“Siamo tutti operatori di pace ed artigiani di questo bene inestimabile; costruttori e “rifinitori” di pace fin nei minimi dettagli. Sono infatti i dettagli che la determinano, costruiscono ed affinano la pace, sempre”. Così il vescovo Francesco Soddu ha invitato i numerosi fedeli presenti a ricercare la pace e a pregare per la pace, nella celebrazione della solennità di Maria Santissima madre di Dio del 1 gennaio 2024, in cui viene celebrata la 57^ giornata mondiale della pace.
La santa messa, presieduta dal vescovo nella cattedrale di Terni, è stata concelebrata dal vicario generale della diocesi mons. Salvatore Ferdinandi e dal parroco della cattedrale don Alessandro Rossini, animata dalla corale del Duomo.
“La vicenda, l’esperienza dei pastori che si recarono sul luogo della nascita di Gesù, che lo si voglia o meno, rimane l’unico metodo per costruire la pace – ha proseguito il vescovo – seguendo il messaggio della luce vera che veniva nel mondo. Oggi il mondo, immerso nelle tenebre e nel gelo della guerra e dell’odio, dell’indifferenza e della cupidigia, dell’egoismo e della menzogna ecc. ha bisogno urgente di questo metodo. Oggi anche la nostra comunità, la nostra diocesi, il nostro territorio, le nostre città e paesi hanno necessità urgente di mettere in atto il metodo dei pastori: recarsi cioè verso la luce, con il desiderio di esserne illuminati, riscaldati, corroborati; forse anche messi in crisi, ma certamente ben orientati. Quanto, invece, facciamo continua esperienza di disorientamento! Desideriamo la pace e ricadiamo costantemente nel conflitto. La pace è innanzitutto un dono di Dio! ed essendo tale sarà necessario accoglierlo e tenerlo da conto. Chiediamo al Signore la grazia e la determinazione per non sciupare il dono della pace; soprattutto di allontanare da noi quel criterio, tanto in uso nella nostra società consumistica, di poterlo cioè riciclare e quindi barattare con qualcos’altro. a pace, una volta perduta, genera solo non pace, con tutto quello che ne consegue, fino alla guerra. Preghiamo per la pace, costruiamo la pace: nel nostro cuore, nella nostra mente, nelle nostre coscienze innanzitutto”.
“Celebrando la solennità della maternità divina di Maria tra incertezza e trepidazione – ha concluso il vescovo – non dobbiamo perdere la bussola del nostro orientamento, essa ha un nome: la persona di Gesù.Pertanto, riprendendo una bella consuetudine di un tempo, vogliamo chiedere al Signore la luce dello Spirito Santo, affinché scendendo ed illuminando la nostra mente possa ancora, in opposizione alla distruzione, essere il creatore del bene”.
A conclusione della celebrazione è stato cantato l’inno del Veni Creator e recitata la preghiera di consacrazione della diocesi al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria.
LA PREGHIERA DI CONSACRAZIONE AL CUORE DI GESU’
L’OMELIA DEL VESCOVO
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