I due giorni di Assemblea pastorale della Chiesa eugubina aprono il lavoro di un anno intero. Un impegno al quale mons. Paolucci Bedini chiama tutta la comunità dei credenti della diocesi. Con i sacerdoti, diaconi e religiosi e con i rappresentanti laici degli uffici pastorali di curia, delle parrocchie, di gruppi, associazioni e movimenti, il vescovo Luciano avvia in assemblea un vero e proprio “laboratorio” di discernimento pastorale articolato in tre momenti.
Innanzitutto, una lettura sapiente e alla luce della fede della storia che stiamo vivendo, una “fotografia” di questo momento con le sue luci e le sue ombre. Il Vescovo chiede a ognuno di avere uno sguardo allargato – libero e affettuoso – verso tutta la vita della Chiesa diocesana e non “chiuso” allo specifico e al particolare della situazione di ciascuno. Con il secondo momento, la seconda sessione dell’assemblea, mons. Paolucci Bedini ha chiesto di interpellare il Vangelo per capire cosa ci chiede oggi il Signore. E infine, l’ultimo passaggio del laboratorio di discernimento: per tutto l’anno pastorale che si sta avviando, e man mano che si fanno chiare, compiere le scelte che ci vengono chieste o suggerite.
“Abbiamo bisogno di tutta la comunità per fare questo lavoro – spiega il vescovo Luciano a delegati in assemblea – cioè dobbiamo portare avanti in ogni singola realtà il discernimento e capire cosa c’è da fare. Un lavoro che andrà fatto nei prossimi mesi in ciascuna delle vostre realtà: parrocchie, gruppi, consigli, uffici pastorali, ecc.”.
Nei due giorni, c’è stato ampio spazio alle testimonianze di molti sul tempo complicato e difficile della pandemia, con l’assenza delle celebrazioni, dei sacramenti, della vita di comunità e del contatto con sacerdoti e fratelli, ma anche della bellezza di momenti e relazioni che a volte si danno per scontate e che questa esperienza ha dato la possibilità di scoprire, sentendone la mancanza e la nostalgia. Sono tanti gli interrogativi su come riprendere ora l’attività pastorale.
In questo percorso di discernimento pastorale che si è aperto con l’assemblea, il Vescovo invita tutti a riscoprire e a vivere la vita cristiana, celebrando i sacramenti, ascoltando la Parola, facendo catechesi ed esercitando la carità. Poi, andrà tutto riportato nel dibattito che sarà convocato il prossimo anno. Mons. Paolucci Bedini chiude la due giorni riunita nell’ex refettorio del Convento di San Francesco lasciando ai presenti tre parole: comunità, cura e famiglia.
“La Chiesa – dice – deve risvegliarsi come ‘comunità’ degna della fiducia degli uomini, in grado di accendere la speranza, capace di essere accanto alle povertà. Per fare questo ha bisogno di prendersi ‘cura’ degli altri, ragionando come una ‘famiglia’”.
Il vescovo Luciano indica la necessità di prendersi cura, in particolare, delle famiglie e degli adulti, cioè il “perno” della società. “È inutile – afferma – che ci prendiamo cura solo dei bambini e dei giovani, o solo degli anziani. Perché quelli che ora hanno bisogno più di tutti sono gli adulti, protagonisti della vita sociale ed esposti ai problemi di questo tempo. E tutto questo – conclude – non è un lavoro solo da preti, ma è un dovere per ogni battezzato”.
Domani, domenica 20 settembre, a conclusione dell’Assemblea diocesana, è prevista la celebrazione eucaristica in occasione della festa per la Dedicazione della cattedrale ai santi Mariano e Giacomo. Alle ore 17, la liturgia solenne sarà presieduta dal vescovo Luciano e concelebrata dai sacerdoti del clero diocesano. In questa domenica sono sospese tutte le messe pomeridiane nelle chiese eugubine; in cattedrale, le offerte raccolte saranno destinate alle necessità della diocesi. La celebrazione sarà trasmessa in diretta sul canale Youtube della Diocesi di Gubbio e rilanciata sulla pagina Facebook.
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