Tante persone, famiglie, i sacerdoti delle parrocchie di Terni centro, dame e cavalieri del Santo Sepolcro hanno partecipato venerdì sera alla processione del Cristo morto presieduta dal vescovo Francesco Soddu. La processione aux flambeaux con la statua del Cristo morto e della Madonna addolorata, partita dalla chiesa di San Francesco, si è snodata lungo le vie centrali della città, passando per piazza della Repubblica dove c’è stata la sosta davanti all’edicola della Madonna del Popolo con la lettura del vangelo e la meditazione, per proseguire poi fino alla Cattedrale.
Sono stati letti brano del Vangelo di Giovanni e preghiere di invocazione perchè cessino babarie e violenze dei nostri giorni: “Perdonaci Signore, se non contenti dei chiodi con i quali trafiggemmo la tua mano, continuiamo ad abbeverarci al sangue dei morti dilaniati dalle armi. Perdonaci, se queste mani che avevi creato per custodire, si sono trasformate in strumenti di morte”.
Il vescovo ha ricordato come il momento della celebrazione del venerdì santo con la processione cittadina del Cristo morto e della Madonna Addolorata dia testimonianza dell’amore di Gesù: “Apriamo il nostro cuore a Gesù che ancora una volta dice “ho sete”, chiede di dargli da bere. Gesù ha sete della nostra fede, perchè possiamo accedere alla sorgente zampillante della sua grazia. In qest’ora, appeso sulla croce ha ancora sete; spetterà a noi dargli il senso pulito della nostra adesione a lui, oppure inzuppare d’aceto la nostra vita fatta di egoismo, prevaricazione, di cose acide che non sono la sorgente zampillante di acqua fresca che ci è stata donata con il battesimo. Maria ai piedi della croce raccoglie l’ultimo respiro del figlio e lo unisce al suo immenso dolore di madre. Accoglie nella morte del figlio la morte di ciascuno di noi, che esanime a causa del peccato, anela ancora di essere liberato dalla schiavitù di quella corruzione che è molto più forte di quella del corpo. Fa che nessuno di noi abbia ad imputridire nel proprio egoismo; fa che la pietra del sepolcro delle nostre colpe e del nostro peccato sia rimosso dal nostro desiderio di essere uniti a Cristo. Solo nell’amore totale possiamo avere la piena freschezza della vita, che dal sepoclro di Cristo si apre a vita nuova. Rimuoviamo quella pietra messa all’imboccatura del sepolcro delle nostre vite, Gesù l’ha già rimossa, spetta a noi affidarci alla sua grazia, e dalle nostre morti cerchiamo di accogliere la resurrezione”.
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