Celebrata dal vescovo Francesco Antonio Soddu nella Concattedrale di Amelia la festa dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, alla presenxa di numerosi fedeli, concelebrata da padre Sergio Prina Cerai e da don Giuseppe Capsoni, e animata dalla cappella musicale del Duomo.
Gli amerini celebrano questa ricorrenza con particolare devozione per esprimere la gratitudine della comunità a Maria che liberò Amelia dalla peste e dal terremoto, e cercando ancora oggi nella Madre celeste il segno grande di consolazione e di sicura speranza.
“Una solennità cara a tutta la cristianità – ha detto il vescovo – e presente in particolare in questa comunità cittadina e cristiana. Quando nel 1950 Pio XII definì il dogma dell’Assunzione, raccolse una tradizione che si era assodata da sempre, cioè la convinzione che Maria Santissima, associata al figlio nella grazia grande della salvezza, dovesse esserlo anche dopo la sua vita terrena.
La nostra vita è come un viaggio che possiamo vivere constantemente volti ai beni eterni, che sono Gesù Cristo, la Sacra Scrittura e il mistero che ci viene dato nel vivere il dono del battesimo. Senza questo non possiamo procedere sicuri nella via della salvezza, nella nostra vita che deve avere come fine la stessa corona di gloria.
In Maria c’è l’immagine della chiesa, un immagine di salvezza, che è presenza materna, che abbraccia e consola. E’ l’immagine della chiesa, ma anche della nostra società che spesso appare avvizzita, priva di attenzione e sollecitudine, quella stessa che invece dovrebbero avere coloro che hanno ricevuto la vocazione, tutti i cristiani. Solo con lo scambio del saluto di pace, come nell’incontro di Maria ed Elisabetta, si intecciano storie di carità e di amore che si contrappongono al male, che è sempre presente e che a volte viene anche alimentato da parvenze di bene.
La presenza di questa donna, che è la chiesa vivificata dalla presenza dello Spirito, ci sprona affinchè ciascuno di noi possa essere segno di una prospettiva futura d salvezza, ciascun cristiano deve portare alla luce nostro Signore Gesù, che deve sempre emergere e farsi evidente nella vita. Se vogliamo avere la nostra esistenza orientata verso i beni eterni dobbiamo cercare il deserto, ossia il luogo del nostro incontro con il Signore, dove si fa esperienza di povertà assoluta e quindi di necessità di Dio stess, si ha una consonanza di amore. Chiediamo a Maria di spronarci ad essere attori attivi di questa storia, sempre orientati verso i beni eterni. Maria sia di esempio,sostegno e forza in questo momento storico della vita mondiale, della diocesi e delle nostre famiglie”.
Nel pomeriggio la processione con l’immagine della Madonna per le vie della città, con la partecipazione delle autorità civili, militari e religiose e del complesso bandistico Città di Amelia ela preghiera di affidamento della città a Maria.
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