ANNO SCOLASTICO 2012/13: LETTERA APERTA A QUANTI SONO IMPEGNATI NEL MONDO DELLA SCUOLA IN UMBRIA

A quanti sono impegnati nel mondo della scuola in umbria
Ogni inizio di anno scolastico porta con sé, accanto a preoccupazione ed apprensione, una grande promessa di futuro e di bene. A nome della Chiesa Umbra vogliamo rivolgere un pensiero di apprezzamento ed incoraggiamento a tutti coloro che sono impegnati nel mondo della scuola, chiamati a raccogliere la sfida affascinante dell’educazione e della formazione delle nuove generazioni. Anche se si avverte spesso il peso della ripetitività e dell’abitudine, nel ruolo degli insegnanti, dei genitori e degli educatori cogliamo certamente anche la bellezza di questo inizio permanente. E’ bene ricordarci l’un l’altro che per ogni ragazzo che incontriamo a scuola quest’anno scolastico rappresenta una occasione unica ed irripetibile nel proprio percorso di crescita. Infatti, come notava Benedetto XVI nella lettera alla diocesi di Roma sul compito dell’educazione, “A differenza di quanto avviene in campo tecnico o economico, dove i progressi di oggi possono sommarsi a quelli del passato, nell’ambito della formazione e della crescita morale delle persone non esiste una simile possibilità di accumulazione, perché la libertà dell’uomo è sempre nuova e quindi ciascuna persona e ciascuna generazione deve prendere di nuovo, e in proprio, le sue decisioni. Anche i più grandi valori del passato non possono semplicemente essere ereditati, vanno fatti nostri e rinnovati attraverso una, spesso sofferta, scelta personale” . Il tema dell’inizio e del ripartire dai fondamenti, del non dare nulla per scontato, per la comunità cristiana è particolarmente vero in questo 2012/2013, proclamato dal Papa “Anno della Fede”. Come dimostra anche l’iniziativa del Cortile dei Gentili nel suo appuntamento umbro di questi giorni (Assisi, 6 ottobre 2012), la comunità cristiana vuole raccogliere e dare forma al grido spesso silenzioso e spezzato dell’uomo contemporaneo verso un Dio che, per un numero crescente di persone, rimane un “Dio sconosciuto”. Si tratta perciò di rilanciare quella domanda radicale sul divino che interroga, allo stesso tempo, il credente e il non credente. Da una parte, il credente è sfidato a purificare la propria fede da qualsiasi possesso idolatrico di Dio, e al rispetto profondo della fatica del non credente nel rapportarsi a un Mistero cui non sa dare un nome e un volto. E dall’altra, il non credente è sollecitato a purificarsi da qualsiasi atteggiamento di sufficienza e ad aprirsi al rispetto della fatica e del cammino del credente. Proprio su questi temi e cioè sulle motivazioni e sulle origini della scelta di fede, come forse avete già saputo, la CRESU propone per questo anno scolastico un concorso regionale per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, intitolato “All’origine dell’Avventura Cristiana”. Inoltre, come negli anni passati, anche nella prossima primavera 2013 dedicheremo tre incontri aperti alla comune riflessione sulla sfida educativa, a partire proprio dalla domanda di assoluto e di speranza delle nuove generazioni. Al fondo del cuore dei ragazzi sta infatti la ferita di un grido di speranza e di una ricerca di senso che risultano spesso elusi e sviati da adulti che amano più la giovinezza che i giovani. Questa constatazione è emersa con forza già durante gli incontri proposti la scorsa primavera. Sperando di far cosa gradita riportiamo sul retro di questa lettera tre schede con una sintesi delle idee-forza emerse durante tali incontri.
Buon anno scolastico e buon lavoro!
 
A nome anche degli altri membri della Commissione Regionale Scuola, Educazione, Università (CRESU)
Mons. Domenico Sorrentino    Vescovo delegato
Prof. Giovanni Carlotti    Coordinatore
Assisi, 4 ottobre 2012 Festa di San Francesco d’Assisi
Allegato:
Insieme per educare 2012

IL VIAGGIO ECUMENICO DEI VESCOVI UMBRI NEL SEGNO DI S. BENEDETTO E DI S. FRANCESCO

Hanno voluto portare in terra di Romania lo spirito di due grandi santi, Benedetto da Norcia e Francesco d’Assisi, i vescovi umbri nel visitare questo Paese, dal 3 al 6 luglio 2012, soprattutto gli insegnamenti di questi due giganti della Chiesa universale sintetizzati nei loro motti: “ora et labora” e “pax et bonus”. Insomma, un’ulteriore contributo, non poco significativo, al prosieguo dello Spirito di Assisi tanto caro al beato Giovanni Paolo II che ebbe modo, sul finire del secolo scorso, di visitare anche la Romania.
Il dialogo con le Chiese sorelle d’Oriente è stato al centro dei numerosi incontri avuti dai vescovi Vincenzo Paglia, amministratore apostolico di Terni-Narni-Amelia, presidente della Ceu e neo presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, Gualtiero Bassetti, metropolita di Perugia-Città della Pieve e vice presidente della Conferenza episcopale italiana, Domenico Sorrentino, arcivescovo-vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e vice presidente della Ceu, Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia e segretario della Ceu, Giuseppe Chiaretti, arcivescovo emerito di Perugia, Mario Ceccobelli, vescovo di Gubbio, Domenico Cancian, vescovo di Città di Castello, e Benedetto Tuzia, vescovo di Orvieto-Todi.
Nel corso degli incontri si è parlato dei rapporti Stato-Chiese e tra Chiese sorelle e dei problemi sociali che attanagliano in questo particolare momento anche il popolo romeno.
E’ da evidenziare che, proprio durante la visita dei presuli umbri in Romania, si è acutizzata la crisi politico-istituzionale tra il presidente Traian Basescu, conservatore, ed il primo ministro Victor Ponta, leader della coalizione di centro sinistra composta da socialdemocratici, liberali e transfughi dello stesso partito del presidente. Il primo ministro ha chiesto ed ottenuto dal Parlamento la sospensione da ogni funzione del presidente della Repubblica, la cui sorte sarà decisa da un referendum da tenersi entro 30 giorni. Basescu non è la prima volta che si sottopone al giudizio referendario: avvenne già nel 2007 che lo confermò presidente. L’Unione Europea e gli USA hanno subito espresso preoccupazione per la tenuta della giovane democrazia romena, che ha visto nei giorni scorsi a Bucarest e in altre città del Paese scendere in strada migliaia di manifestanti pro e contro Basescu.
Ritornando al viaggio dei vescovi umbri, è da sottolineare che in ogni incontro è stata ricordata la folta presenza della comunità romena in Umbria, che è quella più numerosa con i suoi 24.321 cittadini, pari al 24,4% dell’intera popolazione straniera regolare in regione, secondo i dati del Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes 2011. Si è parlato del contributo della Chiesa della terra dei santi Benedetto e Francesco al “processo di integrazione” della comunità romena, ricordando la sua collaborazione in ambito spirituale e sociale. Ad esempio, le Diocesi di Perugia, Spoleto e Terni, dove ci sono tre comunità parrocchiali ortodosse romene, hanno messo a loro disposizione quattro chiese (San Fiorenzo a Perugia, Sant’Alò a Terni e Madonna delle Grazie e Sant’Alò a Spoleto) per permettere ai fedeli ortodossi di praticare la loro fede. Come sostegno materiale a singoli e nuclei familiari romeni in difficoltà, le Chiese diocesane dell’Umbria fanno la loro parte attraverso i Centri di ascolto Caritas.
Significativa è la presenza della Chiesa ortodossa in Romania, un Paese che conta oltre 22 milioni di abitanti, dei quali l’87% è di fede cristiana ortodossa. La Chiesa ortodossa romena è seconda solo alla Chiesa ortodossa russa ed è una Chiesa aperta al dialogo e alla coabitazione con le tante minoranze religiose e nazionali (si contano 14 etnie). La sua cultura – latina e bizantina insieme, tra modernità e radici popolari -, la sua identità – ricca di storia nazionale -, la sua stessa lingua – latina e slava insieme -, fanno della Romania come «un ponte tra oriente ed occidente».
LA CHIESA ORTODOSSA ROMENA E IL SUO SESTO PATRIARCA, DANIEL CIOBOTEA
La nascita della Chiesa ortodossa romena risale alla seconda metà del secolo XIX, quando, nel 1859, i principati romeni di Moldavia e Valacchia si unirono per formare l’odierna Romania. La gerarchia ecclesiastica ortodossa seguì i due stati nel loro processo di fusione. Di conseguenza poco dopo, nel 1872, le Chiese ortodosse dei due principati (la Metropolia di Ungrovlahia e la Metropolia di Moldavia) decisero di unirsi per formare la Chiesa ortodossa romena. In questo processo si separarono canonicamente dalla giurisdizione del Patriarcato di Costantinopoli e la Chiesa ortodossa romena si dichiarò “autocefala”. Nello stesso anno fu costituito un sinodo separato. Il Patriarcato di Costantinopoli riconobbe l’autocefalia della Chiesa ortodossa romena solo nel 1885.Essa è organizzata in Patriarcato e l’autorità gerarchicamente più importante dal punto di visto canonico e dogmatico è il Sacro Sinodo (49 tra metropoliti, arcivescovi e vescovi). In Romania esistono cinque Diocesi Metropolitane e dieci Arcidiocesi, e più di 14.000 sacerdoti e diaconi, che servono nelle parrocchie, nei monasteri e nei centri sociali. All’interno del Paese si trovano oltre 440 monasteri per un totale di 3.500 monaci e 5.000 monache. Al 2004 in Romania si trovavano quindici Università teologiche nelle quali studiavano per conseguire il dottorato più di 10.000 studenti. Il 19 febbraio2008 l’assemblea diocesana della metropolia della Chiesa ortodossa romena per l’Europa occidentale e meridionale ha creato una Diocesi per l’Italia, composta da 70 parrocchie, due delle quali si trovano in Umbria, nelle città di Perugia e Terni.
Dal 12 settembre 2007 il Patriarca della Chiesa ortodossa romena è Daniel Ciobotea, 57 anni, già Metropolita di Iasi, intronizzato il 30 settembre 2007. Daniel è il sesto patriarca ortodosso romeno. Ha studiato a Bucarest con Dumitru Staniloaie, quindi a Strasburgo alla facoltà di Teologia protestante e alla facoltà di Teologia cattolica a Friburgo.
Con il nuovo patriarca la Chiesa entra in modo più esteso nella società e affronta ogni aspetto della cultura. Il rapporto con le altre Chiese vede una relazione stretta con il Patriarcato di Costantinopoli; un rapporto abbastanza privilegiato con la Chiesa di Grecia e con la Chiesa di Cipro, per legami anche di carattere economico. Buoni i rapporti con le Chiese Evangeliche e Riformate e con la Chiesa cattolica ha in particolare rapporti con l’episcopato tedesco, austriaco e ungherese.
 
IL PRESIDENTE DELLA CEU MONS. VINCENZO PAGLIA: «QUESTO NOSTRO PELLEGRINAGGIO VUOLE ESSERE UN CONTRIBUTO ALL’UNITA’ DELLA CHIESA E UN SEGNO DI VICINANZA AD UN POPOLO RIMASTO IN MODO PARTICOLARE LEGATO A ROMA»
Alla vigilia del viaggio il presidente della Ceu mons. Paglia, nel presentarlo alla stampa, ha ricordato che: «La Conferenza episcopale umbra, seguendo l’itinerario iniziato lo scorso anno con il viaggio in Russia, si reca in pellegrinaggio in Romania per visitare la Chiesa ortodossa, quella cattolica sia di rito bizantino che di rito latino ed anche il Presidente della Repubblica. Un pellegrinaggio che vuole scoprire la ricchezza della tradizione cristiana di questo popolo, che, tra tutto il mondo slavo, è quello che è rimasto in modo particolare legato a Roma, alla cultura romana e che nel corso dei secoli ha dato un’alta testimonianza di fede. Nel secolo scorso, la Chiesa cattolica ma non solo, ha dovuto soffrire la tragedia della persecuzione a causa del regime comunista. In quel periodo molti testimoni hanno salvato la Chiesa da questo inverno che oggi risorge per affrontare una nuova stagione. Il viaggio di Giovanni Paolo II nel 1999 resta memorabile, fotografato dall’immagine dell’abbraccio tra il Papa e il Patriarca ortodosso, mentre le centinaia di migliaia di fedeli presenti, per lo più ortodossi, ad una sola voce gridavano: unità, unità, unità. In qualche modo la Conferenza episcopale umbra vuole cercare di cogliere la forza di quel grido e portarla nel cuore».
A cura di
Riccardo Liguori,
Elisabetta Lomoro
e Francesco Carlini

ANNO SCOLASTICO 2011/12: LETTERA APERTA A QUANTI SONO IMPEGNATI NEL MONDO DELLA SCUOLA IN UMBRIA

All’inizio di questo nuovo anno scolastico, in occasione della Festa di San Francesco d’Assisi, vogliamo porgere il tradizionale saluto della comunità ecclesiale umbra agli studenti, ai docenti, ai dirigenti ed al personale non docente. Intendiamo infatti condividere le gioie e le speranze, le preoccupazioni e le diffi coltà di chi lavora in un settore tanto delicato quanto importante come quello della formazione e della educazione dei ragazzi. L’nniversario dei 150 anni di fondazione dello Stato Italiano ci richiama a ricercare le ragioni del nostro essere nazione, attingendo la forza per reagire e guardare con speranza al futuro, pur in questo delicato momento di crisi e di incertezza economica e sociale. Non dobbiamo dimenticare, ed è compito primario della scuola ricordarlo che, come ha aff ermato recentemente il presidente dei Vescovi italiani, Card. Bagnasco: ben prima dell’Italia in senso stretto, è esistita una sotterranea tensione morale e spirituale in cui si sono forgiate la lingua e progressivamente la sensibilità e la cultura e che ha condotto, per vie non sempre rettilinee, a dar vita all’Italia. Di essa tutti ci sentiamo oggi orgogliosamente fi gli perché a lei tutti dobbiamo gran parte della nostra identità umana e religiosa. Dunque ci sembra veramente auspicabile che la scuola raccolga con intraprendenza e coraggio la sfi da educativa e promuova tra i giovani la prospettiva dell’impegno per il bene comune. Ciò implica anzitutto superare l’individualismo e la frammentazione
della società. “Solo uscendo dalla trappola mortale di un individualismo che ha mostrato chiaramente le sue falle e i suoi inganni, sarà possibile ritrovare un bene più ampio e a misura umana, che tutti desideriamo”- continuava Bagnasco.
In questa luce, vorremmo qui richiamare l’importanza di un appuntamento che avrà luogo il prossimo 27 ottobre 2011. In occasione del 25° anniversario dello storico incontro tenutosi ad Assisi il 27 ottobre 1986 per volontà del Beato Giovanni Paolo II, Benedetto XVI sarà ad Assisi per una Giornata di rifl essione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo, insieme ai fratelli cristiani delle diverse confessioni, agli esponenti delle tradizioni religiose del mondo e, idealmente, a tutti gli uomini di buona volontà. La Giornata avrà come tema: “Pellegrini della verità, pellegrini della pace”. Ogni essere umano è, in fondo, un pellegrino in ricerca della verità e del bene. Anche l’uomo religioso è in cammino verso Dio ed avverte quindi la necessità di dialogare con tutti, credenti o non credenti, per essere insieme costruttori di fraternità e di pace.
Sono questi gli elementi che il Santo Padre intende porre al centro della rifl essione e che auspichiamo siano ripresi ed approfonditi anche dalla comunità scolastica umbra, nelle forme e nei modi che riterrete più opportuni.
Infi ne, vi preannunciamo che nella prossima primavera 2012 dedicheremo tre incontri aperti alla comune rifl essione sulla sfi da educativa. Anche la scorsa primavera, come molti di voi ricorderanno, abbiamo proposto un ciclo di tre incontri dove ci siamo confrontati sui fondamenti dell’educazione e sull orientamento scolastico. Per comune utilità, riportiamo nelle schede sul retro di questa lettera una sintesi delle idee-forza emerse durante i tre incontri primaverili.
Buon anno scolastico e buon lavoro!
A nome anche degli altri membri della Commissione Regionale Scuola, Educazione,
Università (CRESU)
Mons. Domenico Sorrentino                       Prof. Giovanni Carlotti
Vescovo delegato                                      Coordinatore
Assisi, 4 ottobre 2011 – Festa di San Francesco d’Assisi
Allegato:
insieme per educare 2011.pdf

DIARIO DI «UN PELLEGRINAGGIO DAL FORTE SAPORE ECUMENICO»

Offriamo ai lettori-visitatori del sito della Ceu un “diario di viaggio” del pellegrinaggio che una delegazione dei vescovi umbri ha compiuto in Russia dall’11 al 16 luglio 2011; pellegrinaggio conclusosi con l’incontro con il patriarca della Chiesa ortodossa russa Kirill I, dopo aver incontrato vescovi, preti, monaci e monache di una Chiesa che sta vivendo una nuova primavera. «Dopo il risveglio alla libertà e dopo lo sforzo della ricostruzione di molti luoghi di culto e il ristabilimento di molti monasteri – ha commentato a conclusione del pellegrinaggio il vescovo mons. Vincenzo Paglia, presidente della Ceu –, l’intera Chiesa ortodossa russa sta sentendo con urgenza l’impegno per una evangelizzazione che risponda ai numerosi problemi che si affacciano nella società russa di questo inizio di millennio».
«Abbiamo potuto cogliere – ha aggiunto mons. Paglia – nei diversi incontri avvenuti con alcuni vescovi, preti, monaci e monache, nei luoghi del martirio, in alcuni monasteri, in centri della carità e della formazione teologica, i promettenti frutti di questa nuova vitalità della Chiesa ortodossa russa. Gli incontri avvenuti hanno permesso non solo di approfondire la conoscenza reciproca ed irrobustire l’amicizia tra le Chiese, ma anche di scambiarsi riflessioni sull’evangelizzazione del mondo contemporaneo e di quanto sia sempre più urgente l’unità tra i credenti per una più efficace comunicazione del Vangelo».
Questo “diario” è attinto dai testi dei comunicati stampa redatti durante il soggiorno in Russia della delegazione dei vescovi umbri e mette in evidenza un particolare: la Russia inizia ad essere anche meta del cosiddetto “turismo religioso”, che per i cattolici è soprattutto occasione di una maggiore conoscenza della Chiesa ortodossa e di arricchimento culturale.
Nell’annunciare il viaggio, lo scorso 8 luglio, mons. Paglia ha detto: «E’ un gesto di fraternità il pellegrinaggio che i vescovi umbri si apprestano a compiere a Mosca, visitando la Chiesa ortodossa russa e la piccola ma vivace Chiesa cattolica. Il nostro pellegrinaggio è un gesto dal forte sapore ecumenico che giunge dalla nostra Umbria, terra legata storicamente alla Chiesa d’Oriente. Basti pensare che durante le lotte iconoclaste giunsero in Umbria molti monaci orientali per sfuggire alla persecuzione. Il nostro pellegrinaggio avviene a nove anni dalla visita dell’allora arcivescovo metropolita Kirill di Smolensk, oggi patriarca di tutte le Russie, compiuta in Umbria il 2 ottobre 2002, giorno in cui gli fu conferita la laurea honoris causa in Scienze Politiche dall’Università degli Studi di Perugia».
Mons. Paglia ha ricordato le parole pronunciate dall’allora metropolita del Patriarcato di Mosca nell’arcivescovado di Perugia: «“La storia di questa terra umbra, bagnata dal sangue dei primi martiri cristiani, e la visita dei suoi luoghi mi riempiono di gioia, perché è l’immagine, come in un sogno, della Chiesa indivisa”. Proprio sulla necessità di ritrovare l’unità della Chiesa, dopo secoli di divisioni, il metropolita Kirill disse: “E’ possibile oggi rimettere insieme ‘i pezzetti del vaso rotto anche se si trovano in stanze diverse’. Comprendere questo è una fatica necessaria da compiere insieme per il bene dei cristiani. E questo nostro incontro è già un passo per ricomporre l’unità della Chiesa”».
«Altra tappa del nostro pellegrinaggio a Mosca – ha sottolineato mons. Paglia – è al luogo-simbolo del martirio delle vittime del totalitarismo, dove alcuni cattolici insieme a numerosi ortodossi furono fucilati. Toccheremo con mano ciò che ha detto più volte il beato Giovanni Paolo II: “il martirio unisce di più i cristiani”».
Della delegazione dei vescovi umbri, guidata da mons. Paglia, hanno fatto parte gli arcivescovi mons. Gualtiero Bassetti e mons. Domenico Sorrentino e i vescovi mons. Domenico Cancian, mons. Mario Ceccobelli e mons. Pietro Bottaccioli. Della delegazione, inoltre, hanno fatto parte alcuni collaboratori della Ceu: mons. Giuliano Salciarini, economo, Amilcare Conti, segretario organizzativo, e Riccardo Liguori, direttore responsabile dell’Ufficio stampa e sito internet.

 

RASSEGNA STAMPA

CONSIDERAZIONI SUL VIAGGIO-PELLEGRINAGGIO IN RUSSIA DELL’ARCIVESCOVO MONS. DOMENICO SORRENTINO E DEI VESCOVI MONS. MARIO CECCOBELLI E PIETRO BOTTACCIOLI

Educare alla vita buona… Ciclo di incontri per dirigenti scolastici, insegnanti, educatori verso l’elaborazione di un patto educativo condiviso

La Commissione Regionale per l’Educazione, la Scuola e l’Università (CRESU), per il quarto anno consecutivo propone tre incontri di riflessione e di confronto rivolti ai dirigenti, agli insegnanti ed a quanti operano nel campo della scuola e della educazione.
Lo scopo è quello di recuperare passione e iniziativa, mettendo al centro il ruolo dell’insegnante educatore e tendendo a costruire una vera comunità educante. Uno dei problemi che ci sembra emergere in questi ultimi anni è legato ad errate valutazioni nella scelta della scuola superiore e del corso di studi universitari da parte di molti ragazzi. Per questo è importantissimo l’orientamento offerto dalle scuole ed il discernimento delle proprie capacità che dovrebbe maturare nella relazione discente-docente, permettendo a ciascun ragazzo di realizzare in pienezza le proprie potenzialità, senza eludere impegno e sacrificio. Tale obiettivo potrà essere attuato solo in presenza di una stretta e sinergica collaborazione di tutti coloro che si occupano di educazione: la scuola, la famiglia, le altre realtà sociali, religiose e sportive presenti sul territorio.
Abbiamo chiesto ad alcuni autorevoli esperti di aiutarci ad approfondire questi temi, contando sul coinvolgimento di tutti coloro, credenti o non credenti, che sono interessati a raccogliere la Sfida Educativa verso se stessi e verso le nuove generazioni.

 

 

 

Documenti allegati:

 

Sintesi primo incontro – Diaco (26/02/2011) .doc

Presentazione secondo incontro  – Cattaneo (02/04/2011) .ppt

Patto educativo di Corresponsabilità a livello territoriale .doc

Patto educativo di corresponsabilità per famiglie .doc

Allegato:
DEPLIANT (.pdf)

ANNO SCOLASTICO 2010/11: LETTERA APERTA A QUANTI SONO IMPEGNATI NEL MONDO DELLA SCUOLA IN UMBRIA

CONFERENZA EPISCOPALE UMBRA
COMMISSIONE REGIONALE PER L’EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L’UNIVERSITÀ

A poche settimane dall’inizio del nuovo anno scolastico, in occasione della Festa di San Francesco
d’Assisi, come è ormai tradizione, vogliamo porgere a tutti coloro che operano nel mondo della
scuola il saluto e l’incoraggiamento della comunità ecclesiale umbra. L’inizio di ogni nuovo anno
scolastico è carico di propositi, speranze, sogni ed anche preoccupazioni. Nel momento incerto che
l’intera società sta attraversando, la Chiesa italiana chiede alla scuola ed agli altri soggetti impegnati
nella formazione dei giovani di raccogliere “la sfi da educativa”. Su questo la comunità ecclesiale italiana
sarà impegnata per tutto il prossimo decennio. Infatti, come ha recentemente aff ermato il Presidente
dei Vescovi Italiani, Mons. Bagnasco,
“Oggi non sono pochi coloro che, ritenendo praticamente impossibile l’opera dell’educazione, vi rinunciano
in partenza e anche tra le fi gure tradizionalmente dedite a questo impegno, come i genitori e
gli insegnanti, sembra farsi strada un atteggiamento di resa. A molti adulti, oggi, sembra un risultato già
soddisfacente riuscire a trasmettere appena le regole del galateo, come a scuola le nozioni principali delle
singole materie.”

Si tratta dunque di recuperare passione e iniziativa, mettendo al centro il ruolo dell’insegnanteeducatore,
prima ancora che specialista di una singola disciplina, e tendendo a costruire una vera comunità
educante. Uno dei problemi che ci sembra emergere in questi ultimi anni, ad esempio, è legato
ad errate valutazioni nella scelta della scuola superiore e del corso di studi universitari da parte di
molti ragazzi. In questo, sono a volte responsabili i genitori che possono avere una percezione falsata
delle capacità e delle inclinazioni dei propri fi gli, magari proiettando su di loro aspettative improprie.
D’altro canto, anche l’orientamento off erto dalle scuole ed il discernimento delle proprie capacità
che dovrebbe maturare nella relazione discente-docente sono a volte carenti. Sarebbe dunque opportuno
promuovere e diff ondere le esperienze positive già in atto in questo settore, in modo da ridurre
le scelte sbagliate e la dispersione scolastica, permettendo a ciascun ragazzo di realizzare in pienezza
le proprie potenzialità, senza eludere impegno e sacrifi cio. Questo scopo potrà essere realizzato solo
in presenza di una stretta e sinergica collaborazione di tutti coloro che si occupano di educazione: la
scuola, la famiglia, le altre realtà sociali, religiose e sportive presenti sul territorio.
A tal proposito, vi preannunciamo che, anche nella prossima primavera 2011 dedicheremo tre incontri
aperti alla comune rifl essione sulla sfi da educativa. Vorremmo in particolare concentrarci
questo anno proprio sulla tematica del rapporto genitori-insegnanti. a suo tempo riceverete il depliant
con l’invito a tali incontri. Anche la scorsa primavera, come molti di voi ricorderanno, abbiamo
proposto un ciclo di tre incontri sul tema: “La sfi da educativa”, dove ci siamo confrontati sui fondamenti
dell’educazione e sull’infl uenza dei nuovi media. Per comune utilità, riportiamo nelle schede sul retro di
questa lettera una sintesi delle idee-forza emerse durante i tre incontri primaverili.
Buon anno scolastico e buon lavoro!
A nome anche degli altri membri della Commissione Regionale Scuola, Educazione, Università (CRESU)

Mons. Domenico Sorrentino

Vescovo delegato

 

Prof. Giovanni Carlotti

Coordinatore

 

Assisi, 4 ottobre 2010 – Festa di San Francesco d’Assisi

 

Allegato:
insieme per educare 2010.pdf

ANNO SCOLASTICO 2009/2010: LETTERA APERTA AL MONDO DELLA SCUOLA

C O N F E R E N Z A E P I S C O P A L E U M B R A

COMMISSIONE REGIONALE PER L’EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L’UNIVERSITÀ

 

Un nuovo anno scolastico è appena iniziato e desideriamo, come negli anni passati, porgere il nostro saluto e far sentire la cordiale vicinanza della Chiesa che è in Umbria ai dirigenti scolastici, ai docenti, agli studenti, alle famiglie ed a tutti coloro che operano nel mondo della scuola.

In questi anni si stanno succedendo diversi progetti di riforma del sistema scolastico italiano nel tentativo di renderlo più adeguato alle esigenze di una società in rapida trasformazione. Tra le motivazioni di tali interventi ricorre spesso anche la constatazione del livello non soddisfacente della preparazione dei nostri studenti.

Mentre pensiamo che sia ragionevole il proposito di qualificare la scuola, di renderla più autorevole e di premiare il merito, siamo convinti che puntare all’eccellenza dello studio e della ricerca sarà possibile solo se si deciderà veramente di investire risorse economiche ed umane adeguate nel sistema formativo.

Si tratta di riconoscere alla scuola l’importanza che le spetta, specialmente in un momento storico di vera e propria “emergenza educativa”. Sono infatti spesso carenti le motivazioni dello studio, anche a causa del contesto sociale dominato dal “pensiero debole” e da una diffusa cultura che esalta le emozioni a scapito della razionalità, il successo facile e l’edonismo a scapito dell’impegno e del merito.

Al tempo stesso gli aspetti “tecnici” della riforma debbono misurarsi con una concezione di fondo dell’attività scolastica, in cui la persona dello studente sia posta al centro della comunità educante, curando anzitutto le relazioni tra studenti, docenti, genitori.

Si constata infatti che “…si diffonde facilmente tra i genitori come tra gli insegnanti la tentazione di rinunciare al proprio compito, ed ancor prima il rischio di non capire quale sia il proprio ruolo e la propria missione. Così i fanciulli, gli adolescenti ed i giovani, pur circondati da molte attenzioni e tenuti forse eccessivamente al riparo dalle prove e dalle difficoltà della vita, si sentono alla fine lasciati soli davanti alle grandi domande che nascono inevitabilmente dentro di loro”. (Benedetto XVI, 29-5-2008).

Dunque, la maturazione personale dello studente richiede una pedagogia che presti attenzione alla persona umana e, insieme, alle questioni collegate al senso dello studio e della vita. Per questo agli insegnanti è chiesto un grande senso di responsabilità nel porsi e nel porre tali questioni, ed insieme un surplus di fiducia, di passione e di capacità comunicativa. I ragazzi, con la loro freschezza e con le loro tante domande, spesso inespresse, hanno bisogno di essere accolti, valorizzati ed orientati da adulti capaci di coinvolgersi fino in fondo nell’avventura educativa.

Per queste ragioni pensiamo che occorra anche tornare a riflettere sul processo di riforma che ha avviato l’autonomia delle istituzioni scolastiche, ricordando che essa fu pensata proprio per stimolare un protagonismo educativo da parte delle singole scuole, garantendo anche la qualità e l’efficacia dei processi di insegnamento/apprendimento. Il mancato compimento della riforma dell’autonomia ha lasciato invece il nostro sistema in mezzo al guado, in attesa che si affermi compiutamente il prospettato decentramento o federalismo regionale che dovrebbe farsi garante di una maggiore vicinanza alle caratteristiche del territorio e quindi alle attese dei cittadini.

A questo proposito, vi preannunciamo che, nei prossimi mesi di febbraio, marzo e aprile dedicheremo tre incontri all’approfondimento della sfida educativa a cui la scuola e le famiglie sono chiamate a rispondere nel contesto del nuovo sistema scolastico. A suo tempo riceverete il dépliant con l’invito a tali incontri. Anche la scorsa primavera, come molti di voi ricorderanno, abbiamo proposto un ciclo di tre incontri sul tema: “Evoluzione incompiuta, dall’età della pietra all’età informatica, verso quale uomo?”, per confrontarci ed approfondire idee utili per l’elaborazione di un progetto educativo condiviso. Per comune utilità, riportiamo nelle schede sul retro di questa lettera una sintesi delle idee-forza emerse durante i tre incontri primaverili.

 

Buon anno scolastico e buon lavoro!

 

A nome anche degli altri membri della Commissione Regionale Scuola, Educazione, Università (CRESU)

 

Mons. Domenico Sorrentino                                                                                Prof. Giovanni Carlotti

Vescovo delegato                                                                                                                Coordinatore

Allegato:
Pieghevole

La sfida educativa: Ciclo di incontri per dirigenti scolastici, insegnanti, educatori verso l’elaborazione di un patto educativo condiviso

La Commissione Regionale per l’Educazione, la Scuola e l’Università (CRESU) della Conferenza Episcopale Umbra (CEU), per il terzo anno consecutivo propone tre incontri di riflessione e di confronto rivolti ai dirigenti, agli insegnanti ed a quanti operano nel campo della scuola e della educazione. Vogliamo porre quest’anno al centro della nostra attenzione “La Sfida Educativa”, prendendo spunto dalla recente pubblicazione dell’omonimo testo, pubblicato per Laterza dal Comitato del Progetto Culturale della CEI. Troppo spesso, quando si parla della scuola e dei suoi problemi, si dimentica che essa è inserita in una società in trasformazione rapidissima, di cui è in larga misura lo specchio. La crisi del sistema scolastico è il riflesso di quella che, a vari livelli, coinvolge tutti noi. In realtà la nostra epoca ha messo in moto alcuni processi che rendono problematico il concetto stesso di educazione. È dunque da qui che bisogna partire, se si vuole affrontare seriamente il problema del ruolo educativo della scuola. La modernità, pur nelle contraddizioni di cui era portatrice, poteva fare riferimento a un orizzonte di valori ampiamente condivisi, da cui le scelte dei singoli venivano chiaramente legittimate o sanzionate. Questa visione sostanzialmente unitaria manca nella post-modernità, caratterizzata dalla frammentazione, dalla complessità e dalla prevalenza della dimensione individuale. Il desiderio di autorealizzazione conta più del bene comune; i legami tradizionali si allentano; tutto si fa più precario e incerto. Abbiamo chiesto a tre autorevoli esperti di aiutarci ad approfondire questi temi, contando sul coinvolgimento di tutti coloro, credenti o non credenti, che sono interessati a raccogliere la Sfida Educativa verso se stessi e verso le nuove generazioni.

Documenti allegati:  

Relazione del Dott. Davide Guarneri, presidente Nazionale AGE (26 febbraio 2010)

Slides del Dott. Davide Guarneri, presidente Nazionale AGE (26 febbraio 2010)

Sintesi dell’intervento del Prof. Belardinelli, curatore del volume “La Sfida Educativa” (19 marzo 2010) 

Sintesi dell’intervento della Prof.ssa Falcinelli (16 aprile 2010)

Allegato:
Locandina e Depliant (.pdf)

COMMISSIONE CEU PER L’EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L’UNIVERSITÀ CONVEGNO SUL TEMA: EVOLUZIONE INCOMPIUTA: DALL’ETÀ DELLA PIETRA ALL’ETÀ INFORMATICA: VERSO QUALE UOMO?

Venerdi’ prossimo 24 aprile alle ore 16 presso la Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli si terrà il terzo ed ultimo appuntamento del ciclo di incontri proposti dalla Commissione Regionale per l’Educazione, la Scuola e l’Università (CRESU) della Conferenza Episcopale Umbra sul tema:

Evoluzione Incompiuta: dall’età della pietra all’età informatica: verso quale uomo?.

Relatore sarà il Prof. Carlo Nanni, pedagogista dell’Università Pontificia Salesiana di Roma.

La partecipazione è libera ed aperta a tutti gli interessati, genitori, insegnanti, educatori, cui sarà dato modo di condividere le proprie esperienze e riflessioni dopo la relazione.