L’anno che sta per concludersi ha visto la Caritas impegnata in maniera molto importante nel contrasto alle povertà». A dirlo è don Marco Briziarelli, direttore della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve, in occasione della VI Giornata mondiale dei poveri indetta dal Papa per domenica 13 novembre, dedicata al passo della seconda Lettera di Paolo ai cristiani di Corinto: “Gesù Cristo si è fatto povero per voi” (2 Cor 8,9), quasi nel tracciare un “bilancio” dell’attività 2022 di quest’organismo pastorale operativo.
Mense ed empori. «Abbiamo aperto un nuovo punto di ristoro sociale a Perugia città, la “Mensa Don Gualtiero”, intitolata al cardinale Bassetti – ricorda il direttore della Caritas perugino-pievese –, dopo la “Mensa San Lorenzo” di via Imbriani, in pieno centro storico. Abbiamo anche aperto il quinto “Emporio della Solidarietà”, a Ponte Pattoli, nella periferia nord del capoluogo. Gli empori ci permettono di far fronte all’emergenza alimentare ritornata in maniera importante, dovuta anche ai rincari di questo tempo. Le mense e gli empori sono vere e proprie opere segno per essere vicini a tante famiglie – quelle italiane sono sempre più – che vivono gravi situazioni di difficoltà a seguito della pandemia e della guerra in Ucraina. I fruitori delle mense, dal lunedì al sabato, sono ormai oltre 200; mentre le famiglie che si recano negli empori superano le 1.800».
La solitudine-povertà. «Nelle nostre due mense – precisa don Briziarelli – le persone sole possono incontrarsi, ricevere un pasto e ripartire in un incontro di relazioni che è fondamentale in questo tempo che stiamo vivendo dove la solitudine è una tra le maggiori povertà. Un punto di incontro bello tra poveri e volontari dove è possibile cominciare una conoscenza che vada oltre l’essere beneficiari o essere volontari all’interno di un servizio».
Sfide importanti. «Negli ultimi due anni, quelli segnati dal Covid, guerra in Ucraina e caro energetico – commenta il direttore della Caritas –, dai dati in possesso, la povertà è aumentata, un incremento significativo, purtroppo, confermato nel Rapporto diocesano presentato a maggio e le previsioni non solo confortanti per la fine del 2022 e l’inizio del 2023. Un aumento che potrebbe essere al di sopra del 20% rispetto al 2021, di nuove famiglie in povertà, quelle che mai prima si erano rivolte alla Caritas. Ci aspettano, quindi, sfide importanti che cerchiamo sempre di vivere in maniera totale, nell’accompagnare i poveri, facendo con loro un cammino progettuale che li porti ad uscire dalla povertà, a un ritorno all’autonomia grazie ad azioni e a progetti di prossimità».
Difficoltà per gli affitti. Un ritorno all’autonomia, sottolinea don Briziarelli, «che necessita chiaramente di un lavoro, che soprattutto permetta di dare una possibilità con un salario adeguato ad un progetto di vita dignitosa, perché senza il lavoro è difficile avere una casa in affitto. Un problema che sta diventando anche a Perugia un’emergenza sociale, anche per carenza di case in affitto o per canoni cari che diventano proibitivi per una famiglia anche nella condizione di un lavoro a tempo indeterminato. Tanti nuovi contratti di lavoro, è vero, che fanno salire anche il numero degli occupati, ma contratti di uno, due o tre mesi con salari minimi che non permettono una progettazione di vita. Siamo di fronte a un’emergenza importante e in questo momento la Caritas sta sostenendo una fetta significativa di famiglie dove lavorano anche entrambi i coniugi, ma con stipendi bassi, con a carico due figli in età scolare, e alle prese con i primi consistenti aumenti delle utenze di energia elettrica e gas».
Dati inquietanti. «Questo preoccupante fenomeno riguarda sempre più famiglie italiane e ad oggi – precisa il direttore Caritas – le famiglie complessive aiutate dalla Caritas supereranno le 3.500, che ci porta ad avere circa 12 mila persone accompagnate tra chi viene in maniera regolare e vive una situazione di povertà ormai cronica, o persone che comunque sono venute anche una o due volte a chiedere aiuto. A fine 2019 le famiglie che avevano incontrato i servizi Caritas non superavano le 1.900. Siamo di fronte a tantissime sfide, sfide che diventano opportunità e che non ci fanno dimenticare il cuore dell’agire Caritas che è e resta l’Ascolto».
Annuncio di speranza. «Un ascolto affidato a volontari sempre più formati – anche grazie al percorso formativo “In Ascolto” che terminerà il 17 dicembre con la presenza del direttore di Caritas Italiana -, ascolto che diventa una forma di evangelizzazione che mette il povero al centro, il povero che è carne di Gesù come ci ricorda costantemente il Papa. 40 centri di ascolto parrocchiali e di unità pastorale in rete operativa con il Centro di Ascolto diocesano. Quindi ascolto che diventa annuncio di speranza, che diventa abbraccio importante di cui abbiamo bisogno tutti, con uno sguardo particolare agli anziani e ai giovani».
Maggiore solidarietà. «Il volontariato è opera di condivisione, solidarietà e cura del bene comune – conclude don Marco Briziarelli, citando un passaggio del messaggio del Papa per la VI Giornata mondiale dei poveri –: “La solidarietà, in effetti, è proprio condividere il poco che abbiamo con quanti non hanno nulla, perché nessuno soffra. Più cresce il senso della comunità e della comunione, come stile di vita e maggiormente si sviluppa la solidarietà”».