«Avere la possibilità di potersi raccogliere in preghiera davanti al “Santo Anello”, nei giorni che preparano alla festa dell’indulgenza del Perdono di Assisi (2 agosto, n.d.r.) voluta da
san Francesco, diventa un modo di poter affidare le nostre famiglie, in particolare le famiglie ferite, all’intercessione della Vergine Maria e della Santa Famiglia di Nazareth. Diventa
anche un’occasione per affidare tutti i fidanzati, che sono prossimi al matrimonio, e pregare per tutte quelle coppie che non conoscono ancora l’Amore del Signore, perché questo
“Santo Anello” sia un’occasione per essere toccati nella nostra vita e scegliere, come Maria, di dire il nostro sì, il nostro eccomi alla volontà del Padre». A sottolinearlo è stato don Marco
Briziarelli, parroco della cattedrale di San Lorenzo di Perugia, domenica 28 luglio, a margine della celebrazione eucaristica della “calata” del tanto venerato “Santo Anello”, l’antico
monile in calcedonio (una varietà microcristallina del quarzo) che la pietà popolare considera da secoli “l’anello nunziale di san Giuseppe e della Vergine Maria”. Contenuto in un prezioso reliquiario, capolavoro dell’oreficeria rinascimentale perugina, il “Santo Anello”, portato a Perugia da Chiusi nella seconda metà del secolo XV, è custodito in un forziere a otto metri d’altezza che viene collocato, attraverso un sistema meccanico detto, appunto,“calata”, sull’altare dell’omonima cappella.
La sua ostensione, sempre molto partecipata e vissuta da perugini e pellegrini di passaggio in città nel recarsi al Perdono di Assisi, si tiene due volte all’anno, a luglio e a settembre.
Quest’anno, quella di luglio è in svolgimento dal 28 al 30, con l’apertura straordinaria della cattedrale, lunedì 29, fino alle ore 22, con visite guidate per raccontarne la storia a cura degli operatori del Museo Capitolare dell’Isola San Lorenzo del complesso monumentale della Cattedrale. A settembre la “calata” si terrà due volte, giovedì 12, Festa del Santo Nome di
Maria, giorno in cui, in cattedrale, si venera la Madonna delle Grazie, e domenica 15, Giornata diocesana delle famiglie.
Riccardo Liguori
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