Venerdì 31 maggio 2024 alle ore 18.00 l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo riaprirà al culto la chiesa della Madonna delle Grazie a Poreta di Spoleto, chiusa a seguito dei terremoti del 2016. Il Presule consacrerà il nuovo altare ed erigerà la chiesa a Santuario mariano.
Le parole di don Alessandro Lucentini. «Siamo molto felici di poter finalmente riaprire la chiesa della Madonna delle Grazie», commenta il Pievano della pievania di S. Giacomo Apostolo mons. Alessandro Lucentini. «Giungeranno fedeli da ogni frazione del territorio. Mi piace sottolineare che durante questi anni di chiusura la chiesa è sempre stata custodita, gli spazi esterni sempre ben curati, un fiore e un lume sempre dinanzi alla porta di ingresso. Qui si ha proprio la sensazione che la Madonna ti accoglie e ti custodisce. Invito tutti a partecipare alla cerimonia: ci ritroveremo alle 18.00 alla zona industriale di Campello sul Clitunno per l’avvio della processione, con la recita del rosario, verso la chiesa dove ci sarà la celebrazione della Messa. Infine, un ringraziamento particolare all’Arcivescovo per la sollecitudine con cui ha seguito l’iter per la riapertura di questo edificio e per il grande dono che ci ha fatto erigendolo a Santuario mariano».
I lavori. L’agibilità della chiesa è stata ripristinata grazie ai fondi propri dell’archidiocesi di Spoleto-Norcia per un totale di circa 40.000,00 euro. Il progetto di recupero è del geom. Alessio Bellini e dell’arch. Sara Zeppadoro. Accanto alla chiesa c’è la canonica per la quale sono in corso i lavori. Per essa c’è un contributo di 452.000,00 euro (302.000,00 provengono dai fondi 8×1000 della Conferenza episcopale italiana e 150.000,00 provengono da fondi PNRR). Il progetto di recupero è dell’arch. Raffaele Serangeli e dell’ing. Lorenzo Baratti. Durata dei lavori: circa un anno e mezzo. I lavori sia della chiesa che dell’ex convento annesso sono stati affidati dall’Edilizia f.lli Granieri srl di Collazzone (PG).
La storia del Santuario. La chiesa e il convento francescano risalgono al XVI secolo e sorgono lungo il tracciato della Flaminia, al confine tra i Comuni di Spoleto e di Campello sul Clitunno. La tradizione popolare narra che la scelta di tale area per la costruzione della chiesa non sarebbe casuale ma legata all’apparizione della Vergine intenta a lavare i panni di Gesù Bambino ai piedi di un ruscello. Il convento è rimasto attivo fino al XVII secolo, quando i francescani furono cacciati a seguito delle soppressioni attuate dopo la bolla di Innocenzo X Instaurandae regularis disciplinae del 1652. Il convento, disposto sul tracciato che da Roma si snoda verso Assisi, era anche luogo di ristoro per i pellegrini. La facciata del santuario è molto semplice; la chiesa al suo interno è a navata unica: ci sono sei edicole, tre a destra e tre a sinistra, con affreschi raffiguranti santi e scene religiose impreziosite da finti marmi.