«La promessa che vi scambiate davanti a san Valentino, non sono delle parole e neanche dei sentimenti che oggi vi sentite di condividere, lo sapete molto bene, ma è la vita stessa che intendete fondare l’uno sull’altra e viceversa». È l’augurio che il vescovo Francesco Antonio Soddu ha rivolto alle 40 coppie di fidanzati che hanno partecipato alla celebrazione della promessa d’amore dei fidanzati nella basilica di San Valentino, uno dei momenti più significativi delle celebrazioni religiose in onore di san Valentino patrono di Terni e degli innamorati.
Una cerimonia che suggella ancora di più il legame tra san Valentino e i fidanzati che diranno il loro “sì” entro l’anno, con la testimonianza di un Santo che parla di amore fedele e paziente, un amore attento, generoso e rispettoso, che è patrono dell’amore sponsale e della famiglia cristiana, fondata sul sacramento del matrimonio. Oltre ai tanti ternani che hanno preso parte alla celebrazione, una coppia proveniente dalla Svizzera, coppie da varie città dell’Umbria, da Roma, da Ravenna, dalla Calabria, alcune di loro insieme ai figli neonati.
«Le parole di Gesù sono rivolte a voi e a ciascuno di noi – ha aggiunto il vescovo -, perché sono sempre parole di vita per tutti, del senso pieno della vita. La promessa che fate in chiesa e al cospetto di san Valentino, il quale, come successore degli apostoli, ci ricorda che, nella misura in cui si annuncia e testimonia il Vangelo, allora la vita ha un senso: il senso pieno, in quanto fondata sul Dio della vita e della realizzazione delle promesse. Non abbiate mai a noia questo grande insegnamento, esso è il segreto lieve e forte della vita stessa. È il segreto lieve e forte dell’amore. Esso è molto, molto di più di un sentimento; è il proseguo e la realizzazione del sentimento; è il percorso che dal seme porta alla pianta e alla maturità dei suoi frutti, passando attraverso le diverse stagioni della vita, fino al definitivo compimento in Dio. Se volete dare un senso alla vita e al vostro amore, dovete passare attraverso Gesù, combattere con le armi dell’amore nel dono e fedeltà reciproca».
Nella giornata in cui si celebra la 46° giornata nazionale per la Vita, il vescovo ha invitato alla preghiera e l’azione perché «la forza della vita che unita a quanto siamo celebrando ossia la forza dell’amore, perché non sia vita senza amore e non sia amore senza vita. L’amore che è come il poema della vita, che è dono e salvaguardia, custodia e difesa della vita in quanto tale, attraverso i segni concreti di speranza che sapremo porre in ogni istante del nostro vivere quotidiano, anche quando la sperimentiamo fragile, minacciata e faticosa».
Le coppie hanno quindi pronunciato coralmente la promessa d’amore davanti all’urna di san Valentino e, prima della benedizione del vescovo, la preghiera al Santo protettore dei fidanzati. Dopo la benedizione del vescovo, c’è stata la cerimonia della consegna della pergamena alle coppie di futuri sposi, che insieme alla rosa bianca e al cuore su cui scrivere un pensiero d’amore, ricevuto all’accoglienza da parte del comitato organizzatore della parrocchia di San Valentino, sono i segni in ricordo di questa giornata loro dedicata.
A conclusione della celebrazione l’attore Stefano De Majo in una drammatizzazione ha raccontato ai fidanzati la storia di San Valentino e la leggenda della rosa che il santo era solito donare ai giovani fidanzati.
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