Terni: assemblea ecclesiale. Mons. Piemontese: “vogliamo crescere nella consapevolezza di essere Chiesa che cammina insieme, animati dalla responsabilità di annunciare il Vangelo nella chiesa e nel mondo”.

Nella Cattedrale di Terni domenica 27 ottobre, all’inizio del nuovo anno pastorale, si è riunita la comunità diocesana in occasione dell’assemblea ecclesiale, nel 366° anniversario della dedicazione della Cattedrale di Terni (27 ottobre 1653 dal card. Angelo Rapaccioli).
Un’assemblea molto numerosa e partecipata, aperta dalla celebrazione eucaristica, che ha riflettuto sul cammino della diocesi nei due anni della visita pastorale alle parrocchie, per mettere a fuoco quelli che sono i bisogni materiali e spirituali di singoli e comunità secondo orientamenti comuni e condivisi, ed individuare obiettivi e percorsi di evangelizzazione e di fede, speranza e carità nell’attuale momento storico e situazione sociale animati dalla responsabilità di annunciare il Vangelo nella chiesa e nel mondo, in maniera sinodale, ciascuno con la sua vocazione, cultura e carismi. Un’ assemblea nella quale sono stati presentati i rinnovati organismi di comunione e partecipazione (organismi sinodali), segno della vitalità della comunità ecclesiale diocesana e che manifesta il desiderio di rinnovamento e di ulteriore perfezionamento. E’ stata poi presentata la pubblicazione “Organismi sinodali di partecipazione” che raccoglie direttive e indica la composizione dei nuovi consigli pastorali diocesano, consiglio presbiterale e collegio dei consultori.
«I segni dei tempi ci sollecitano – ha detto il vescovo Piemontese – ad una collaborazione di fronte ai cambiamenti politici e sociali, in Italia e nella nostra città. Il nostro convenire oggi, intende manifestare la gioia per gli eventi di grazia, che sta vivendo la Chiesa di Dio: la celebrazione e le conclusioni del Sinodo dei vescovi per l’Amazzonia; la celebrazione e le conclusioni dell’Assemblea Ecclesiale regionale umbra, alla quale la nostra Diocesi ha partecipato, rappresentata da 50 delegati; il mese missionario straordinario, la visita pastorale, che volge al termine. Riprendiamo il cammino del nuovo anno pastorale, con alcuni segni e motivi di speranza per tutti, nonostante il raffreddamento della fede e dello zelo apostolico anche tra le nostre comunità: la consegna del mandato agli operatori pastorali della Diocesi, cristiane e cristiani generosi, che hanno risposto alla chiamata della Chiesa e ufficialmente si pongono al servizio del Vangelo; l’inizio del quinquennio di servizio degli organismi di partecipazione, ultimamente rinnovati: i Consigli pastorali parrocchiali, i Consigli parrocchiali per gli Affari economici, i consigli pastorali foraniali, il Consiglio pastorale Diocesano, il Consiglio Presbiterale, il collegio dei Consultori. La vita della Chiesa cresce e matura con questi organismi sinodali, dove laici, religiosi/e, diaconi, Presbiteri, in una sintonia di partecipazione generosa e corresponsabile, testimoniano il servizio comunionale alla Chiesa».
Il vescovo ha poi annunciato la prossima ordinazione dei tre diaconi della diocesi: il seminarista Daniele Martelli, il seminarista Giuseppe Zen, Graziano Gubbiotti (diacono permanente); le celebrazioni per l’ottavo centenario del martirio dei Protomartiri Francescani, eroi della nostra Chiesa e provocatori per la nostra odierna fedeltà testimonianza per Gesù e il Vangelo; il progetto di collaborazione con gli insegnanti di Religione a servizio dei giovani; la festa dei cresimandi e dei giovani, quale momento di gioioso incontro e conoscenza anche tra animatori e catechisti; la rimodulazione delle feste patronali e parrocchiali, in particolare la Festa di san Valentino, da riportare a forme evangeliche più autentiche. A conclusione ha ricordato l’impegno quotidiano e ordinario delle comunità parrocchiali, animate da Presbiteri e diaconi, e di associazioni e movimenti impegnati nella testimonianza e nell’animazione cristiana delle realtà terrene.

Perugia: il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, ha ricevuto il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte in visita in Umbria

Nel tardo pomeriggio del 24 ottobre il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, ha ricevuto nell’Arcivescovado di Perugia il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte in visita in Umbria. Il colloquio, durato 45 minuti, è stato molto cordiale e ha trattato diversi temi di carattere sociale, in particolare le politiche di sostegno alle fasce più deboli, come le famiglie numerose, in difficoltà a causa della crisi e della mancanza di lavoro, i giovani, le persone affette da disabilità e gli anziani. Temi anche al centro della prossima legge di bilancio.

Spoleto – l’ arcivescovo Boccardo in Polonia per rafforzare e incoraggiare la devozione a Santa Rita nella diocesi di Siedlce. Oltre 1300 persone presenti alla Messa

Dal 21 al 23 ottobre 2019 l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo si è recato nel centro-est della Polonia, ai confini con l’Ucraina e la Bielorussia, nella Diocesi di Siedlce. Qui, nella parrocchia del Corpus Domini, che contra oltre diecimila abitanti, da due anni è stato avviato il culto a Santa Rita grazie ad una reliquia giunta da Cascia e alla sensibilità di alcuni sacerdoti, tra cui il parroco don Stanislao Wojteczukche che è stato in contatto più volte col Santuario di Roccaporena, in particolare col pro-rettore don Canzio Scarabottini (presente con il Vescovo in Polonia, insieme anche all’amministratore del Santuario Simone Desantis), e nello scorso mese di maggio si è recato pellegrino nella terra di Rita.

Devozione giovane, in costante crescita. Nella chiesa del Corpus Domini di Siedlce è stato realizzato un bellissimo mosaico della Santa e il 22 di ogni mese viene celebrata una Messa a cui segue la benedizione delle rose, simbolo della spiritualità ritiana. A questo momento di preghiera partecipa sempre tanta gente, circa mille persone, che arrivano da varie parti della diocesi di Siedlce, così come da quelle confinanti. Alla Messa presieduta da mons. Boccardo il pomeriggio del 22 ottobre c’erano oltre 1300 persone. «La presenza dell’arcivescovo di Spoleto-Norcia tra noi – ha detto il parroco don Stanislao – è un sogno che si realizza. Lui rappresenta la Chiesa che custodisce il corpo e la memoria di Santa Rita, con i due santuari a lei dedicati a Cascia e Roccaporena, ed è venuto in qualche modo a rafforzare e ad incoraggiare la nostra “giovane” devozione a Santa Rita, ma soprattutto è venuto pellegrino per condividere con noi la fede in Gesù Cristo».

Messa e benedizione delle rose. Nell’omelia mons. Boccardo ha descritto Rita come «una donna del popolo, che ha affrontato i diversi aspetti dell’esistenza con la capacità di guardare in alto. Non si è chiusa in sé nonostante i tanti momenti difficili della sua vita, anzi è stata capace di non perdere la fiducia e la speranza. Ed è per questo che la sua figura è eloquente e ricca di messaggi anche noi: la nostra vita porta con sé, nelle diverse situazioni, dei momenti di luce e di ombra. Da Rita impariamo ad essere forti nella fede e nella speranza e ad affidarci alla provvidenza di Dio che sempre si prende cura dei suoi figli». Poi, il Presule nel vedere la chiesa gremita in ogni zona ha detto: «È bello vedere come Rita parli alle persone di Paesi diversi, di storie diverse; è una figura trasversale che incontra le culture, le tradizioni, le espressioni religiose di tutti i Continenti. E ciò per la sua semplicità, la sua quotidianità. La gente le affida tutte le proprie intenzioni, le preoccupazioni, i desideri, le sofferenze e anche le richieste impensabili: c’è questa fiducia e questa confidenza con Rita». Al termine della Messa l’Arcivescovo ha benedetto le rose. In questi due anni di conoscenza della figura di Rita già si segnalano alcune “grazie”: sette coppie di sposi che non avevano figli hanno sperimentato la bellezza di accogliere nuove vite e due di queste hanno messo nome alla figlia proprio Rita; ragazze/i che hanno trovato fidanzato/a; sostegno nell’affrontare la malattia come il caso di una bambina colpita da un tumore che ogni mese, con i genitori, va ad affidare la sua vita alla Santa casciana e che mons. Boccardo ha salutato al termine della Messa. Alla comunità del Corpus Domini il Santuario di Roccaporena ha donato un calice quale segno spirituale di gemellaggio.

Nell’intervista al settimanale diocesano di Siedlce, invece, il Presidente della Conferenza episcopale umbra ha sottolineato che «vivere in Umbria, luogo santificato dalla presenza di persone straordinarie come Santa Rita, S. S. Benedetto da Norcia, Francesco d’Assisi e Santa Chiara, solo per citare quelli più “famosi”, è innanzitutto un dono prezioso della provvidenza, perché si diventa in qualche modo in relazione con questi Santi e la loro intercessione ottiene la grazia e la benedizione di Dio sulla nostra vita quotidiana. Ma accanto a un dono c’è anche una responsabilità. Essere gli eredi di questo patrimonio di santità diventa per tutti noi una esigenza: siamo, infatti, chiamati ad imitare la loro vita».

Incontro col Vescovo di Siedlce. Martedì 22 ottobre l’Arcivescovo ha incontrato il suo confratello di Siedlce mons. Casimiro Gurda. Quest’ultimo ha confermato come «la devozione a Santa Rita sia viva e in crescita. Siamo davvero contenti».

Concerto Pro Terra Santa a San Pietro Perugia il 27 ottobre, promosso dal Commissariato di Terra Santa per l’Umbria, dalla Fondazione Brunello e Federica Cucinelli, in collaborazione con l’ Associazione Santo Sepolcro Foligno Onlus.

Il capolavoro di Mozart “Requiem KV 626” ha raggiunto le più alte vette spirituali ed artistiche. La versione più famosa, che verrà proposta, è quella di Franz Xaver Sussmayr, che integrò in molte parti il lavoro lasciato a metà dal maestro, scrivendo di suo pugno alcune parti del testo. Il concerto, che rappresenta una delle composizioni più celebri dell’ intera storia della musica, si terrà domenica 27 ottobre, alle ore 18,00.

In occasione degli ottocento anni del pellegrinaggio di pace di San Francesco in Terra Santa ( 1219 – 2019 ), è stato organizzato e sostenuto il concerto “ Pro Terra Santa “ dal Commissariato di Terra Santa per l’ Umbria, dalla Fondazione Brunello e Federica Cucinelli, in collaborazione con l’ Associazione Santo Sepolcro Foligno Onlus.

Un appuntamento ormai consueto per la città di Perugia, che quest’anno, in occasione degli ottocento anni dell’ incontro di San Francesco con il Sultano al-Malik al-Kamil, trasferisce un forte messaggio di pace molto importante per l’ epoca che stiamo vivendo. “ Nel momento in cui, in piena crociata, l’ esercito cristiano e quello musulmano stavano per affrontarsi a Damietta, Francesco combatte pacificamente per poter andare disarmato ad incontrare al-Malik al- Kamil. Portando con se solamente un compagno, attraversa le linee sulle quali sono attestati in armi i due eserciti nemici. Riesce a incontrare il Sultano. Riesce a parlare con lui. E riesce anche ritornare indietro sano e salvo, anzi portando con sé dei doni che manifestano il senso dell’ ospitalità orientale e forse un salvacondotto per poter visitare i Luoghi Santi.

E non è solo Francesco ad osare, anche il Sultano si assume il rischio di contraddire i suoi consiglieri e di ascoltare questo piccolo frate, armato solo del saluto di pace, e venuto a parlargli di Gesù Cristo. Anche il Sultano si mostra aperto nell’ applicare a questo “ infedele “ che proviene dal campo avversario tutte le cortesie e le regole dell’ ospitalità e dell’ accoglienza” ( P. Francesco Patton ofm – Custode di Terra Santa- Tratto da “ Francesco ed il Sultano nell’ arte – Edizioni Terra Santa.

Il concerto di beneficienza verrà interpretato dal Coro Canticum Novum di Solomeo e dall’ Orchestra da Camera di Perugia. I solisti saranno: Lucia Casagrande Raffi ( Soprano ), Ellisabetta Pallucchi ( Mezzosoprano ), David Sotgiu ( Tenore ), e Ferruccio Finetti ( Basso ). Si esibiranno circa novanta artisti nella splendida Basilica. Il programma di sala quest’ anno sarà arricchito da molte immagini di opere d’ arte di artisti famosi che riproducono la passione e la resurrezione di Cristo, un messaggio importante in prossimità della commemorazione di tutti i defunti del 2 novembre.

Un introduzione al concerto verrà effettuata da P. Giuseppe Battistelli ofm, Commissario di Terra Santa per l’ Umbria, che rientrerà appositamente da Milano, dove partecipa al Congresso Internazionale dei Commissari di Terra Santa guidato dal Custode di Terra Santa P. Francesco Patton.

Le offerte raccolte saranno destinate alla scuola di Gerico “ Terra Santa School “ che P. Mario Hadchty, direttore della scuola, vorebbe ampliare, attraverso la costruzione di un terzo piano, al fine di poter accogliere circa trecento bambini e bambine in lista di attesa, oltre che sostenere gli studenti bisognosi, ed altri progetti nelle Terra di Gesù.

Assisi: oltre cento artisti per la pace. Domenica 27 ottobre verrà eseguita in prima assoluta l’opera di teatro musicale “Francesco e il Sultano” a 800 anni dallo storico incontro

Artisti ad Assisi per la pace. Lo Spirito di Assisi, in ricordo dello storico incontro del 27 ottobre 1986 voluto da San Giovanni Paolo II che si svolgerà nella città serafica dal 25 al 27 ottobre, non sarà solo confronto e preghiera, ma anche musica grazie alla partecipazione di oltre 100 musicisti, tra studenti e professionisti, provenienti da tutto il mondo. “Sarà un vero pellegrinaggio musicale – spiega Fausto Tuscano, assisano, compositore e docente all’Università di Salisburgo – che vuole rilanciare non solo il valore più profondo della pace, ma anche porre l’accento sulla necessità dell’apporto di nuovi ‘costruttori di pace’. La musica, e più nello specifico il suono, è l’elemento che più unisce gli uomini di ogni nazionalità, religione, etnia. Assisi sarà quindi il punto d’incontro di musicisti (professionisti e studenti) provenienti da più parti del mondo, esponenti di vari sistemi musicali, che, inserendosi nello storico contesto dello “Spirito di Assisi”, cercheranno di fornire un prezioso contributo al dialogo interreligioso per la pace”. L’incontro musicale è dedicato principalmente ai quattro strumenti a pizzico più diffusi nel mondo: la chitarra, il liuto, l’oud (liuto arabo) e il sitar, considerati come ‘ambasciatori’ di pace tra Oriente e Occidente, ma anche tra passato e presente. Per creare un’occasione concreta di scambio creativo e di studio tra i quattro solisti di fama internazionale, che qui ad Assisi saranno i rappresentanti delle diverse culture musicali, e tutti i partecipanti del Pellegrinaggio, sabato 26 ottobre, a partire dalle ore 15, ci saranno quattro incontri con Imran Khan (India, sitar), Hossam Mahmoud (Egitto, oud), Michele Carreca (Italia, liuto) e Marco Socías (Spagna, chitarra), organizzati in successione “Come un canone”, su un percorso cittadino che farà tappa nelle tre piccole chiese di Santa Caterina, San Vitale e Sant’Apollinare e si concluderà nelle sale del Museo del Duomo di San Rufino. Ogni sera ci sarà un concerto. Venerdì 25 ottobre, nella Basilica Inferiore di San Francesco il chitarrista spagnolo Marco Socías presenterà brani solistici che hanno chiari riferimenti alle origini arabe della musica spagnola. Sabato 26, nella Chiesa abbaziale di San Pietro, si esibirà l’Iberian Folk Ensemble, un’orchestra di chitarre tradizionali spagnole. Quest’anno ricorre anche l’ottavo centenario dell’incontro di San Francesco con il sultano Al Kamil, avvenuto, nel 1219, durante le manovre belliche della quinta crociata. Questo storico incontro sarà tematizzato nella serata finale delle manifestazioni, il 27 ottobre a partire dalle ore 21 nella Basilica Superiore di San Francesco, verrà eseguita in prima assoluta l’opera di teatro musicale “Francesco e il Sultano”, su libretto del sacerdote austriaco Peter Deibler e musica di Fausto Tuscano. Il pezzo verrà concertato nei giorni del Pellegrinaggio assieme a tutti i “pellegrini musicali” da un gruppo di artisti provenienti da Salisburgo, sotto la direzione del M.o Kai Röhrig. “Ogni nota, dalla più semplice dell’allievo, a quelle più complesse e articolate dei grandi maestri – conclude Tuscano – troverà la sua giusta collocazione nel grande mosaico della pace che, speriamo, con lo stimolo iniziale dei tre giorni di Assisi, si andrà a formare duraturo nel tempo”.

Terni-Narni-Amelia – i 50 delegati. Mons. Piemontese: “riflettere e comprendere in che modo poter annunciare il Vangelo agli uomini del nostro territorio, ponendo attenzione alle persone, alla solidarietà, alla politica e al bene comune”

Oltre cinquanta delegati della diocesi di Terni-Narni-Amelia, sacerdoti, religiosi e laici in rappresentanza del mondo della cultura, del lavoro, della scuola, dell’associazionismo, parteciperanno all’Assemblea ecclesiale regionale della Chiesa umbra sul tema: “Perché la nostra gioia sia piena (1 Gv 1,4). L’annuncio di Gesù Cristo nella terra umbra”, che si terrà a Foligno venerdì 18 e sabato 19 ottobre presso il complesso parrocchiale di San Paolo e nei locali di altre parrocchie della città. Un’assemblea che ha come finalità quella di attuare la sinodalità raccomandata da Papa Francesco al Convegno ecclesiale di Firenze.
«Un’assemblea ecclesiale per annunciare il Vangelo alle popolazioni del nostro territorio, della nostra regione – spiega il vescovo Giuseppe Piemontese -. Vogliamo riflettere e comprendere in che modo poter annunciare il Vangelo agli uomini del nostro territorio, della nostra terra. In modo particolare vogliamo un riferimento preciso alle nostre città, all’attenzione alle persone, la solidarietà, la politica, soprattutto la politica. Perché i cristiani dei nostri giorni si sono ritirati, si sono messi da parte, lasciando ad altri il compito di provvedere e a volte si provvede in maniera sbagliata. Ecco allora, vogliamo riappropriarci di questo compito. Soprattutto i cristiani laici devono riappropriarsi di questo compito, in una maniera evangelica: annunciare il Vangelo nella terra umbra, secondo i criteri di Gesù. Vogliamo partecipare, essere presenti, riflettere e trovare le vie dell’annuncio del Vangelo. Oggi, qui e ora».
Il documento di sintesi prodotto dalla diocesi di Terni-Narni-Amelia ha analizzato la realtà della chiesa locale nei sette ambiti di riflessione proposti a cominciare dal tessuto delle comunità, del senso di appartenenza, evidenziando come la realtà ecclesiale rispecchia la crisi che più in generale, nel contesto sociale attuale, sta vivendo il senso di appartenenza ai gruppi, alle comunità, alle associazioni o ad altre forme di aggregazione. Ne consegue un mutato senso di appartenenza al gruppo che si esprime spesso in rapporti, legami, presenza ed impegno fragili e vissuti dai membri con una estrema volatilità.La comunità ecclesiale è così chiamata a rispondere al grido del cuore sofferente dell’umanità, a farsi carico delle ferite e delle fragilità umane. Tale risposta deve essere organizzata, professionale, competente e umanizzante affinché l’uomo si senta accolto, compreso e accompagnato.
I delegati sono: Don Vincenzo Greco, Mons. Salvatore Ferdinandi, Mons. Paolo Carloni, Don Matteo Antonelli, Don Luca Andreani, Don Sergio Rossini, Don Stefano Mazzoli, Mons Roberto Bizzarri, Don Lucian Aflorei, Don Marco De Cesaris, Don Lisnardo Morales Serrano, Don Cristoforo Kochanowski, Don Francesco Vaccarini, Don Gianluca Bianchi, Diac. Ideale Piantoni, Diac. Evaldo Millesimi, Diac.Mauro Tosi, P.Mauro Russo, P.Luca Paraventi, P.Angelo Gatto, Sr. Sonia Montes, Sr. Imamcudada Duarte (Identes), P.Sergio Pruna Cerai, Stefania Parisi, Cristina Montesi, Ermanno Ventura, Giorgio Armillei, Maria Grazia Proietti, Antonella Catanzani, Flavia Chitarrini, Simonetta Bolloni, Raffaele Natini, Francesco Venturini, Fernanda Scimmi, Marco Farroni, Giuseppe Croce, Cinzia Fabrizi, Angelo Giansanti, Catia Francescucci Giansanti, Luca Aleandri
Silvia Tempobuono Camiciola, Daniele Chiappini, Patrizia Adriani, Chiara Pellegrini, Maddalena Penserini, Michele Boccialoni, Joana Sokoli, Elena Marchi, Francesco Lanfiuti Baldi, Daniele Martelli, Tommaso Sereni, Rita Pileri, Emanuela Buccioni, Elisabetta Lomoro, Luca Diotallevi.

Sul sito dedicato all’assemblea www.chiesainumbria.it, sarà possibile seguire in diretta streaming i lavori, e sui canali social (Youtube Chiesainumbria, Facebook @chiesainumbria; Twitter @chiesainumbria) e sui media regionali (Umbria Radio, Radio Gente Umbra, Umbriaoggi.news, Gazzetta di Foligno-online, La Voce-www.lavoce.it).

Assisi – 40 i delegati all’assemblea. Mons. Sorrentino: “Stare insieme a pensare ci aiuta a ritessere relazioni di fraternità”

Oltre quaranta delegati della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino parteciperanno all’Assemblea ecclesiale della regione Umbria che si terrà a Foligno venerdì 18 e sabato 19 ottobre presso il complesso parrocchiale di San Paolo e nei locali di altre parrocchie della città.
“Perché la nostra gioia sia piena (1 Gv 1,4). L’annuncio di Gesù Cristo nella terra umbra”, è il tema della due giorni che ha tra le sue finalità quella di attuare la sinodalità raccomandata da Papa Francesco al Convegno ecclesiale di Firenze.
“È bello ritrovarci con tutte le Chiese umbre in assemblea – afferma il vescovo diocesano monsignor Domenico Sorrentino, vice presidente della Conferenza episcopale umbra -. La parola assemblea può significare tanto, può significare poco. Per noi significa innanzitutto “famiglia”, perché la Chiesa è famiglia. E dunque, ritrovarci insieme con i rappresentanti di tutte le nostre diocesi, avendo alle spalle l’intera comunità diocesana, significa fare esperienza di una Chiesa che tesse sempre di più le sue relazioni. Relazioni che vengono dall’alto, come sappiamo, perché essere Chiesa significa vivere in Dio, vivere nella Trinità, vivere in Gesù, nello Spirito Santo. Ma relazioni che sono anche fraterne, per cui ci si incontra, ci si guarda negli occhi, si vedono i problemi degli uni e degli altri, e insieme si cerca qualche soluzione. In un tempo di grandi sfide. È un tempo di crisi, in cui le stesse relazioni sociali e familiari sono sempre più messe a repentaglio. E’ il tempo dell’individualismo, della separazione, il tempo della disgregazione, persino nel nucleo fondamentale che è la famiglia. E dunque, stare insieme a pensare su tanti aspetti e tante dimensioni del vivere cristiano – spiega il vescovo nel suo messaggio – ci aiuta anche a ritessere relazioni di fraternità. Non soltanto tra le diocesi in quanto tali, ma anche tra noi cristiani. Ed è bello puntare a un immagine di Chiesa e a un futuro di Chiesa in cui questo aspetto fraterno sia sempre più messo in relazione. La Chiesa sia sempre più famiglia. Questo nostro convenire a Foligno come Chiese dell’Umbria sta proprio a dire il nostro desiderio e la nostra voglia di ritessere tra di noi una grande fraternità”.

Il programma, disponibile sul sito www.chiesainumbria.it, prevede diversi momenti, a partire dall’apertura di venerdì 18 ottobre alle ore 15 con i saluti del presidente della Ceu, monsignor Renato Boccardo. Al termine della prima giornata, il vescovo Sorrentino presiederà la celebrazione del vespro. L’assemblea può essere seguita in diretta streaming su www.chiesainumbria.it, sui canali social (Youtube Chiesainumbria, Facebook @chiesainumbria; Twitter @chiesainumbria) e sui media regionali (Umbria Radio, Radio Gente Umbra, Umbriaoggi.news, Gazzetta di Foligno-online, La Voce-www.lavoce.it).

La Chiesa diocesana di Perugia-Città della Pieve si appresta a partecipare con 80 delegati all’Assemblea ecclesiale regionale. Il cardinale Bassetti: «Occasione per una conversione pastorale e analisi sulla situazione socio-religiosa»

«L’imminente Assemblea ecclesiale umbra sia una vera occasione per quella conversione pastorale che è richiesta dall’Evangelii gaudium e che forse non ha ancora toccato la mente e il cuore della maggior parte delle persone che si dicono cristiane. Questo sul piano dell’evangelizzazione, ma nei cristiani è inoltre necessario una maggiore responsabilità verso il bene comune, che è il bene di tutti. La crisi economica dell’ultimo decennio ha rischiato molto di chiuderci nel nostro individualismo». A evidenziarlo è il cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti a pochi giorni dall’Assemblea ecclesiale regionale, in programma dal 18 al 19 ottobre a Foligno.

Quest’importante assemblea, che ha per titolo “L’annuncio di Gesù Cristo nella terra umbra” e a cui parteciperanno 80 delegati dell’Archidiocesi perugino-pievese su un totale di 400 in rappresentanza delle otto diocesi dell’Umbria, per il cardinale Bassetti, «può essere anche l’occasione per una profonda analisi sulla nostra situazione socio-religiosa. Auspichiamo che poi possano essere tratte delle soluzioni operative affinché si eviti una ulteriormente frammentazione del senso dell’appartenenza ecclesiastica, iniziando dall’avere maggiore coraggio nel professare la propria fede e non esitando a mettere in pratica gli insegnamenti evangelici del farsi carico del prossimo».

«C’è bisogno nella società umbra di molti più “buoni samaritani” – sottolinea il cardinale – sia per curare le ferite dello spirito che del corpo. E’ indispensabile una maggiore consapevolezza e una spinta all’azione caritatevole e sociale a livelli anche diversi rispetto a quelli ecclesiali, come è emerso dal documento della nostra comunità diocesana in preparazione all’Assemblea, frutto dei tavoli di lavoro tenutisi nei mesi scorsi nelle 32 Unità pastorali della diocesi. E’ emerso che l’“aspetto sociale” è spesso vissuto come più “operativo” e “fattivo” che spirituale, evangelico, ponendosi più il problema del “come” piuttosto che del “perché” aiutare».

Da questi tavoli di lavoro, che hanno visto una significativa partecipazione di laici, oltre che di sacerdoti e di uomini e donne a vita consacrata, si è colto il vivo apprezzamento per i documenti di papa Francesco, definiti punti di riferimento luminosi per l’assise ecclesiale di Foligno, come l’Amoris Laetitia, oltre la fondamentale necessità di tornare ad affermare con forza che la persona è il bene comune per eccellenza e, pertanto, è urgente istituire “scuole di formazione politica”.

Anche per il cardinale Bassetti «la grande sfida oggi sono i giovani e il loro rapporto con la fede. Oltre agli eventi e alle realtà che vengono organizzate per le giovani generazioni, come gli Oratori, è necessario un approfondimento di catechesi, di Parola di Dio. A tal proposito – dice il presule – mi piace ricordare le iniziative delle “Domeniche della Parola di Dio” volute da papa Francesco e che noi a Perugia abbiamo iniziato a viverle lo scorso settembre con gli incontri promossi dal nostro Settore dell’animazione biblica (Sab)».

Il cardinale è convinto che «nelle Chiese dell’Umbria emerge la necessità di un maggiore impegno di tutte le loro componenti per rilanciare nel tessuto ecclesiale e sociale “la gioia del Vangelo” attraverso una decisa conversione pastorale in senso missionario. E questo non può prescindere da un coinvolgimento diretto di giovani e di famiglie, che testimoniano quotidianamente la loro appartenenza cristiana nella scuola e nell’università, nel lavoro e nell’impegno sociale, culturale e politico. Nel contempo non possono essere ignorate alcune piaghe della nostra società: la disoccupazione e il lavoro nero. A causa della difficoltà economica anche chi vive cristianamente si trova nella condizione di sottostare a questi fenomeni. I giovani sono i più svantaggiati e sfiduciati in questa situazione, perché si ritrovano sfruttati e non valorizzati. I laici credenti dovrebbero cercare di operare rispettando le leggi e la legalità. La Chiesa, attraverso la Caritas, fa la sua parte nel creare forme di lavoro dignitoso coinvolgendo più soggetti, dalle imprese alle istituzioni».

Dieci anni presenza dell’arcivescovo Renato Boccardo nella Chiesa di Spoleto-Norcia. Una pubblicazione con prefazione del card. Gualtiero Bassetti racchiude questi dieci anni di episcopato

«Progressivamente – e specialmente dopo la morte della mia mamma – voi siete diventati la mia famiglia, presso la quale ho desiderio di fare ritorno ogni qualvolta sono lontano. Così, giorno dopo giorno, voi siete diventati “miei” e, di riflesso, io spero di essere diventato anche un po’ “vostro”». È questo uno dei passaggi dell’omelia che l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, ha pronunciato domenica 13 ottobre 2019 nel Duomo di Spoleto a conclusione dell’Assemblea diocesana che ha avviato ufficialmente l’anno pastorale 2019-2020, nel decimo anniversario dell’ingresso di mons. Boccardo in questa Chiesa particolare.

Tanti i fedeli che sono giunti in Cattedrale da ogni angolo della Diocesi per ascoltare l’intervento di suor Roberta Vinerba, direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Assisi, sul tema dell’Assemblea “Discepoli di Gesù, nella chiesa per il mondo”. Al termine un breve video ha riassunto i dieci anni di presenza di mons. Boccardo nella Chiesa di Spoleto-Norcia. Poi, la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal Presule e concelebrata dai sacerdoti, diocesani e religiosi, dell’Archidiocesi. Ha animato la corale diocesana diretta da Alessandra Natalini. Presenti i sindaci di Spoleto Umberto de Augustinis, di Norcia Nicola Alemanno, di Castel Ritaldi Elisa Sabbatini e altre autorità civili. Lungo la navata centrale erano stati sistemati gli stendardi dei Santi della Diocesi. Sul presbiterio le reliquie di S. Ponziano, S. Benedetto e la Santissima Icone. All’inizio della celebrazione il vicario generale mons. Luigi Piccioli ha salutato l’Arcivescovo a nome dell’intera Chiesa e gli ha donato una croce pettorale a nome di tutti i presbiteri e i fedeli.

Mons. Boccardo ha ricordato la calorosa accoglienza di dieci anni fa: «Ripensandoci, ancora mi commuovo e anch’io lodo Dio a gran voce e mi prostro davanti a Gesù per ringraziarlo. È il sentimento che mi abita prepotente questa sera e che – lasciando da parte per una volta la connaturale riservatezza piemontese – vorrei provare a condividere con voi. Giunto qui, per me tutto era nuovo; ho dunque iniziato un lungo e quasi quotidiano pellegrinare sulle nostre strade, che ancora non si è concluso. Ed ho scoperto la grande tradizione di vita cristiana e di santità che rende bella e ricca la nostra diocesi; l’impegno costante nella donazione gratuita e nel sacrificio silenzioso di tanti uomini e donne nella vita famigliare e professionale e sociale; il servizio prezioso degli operatori pastorali, dei catechisti, dei ministri straordinari dell’Eucaristia, dei volontari della Caritas, della pastorale famigliare e giovanile, dei tanti che in mille modi diversi donano tempo e cuore per il bene dei fratelli, dentro e fuori la comunità cristiana».

Incontro ad un’umanità ferita. «Ho avuto modo – ha detto ancora il Presule – di accostare tante sofferenze, fisiche e morali, pubbliche e segrete – come non ricordare la tragedia del terremoto, con le sue conseguenze ancora ben presenti -, e di versare sulle piaghe di questa umanità ferita, grazie al concorso di molti, l’olio della consolazione e il vino della speranza. Ed ho raccolto tante confidenze, desideri, progetti, attese, delusioni e fallimenti che la fiducia delle persone ha voluto deporre nel cuore del vescovo».

I preti, saggi collaboratori dell’ordine episcopale. «Lungo queste strade, sempre presenti con generosità e discrezione, ho incontrato i miei fratelli preti, dai quali ho imparato la concretezza del ministero, la passione apostolica, la fantasia nella missione, la vicinanza e la condivisione della vita della gente».

Poi, una confidenza del Vescovo alla “sua gente”: «Ogni sera, a fine giornata, dal balconcino del primo piano del palazzo vescovile, quello che si affaccia sulla bellissima valle spoletana, traccio un segno di croce per invocare la benedizione di Dio su ogni casa e su ogni abitante della diocesi: non ho e non posso darvi altro (cf At 3, 6), ma vorrei che leggeste in questo gesto benedicente un segno e il pegno d’amore da parte del vostro vescovo. Perché, lo sapete, anche un vescovo esperimenta le fatiche, la delusione, il fallimento, la solitudine. Specialmente in quei momenti, la certezza di essere come avvolto e portato dalla preghiera della Chiesa diventata “mia” mi ha permesso di guardare in alto e di ricominciare sempre di nuovo, nella fiducia e nella speranza».

Continuare il cammino con lena rinnovata. «Ci aspetta il consolidamento delle Pievanie con i diversi progetti pastorali da mettere in atto, ci sollecitano i bisogni morali e materiali dei nostri contemporanei, ci attende una testimonianza convinta e credibile del Signore Gesù, il solo che può dare senso e pienezza alla vita dell’uomo. Una pastorale “di conservazione” deve trasformarsi in una pastorale “di missione”, affinché la gioia della Buona Novella sia da tutti conosciuta, esperimentata e amata. Un solo programma dunque ci consegniamo reciprocamente questa sera: il Vangelo del Signore, come regola di vita e bussola di comportamento, da declinare nei pensieri e nelle azioni, per ridare slancio e vigore alle nostre comunità parrocchiali, per farle diventare sempre più luoghi di autentica umanità e fraternità, capaci di generare veri discepoli di Gesù, nella Chiesa, per il mondo».

Al termine della Messa a tutti i presenti è stata consegnata una pubblicazione che raccoglie testi e foto dei dieci anni di presenza dell’Arcivescovo, con prefazione del cardinale Gualtiero Bassetti arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Conferenza episcopale italiana. La serata si è conclusa con una cena fraterna nel cortile del Palazzo Arcivescovile curata da “Il Cavaliere” e animata dai cantori di Cannaiola di Trevi.

Commissione Regionale per l’Educazione della Conferenza Episcopale Umbra – Lettera di augurio a quanti operano nel mondo della scuola

La Commissione Regionale per l’Educazione della Conferenza Episcopale Umbra come ogni anno esce per il 4 ottobre festa di San Francesco di Assisi con una lettera di augurio a quanti operano nel mondo della scuola. Questa lettera verrà consegnata alle scuole delle 8 diocesi umbre da parte della Commissione stessa per il tramite degli uffici scuola diocesani. Quest’anno il focus della commissione si è concentrato su diverse tematiche che vanno dai 50 anni del viaggio sulla luna ai 200 anni della poesia Infinito di Leopardi agli 800 anni dell’incontro di Francesco e il sultano fino al prossimo invito di papa Francesco ai giovani economisti per una nuova economia sostenibile. Le tematiche possono sembrare diverse tra di loro e apparentemente lontane ma sono tutte accomunate dal nostro mettersi in ricerca: l’andare oltre i propri limiti alla ricerca di Infinito e dell’altro in un incontro di pace e di soluzioni sostenibili per l’umanità verso “un’economia diversa, quella che fa vivere e non uccide, include e non esclude, umanizza e non disumanizza, si prende cura del creato e non lo depreda” (dalla lettera di inizio anno).

A quanti sono impegnati nel mondo della scuola in Umbria

Cari dirigenti, docenti, personale scolastico, carissimi studenti, all’inizio di un nuovo anno scolastico la Commissione Regionale per l’Educazione della Conferenza Episcopale Umbra formula come è uso e tradizione ormai da anni un buon augurio per un nuovo anno scolastico che ci trovi entusiasti e pieni di impegno, di buona volontà e di capacità di realizzare il progetto educativo dei singoli Istituti affinché la scuola sia sempre all’altezza delle sfide che oggi come ieri si presentano.

La scuola è da sempre un laboratorio di cultura che va in qualche modo coltivato ed approfondito e quest’anno come spunto di riflessione per la nostra lettera all’inizio di un nuovo anno scolastico abbiamo pensato di ragionare e riflettere su due temi apparentemente tra loro distanti.

Il primo riguarda il luglio del 1969, quando cinquant’anni orsono, ci fu il primo atterraggio dell’uomo sulla luna. La vicenda degli astronauti americani è conosciuta, ma quella vicenda fu vista come la rottura di una frontiera che appariva invalicabile e la realizzazione di un sogno: l’uomo che va nello spazio, assecondato da una tecnologia sempre più elevata, è immagine, simbolo e metafora del viaggio che l’uomo fa nella vita; un viaggio che non si può fare se non ci si prepara e attrezza come in fondo fecero anche gli astronauti che si prepararono a quel viaggio straordinario. L’andare sulla luna rappresentò pure, per così dire, la tensione spirituale dell’uomo che intende superare il suo limite e andare verso nuove frontiere.

Il secondo stimolo di riflessione, in apparenza lontano da questa precedente vicenda, è la commemorazione dei 200 anni della poesia L’Infinito di Leopardi, ben conosciuta e studiata nelle scuole. Senza entrare nel commento del testo anche quella poesia, con il suo linguaggio artistico e poetico di elevato valore, ci invita ad andare oltre, pur sapendo che la prospettiva di Leopardi è quella di un non credente.

Sintetizzando possiamo dire che l’esperienza dell’uomo che va sulla luna e l’esperienza di Leopardi che guarda l’infinito esprimono a loro modo la tensione di ogni uomo e donna, di ogni giovane, di ogni studente e studentessa a trascendere, a passare oltre la banalità della vita quotidiana, a porsi degli obiettivi anche lontani ma che possono dare significato allo studio, all’impegno, alla preparazione, perché tutti siamo chiamati non tanto ad andare fisicamente sulla luna quanto a superare i nostri limiti nella ricerca di Infinito.

Senza dimenticare che il nostro mettersi in ricerca comprende pure la ricerca dell’altro, ricordiamo anche l’esempio di San Francesco che, 800 anni fa, incontrando il Sultano realizzò una vera inclusione di pace. Incontri di pace a cui ci chiama anche papa Francesco quando ha invitato i giovani economisti, imprenditori e imprenditrici nel prossimo marzo 2020 ad Assisi per parlare di economia sostenibile e interloquire con “chi oggi si sta formando e sta iniziando a studiare e praticare una economia diversa, quella che fa vivere e non uccide, include e non esclude, umanizza e non disumanizza, si prende cura del creato e non lo depreda”.

Con questi intendimenti giungano a tutti i nostri auguri di un buon anno scolastico!

Assisi 4 ottobre 2019, festa di San Francesco di Assisi

Mons. Domenico Sorrentino
Vescovo delegato

Prof.ssa Annarita Caponera
Coordinatrice

Allegato:
LETTERA CRESU_ 2019.pdf