Martedì 14 gennaio 2020 Spoleto ha solennemente celebrato il suo patrono, il giovane martire Ponziano, decapitato nel 175 per non aver rinnegato la fede. Nella Basilica Cattedrale l’arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza episcopale umbra mons. Renato Boccardo ha presieduto il solenne pontificale dinanzi a tantissimi spoletini e a molti sacerdoti. Significativa la presenza delle autorità civili e militari presenti, tra cui: la presidente della Giunta Regionale dell’Umbria Donatella Tesei, i Prefetti di Perugia e Terni, il Questore di Perugia, i Parlamentari umbri, il sindaco di Spoleto Umberto de Augustinis, quello di Norcia Nicola Alemanno, altri primi cittadini dei Comuni che ricadono nel territorio della Diocesi. La Messa è stata animata dalla Cappella Musicale del Duomo, mentre il servizio liturgico è stato curato dai seminaristi e dai ministranti della Diocesi.
Nell’omelia di mons. Boccardo il primo pensiero è andato a quanti amministrano la cosa pubblica: «Oggi – ha detto – siamo indotti a pregare anche per quanti esercitano nella città di San Ponziano e nella Regione dell’Umbria il difficile servizio dell’autorità: preghiamo per la loro vita e la loro salute fisica e spirituale, per la loro missione civica e perché si adoperino sempre con operosa saggezza e con spirito di equità per il bene di tutti».
Poi l’Arcivescovo ha sottolineato come le «nostre giornate sono spesso condite di tanta confusione, incertezza e insicurezza; si ricorrere alle più disparate opinioni e ci si affida ad ideali vuoti e vani, che finiscono per deludere, lasciarci nella solitudine, disorientarci nella ricerca di un bene grande e di un senso vero per l’esistenza. Nel contempo, cresce una continua, frammentata e ultimativa richiesta di singoli e di gruppi di interesse, un succedersi di veti incrociati, che rende ardua e alla lunga frustrante la gestione della cosa pubblica per la spinta altalenante a fare concessioni contrapposte, con un equilibrio sempre instabile. Tutto ciò destruttura il costume esistente e alla fine introduce surrettiziamente, per via di fatto e non di motivazioni, un costume nuovo». Insomma per il Presidente dei Vescovi Umbri quella in cui viviamo «non è più una società “bella e buona”; è una convivenza fiacca, opaca, frammentata, una società senza forma. Per correggere l’individualismo, la solitudine e la frammentazione, che sono generatori di sofferenza e morte, di disperazione e distruzione, dobbiamo camminare insieme e sognare insieme un nuovo domani! È certamente difficile superare i campanilismi, ma solo così potremo costruire un valido e credibile “edificio sociale”». Poi, mons. Boccardo ha parlato dell’umanità convinta che la sola cosa deplorevole sia la limitazione del suo capriccio. «Ma allora – si è chiesto – perché meravigliarsi se ciascuno si crede autorizzato ad agire secondo il proprio tornaconto, scavalcando le leggi o interpretandole a proprio vantaggio e alimentando direttamente un malsano modo di pensare che favorisce corruzione e clientelismo?». «Facendo memoria di S. Ponziano – ha concluso il Vescovo -, Gesù chiede a tutti i credenti di donare la vita nell’assunzione delle proprie responsabilità personali e sociali, nel compimento del dovere quotidiano, nella solidarietà e nella condivisione con chi è nella sofferenza e nel bisogno, nella costruzione del bene comune. San Ponziano cammini con noi, ci sostenga con il suo esempio, ci accompagni con la sua intercessione».