“Tutti noi siamo segnati da quello che sta succedendo Ucraina, ma ci sono decine di guerre in questo momento e chi ha un minimo di sensibilità sicuramente non può fare a meno di porsi delle domande. Il problema dell’economia non è che chi sta bene o chi stava bene comincia a sentir qualche piccolo scricchiolio. Come già durante la pandemia anche in questo momento di grande difficoltà chi stava bene finisce per stare ancora meglio e chi si trova in difficoltà finisce per stare peggio. In questo momento non possiamo non riflettere e non fare delle proposte”. Non è mancato un riferimento all’attualità e al conflitto tra Ucraina e Russia nelle parole di monsignor Nunzio Galantino, presidente dell’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica, oggi pomeriggio ad Assisi per i festeggiamenti del quinto anniversario del Santuario della Spogliazione che ha dedicato anche un convegno sui dieci anni della Scuola socio-politica diocesana “Giuseppe Toniolo”.
Per Leonardo Becchetti, professore ordinario di Economia politica – Università di Roma Tor Vergata, “l’economia influenza moltissimo la pace e per costruire un’economia di pace dobbiamo cambiare modo di produrre energia. Un mondo di energie prodotto in maniera diffusa e partecipata, come possono essere le energie rinnovabili, permetterà di costruire processi di pace. Pace significa mettere insieme le risorse e oggi pace e democrazia si proteggono investendo nei percorsi della cittadinanza attiva”.
Al convegno hanno partecipato anche monsignor Domenico Sorrentino, vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno e Francesca Di Maolo, direttore della Scuola socio-politica “Giuseppe Toniolo”, moderati dalla giornalista Marina Rosati. È stato inoltre presentato il libro “La cura della fragilità, vivaio di formazione politica”, libro edito da Tau che appunto ripercorre i dieci anni della scuola.
Dopo la giornata di venerdì 20 maggio il programma di iniziative per il quinto anniversario del Santuario della Spogliazione, dal titolo “#Nulladiproprio. Per un’economia più umana”, vedrà anche, sabato 21 alle 11, la riapertura dell’antica porta di accesso del vescovado. Dopo 800 anni il luogo tornerà come era una volta: il primo step è la riapertura dell’antica porta di accesso nell’ambito dell’intervento di recupero del palazzo vescovile così come era al tempo di San Francesco. Del progetto, finanziato dal Ministero della Cultura, parleranno Elvira Cajano, sovrintendente Archeologia, Belle arti e paesaggio dell’Umbria e l’architetto Alfio Barabani. Sarà un momento significativo, anche grazie alla presenza dei francescani che, ottocento anni dopo il loro Padre Serafico, ripercorreranno i passi e il terreno in cui Francesco, letteralmente, scelse di spogliarsi di tutto fino a rinnegare il genitore terreno, per abbracciare il padre celeste.
Nel pomeriggio la consegna del “Premio Internazionale Francesco d’Assisi e Carlo Acutis – Per un’economia della fraternità”, riconoscimento annuale da assegnare a un progetto specifico, avviato “dal basso”, da persone o società che cercano di prendersi cura dei più svantaggiati per dare vita a nuovi modelli di economia solidale. La giornata si apre alle 8 con la messa celebrata nella chiesa di Santa Maria Maggiore dal rettore del Santuario della Spogliazione padre Carlos Acácio Gonçalves Ferreira e, alle 21.15, si chiude con lo spettacolo teatrale “Terreseminate” a cura della compagnia “Gli Scartati”. Infine, domenica 22 maggio alle ore 11 al Santuario della Spogliazione – chiesa di Santa Maria Maggiore, la santa messa presieduta dal cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo emerito di Agrigento.
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