’anno centenario del Cantico (2025), questa immortale creazione di Francesco, il Cantico di frate Sole – conclude il vescovo – non potrà essere rivisitata se non in questo suo messaggio globale, ben incastonato, per le strofe sulla natura, nella spiritualità francescana della lode, sgorgante a San Damiano, e per le ultime due, nella prospettiva, esistenziale e sofferta, che si delinea sullo sfondo del vescovado e del rapporto tra Francesco e il suo vescovo, che sta da alcuni anni ritornando alla luce”.

Diocesi Foligno – incontro formazione sulla Carità

Venerdì 24 maggio dalle ore 18.00 alle 22.00 presso gli spazi della Chiesa del Ss. Nome di Gesù si svolgerà l’ultimo momento formativo sul tema della carità con Silvia Bagnarelli della Caritas di Perugia – Cittá della Pieve, a cura del Servizio diocesano di pastorale giovanile.

Nella seconda parte dalle ore 20.15 incontro in preparazione alla Giornata diocesana oratori che si svolgerà il prossimo 25 giugno 2024 con:
– introduzione a cura del Coordinamento diocesano oratori;
– animazione (bans e balli di gruppo) a cura di alcuni educatori;
– riferimenti allo sport nel Nuovo Testamento (1 Cor 9,24 – 27) a cura di don Giovanni Zampa;
– indicazioni su cosa fare per la giornata del 25/06 a cura del Coordinamento oratori in collaborazione con il Centro Sportivo Italiano.

Assisi – festa dedicazione della basilica di San Francesco

La comunità dei frati del Sacro Convento si prepara a celebrare la festa della Dedicazione della Basilica di San Francesco in Assisi, che ricorre il 24 maggio. Il programma delle celebrazioni avrà inizio nel pomeriggio di giovedì 23: alle 18.45, in piazza inferiore, è prevista l’accoglienza della reliquia del sangue di san Francesco proveniente dal Santuario de La Verna, seguita dalla preghiera dei primi vespri della solennità presieduta da fra Michele Pini, OFM, del Santuario toscano.

Venerdì 24 maggio, giorno della Dedicazione, alle 9 si terrà la processione dal sagrato della chiesa inferiore verso la chiesa superiore della Basilica, a cui seguirà la celebrazione eucaristica. Presiederà fra Carlos A. Trovarelli, Ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, alla presenza dei superiori generali degli ordini religiosi maschili di diritto pontificio riuniti in assemblea in Assisi.

A chiudere il programma, sabato 25 maggio, sarà il concerto “Basilica règia” della Cappella Musicale della Basilica, che si terrà alle 21 in chiesa superiore.

«Quest’anno la ricorrenza della festa della Dedicazione della Basilica – ha dichiarato fra Marco Moroni, OFMConv, custode del Sacro Convento – si arricchisce della presenza dei superiori generali degli ordini religiosi maschili: un’occasione particolarmente significativa per sottolineare la speciale valenza dell’esperienza umana e spirituale di san Francesco d’Assisi per tutta la vita consacrata e non solo per i frati francescani. Con le sue intuizioni e le sue scelte san Francesco ha infatti iniziato processi nuovi nella Chiesa del suo tempo, che ancora oggi proseguono e suscitano modalità sempre differenti di vita cristiana e di presenza nel mondo».

Voluta da papa Gregorio IX subito dopo la canonizzazione di san Francesco, avvenuta il 16 luglio 1228, la Basilica nasce sulla sommità di quello che all’epoca prendeva il nome di “Colle dell’Inferno”, perché lì venivano eseguite le condanne a morte. Lo stesso pontefice benedisse la prima pietra e le diede il titolo di “Caput et Mater” di tutto l’ordine francescano. Il corpo di san Francesco fu traslato dalla chiesa di San Giorgio alla chiesa inferiore nel 1230, e il 25 maggio 1253 papa Innocenzo IV consacrò la Basilica. Il luogo prese così il nome di “Colle del Paradiso” e, da allora, il 24 maggio si celebra la festa liturgica della Dedicazione.