Terni – celebrazione della Pasqua di Resurrezione nella concattedrale di Narni. Mons. Soddu: “Il Risorto, come fu per la Maddalena e gli apostoli, dischiuse e spalancò la nuova pagina di una esistenza impensabile”

Celebrata la Pasqua di Risurrezione, il 9 aprile, nella Cattedrale di Narni dal vescovo Francesco Antonio Soddu. La Risurrezione del Signore è per i cristiani il giorno della nuova creazione: in Cristo fiorisce la vera vita e la speranza.
All’inizio della celebrazione con il rito dell’aspersione con l’acqua lustrale, benedetta nella veglia pasquale è stata fatta memoria del Battesimo, per mezzo del quale siamo stati immersi nella morte redentrice del Signore per risorgere con lui alla vita nuova.
«Questo è il nuovo giorno – ha detto il vescovo nell’omelia – il giorno senza tramonto, che coinvolge l’intera creazione e la riconsegna salvata al Padre. Rallegriamoci pertanto per tutto questo. Non possiamo non farlo se nelle ricerche affannate della nostra vita non avremo individuato la meta e incontrato il Risorto il quale, come fu per la Maddalena e gli apostoli, dischiuse e spalancò la nuova pagina di una esistenza impensabile, inimmaginabile: questo è il giorno che ha fatto il Signore. In questo giorno, in questa nuova creazione, come fu per l’origine del modo, il Signore dà innanzitutto la luce, ma non più semplicemente come elemento fisico, Egli da sé stesso Luce del mondo. Il Signore è la luce che vince le tenebre. Egli è la luce che illumina e dà il senso all’esistente; Egli è la luce che riscalda le fredde giornate della vita; disgela e scalda il cuore delle persone, dalle quali fa rinascere la primavera di un mondo nuovo.».
«È un giorno nuovo che non si pone semplicemente come rinnovamento, quasi una sorta di manutenzione dei giorni precedenti, passati e vecchi, quanto piuttosto l’inizio di un’autentica rinascita. Non si tratta di un’aggiunta artificiosa al calendario annuale o settimanale ma è la novità assoluta, la pienezza della vita nel nostro tempo. Spetta a noi farne tesoro ed impegnarlo esistenzialmente nell’agenda del tempo che ci è dato da vivere. La Risurrezione di Gesù invade amorevolmente la nostra vita mediante il sacramento del Battesimo, entra nella nostra povera esistenza come la luce del nuovo giorno. Attraverso di esso, per mezzo del quale siamo anche risorti, ci viene regalato il saldo di un debito incalcolabile, quello causato dal nostro peccato e che nessuno al mondo sarebbe mai stato in grado di assolvere e ripagare. Immersi nella morte e risurrezione di Cristo viviamo nel tempo orientati alle cose del cielo per poterle, attraverso la vita nuova, inserire e far germogliare nella storia, che comunque procede ed anela ad essere vivificata attraverso la presenza del Risorto nella esistenza di quanti si affidano a lui».

 

L’OMELIA DEL VESCOVO