Nella chiesa di Sant’Antonio a Terni e santuario dei Protomartiri Francescani il vescovo Francesco Soddu ha presieduto la solenne celebrazione nella festa dei Santi Protomartiri, concelebrata dal ministro provinciale della Provincia Italiana di Sant’Antonio di Padova fra Roberto Brandinelli e dal ministro provinciale della Provincia Serafica dei Frati Minori di Umbria e Sardegna fra Francesco Piloni, alla presenza dei rappresentanti della municipalità di Terni, Narni, Stroncone, Sangemini e del sindaco di Calvi, di numerosi fedeli e sacerdoti della diocesi.
La testimonianza dei primi seguaci di Francesco di Assisi, giovani originari della bassa Umbria, partiti da Calvi, Narni, San Gemini e Stroncone, per i quali l’incontro con il “poverello” è stato la scintilla che ha moltiplicato l’amore per Gesù, portandoli a vivere con entusiasmo secondo il Vangelo fino al martirio in Marocco nel 1220. La vita dei martiri ricorda la forma di vita del cristiano e fondamentalmente di ogni persona che è chiamata a vivere nella gratitudine che si esprime successivamente nella con gratuità donarsi ai fratelli.
Al termine presso l’altare dedicato ai Santi Protomartiri francescani è stata recitata la preghiera e firmato il patto di gemellaggio del Cammino di Sant’Antonio e quello dei Protomartiri Francescani, sottoscritto da mons. Francesco Soddu, dal ministro provinciale della Provincia Italiana di Sant’Antonio di Padova fra Roberto Brandinelli e dal ministro provinciale della Provincia Serafica dei Frati Minori di Umbria e Sardegna fra Francesco Piloni e dal priore della Compagnia dei Romei di San Michele arcangelo Alessandro Corsi.
Due cammini quello dei Protomartiri che si snoda tra Terni, Stroncone, Calvi, Narni, Sangemini, e quello di Sant’Antonio che da Cassino passando per Rieti, Spoleto, Assisi, La Verna, Rimini, Monte Paolo, Bologna, Padova si conclude a Gemona. Cammini di fede e di speranza che segnano vie di spiritualità, di bellezze artistiche e naturalistiche, percorsi di avvicinamento per e verso il Giubileo 2025 per essere tutti “pellegrini di speranza”.
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