«La ricchezza della nostra Chiesa e prima e più ancora dell’intera città, della società sia legata essenzialmente a questo essere famiglia». Lo ha auspicato l’arcivescovo Ivan Maffeis all’omelia della celebrazione eucaristica della Giornata diocesana della Famiglia, domenica 15 settembre, a Perugia, in una gremita cattedrale di San Lorenzo. Un evento promosso dalla Confraternita del Santo Anello e dall’Ufficio diocesano per la Pastorale familiare, svoltosi nell’ambito della Festa della Madonna delle Grazie, proseguito, nel pomeriggio, con tanti bambini e adulti nel chiostro di San Lorenzo diventato un “oratorio a cielo aperto”.
Mons. Maffeis, durante la celebrazione, ha voluto attorno all’altare gli operatori della formazione dei fidanzati nei percorsi prematrimoniali per conferirgli il mandato del nuovo anno pastorale. Essi costituiscono a livello diocesano oltre venti equipe di formazione la cui attività è stata presentata dai coniugi Roberta e Luca Convito, direttori dell’Ufficio per la Pastorale familiare.
La celebrazione è stata preceduta dal rito della “calata-ostensione” del Santo Anello e dalla presenza di cinquanta ragazzi, insieme alle loro famiglie, che hanno ricevuto il Sacramento della
Cresima. «In tutti loro – ha commentato l’arcivescovo – abbiamo visto, respirato e sentito la bellezza della famiglia, di questo ritrovarsi insieme nel Signore cercando in Lui nuove motivazioni per volersi bene, per perdonarsi e per camminare insieme».
All’omelia, commentando il Vangelo della domenica (“La gente, chi dice che io sia?”, Mc 8, 27- 35), mons. Maffeis si è chiesto: «Se noi andassimo lungo corso Vannucci e ci fermassimo a
chiedere “chi dite che sia la famiglia?”, rischieremo di avere, come nel caso del Vangelo, le risposte più diverse. Rischieremo, addirittura, di litigare, paradossalmente, in visioni ideologiche e politiche esasperate… Come Chiesa sappiamo che attorno alla famiglia si gioca anche, nella maggioranza dei casi, la trasmissione della Fede. Un po’ tutti siamo cresciuti nella vita cristiana grazie ad una mamma, ad un papà, ad un nonno, ad una nonna…, a qualcuno che ci ha educato ed aiutato con la sua testimonianza umile, semplice, quotidiana a leggere la vita alla presenza del Signore, della sua provvidenza e del suo amore. Per questo dobbiamo aiutarci trovando le forme perché la famiglia non diventi una battaglia, non resti qualcosa di legato al privato, alle scelte individuali, sapendo quale ricaduta sociale ha la famiglia nell’educazione dei figli, nell’amore coniugale… Per questo nella Lettera pastorale di quest’anno ho sottolineato l’importanza che i nostri amministratori continuino l’impegno a riconoscere alla famiglia piena cittadinanza».
La celebrazione, che ha visto la presenza, in rappresentanza della massima Istituzione civile cittadina, della presidente del Consiglio comunale Elena Ranfa, si è conclusa con il raccogliersi in preghiera davanti al Santo Anello, l’antico monile con cui, secondo la tradizione, Maria si unì in sposa a san Giuseppe, esposto alla venerazione dei fedeli in occasione di questa importante giornata che ha visto protagoniste tante famiglie, come ha sottolineato il priore della Confraternita del Santo Anello Roberto Tittarelli nell’illustrare la storia e il significato.
Riccardo Liguori
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