Città di Castello – festa della Madonna delle Grazie, patrona principale della città e della diocesi

Prenderà inizio venerdì prossimo, 23 agosto, il triduo in preparazione alla festa della Madonna delle Grazie, patrona principale di Città di Castello e della Diocesi. Il fulcro delle celebrazioni sarà il santuario della Madonna delle Grazie, nel rione San Giacomo, che dal 1456 ospita la venerata immagine: nei quattro giorni del triduo e della festa l’icona, solitamente coperta da un artistico pannello, resterà ininterrottamente aperta.
Il triduo, animato da padre Luca Di Girolamo dell’Ordine dei Servi di Maria, prevede la celebrazione della messa nei giorni 23, 24 e 25 agosto alle ore 18.30; ogni giorno, la celebrazione sarà preceduta dalla recita comunitaria del rosario, alle ore 18, animata da un gruppo ecclesiale cittadino. Venerdì 23, alle ore 21, si terrà la tradizionale veglia di preghiera mentre domenica 25, sempre alle ore 21, muoverà dal santuario la processione che porterà la copia della venerata immagine per alcune strade cittadine secondo questo itinerario: Santuario di Santa Maria delle Grazie, Via delle Giulianelle, Via Campo dei Fiori, Via dei Conti, Via XI Settembre, Via Trastevere, Pomerio San Girolamo, Via della Fraternita, Via dei Fucci, Piazza Magherini Graziani, Via XI Settembre, Santuario di Santa Maria delle Grazie. La processione sarà presieduta dal vescovo diocesano, mons. Luciano Paolucci Bedini.
Lunedì 26 agosto, giorno della festa, al mattino la messa sarà celebrata alle ore 8, 9, 10 e 11; nel pomeriggio, alle ore 17,30 saranno celebrati i vespri cui seguirà, alle ore 18,30, la santa messa solenne presieduta da mons. Luciano Paolucci Bedini, vescovo emerito di Città di Castello. Sarà presente anche il gonfalone del Comune, a ricordo della proclamazione della Madonna delle Grazie a patrona cittadina avvenuta nel 1783.

La devozione
La devozione alla Madonna delle Grazie è molto antica e si è sviluppata attorno all’immagine dipinta da Giovanni di Piamonte nell’anno 1456. Fin dall’inizio l’iconografia esprime assai bene la dimensione “civica” del culto, dal momento che la vergine Maria è raffigurata nell’atto di indicare a al figlio Gesù Città di Castello, per impetrare la benedizione sugli abitanti. Dal tardo medioevo fino a tutta l’età moderna il legame tra la città e la devozione alla Madonna delle Grazie è stato molto forte. Il comune ha mantenuto una delle tre chiavi che in antico servivano per aprire lo sportello che custodiva l’immagine e nel 1620 ha contribuito alle spese per la realizzazione di una corona; infine, nel 1783 è stato il consiglio comunale a proclamare la Madonna delle Grazie patrona della città. L’ampia raccolta di ex voto che ancora si conserva nel santuario, e in parte conservata all’interno e attorno alla nicchia che custodisce l’icona, dimostra quanto la devozione verso la Madonna delle Grazie rappresenti una delle componenti più caratteristiche della cultura popolare cittadina.

L’immagine
Un ulteriore motivo di interesse è dato dall’immagine venerata, di alto livello artistico. Si tratta di una pittura su legno intagliato e dorato realizzata nel 1456 da Giovanni da Piamonte, collaboratore di Piero della Francesca. La tavola di Città di Castello è l’unica opera firmata e datata dal pittore, a proposito del quale sono emerse nuove conoscenze. Una ricerca archivistica ancora in corso, infatti, ha permesso di documentarne la provenienza da Moncalieri e il trasferimento a Sansepolcro nel 1444, quando, insieme alla moglie Agostina affitta una casa nella contrada di San Bartolomeo; il contratto ci permette anche di sapere che il nome del padre del pittore era Tommaso. Poche notizie, ma che gettano qualche luce nella biografia di un pittore di cui nulla finora si conosceva e che possono aprire ulteriori piste di ricerca.

Associazione Santo Sepolcro Foligno – pellegrinaggio ai santuari francescani

Pellegrinaggio ai Santuari Trancescani di Fontecolombo e Greccio sabato 7 settembre 2024. Partenza ore 7.00 dal piazzale del Borgo Novo, fermata a Spoleto zona bar Pavone, ore 10 arrivo e visita guidata a Fontecolombo, dove Francesco nel 1223 dettò la redazione definitiva della regola dei frati minori e nell’anno successivo fu sottoposto a cauterizzazione degli occhi per il tracoma cui era affetto, ore 11.00 Santa messa. Ore 13.00 arrivo a Greccio, pranzo e nel pomeriggio visita guidata del Santuario dove Francesco realizzò nel 1223 il primo Presepe.

Quota di partecipazione per i soci 66 euro e per i non soci 70 euro e comprende autobus GT, pranzo assicurazione e accompagnatore
Iscrizioni entro il 20 agosto con versamento dell’intera somma

Spoleto, solennità dell’Assunta 2024: preghiera per il mondo della sofferenza all’Hospice, processione per le vie del centro storico e solenne pontificale

Le celebrazioni dell’Assunta 2024, patrona dell’archidiocesi di Spoleto-Norcia, si sono aperte martedì 12 agosto con un momento di preghiera per il mondo della sofferenza all’Hospice “La torre sul colle di Spoleto”. «Siamo qui – ha detto l’arcivescovo Renato Boccardo all’avvio della recita del rosario – per ricordare quanti soffrono nel corpo e nello spirito. Pensiamo a coloro che sono stati ospiti in questa casa e già sono nella casa di Dio; per i loro familiari chiediamo il dono della consolazione e della speranza. E nella nostra preghiera, dinanzi alla Santissima Icone, avvolgiamo quelle persone della nostra Archidiocesi che affrontano ogni giorno la lotta per la vita, con sofferenze fisiche o morali». Insieme al Vescovo, alle persone ricoverate all’Hospice, ai loro familiari, al personale sanitario e ai volontari c’erano alcuni sacerdoti e diversi fedeli.

La processione. Come da tradizione la sera del 14 agosto 2024, vigilia della solennità dell’Assunta, si è svolta a Spoleto la processione con la Santissima Icone dalla Basilica di S. Gregorio alla Basilica Cattedrale. È stata presieduta dall’arcivescovo Renato Boccardo; c’erano diversi sacerdoti, molti fedeli e membri di varie associazioni di volontariato del territorio. Presente il gonfalone della Città di Spoleto e l’amministrazione comunale era rappresentata da Danilo Chiodetti, assessore alla valorizzazione delle culture, della qualità e della bellezza della Città e del territorio. Giunti nella Basilica Cattedrale di Spoleto c’è stato il canto dell’Inno Akathistos, uno dei più famosi inni che la Chiesa Ortodossa dedica alla Theotokos (Genitrice di Dio), da parte della corale della Pievania di S. Ponziano diretto da Loretta Carlini, con all’organo Angelo Silvio Rosati.

Il solenne pontificale. Infine, la mattina di giovedì 15 agosto mons. Boccardo ha presieduto il solenne pontificale in Duomo, alla presenza di numerosi fedeli. Presente il vice sindaco Stefano Lisci con il gonfalone della Città. La liturgia è stata animata dalla corale diocesana diretta da Mauro Presazzi, con all’organo Angelo Silvio Rosati. Il servizio all’altare è stato curato dai seminaristi e ministranti, coordinati dal cerimoniere don Pier Luigi Morlino. Nell’omelia il Presule ha sottolineato come «molti cristiani non sentono più l’urgenza e la bellezza di annunciare e testimoniare Gesù Cristo agli altri, uniformandosi in qualche modo al “nichilismo contemporaneo” o a quel “relativismo culturale” che mette sullo stesso piano ogni tipo di credenza religiosa o parareligiosa, come se una valesse l’altra. E così dimenticano di essere portatori di una spiritualità che offre alle persone e alla società un orizzonte di senso più alto e più ampio». «Dobbiamo chiederci – ha proseguito mons. Boccardo – se non ci stiamo rassegnando ad essere come una colonia di insetti, certo evoluti e ingegnosi, ma costruttori di una società che ha paura della vita e diffida della speranza. Scopriamo di avere politiche da amministrazione di condominio, aspettative di vita giovanilistiche, distanze umilianti e in crescita fra ricchi e poveri, uomini e donne, vecchi e bambini, influencer e anonimi, onesti e furbi. Nello spaesamento dell’incertezza, cresce il fascino della chiusura in spazi ristretti e orizzonti limitati e angusti». E l’Arcivescovo non ha dubbi sul fatto che «l’unica vera possibilità perché la nostra vita non insista, in una frustrazione continua, sull’esito dei propri sforzi è incontrare Qualcuno (Gesù, ndr) che sia all’altezza del bisogno grande che ci abita, capace non solo di abbracciare tutta la nostra umanità, ma di salvarla tutta in una valorizzazione infinita». «In questo modo – ha concluso il Presule – la festa dell’Assunta che celebriamo ci ricorda che il Signore non si contenta di “prendere a prestito” la nostra umanità; Egli vuole, piuttosto, farla sua. L’Assunta è Vergine e Madre, senza pregiudizio di entrambe. Il riscatto dall’attuale depressione della vita cristiana (e dell’umano che ci è comune) incomincia forse proprio da qui: da una madre che, perché umile, ha saputo dire di sé: “grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente”». Al termine della Messa c’è stata la benedizione alla Città e alla Diocesi con la Santissima dalla loggia centrale della Cattedrale.

Amelia – celebrazione della festa dell’Assunta. Mons. Soddu: “In Maria c’è l’immagine della chiesa, un immagine di salvezza, che è presenza materna, che abbraccia e consola”.

Celebrata dal vescovo Francesco Antonio Soddu nella Concattedrale di Amelia la festa dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, alla presenxa di numerosi fedeli, concelebrata da padre Sergio Prina Cerai e da don Giuseppe Capsoni, e animata dalla cappella musicale del Duomo.
Gli amerini celebrano questa ricorrenza con particolare devozione per esprimere la gratitudine della comunità a Maria che liberò Amelia dalla peste e dal terremoto, e cercando ancora oggi nella Madre celeste il segno grande di consolazione e di sicura speranza.
“Una solennità cara a tutta la cristianità – ha detto il vescovo – e presente in particolare in questa comunità cittadina e cristiana. Quando nel 1950 Pio XII definì il dogma dell’Assunzione, raccolse una tradizione che si era assodata da sempre, cioè la convinzione che Maria Santissima, associata al figlio nella grazia grande della salvezza, dovesse esserlo anche dopo la sua vita terrena.
La nostra vita è come un viaggio che possiamo vivere constantemente volti ai beni eterni, che sono Gesù Cristo, la Sacra Scrittura e il mistero che ci viene dato nel vivere il dono del battesimo. Senza questo non possiamo procedere sicuri nella via della salvezza, nella nostra vita che deve avere come fine la stessa corona di gloria.
In Maria c’è l’immagine della chiesa, un immagine di salvezza, che è presenza materna, che abbraccia e consola. E’ l’immagine della chiesa, ma anche della nostra società che spesso appare avvizzita, priva di attenzione e sollecitudine, quella stessa che invece dovrebbero avere coloro che hanno ricevuto la vocazione, tutti i cristiani. Solo con lo scambio del saluto di pace, come nell’incontro di Maria ed Elisabetta, si intecciano storie di carità e di amore che si contrappongono al male, che è sempre presente e che a volte viene anche alimentato da parvenze di bene.
La presenza di questa donna, che è la chiesa vivificata dalla presenza dello Spirito, ci sprona affinchè ciascuno di noi possa essere segno di una prospettiva futura d salvezza, ciascun cristiano deve portare alla luce nostro Signore Gesù, che deve sempre emergere e farsi evidente nella vita. Se vogliamo avere la nostra esistenza orientata verso i beni eterni dobbiamo cercare il deserto, ossia il luogo del nostro incontro con il Signore, dove si fa esperienza di povertà assoluta e quindi di necessità di Dio stess, si ha una consonanza di amore. Chiediamo a Maria di spronarci ad essere attori attivi di questa storia, sempre orientati verso i beni eterni. Maria sia di esempio,sostegno e forza in questo momento storico della vita mondiale, della diocesi e delle nostre famiglie”.
Nel pomeriggio la processione con l’immagine della Madonna per le vie della città, con la partecipazione delle autorità civili, militari e religiose e del complesso bandistico Città di Amelia ela preghiera di affidamento della città a Maria.

Orvieto-Todi. Assunzione della Beata Vergine Maria, Mons. Sigismondi: “Maria ci sprona a ‘vivere in questo mondo costantemente rivolti ai beni eterni’”

Giovedì 15 agosto, solennità dell’Assunzione di Maria Santissima, titolare della Cattedrale e patrona del Comune di Orvieto, il Vescovo Gualtiero ha presieduto la solenne santa Messa, in Duomo, alle ore 11.30.
“La festività odierna – ha detto il Vescovo all’inizio della omelia – mostra Maria ‘come primizia e immagine della Chiesa chiamata alla gloria’. Ella, partecipe della vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, ci sprona a ‘vivere in questo mondo costantemente rivolti ai beni eterni’”.
Il Signore, ‘innalzando Maria alla gloria del cielo’, ha vestito d’immortalità il suo corpo verginale.
Nel prosieguo, riferendesi sempre alla liturgia della solennità, si è soffermato sul “viaggio che Maria ha compiuto ‘in fretta’, subito dopo l’Annunciazione del Signore: un pellegrinaggio di cui il Fiat segna la linea di partenza e il Magnificat il traguardo (cf. Lc 1,39-56)”. A riguardo, ha citato degli illuminanti passi del venerabile don Tonino Bello, tratti dal libro “Maria donna dei nostri giorni”, dove si legge che Ella è “sempre in cammino. E per giunta, in salita”.
“L’impazienza di Dio – così scrive don Tonino – ci fa allungare il passo per raggiungere i compagni di strada. L’ansia della metropoli, invece, ci rende specialisti del sorpasso. Ci fa guadagnare tempo, ma ci fa perdere il fratello che cammina in mezzo a noi (…)”; prega quindi Maria di “rimettici in carreggiata. Dalle nebbie di questa valle di lacrime, in cui si consumano le nostre afflizioni, facci volgere gli occhi verso i monti da dove verrà l’aiuto. E allora sulle nostre strade fiorirà l’esultanza del Magnificat”.
Mons. Gualtiero, concludendo l’omelia, ha poi detto: “L’ultimo tratto di strada percorso dalla Vergine Maria è quello che la porta in cielo, ‘in anima e corpo’. Il giorno dell’Assunzione, (…) il Redentore, ‘Re immortale dei secoli’, ha ottenuto dal Padre di concedere alla Vergine Maria di sedere alla sua destra, come ‘primizia dei redenti’, sullo stesso trono di gloria”.

Città di Castello – il15 agosto nelle chiese della diocesi si pregherà per la pace.

Anche la chiesa diocesana di Città di Castello risponde all’invito rivolto nei giorni scorsi dal card. Pierbattista Bizzaballa, Patriarca di Gerusalemme, a recitare una supplica per la pace nel giorno della solennità dell’Assunzione di Maria Vergine in cielo, il 15 agosto, prima o dopo la celebrazione dell’Eucarestia.
Afferma il card. Pizzaballa: «Di fronte alle tante parole di odio, che vengono pronunciate troppo spesso, noi vogliamo portare la nostra preghiera, fatta di parole di riconciliazione e di pace». In tal modo, le comunità cristiane intendono incoraggiare i tentativi di dialogo che in questi giorni sono promossi al fine di dare una svolta al conflitto iniziato il 7 ottobre 2024 e che ha generato, come afferma il Patriarca, non solo morte e distruzione, ma anche «rancore e disprezzo».
Facendo proprio l’invito del card. Pizzaballa, anche il vescovo di Città di Castello mons. Luciano Paolucci Bedini esorta le comunità della Diocesi a unirsi a quelle della Terrasanta in un’unica preghiera di pace. La preghiera scritta dal Patriarca per questa occasione sarà recitata nei santuari mariani, nelle chiese parrocchiali e in quelli delle comunità religiose della diocesi domani 15 agosto, solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria in cielo. È un modo concreto per unirsi alle sofferenze di tutti coloro che sono coinvolti nel conflitto e per tenere vivo nel popolo cristiano l’anelito alla pace e alla fratellanza fra i popoli, che hanno da Dio un’unica origine.

Ricordiamo alcuni tra i tanti appuntamenti programmati dalle comunità domani 15 agosto.

Nella Basilica di Canoscio giovedì 15 agosto saranno celebrate le messe
alle ore 7, 8, 9.30, 11, 16.30 e 18.

Nella chiesa della Madonna delle Grazie a Città di Castello alle ore 11 e alle ore 18.

Nel santuario mariano di Renzetti (comune di San Giustino)
la messa sarà celebrata alle ore 11.15

La giornata del 16 agosto a Canoscio sarà festeggiata con la benedizione dei bambini dopo ogni celebrazione (ore 9, 11, 16.30 e 18).

Assisi – Nella festa del patrono San Rufino, forte invito di monsignor Sorrentino: “La Chiesa non è un recinto chiuso che non si occupa dei problemi del mondo”

“La Chiesa non è un recinto chiuso ma un luogo in cui si raccolgono gioie e dolori dell’umanità, e ogni volta che siamo all’altare è il mondo che si raduna con noi”. Lo ha detto il vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, durante il Pontificale da lui presieduto lunedì 12 agosto per la solennità di San Rufino, patrono della Città di Assisi e della diocesi. Alla solenne celebrazione nella cattedrale assisana, animata dalla Cappella musicale di San Rufino, erano presenti le autorità civili e militari anche degli altri Comuni della diocesi. Ad animare la santa messa, la Cappella musicale di San Rufino. Nell’omelia il vescovo ha fatto riferimento alla crisi della società e della Chiesa, a problemi, come il cambiamento climatico, le conseguenti migrazioni, l’impegno politico, la disgregazione della famiglia sottolineando che i “confini chiesa-mondo sono molto labili” e per questo ha invitato i fedeli a non separare i due ambiti o a disinteressarsi degli stessi. “Quello che succede nel mondo ci riguarda – ha detto monsignor Sorrentino – sia perché la carità impone a noi cristiani di tenere lo sguardo fisso sui problemi dei fratelli, sia perché risorse importanti vengono investite nella industria delle armi piuttosto che in ambiti fondamentali come la sanità”. Alla luce di questa crisi generale, il vescovo è tornato a chiedere uno “scatto di entusiasmo. Il programma pastorale che sto per darvi a settembre, e che è stato elaborato dai consigli pastorali delle due diocesi sorelle affidate alla mia cura, è un progetto fondamentalmente missionario. Chiede di prendere le distanze dal modello clero-centrico delle nostre parrocchie, facendo nostro senza indugi il modello ‘familiare’. Ci chiede di lasciare il nido sicuro ma sempre più vuoto delle nostre sacrestie per scendere in campo aperto, battendo le strade e bussando alla porta delle case. È la carità che si fa proposta di Vangelo e di fraternità, nelle case e fra le case. Tempo di rimboccarsi le maniche”. Monsignor Sorrentino ha ricordato poi come San Rufino sia “la nostra santa radice. L’evangelizzatore e il pastore. Il martire che ha fecondato con il suo sangue una storia di santità che non finisce di dare i suoi frutti, all’interno e all’esterno dei confini della nostra Chiesa. Fare festa del patrono e col patrono è un po’ come il sedersi a tavola della famiglia. I momenti belli balzano subito alla mente, ed è bene cominciare con essi. Proprio ieri ne abbiamo vissuto uno con la festa di Santa Chiara. Tra qualche mese avremo quella di San Francesco. Nell’anno che verrà avremo la canonizzazione del beato Carlo Acutis. Dentro il percorso della santità cogliamo i frutti maturi del sangue versato da san Rufino”.

Le celebrazioni per San Rufino, cominciate domenica sera con la veglia di preghiera, la processione e la benedizione della città, vanno avanti nel pomeriggio del 12 agosto con la santa messa delle ore 18 e il concerto delle 21 in cattedrale, a cura della Cappella musicale di San Rufino.

Assisi – festa di Santa Chiara, cardinale Parolin: “Da Assisi un forte appello e la preghiera per la pace”

“Da Assisi, in occasione di questa festa, voglio lanciare una forte preghiera e appello per la pace in tutto il mondo. Come ha più volte ribadito il Santo Padre, la guerra è una sconfitta per tutti e non porta benefici a nessuno”. Lo ha detto il segretario di Stato di Sua Santità, cardinale Pietro Parolin, al termine della celebrazione eucaristica da lui presieduta domenica 11 agosto nella Basilica di Santa Chiara ad Assisi, in occasione della solennità della Santa. Nel ringraziare il vescovo, monsignor Domenico Sorrentino, le clarisse, i francescani, i religiosi e religiose, le massime autorità civili, militari e migliaia di fedeli, il cardinale Parolin ha voluto riprendere un passaggio dell’omelia nel quale ha sottolineato la necessità di amare, come fece Santa Chiara, soprattutto oggi “in un mondo sempre più povero d’amore e, nello stesso tempo, sempre più affamato d’amore”. Continuando sul concetto di amore il segretario di Stato Vaticano ha messo l’accento sulla scelta radicale alla povertà di Chiara, “che si pone come esempio di vita nella nostra società, contrassegnata dal consumismo, ossia dalla sfrenata ricerca di soddisfare i bisogni indotti dalla pressione della pubblicità e da fenomeni d’imitazione sociale, con gli inevitabili sprechi economici, l’inquinamento e l’edonismo, che considera il piacere come il bene sommo dell’uomo e il fine esclusivo della vita”. A questo proposito, Parolin, incontrando i giornalisti prima dell’inizio della cerimonia, aveva sottolineato la necessità di “spogliarsi di sé, come avevano fatto Chiara e Francesco: e non tanto dei beni materiali ma degli egoismi, delle proprie posizioni e pretese per aprirsi agli altri con un approccio fraterno e di pace”. Ora la comunità si appresta a vivere la festa di San Rufino, patrono di Assisi e della diocesi che ricorre domani, lunedì 12 agosto e che prevede un ricco programma di cerimonie in cattedrale. Si comincia con la santa messa delle ore 8, mentre alle ore 11 c’è il pontificale, presieduto dal vescovo Sorrentino e animato dalla Cappella musicale di San Rufino. Nel pomeriggio la santa messa verrà celebrata alle ore 18, mentre alle ore 21 sempre in cattedrale si terrà il concerto in onore del patrono, sempre a cura della Cappella musicale di San Rufino.

Assisi – festa per Santa Chiara e San Rufino

“In questi giorni ci capita di ricordare Santa Chiara, la pianticella di Francesco, come ella amava chiamarsi, e il Patrono della città San Rufino. Uno dietro l’altro. Una grande festa della città, una grande festa della fede, una grande festa di cultura. Ci tuffiamo in un passato che resta vivo nel nostro presente”. Lo ha detto il vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, alla vigilia della solennità di Santa Chiara e quella di San Rufino, patrono di Assisi e della diocesi, che ricorrono rispettivamente l’11 e il 12 agosto.
“Cari amici, cari fratelli e sorelle – ha aggiunto il vescovo – invito davvero a vivere bene questo giorno in ricordo di questi Santi. Facciamo in modo che in un mondo che pone oggi, tante sfide, tante difficoltà e a volte ci fa anche temere per il suo futuro mettiamo il lievito della santità. Siamo tutti chiamati ad essere santi, chi per una via chi per un’altra. Santa Chiara e San Rufino ci invitano a guardare in alto, ad essere gioiosi, ad essere positivi, ad avere il senso di Dio e il senso dell’amore fraterno. Cosa vogliamo di più?”.
Per quanto riguarda la solennità di Santa Chiara, dopo la novena di preparazione, sabato 10 agosto sono previsti alle ore 17,30 i primi vespri e a seguire la santa messa della solennità presieduta dal vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino. Alle ore 21 nel Santuario di San Damiano la veglia di preghiera nel transito di Santa Chiara sarà presieduta da fra Massimo Travascio, custode della Porziuncola. Nel giorno della solennità, nella Basilica di Santa Chiara, sono previste diverse celebrazioni a partire dalle ore 7,15, con la santa messa conventuale officiata da padre Gianpaolo Masotti, guardiano della fraternità di Santa Chiara. Seguirà la santa messa alle ore 9. Alle ore 11 la concelebrazione solenne presieduta dal segretario di Stato della Santa Sede, cardinale Pietro Parolin. Nel pomeriggio, alle ore 17,30, i secondi vespri e la santa messa del transito di Santa Chiara saranno celebrati da padre Francesco Piloni, ministro provinciale dei frati minori di Umbria e Sardegna. Per la solennità di San Rufino, patrono di Assisi e della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, le celebrazioni in cattedrale inizieranno domenica 11 agosto alle ore 21 con la veglia di preghiera, la processione e la benedizione della città. Lunedì 12 agosto sono previste la santa messa alle ore 8 e la concelebrazione solenne delle ore 11, con la messa presieduta dal vescovo Sorrentino e animata dalla Cappella musicale di San Rufino. Nel pomeriggio la santa messa verrà celebrata alle ore 18, mentre alle ore 21 sempre in cattedrale si terrà il concerto in onore del patrono, sempre a cura della Cappella musicale di San Rufino.

Terni – Celebrazioni della festa dell’Assunta in Cattedrale ed Amelia e nelle chiese della diocesi dedicate a Santa Maria Assunta

La diocesi celebra la festa dell’Assunta in modo solenne nelle due Cattedrali di Terni e Amelia e nelle sette parrocchie che sono dedicate a Santa Maria Assunta: Alviano, Configni, Otricoli, Frattuccia, Giove, Lugnano in Teverina, Calvi dell’Umbria.
Gli amerini celebrano questa ricorrenza con particolare devozione per esprimere la gratitudine della comunità a Maria che liberò Amelia dalla peste e dal terremoto, e cercando ancora oggi nella Madre celeste il segno grande di consolazione e di sicura speranza.
Nella concattedrale di Amelia le celebrazioni iniziano domenica 4 agosto alle ore 18.00 con la Solenne intronizzazione dell’Immagine dell’Assunta nella Macchina grande con il “Gruppo dei Portantini” e Celebrazione Eucaristica. L’immagine della SS. Assunta, secondo la plurisecolare tradizione, sarà esposta alla venerazione tutti i giorni dal 6 al 22 agosto.
Da lunedì 12 a mercoledì 14 agosto è in programma in triduo di preparazione alla festa alle ore 17.30 con la recita del Rosario, alle ore 18 la Messa e la preghiera mariana. Il 14 agosto alle ore 17.30 Rosario, ore 18.00 Primi Vespri Pontificali e Celebrazione Eucaristica presieduta dal vescovo Soddu.
Il 15 agosto le celebrazioni culmineranno con il solenne pontificale presieduto dal vescovo Francesco Antonio Soddu alle ore 11.30 animato dalla cappella musicale del Duomo. Particolarmente suggestiva è la Processione con l’immagine dell’Assunta alle ore 18 per le vie della città, che farà sosta in Piazza XXI settembre dove presso Porta Romana il Vescovo impartirà la benedizione alla Città e in Piazza Matteotti per la benedizione ai malati. Parteciperanno autorità civili e militari e il Complesso Bandistico Città di Amelia. Al rientro in Cattedrale verrà celebrata la Messa vespertina.
L’annuale solennità dell’Assunta è una ricorrenza particolarmente sentita e, come lo è stato nei secoli, ancora oggi ha tutte le caratteristiche della festa patronale e la Basilica Cattedrale, che custodisce la venerata immagine, è il luogo dove gli amerini salgono nel cuore dell’estate, per onorare la Madonna memori della devozione dei loro antenati.
La prima notizia documentata sul culto della SS. Assunta nella Cattedrale di Amelia è la Bolla di indulgenza concesse da Papa Niccolò IV il 7 marzo 1291 a chi visitasse la chiesa nei giorni delle festività dell’Assunta, di San Giovanni Battista (titolare del vicino battistero), di Santa Fermina e Sant’Olimpiade (titolari della Cattedrale) e nell’anniversario della consacrazione della chiesa medesima.
Nel sec. XVII, poi, anche in seguito alla sempre crescente venerazione dei cittadini di Amelia verso la “loro” Madonna e in ringraziamento dello scampato pericolo in occasione del terremoto del 1703, fu avanzata richiesta al Capitolo Vaticano per ottenere l’incoronazione della sacra immagine che avvenne il 9 maggio 1745.

 

Nella cattedrale di Santa Maria Assunta di Terni  dal 5 al 13 agosto si terrà la novena dell’Assunta con la recita del Rosario alle 17.30 e la Santa Messa alle 18 presso l’altare maggiore.
Il 13,14,15 agosto confessioni ore 10.00- 12.00, 17.00-19.00. Il 14 agosto Santo Rosario alle ore 17:30 e la Santa Messa Vespertina della Vigilia alle ore 18.
Giovedì 15 agosto Sante Messe ore 9.30, 11 e 18, ore 17.30 Santo Rosario.

Ad Alviano, festa sentita e partecipata quella dell’Assunta, patrona del paese, con la processione dei “Portantini dell’Assunta” per la processione di sei chilometri da Alviano Scalo alla chiesa parrocchiale.
Mercoledì 14 agosto dalle ore 16 alle 17.30 confessioni,, ore 18 santa messa, ore 19 trasporto della statua della Madonna nella chiesa di Sant’Anna.
Giovedì 15 agosto alle ore 8 santa messa nalla chiesa di Sant’Anna ad Alviano scalo e benedizione dei Portantini. Ore 8.30 trasporto verso il Paese della Madonna Assunta, accoglienza della statua dell’Assunta in piazza ad Alviano e alle ore 11 e Celebrazione Eucaristica nella chiesa parrocchiale con la consacrazione a Maria.
La festa sarà preceduta dalla novena itinerante della Madonna Assunta dal 6 al 14 agosto con il quadro della Madonna, che sosterà in alcune famiglie dove si terrà la recita del Rosario alle 20.40 e la Santa Messa alle ore 21.
Si comincerà dalla Chiesa Parrocchiale a Fam. Sbuglia Luigi (Villa) secondo il calendario a fianco, fino al ritorno nella chiesa parrocchiale il 14 agosto alle ore 17.30

 

 

 

Calvi dell’Umbria dal 6 al 14 agosto novena in preparazione alla festa alle ore 17.30 santo rosario, ore18 santa messa con riflessione mariana. Mercoledì14 agosto alle ore 21 santa messa e seguire processione con la statua della Madonna per le vie del paese con la partecipazione della banda di Calvi dell’Umbria e Magliano Sabina.
Giovedì 15 agosto solenne celebrazione alle ore 9 e alle ore 11.

Ad Otricoli nella collegiata di Santa Maria Assunta
dal 12 al 14 agosto triduo di preparazione alla festa della Madonna Assunta con la santa messa alle ore 18. Il 14 agosto alle ore 21 santa messa della vigilia e processione. Giovedì 15 agosto alle ore 11 messa solenne.

Frattuccia si terrà il Triduo in preparazione alla Festa dall’11 al 13 agosto.
Domenica 11 agosto ore 11.15 celebrazione della S. Messa, ore 21.15 recita del Rosario e preghiera alla Vergine. Lunedì 12 agosto e martedì 13 agosto  ore 21.15  recita del Rosario e Preghiera alla Vergine.
Mercoledì 14 agosto  alle ore 21.15  Santa Messa Vespertina nella Vigilia. Processione per le vie del paese.
Giovedì 15 agosto, Solennità dell’Assunzione di Maria al cielo, ore 11.15 Santa Messa solenne.
Sabato 17 agosto Apericena in parrocchia ore 19.30 Serata conviviale. Il ricavato sarà utilizzato per sostenere le spese della parrocchia.