Perugia – incontro con il cardinale Gianfranco Ravasi promosso dal Sab diocesano, che terrà una lectio su “I Salmi, il libro della fede di Israele e della Chiesa”, tra i fondamenti della cultura europea

Il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio per la cultura, ha accolto un nuovo invito rivoltogli, a distanza di due anni, dal Servizio animazione biblica (Sab) dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, e sarà nel capoluogo umbro venerdì 10 gennaio, alle ore 19, presso la Sala dei Notari del Palazzo comunale dei Priori, per una lectio su “I Salmi, il libro della fede di Israele e della Chiesa”. Ad accogliere ed introdurre il noto e gradito ospite saranno il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti e padre Giulio Michelini (Ofm), preside dell’Istituto Teologico di Assisi (ITA) e coordinatore del Sab perugino-pievese.

            «L’evento culturale diocesano alla Sala dei Notari di venerdì prossimo – spiega padre Michelini – è un prosieguo della lettura del libro dei Salmi da parte del cardinale Ravasi, che è stato nostro ospite altre due volte riscuotendo sempre un enorme successo, grazie alle sue competenze e capacità comunicative».

«Il libro di cui parlerà il presidente del Pontificio Consiglio per la cultura, quello dei Salmi – annuncia padre Michelini –, è tra i fondamenti della cultura europea, e non rappresenta solo il testo della preghiera di Israele o della Chiesa, ma è un condensato di sapienza e teologia. La lettura del libro rientra nel programma offerto ormai da quattro anni dal Servizio animazione Biblica della nostra diocesi, che per il 2020 ha invitato a parlare – oltre a Ravasi – molti altri esperti biblisti».

Gli interessati alle iniziative 2020 del Sab possono consultare il programma completo sul sito: www.lapartebuona.it.

Perugia – la comunità locale sempre più vicina al “Don Guanella”. Molti perugini hanno preso parte alle iniziative natalizie e si spera che questa vicinanza possa proseguire per tutto l’anno

Con la recente presa in carico della guida delle comunità parrocchiali dell’Unità pastorale di Montebello di Perugia da parte dei padri Guanelliani, i religiosi della Congregazione dei Servi della Carità fondata da san Luigi Guanella, che gestiscono da sessanta anni il “Centro Sereni – Istituto don Guanella” del capoluogo umbro, ancor più i perugini si sono avvicinati a quest’opera che dà assistenza quotidiana a 70 persone giovani-adulte con deficit cognitivo. Questa vicinanza è stata testimoniata durante il periodo natalizio con una significativa partecipazione di perugini non solo della zona di Montebello, dove ha sede il “Don Guanella”, alle diverse iniziative socio-culturali, aggregative e religiose promosse dai Guanelliani e dalle famiglie del Gruppo Cooperatori di Perugia.

Una di queste iniziative, la recente “Tombolata in famiglia”, è stata organizzata in collaborazione con i giovani dell’Oratorio “Il chicco di grano” dell’Unità pastorale di Montebello, il Gruppo famiglie dell’Unità pastorale di Olmo-Chiugiana-Fontana e la Protezione Civile di Corciano. Finalità della “Tombolata in famiglia” è stata quella, spiegano i promotori, «di farsi un po’ di bene per e con le persone che abitano al “Don Guanella” e nella città di Perugia, ad iniziare da quanti vivono nell’Unità pastorale di Montebello, auspicando che questa vicinanza reciproca possa proseguire e intensificarsi durante tutto l’anno, non solo in occasione del Natale e della Pasqua».

Anche il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, che ha visitato nel periodo natalizio il “Centro Sereni – Istituto Don Guanella”, è convinto dell’importanza di una maggiore collaborazione pastorale e sociale tra la realtà Guanelliana e la città di Perugia per una reciproca fattiva crescita umana e cristiana, coinvolgendo in tale opera sempre più giovani.

Il padri Guanelliani e l’Associazione Cooperatori di Perugia, che molto si prodiga nell’animazione dell’opera Don Guanella, ringraziano tutti coloro che a vario titolo hanno contribuito a rendere sempre più bella l’iniziativa della “Tombolata in famiglia”, che «quest’anno ha festeggiato – sottolineano i cooperatori – la sua decima esperienza fatta di festa e di bellezza nello stare insieme in famiglia giocando a tombola e a mercante in fiera con carte speciali, raffiguranti le caratteristiche di san Luigi Guanella e non solo». Un grande Santo apostolo della Carità che chiamava “buoni figli” tutti coloro che accoglieva con particolare amore, perché poveri d’amore e di tenerezza in una società dove queste persone venivano emarginate e scartate per le loro gravi condizioni psicofisiche.

Perugia – la sacra rappresentazione dell’arrivo dei Re Magi seguita da alcune migliaia di persone. Il cardinale Bassetti: «Una bellissima manifestazione di famiglie…, segno anche pubblico della nostra fede»

«Mi hanno colpito in questi giorni le parole del profeta Isaia: “I tuoi figli verranno da lontano e le tue figlie saranno portate in braccio”, come è accaduto oggi, festa dell’Epifania del Signore, qui a San Sisto, attraverso questa stupenda processione di popolo per la nascita del Messia». Lo ha sottolineato il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, nel pomeriggio del 6 gennaio, al termine della Sacra rappresentazione dell’arrivo dei Re Magi, tenutasi nella parrocchia di San Sisto, che quest’anno celebra 50 anni della sua istituzione, centro della principale zona industriale di Perugia, organizzata dall’Ufficio diocesano per la pastorale familiare con le famiglie del luogo e con il concreto sostegno dell’associazione territoriale “Il carnevale, i rioni”. Presenti anche il sindaco Andrea Romizi e l’assessore Edi Cicchi.

«Quest’anno si è voluto privilegiare le periferie, i crocicchi delle strade, per annunciare la buona novella della venuta tra gli uomini del Figlio di Dio, il Salvatore del mondo – hanno commentato gli organizzatori –, perché siamo sempre più una Chiesa in uscita, come ci esorta ad essere papa Francesco». La Sacra rappresentazione, seguita da alcune migliaia di famiglie (molti i genitori con le loro piccole creature in carrozzina), è iniziata proprio per le vie di San Sisto, coinvolgendo la comunità civile e religiosa locale, con il mettere in scena l’arrivo dei tre Magi da Erode sul piazzale antistante la Biblioteca comunale, per poi terminare con quella dell’adorazione del Bambino Gesù sul sagrato della chiesa parrocchiale della Santa Famiglia di Nazareth. Il tutto in impeccabili costumi d’epoca indossati da una settantina di figuranti con al seguito cammelli, cavalli, pecore e agnellini…, scene da presepe vivente e, nel contempo, itinerante, per le vie e le piazze di San Sisto.

«Quanto mi sono commosso nel contemplare la profezia di Isaia nel vedere tanti bambini, i più piccoli in braccio e gli altri accompagnati per mano – ha proseguito il cardinale Bassetti –. Questa bellissima manifestazione di famiglie onora la Chiesa, onora la nostra società, che è un segno anche pubblico della nostra fede, perché Gesù Cristo si è incarnato ed è venuto nel mondo. Anche noi, come i Magi, siamo qui per adorare Gesù e per offrirgli i nostri doni, il profumo, l’incenso della nostra preghiera. Vogliamo offrirgli anche le nostre sofferenze, perché non c’è nessuna casa, non c’è nessuna famiglia in cui non ci sia una croce da portare. Ma con Gesù si può portare qualsiasi croce e, soprattutto, vogliamo offrirgli l’oro della nostra preghiera. Grazie Signore perché sei nato, grazie perché sei venuto in mezzo a noi, grazie perché sei la Luce, l’unica Luce di questa nostra società e noi ti accogliamo e crediamo in te!»

Gubbio – nella basilica di Sant’Ubaldo, l’Epifania porta i Canonici regolari lateranensi

«Vi consegniamo questa basilica non senza commozione, sapendo che ci aiuterete a custodirla e a tenerla aperta perché ognuno possa sentirsi di casa e possa qui celebrare nella fede il dono grande che ha ricevuto da Dio. Noi preghiamo per voi e continueremo ad aiutarvi, io per primo, a essere buoni custodi di questo luogo santo».
Così il vescovo di Gubbio, mons. Luciano Paolucci Bedini ha accolto oggi pomeriggio don Giuseppe e don Pietro, i due sacerdoti della congregazione dei Canonici regolari lateranensi che – dopo 233 anni – tornano a prendersi cura di uno dei luoghi più cari agli eugubini.
L’antico istituto religioso maschile di diritto pontificio si occupa a Gubbio già delle comunità parrocchiali di San Secondo e Madonna del Ponte. I due consacrati che si sono trasferiti in basilica sono don Giuseppe Ganassin, 65 anni, e don Pietro Benozzi, classe 1945, già conosciuto in diocesi per aver fatto parte della comunità eugubina dei Canonici regolari lateranensi.
In occasione ricorrenza dell’Epifania, sono stati loro a ricevere dal vescovo Luciano la custodia della basilica di Sant’Ubaldo affidata fino a ora a mons. Fausto Panfili e a don Stefano Bocciolesi.
«Ho compreso – ha detto ancora mons. Paolucci Bedini nell’omelia – che questo santuario fino a sette anni fa era stato custodito da comunità religiose perché fossero a servizio di tutto il popolo. E allora ho immaginato che dovevamo pensare a un avvicendamento. Don Fausto e don Stefano hanno custodito in maniera meravigliosa questa basilica e tutte le occasioni che qui si svolgono durante l’anno. Ho già espresso la mia gratitutine per quello che hanno fatto, insieme alle tantissime persone che con loro hanno custodito questo bene».
Era il 6 gennaio, ma dell’anno 2013, anche la data che aveva segnato il “passaggio di consegne” dall’Ordine dei frati minori ai due sacerdoti diocesani. Allora, mons. Mario Ceccobelli aveva sottolineato come il santuario sarebbe stato abitato da un sacerdote di esperienza come don Fausto Panfili, ancora oggi vicario generale diocesano, e da un giovane prete appena consacrato, don Stefano.
«Quando mi sono messo alla ricerca – ha continuato il Vescovo nell’omelia di oggi – di una comunità che potesse custodire questa chiesa, sono partito proprio dai Canonici regolari lateranensi, perché qui loro hanno cominciato a custodire le spoglie di Sant’Ubaldo. Sono stati i primi custodi. Allora era bello pensare che potessero tornare proprio loro, come amici che sul monte vegliano e pregano per noi davanti al corpo di sant’Ubaldo. E il Signore ha voluto che si compisse questo. Ringrazio in maniera particolare i Canonici per la loro presenza, la loro disponibilità e per la responsabilità con cui assumono questo incarico».
Si apre una nuova pagina nella storia del santuario ubaldiano, considerando il legame tra la congregazione dei Canonici regolari lateranensi e la figura del vescovo Ubaldo Baldassini. Le pagine del libro “Sant’Ubaldo vescovo ed esorcista”, la ricerca di Alessio Bologna edita da Carmignani Editrice, ci raccontano proprio come la diffusione del culto ubaldiano abbia raggiunto vari luoghi in Italia grazie all’opera dei Canonici.
Alla concelebrazione di oggi erano presenti sia don Franco Bergamin, abate generale dei Canonici regolari lateranensi, sia don Sandro Canton, visitatore per la provincia italiana della congregazione.
«Vi consegniamo – ha concluso il vescovo Luciano – un tesoro prezioso: questa è la basilica della città di Gubbio, la basilica di tutti gli eugubini».

Perugia – solennità dell’Epifania del Signore a San Sisto, con la Sacra rappresentazione dell’arrivo dei Re Magi, alla presenza del cardinale Gualtiero Bassetti, con tema “la comunione tra comunità civile e religiosa”

Quest’anno, a Perugia, la solennità dell’Epifania del Signore, 6 gennaio, sarà celebrata a livello diocesano non in cattedrale, ma in una comunità parrocchiale, come segno di crescita cristiana che dalla periferia raggiunge tutta la città. Il cardinale Gualtiero Bassetti, lunedì prossimo, alle ore 16, sarà presso la comunità parrocchiale di San Sisto, centro della principale zona industriale del perugino, dove si svolgerà la Sacra rappresentazione dell’arrivo dei Re Magi. E’ un’iniziativa promossa dall’Ufficio diocesano familiare, con il concreto sostegno dell’associazione territoriale “Il carnevale, i rioni”, insieme all’Unità pastorale di San Sisto-Lacugnano-Sant’Andrea delle Fratte, che celebra il 50° anniversario della nascita della Parrocchia.

Un cammino nel riconoscere Cristo nel volto dell’altro.

Alla Sacra rappresentazione è stato invitato anche il sindaco di Perugia Andrea Romizi; iniziativa che vedrà la partecipazione di rappresentanti delle Istituzioni civili e religiose del capoluogo umbro. Tema della solennità dell’Epifania di San Sisto, come spiega il parroco don Claudio Regni, «è “la comunione tra la comunità civile e religiosa”. Un cammino in comunione, come quello dei Re Magi – precisa don Regni –, iniziato, per la nostra comunità, 50 anni fa con la nascita della Parrocchia. Un cammino che oggi prosegue nel riconoscere Cristo nel volto dell’altro e costruendo una società volta all’accoglienza, alla condivisione, alla solidarietà e che sia, nel contempo, una comunità dedita al lavoro, che crea sviluppo e sostenibilità economica delle famiglie e delle imprese, alla cultura, al sociale e alla politica, in particolare nella crescita e nella formazione delle giovani generazioni che sono la società di domani». Inoltre, ricorda il parroco di San Sisto, «san Francesco diceva ai suoi frati: “Predicate sempre il Vangelo e, se fosse necessario, anche con le parole!”. Sì, perché lunedì 6 gennaio non saranno tanto le parole, quanto una bellissima rappresentazione sacra sull’arrivo dei Magi da Gesù Bambino, completa di pastori, angeli, cammelli, pecore…, a risvegliare in noi quel Natale di cui udiamo tanto parlare in tv, alla radio, ma senza forse sentirlo più veramente».

La comunione tra rioni, quartieri, periferie, popoli, nazioni e istituzioni.

In attesa della Sacra rappresentazione dell’arrivo dei Magi, commenta don Claudio Regni, «credo che la parola più importante sia la comunione tra i vari rioni, quartieri e periferie della città, come anche la comunione tra i popoli, le nazioni e le loro istituzioni. A San Sisto riproporremo un viaggio verso la comunione dei Re Magi che vanno ad incontrare il Dio della pace, della gioia e della tenerezza, del rispetto e della stima reciproca a partire dalle piccole comunità come la nostra. E’ un cammino di comunione di speranza, di riconciliazione e di ascolto dell’altro; un cammino di conversione con prospettive e finalità nuove, superando gli ostacoli e le prove della vita».

Il programma della Sacra rappresentazione e la tombolata dei giovani dell’Oratorio.

La Sacra rappresentazione di San Sisto coinvolgerà la comunità civile e religiosa non limitandosi all’area del complesso parrocchiale, ma avrà inizio (alle ore 15.30) con i Re Magi in corteo (in costumi storici e cammelli) per le vie principali della frazione perugina con ritrovo in piazza Martinelli, adiacente alla Biblioteca comunale (alle ore 16), dove ci sarà l’incontro con Erode per poi proseguire fino al sagrato della chiesa “Santa Famiglia di Nazareth” per conoscere e adorare Gesù Bambino, il Salvatore del mondo. La Sacra rappresentazione terminerà con un’agape fraterna e attività ludiche natalizie organizzate dai giovani dell’Oratorio “Sentinelle del Mattino”, in particolare la tradizionale tombolata, i cui premi sono stati offerti dalle aziende del territorio. «Un segno-testimonianza – spiegano gli animatori dell’Oratorio – che, come i Magi provenivano da diverse parti del mondo portando ciascuno un dono, così ognuno di noi può rendere omaggio a quel Bambino di fronte al quale siamo tutti benvoluti».

Perugia – il cardinale Gualtiero Bassetti in visita all’Hospice dell’USL 1 Umbria. Il presule al personale sanitario e ai fedeli presenti: «Lo sguardo di amore dà vita, comunica vita».

Volti e sguardi segnati dalle lacrime, dalla commozione si coglievano tra i fedeli mentre il cardinale Gualtiero Bassetti teneva l’omelia della celebrazione eucaristica presso l’Hospice di Perugia, il Centro residenziale di cure palliative dell’Usl 1 Umbria, visitato dal presule il 4 gennaio. E’ stata la prima visita pastorale del 2020 che il cardinale ha voluto dedicare, come nel 2019, a questa struttura sanitaria dove nell’ultimo anno sono stati accolti 222 malati e 250 assistiti a domicilio.

Accolto dalla responsabile dell’Hospice, la dott.ssa Susanna Perazzini, il cardinale Bassetti ha visitato i degenti e si è intrattenuto con i loro familiari, il personale sanitario e i volontari, celebrando la s. messa alla presenza anche di numerosi fedeli che negli anni hanno avuto dei congiunti ricoverati nella struttura a cui sono rimasti legati e grati per il sostegno ricevuto. Concelebranti sono stati don Domenico Lucchiari, cappellano dell’Hospice perugino, e don Robin Weatherill, cappellano dell’Università Campus Bio-Medico di Roma.

Il cardinale ha avuto per tutti parole di conforto e d’incoraggiamento, evidenziando quanto sia importante nella vita, soprattutto se è sofferta a causa di una grave malattia, uno «sguardo di amore per l’altro». Nel commentare il brano del Vangelo di sabato 4 gennaio (Gv 1, 35-42), il porporato si è soffermato sulla «pedagogia dello sguardo».

«In questo brano del Vangelo si parla tre volte di sguardi – ha sottolineato Bassetti –. Credo che sia una pedagogia molto importante quello del nostro sguardo, soprattutto quando stiamo con i bambini e con le persone ammalate. Ci rendiamo conto quanto è importante, soprattutto con i più piccoli, comunicare con lo sguardo. Noi comunichiamo troppo con la parola e delle volte ci accorgiamo che la parola fa anche dei guai. Spesso ci si parla più con gli occhi, perché esprimono più il cuore. Basta uno sguardo per arrivare dove non arrivano le parole, perché con uno sguardo puoi comunicare affetto, amicizia, simpatia e tanta tenerezza. Uno sguardo buono può dire all’altro: “io ti voglio bene”, facendogli capire che saresti anche disposto a dare la vita per lui».

«E’ importante lo sguardo nella nostra vita – ha proseguito il cardinale – ed anche un bambino è in grado di comprenderlo. Ho notato spesso che quando un bimbo cade in terra, prima ancora di avvertire dolore, si vuole rendere conto dello sguardo delle persone che lo amano per capire se piangere o alzarsi. Lo sguardo di amore dà vita, comunica vita. Impariamo da Gesù la dolcezza di questo sguardo e cerchiamo di averlo per tutti, in particolare per chi si trova in condizione di fragilità di salute. Come è importante donarsi ai nostri fratelli con uno sguardo benevolo. Non si segue Gesù se non ci si dona agli altri».

“L’omelia, il dialogo di Dio con il suo popolo”. Ciclo di quattro incontri promosso dall’Istituto Teologico di Assisi in collaborazione con la Ceu. Interverranno: il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente Cei, l’arcivescovo Renato Boccardo, presidente Ceu, e mons. Guido Marini, maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie

Alla Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli, dal 3 al 4 gennaio e dal 10 all’11 gennaio 2020, si terrà un ciclo di quattro incontri di omiletica promosso dall’Istituto Teologico di Assisi (ITA) in collaborazione con la Conferenza Episcopale Umbra (CEU), rivolto a tutti gli interessati, in particolare agli studenti e agli ex alunni dell’ITA, dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Assisi (ISSRA) e del Pontificio Seminario “Pio XI” di Assisi, ai sacerdoti e ai diaconi dell’Umbria. Questo ciclo di incontri si ispira all’esortazione apostolica di papa Francesco Evangelii gaudium (numeri 135-159), riguardante l’omelia, dove si legge che nonostante i molti «reclami in relazione a questo importante ministero», «l’omelia può essere realmente un’intensa e felice esperienza dello Spirito, un confortante incontro con la Parola, una fonte costante di rinnovamento e di crescita».

E’ una proficua occasione per riflettere sull’importanza dell’omelia, che va impostata e recepita non tanto come «un momento di meditazione e di catechesi, ma è il dialogo di Dio con il suo popolo, dialogo in cui vengono proclamate le meraviglie della salvezza e continuamente riproposte le esigenze dell’Alleanza», evidenziano gli organizzatori del ciclo di incontri. «Vi è una speciale valorizzazione dell’omelia – aggiungono –, che deriva dal suo contesto eucaristico e fa sì che essa superi qualsiasi catechesi, essendo il momento più alto del dialogo, che è già aperto, tra il Signore e il suo popolo, prima della comunione sacramentale».

Ad aprire questo ciclo di incontri nel pomeriggio di venerdì 3 gennaio (ore 15) saranno il cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, e l’arcivescovo di Spoleto-Norcia Renato Boccardo, presidente della Ceu. Diversi e qualificati sono i relatori delle quattro giornate, tra cui mons. Guido Marini, maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, che interverrà nella mattinata di sabato 11 gennaio (ore 10.30) sul tema “Omelia e Evangelii gaudium, l’esortazione di papa Francesco che evidenzia come «chi predica deve riconoscere il cuore della sua comunità per cercare dov’è vivo e ardente il desiderio di Dio, e anche dove tale dialogo, che era amoroso, sia stato soffocato o non abbia potuto dare frutto» (137). Mons. Marini sarà preceduto dal preside dell’ITA, il biblista padre Giulio Michelini (Ofm), che relazionerà sul tema: “Omelia e Sacra scrittura”.

Per informazioni dettagliate sull’iniziativa e sulle attività dell’ITA, consultare il sito: www.istitutoteologicoassisi.it

Perugia – celebrata a livello diocesano la Festa della Santa Famiglia di Nazareth. Il cardinale Gualtiero Bassetti: «La famiglia è la sorgente della pace»

«Natale è prendere con noi il Bambino Gesù, accoglierlo nel nostro cuore, nella nostra vita, nei nostri pensieri. E’ questo il significato profondo del Natale. A coloro che l’hanno accolto Egli ha dato il potere di diventare figli di Dio, ma il Natale è ancora di più e riguarda anche la famiglia». L’ha ricordato il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti nel giorno in cui la Chiesa ha celebrato la Santa Famiglia di Nazareth, il 29 dicembre, durante la celebrazione eucaristica della Festa diocesana delle famiglie promossa dall’Ufficio per la pastorale familiare dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve; incontro tenutosi di pomeriggio nel complesso parrocchiale della Santa Famiglia di Nazareth di San Sisto con numerosi fedeli e giovani.

I bambini hanno bisogno di un padre e di una madre, un fatto non più scontato.

Pensando alla Santa Famiglia di Nazareth, ha sottolineato il cardinale, «ci sarebbero tante riflessioni da fare, ad iniziare dai bambini che hanno bisogno di un padre e di una madre, così fu anche per Gesù. Oggi, purtroppo, questo fatto – che i bambini hanno bisogno di un padre e di una madre – non è più scontato. Senza una famiglia completa i bimbi non potranno crescere nella salute del corpo e del cuore. Senza una famiglia, senza amore paterno e materno è impossibile educare. Il Natale torna a dire a tutte le famiglie di accogliere Gesù, di accogliere i figli. Il Vangelo del Natale è come l’Angelo che torna e chiede ai genitori di prendere con sé il bambino. La liturgia di oggi vuole che contempliamo Maria e Giuseppe con Gesù. E’ la Famiglia di Nazareth, dove – dice Paolo VI – si pregava, si meditava nel silenzio, si lavorava e si vivevano quelle virtù espresse proprio dal Libro del Siracide e nella Lettera ai Colossesi».

Custodire le persone affidate con la tenerezza di Giuseppe.

Il cardinale si è poi soffermato sulla «tenerezza di Giuseppe con cui custodiva il piccolo Gesù», ricordando le parole di papa Francesco pronunciate il 19 marzo 2013, giorno dell’inizio del suo Pontificato, ripetendo per sette volte la parola tenerezza nel descrivere san Giuseppe: «chiunque avesse delle responsabilità sia nel governo della famiglia sia nel governo della società, dovrebbe imitare la tenerezza di Giuseppe che consiste non in un potere da esercitare, ma in una attitudine a custodire. L’autorità di Giuseppe è custodire Gesù e noi dobbiamo avere la stessa tenerezza nel custodire le persone che all’interno della nostra famiglia Dio ci ha affidato. Ecco la tenerezza, la bontà, l’umiltà, la mansuetudine…, delle virtù che delle volte non si sa più dove stiano di casa. Invece di perdonarsi, spesso si punta il dito perché è molto più facile».

La famiglia una delle poche agenzie educative.

«Ritornando al significato della festa di oggi – ha proseguito il cardinale – possiamo dire che Maria e Giuseppe hanno avuto bisogno di Gesù, come Lui ha avuto bisogno della sua famiglia per compiere la sua missione sulla terra. La famiglia richiede un cuore che genera, un amore che accetta le sfide dei figli. Oggi è difficile educare i figli, perché la famiglia, anche se cristiana, si trova ad essere una delle poche agenzie educative che trasmette ancora principi e valori che sono secondo il Vangelo, secondo il comandamento di Dio. Purtroppo la famiglia in questa opera educativa non è aiutata quasi da nessuno. Oggi la famiglie è sola, ma non si deve vergognare di andare controcorrente e voi ragazzi non vergognatevi se i genitori dei vostri compagni di scuola si comportano in maniera diversa, che è tutto fuorché educare. Educare vuol dire insegnare il bene, dare dei principi buoni, insegnare l’amore verso il prossimo, insegnare il rispetto… Voi genitori siete chiamati a imitare l’obbedienza di Maria e di Giuseppe alla parola dell’Angelo, per essere padri e madri secondo il Vangelo dovete avere la loro stessa preoccupazione di seguire Gesù, di non perderlo, di cercarlo sempre».

Gesù centro della famiglia.

«Gesù resti al centro della famiglia, sia il maestro dell’amore, un amore, quello della famiglia, che non si chiude, ma che si dona e che si espande – ha sottolineato il cardinale –. Osservando qualche bambino debole impareremo ad amare tutti i bambini; non tenete lontano nessuno in famiglia, anche le persone più anziane e più fragili, perché se si escludono dal nostro cuore è come se si escludessero tutti, in primis Gesù. Con questi propositi prepariamoci al nuovo anno e la Famiglia di Nazareth per tutti noi resti l’icona a cui guardare per poter rendere le nostre famiglie più salde nell’amore e più forti nell’edificare un mondo di giustizia e di pace. Il Papa ha scritto: “Se non c’è famiglia non c’è pace”. Riflettiamo su queste parole, perché la famiglia è la sorgente della pace».

Foligno – gran concerto dell’Epifania promosso dall’associazione Santo Sepolcro Foligno Onlus

In occasione delle festività e per commemorare la visita dei re Magi a Gesù, in Betlemme, verrà realizzato un concerto di beneficenza per diffondere la conoscenza della Terra Santa e per raccogliere offerte al fine di sostenere i bambini bisognosi di Gerico della Custodia di Terra Santa e contribuire a sviluppare altri progetti nella terra del Messia.
Il concerto di lunedì 6 gennaio 2020, presso l’Auditorium San Domenico in Foligno, ore 17,30, verrà realizzato dall’Orchestra giovanile di Assisi e dal Gruppo Vocale Tritonus di Perugia che eseguiranno brani tradizionali dal repertorio natalizio, diretto dal maestro Francesco Seri e dal direttore del coro Franco Radicchia.
Alla manifestazione musicale parteciperanno alcuni elementi dell’ Ente autonomo Giostra della Quintana di Foligno i quali si esibiranno in una piacevole rappresentazione. Sul palco dell’Auditorium si esibiranno oltre quaranta artisti.
Il concerto è stato promosso dal Commissario di Terra Santa per l’Umbria P. Giuseppe Battistelli. Ofm, e gestito dall’associazione Santo Sepolcro Foligno Onlus, con il patrocinio del Comune di Foligno, Diocesi di Foligno, Ente Autonomo Giostra della Quintana di Foligno, dalla Fondazione Terra Santa, dalla Custodia di Terra Santa e da Frate Sole – Viaggeria Francescana.
L’associazione Santo Sepolcro Foligno Onlus intende perseguire esclusivamente finalità di solidarietà sociale, attraverso iniziative culturali con particolare riferimento allo sviluppo della cultura cristiana tramite la conoscenza dei luoghi simbolo della cristianità, quali la Terra Santa, in particolare del Santo Sepolcro di cui una copia fedele è riprodotta presso il Convento San Bartolomeo di Foligno.
A tale scopo l’Associazione promuove, favorisce e sviluppa iniziative, anche con il contributo di Amministrazioni locali e di Enti pubblici, tra cui: pellegrinaggi, concerti, conferenze, mostre, proiezioni, spettacoli teatrali, visite guidate e incontri vari.
Per informazioni e prenotazioni:
Tel.393.9715743 (segreteria )
E mail: associazione@santosepolcrofolignoonlus.it
Sito: www.santosepolcrofolignoonlus.it

Spirito di Assisi – preghiera per il Libano, l’appuntamento mensile del 27 in ricordo dell’incontro interreligioso del 1986

“Il nostro appuntamento mensile di preghiera per la pace cade questo mese in giorni che a noi cristiani ricordano la nascita di Gesù, venuto a condividere la nostra povertà per insegnarci la via della pace”.
È questo uno dei passaggi dell’invito del vescovo monsignor Domenico Sorrentino, lanciato in occasione dell’appuntamento di preghiera per la pace che si ripete il 27 di ogni mese, dedicato al Libano. La preghiera del 27 ricorda lo storico incontro interreligioso del 1986 voluto da San Giovanni Paolo II.
“Guardando ai tanti scenari di sofferenza e di guerra – prosegue monsignor Sorrentino – , desidero invitare non solo i nostri fratelli di fede, ma anche i credenti di altre religioni, a pregare per il Libano. In questo Paese da secoli si sperimenta la convivenza di comunità religiose diverse. Lì in passato hanno trovato e trovano tuttora rifugio persone in fuga da guerre e persecuzioni. Lì purtroppo la violenza si è spesso abbattuta con forme tanto crudeli e spietate sia nella forma della guerra civile che nel conflitto armato. Oggi è anche la situazione sociale a lanciare un grido d’allarme. Illuminanti le parole che Bechara Boutros Rai, Patriarca maronita, ha pronunciato nel corso dell’omelia domenica 15 dicembre: “Se i politici si facessero ispirare davvero dalla volontà divina e pregassero, il Libano non si troverebbe oggi in una situazione disperata a livello economico e finanziario, con istituzioni paralizzate. Il popolo non sarebbe ridotto alla fame, umiliato, con più di un terzo di cittadini al di sotto della soglia di povertà, mentre circa la metà dei libanesi è disoccupata”.
Per chi come noi si muove nello “spirito di Assisi” – continua il vescovo – , il Libano è un laboratorio privilegiato, una sfida e una prova della convivenza tra comunità di fedi diverse. Anche per questo è bello che si senta sostenuto dalla preghiera di tante tradizioni religiose. Il 27 dicembre, ciascuno con la propria comunità, si rivolga con fiducia all’unico Dio per chiedere la pace per il popolo libanese.

Il Signore dia ai responsabili la luce necessaria perché si trovino le soluzioni politiche, economiche e sociali più efficaci”.

Come di consueto religiosi e laici sono invitati a pregare per questo Paese nei vari momenti e nelle celebrazioni eucaristiche della giornata. Non è previsto un momento comune, ma ognuno è invitato a pregare per questa intenzione nell’arco della giornata del 27 dicembre.