Celebrata solennemente, domenica 22 settembre nella Cattedrale di Terni, la festa del Preziossimo Sangue con la messa presieduta dal vescovo Francesco Antonio Soddu e concelebrata dal parroco della cattedrale don Alessandro Rossini e da don Marcello Giorgi. Tanti i fedeli che hanno partecipato alla liturgia, famiglie, bambini e ragazzi del catechismo, gruppi parrocchiali. Presenti le autorità civili e militari in rappresentanza del Comune di Terni e della Regione. I canti liturgici sono stati eseguiti dalla corale polifonica del Duomo, diretta da Rita Tomassoni, accompagnata all’organo dal maestro Simone Maccaglia.
“Il sangue di Cristo è prezioso – ha detto il vescovo nell’omelia – perché è stato il prezzo del riscatto versato dal Figlio di Dio per la nostra salvezza; e poi questo sangue, la sua preziosissima presenza si perpetua nel memoriale del sacrificio Eucaristico, ossia nella Messa. La ricchezza del frutto della croce, il sangue versato non è stato buttato, non è andato perduto ma ha lavato i nostri peccati. Ed è l’unico che poteva fare questo miracolo. Il sangue di Cristo è perciò preziosissimo e tale rimane sempre per la nostra vita, come detto dallo stesso Gesù: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna”. Oggi la ferita dalla quale abbiamo il dono del sangue di Cristo è quella che si apre in ogni celebrazione Eucaristica e si offre per noi nei segni del pane e del vino. Accogliamo perciò questa fonte di vita vera nella nostra esistenza; nelle vicende del nostro tempo, che talvolta si trovano ad essere vuote e perciò prive di senso; oppure segnate da continui e purtroppo giornalieri attentati alla vita stessa, alla sua manipolazione, al suo sfruttamento alla sua distruzione, fino ad arrivare alle guerre, che ormai invadono gran parte della terra. Il preziosissimo sangue di Cristo ci infonde, pertanto la preziosità della nostra stessa vita e del vivere quotidiano: in famiglia, nei gruppi, negli stati, nel mondo; e ci esorta a non sprecare questa nostra vita. La preziosità del sangue di Cristo quindi richiama il nostro stesso valore, infatti questo sangue è stato versato per noi. Nella misura in cui accogliamo questo tesoro facciamo sì che il sangue di Cristo non sia stato versato invano, ma lo onoriamo mediante una sorta di celebrazione continua di vita che veda nelle nostre condotte la riproposizione del servizio totale di Cristo”.
Al termine della celebrazione il vescovo ha benedetto i fedeli con la reliquia del Preziossimo Sangue, venerata nella Cattedrale di Terni e donata alla chiesa cittadina dal cardinale Francesco Rapaccioli nel 1650.
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