Grande commozione ed emozione nella mattina di sabato 27 gennaio nel palazzo vescovile-Santuario della Spogliazione di Assisi, dove la Prefettura di Perugia, in occasione del Giorno della Memoria, ha consegnato le medaglie d’onore “ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra”. A ricevere le medaglie d’onore i familiari di Massimo Angeli, nato a Collazzone, Mariano Cosucci, nato a Magione, Cesare Machelli, nato a Scheggia e Pascelupo, Renato Marini, nato a Bolzano, Francesco Palazzi e Pompeo Patarini, nati a Spoleto, Mario Porcorossi, nato a Perugia, Giovanni Rosati, nato a Foligno e Alfiero Stocchi nato a Gubbio.
Alcuni avevano in mano la foto, o il quadretto del loro congiunto e tutti hanno ringraziato per aver reso omaggio a chi si è speso per il proprio Paese, ha passato incredibili sofferenze o è anche morto nei campi di lavoro e nei lager. La mattinata si è aperta con i saluti di Marina Rosati, ideatrice e curatrice del “Museo della Memoria, Assisi 1943-1944” che ha sottolineato quanto sia importante oggi parlare di Giusti. “I ragazzi, se condotti, si rendono conto che questo esempio non è lontano. E che, oggi più che mai, è importante scegliere e non rimanere indifferenti”. A portare i saluti è stato poi il vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino: “Rivolgiamo un pensiero ai Giusti, raggio di luce che si aprì in un periodo di oscurità totale. Questa è una sala importante perché qui abbiamo il Museo della Memoria, ma è anche il luogo in cui Francesco si spogliò e dal Santo e dalla sua Spogliazione dobbiamo prendere esempio”.
Il vice presidente della Regione Umbria, Roberto Morroni, ha sottolineato come “oggi questa giornata assuma un valore ancora più particolare. Ricordare è giusto, un dovere, un imperativo morale ed etico per chi ha a cuore un cammino di civiltà. Fondamentale è anche guardarsi intorno e attualizzare e cogliere il nesso, i segnali e i prodromi che rievocano pericoli passati che l’umanità non è stata in grado di schivare”. Il sindaco di Assisi, Stefania Proietti ha ricordato i Giusti di Assisi, facendo proprie le parole del presidente Mattarella, ed anche i tanti internati militari italiani che hanno provato tante sofferenze e privazioni.
Il prefetto di Perugia, Armando Gradone, ha incentrato il suo discorso sulla parola dignità, ricordando la tragica vicenda che è stata la Shoah e come “tuttora nel nostro paese ci sono segnali di antisemitismo, basti pensare ai disegni imbrattati nel Binario 21 a Milano. Questa giornata serve per ricordare che la vita umana non può essere violata”.
Il sottosegretario agli Interni, Emanuele Prisco, ha ricordato che “c’è un comune sentire della nostra nazione sull’importanza di questa giornata, non solo per omaggiare le vittime e abbracciare i loro cari, per onorare il sacrificio dei Giusti che con piccoli e grandi gesti di coraggio hanno interrotto la spirale di odio, ma anche perché stiamo assistendo al ritorno dell’antisemitismo”.