Il Santo Padre ha nominato il reverendo Giorgio Barbetta, del clero della diocesi di Gubbio e fidei donum nella diocesi di Huari dove è rettore del seminario “Señor de Pomallucay”, vescovo ausiliare della diocesi di Huari (in Perú), assegnandogli la sede titolare di Isola.
«Siamo molto lieti per questa sorpresa – commenta mons. Paolucci Bedini, vescovo di Gubbio – perché è un prete incardinato a Gubbio, anche se non è originario di questa diocesi, e poi perché si inserisce nella missione episcopale in terra peruviana di un altro vescovo umbro, mons. Ivo Baldi, partito da Città di Castello come missionario tanti anni fa. Don Giorgio è rimasto pochi anni qui nella nostra diocesi, perché è partito presto per le missioni dell’Operazione Mato Grosso (Omg), ricoprendo vari incarichi nelle parrocchie e nelle opere di questa associazione».
Don Giorgio Barbetta è nato il primo settembre 1971 nella Provincia di Sondrio ed è stato ordinato sacerdote il 20 settembre 1998, incardinato nella diocesi di Gubbio, dopo essersi formato nel Pontificio seminario regionale “Pio XI” di Assisi.
Dopo l’ordinazione è stato parroco di Scheggia e Pascelupo, nella diocesi di Gubbio, dal 1998 al 2000; poi, parroco di Piscobamba, diocesi di Huari, Perú (2001-2002); collaboratore presso la parrocchia di Shilla, diocesi di Huari, Perú (2003-2007). Dal 2007 è rettore del seminario diocesano di Huari, “Señor de Pomallucay”.
«Ci siamo sentiti al telefono stamattina pochi minuti dopo la sua nomina – aggiunge il vescovo Luciano – e l’ho sentito sereno e motivato, molto disponibile a servire la Chiesa di quel territorio, in obbedienza a papa Francesco, con la fiducia di poter fare bene nella semplicità che lo contraddistingue. È molto contento perché la nomina gli è arrivata il 2 dicembre, che è il giorno dell’anniversario della morte del fondatore dell’Omg, padre Ugo De Censi, e anche questo per lui è un segno».
Non è stata ancora decisa la data per la celebrazione dell’ordinazione episcopale di don Giorgio, anche se probabilmente prima tornerà in Italia, anche per la visita ai suoi familiari.
«Gli auguriamo – conclude mons. Paolucci Bedini – di poter essere una presenza di incoraggiamento e una guida ferma e positiva per quella terra molto affaticata, specie nelle zone di grande povertà dove l’Omg sta lavorando da tanti anni».
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