Spoleto – solenne Atto di affidamento della Diocesi alla Vergine Maria nell’anno giubilare

Domenica 13 agosto 2023 nella Basilica Cattedrale di Spoleto l’arcivescovo Renato Boccardo ha presieduto un solenne atto di affidamento a Maria della Diocesi e di tutte le comunità che la compongono. Ciò è avvenuto nel cuore dell’anno giubilare indetto per l’825° anniversario del Duomo spoletino e nella solennità dell’Assunta, titolare proprio della Cattedrale e patrona dell’Archidiocesi.

«L’anno del Giubileo – afferma mons. Boccardo – ha visto nei mesi scorsi il pellegrinaggio delle diverse categorie del popolo di Dio in Duomo: prego e spero che i diversi incontri e le liturgie celebrate abbiano contribuito e ancora contribuiscano a rafforzare il legame di appartenenza e dedizione dei credenti alla Chiesa locale. Questa sera affideremo alla Vergine le intenzioni, le urgenze, le paure e le difficoltà, le domande e le speranze di ciascuno». Ogni parrocchia era rappresentata dai rispettivi parroci e da una delegazione di fedeli. Al centro del presbiterio c’era la Santissima Icone donata a Spoleto da Federico Barbarossa nel 1185 in segno di pace e riconciliazione dopo che aveva distrutto la città; la tradizione afferma che sia stata dipinta da S. Luca ed è annoverata tra le immagini mariane del tipo della Paraklisis o della “intercessione”. Vescovo, presbiteri e fedeli hanno affidato ad essa, in modo particolare, la Chiesa diocesana di Spoleto-Norcia affinché – ha detto mons. Boccardo – «la sua bellezza non sia offuscata mai da un cristianesimo rassegnato e smorto; trasparente al Vangelo, assuma con coerenza ed entusiasmo la missione di annunciare, celebrare e servire il tuo Figlio Gesù, via, verità e vita del mondo». La diocesi spoletana-nursina è arrivata a questo solenne atto di affidamento “fresca” della riforma della presenza e dell’azione pastorale sul territorio con il passaggio da 71 parrocchie a 16 Pievanie LEGGI QUI. E alla Vergine è stata chiesta la sua potente intercessione per questo rinnovato slancio missionario, per far sì che «le nostre Pievanie – ha detto il Presule – diventino luogo e strumento di vita fraterna, affinché la gioia della Buona Novella sia da tutti conosciuta, esperimentata e amata».

FOTO-GALLERY