La festa di San Giovanni Battista, a Perugia, è stata celebrata il 24 giugno con due eventi di fede molto partecipati, connessi tra loro, tenutisi nella chiesa dell’Ospedale di Santa Maria della Misericordia, dove riposano i resti mortali del venerabile servo di Dio Vittorio Trancanelli, , e a seguire nella chiesa di San Giovannino del complesso della “Casa della carità fraterna”.
Eventi di fede entrambi presieduti dal vescovo emerito di Città di Castello, Domenico Cancian, che così li ha definiti: «Fanno riferimento in maniera perfetta a questo grande Santo, il più grande tra gli uomini, come disse Gesù. Il primo collegamento è stato sottolineato nella celebrazione all’Ospedale, ricordando i 26 anni della morte del medico chirurgo Vittorio Trancanelli, tornato alla Casa del Padre il 24 giugno 1998. Lui è stato davvero un Giovanni Battista nel prestare la sua alta professionalità con un cuore attento ai malati facendo cose belle, restando nel ricordo di tante persone da lui operate e assistite con gratuità. Vittorio aveva fondato insieme alla moglie Lia l’associazione “Alle Querce di Mamre”, tutt’oggi attiva nell’ospitare giovani mamme e bambini con gravi problemi anche di salute».
Altro collegamento, ha proseguito il vescovo Cancian, «è stata la celebrazione a San Giovannino, dove è operativa da due anni una struttura per l’accoglienza di persone con difficoltà abitative accolte in dodici confortevoli vani. Tutto questo grazie alla Confraternita di San Giovanni Battista e all’associazione culturale Beata Colomba, che hanno messo in piedi un servizio dal valore non solo sociale, ma soprattutto ecclesiale perché è realizzato in nome di Gesù. E questo è un altro bel riferimento a Giovanni Battista che indicava Gesù come l’Agnello di Dio, Colui al quale tutti noi siamo chiamati a rivolgerci perché solo in Lui c’è la salvezza».
Al temine della celebrazione nella chiesa dell’Ospedale, prima che i fedeli si raccogliessero in preghiera davanti alla tomba del venerabile Trancanelli, hanno preso la parola la moglie Lia Sabatini, ricordando l’amore incondizionato del marito per i più piccoli nei cui volti scorgeva il volto di Cristo, e il postulatore Enrico Solinas, che ha aggiornato i presenti sullo stato della causa di canonizzazione del venerabile che continua a intercedere presso il Padre per i figli che a lui si rivolgono nella preghiera, opera testimoniata da tanti scritti “per grazia ricevuta”.
Alla “Casa della carità fraterna” la festa di San Giovanni Battista si è conclusa con la cerimonia inaugurale e di intitolazione della biblioteca alla compianta prof.ssa Maria Luisa Cianini Pierotti, alla presenza dei figli e dei familiari. A tracciare una nota biografica e un sentito ricordo della professoressa, per gli amici “Lulli”, molto legata alla storia e all’uso attuale del complesso di San Giovannino, sono stati Amilcare Conti, presidente dell’associazione Beata Colomba, Isabella Farinelli, archivista diocesana e amica di Lulli, i professori universitari emeriti Franco Mezzanotte e Alberto Grohmann, Simonetta Cesarini, in rappresentanza della Fondazione Perugia che ha sostenuto il progetto della Biblioteca, e il vescovo Cancian che ha impartito la benedizione ricordando il fondamento della «carità della cultura», perché, ha detto, «la fede è collegata alla ragione e l’alimenta; la ragione dà alla fede un orientamento non diverso dell’umanità stessa».
Riccardo Liguori
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