“La tratta è un crimine che colpisce la dignità umana. È un modo per ignorare la possibilità che una persona abbia identità, nazionalità, beni, libertà e che produca denaro ed è in aumento soprattutto in territori dove ci sono guerre”. A dirlo, alla vigilia della Giornata mondiale contro la tratta di esseri umani che si celebra il 30 luglio, è Nicolás Del Mastro, argentino, impegnato in un’organizzazione non governativa chiamata Alameda Foundation, che da 20 anni lavora per combattere lo sfruttamento delle persone e che sarà in Assisi, il 22, 23 e 24 settembre per The Economy of Francesco. Sarà per lui un momento anche di grande emozione nel rivedere il Santo Padre che, venti anni fa cardinale in Argentina, lo aveva seguito ed era sceso in campo insieme ad Alameda Foundation contro la tratta. In una lunga intervista, rilasciata ai giovani di Eof, Del Mastro, racconta l’inizio di questo percorso, il rapporto con il Papa e la possibilità di un’economia senza tratta che parta propria da Assisi: “da qui dobbiamo pensare, lavorare e fare in un’economia dal volto e dall’anima umani”.
“La nostra organizzazione – spiega – è iniziata dopo la crisi economica molto grande che l’Argentina ha vissuto nel 2001. Abbiamo iniziato ad ascoltare le storie dei bambini della popolazione migrante che stavano attraversando situazioni di sfruttamento in laboratori tessili clandestini. La denuncia e il lavoro in tutti questi luoghi contro le mafie del territorio hanno avuto inizio. In tutti questi momenti ci sono state diverse fasi e la prima è iniziata con lo stare vicino a queste persone e organizzare anche cooperative per ricostruire un orizzonte di vita, attraverso quell’autonomia economica necessaria per evitare di ricadere nuovamente nello sfruttamento altrui. In quel periodo Bergoglio ci è stato vicino, ha anche benedetto e fatto i battesimi nella sala da pranzo di Alameda”. Del Mastro spiega poi come, “la tratta si adatti all’economia, al territorio e alla virtualità di oggi. La tratta è un meccanismo per ottenere risorse, il guadagno che deriva da una persona ridotta a mero oggetto. La tratta è una forma di violazione dei diritti umani, perché colpisce la dignità umana e non consente a una persona di essere liberamente considerata tale. È un meccanismo per massimizzare i profitti derivanti dallo sfruttamento di una persona”. Per Nicolas dunque Eof deve promuovere processi che “non massimizzino il guadagno a spese delle persone impoverite in uno schema di esclusione. Ed è quello che ci dice la Laudato Si’. Il clamore dei poveri che sollevano questo bisogno di un’economia che non li sfrutta, che non li usa più. E oggi quello che stiamo vedendo è che il Covid è una condizione oggettiva globale che tutti i Paesi, tutte le comunità, tutte le catene del valore stanno attraversando e dove ha evidenziato la necessità di ripensare un’economia che non usa le persone come mezzo”. Forte e appassionato il messaggio di Nicolas ai giovani di Economy che saranno in Assisi. “Questi giovani che hanno risposto alla chiamata del Papa a lavorare per un’economia dal volto e dall’anima umani è straordinaria, perché vogliono essere protagonisti. Questo però richiede impegno. Ci impone di lasciare i nostri comfort e di metterci in gioco. La necessità di nuovi modi di produrre, consumare e stili di vita implica rimettere al centro il nostro rapporto con fratelli e sorelle, con la terra, con la casa comune, senza pensare a massimizzare il profitto e il dio del denaro come principale obiettivo”. Tutti questi argomenti saranno al centro delle sessioni plenarie, dei laboratori e dei momenti di co-creazione ai quali parteciperà lo stesso Del Mastro, giovani imprenditori, ricercatori e changemaker di tutto il mondo che raccoglieranno i frutti del lavoro degli ultimi anni, condivideranno idee e stringeranno un patto con Papa Francesco.
L’intervista integrale sarà disponibile sabato 30 luglio sul sito https://francescoeconomy.org/it/