Foligno – incontro formativo Cittadini del mondo. Mons. Sigismondi: l’educazione e la bellezza canali per costruire la pace e la fraternità fra i popoli

Venerdì 17 gennaio presso l’aula magna dell’Istituto Tecnico Tecnologico L. Da Vinci di Foligno si è svolto un incontro, nell’ambito del Progetto Cittadini del Mondo promosso dalla Diocesi di Foligno, che ha avuto come tema centrale la bellezza sia nel campo educativo che nelle religioni. I relatori Mons. Gualtiero Sigismondi Vescovo della Diocesi di Foligno e il Dott. Enrico Bertoni Direttore del museo interreligioso di Bertinoro. Quando si è fermi davanti allo specchio o si rimane “inchiodati a un tablet a stabilire connessioni prive di relazioni, non si cresce!”, ha affermato Mons. Sigismondi, Diventiamo adulti quando proviamo la manovra del distacco da sé stessi per aprirci agli altri attraverso il “mare aperto della bontà la quale, per essere veramente tale, ha bisogno di manifestarsi come bellezza”. “La bellezza come la verità– ha sottolineato il Vescovo – è ciò che infonde gioia nel cuore degli uomini, è quel frutto prezioso che resiste al logorio del tempo, che unisce le generazioni e le fa comunicare nell’ammirazione”. Erano presenti all’incontro portando il saluto agli studenti la Prof.ssa Rosa Smacchi Dirigente scolastica ITT L. Da Vinci, Mons. Luigi Filippucci Responsabile del Progetto Cittadini del Mondo e il Prof. Carlo Felice Docente di religione cattolica ITT L. Da Vinci che ha svolto anche il ruolo di moderatore del convegno. Il Vescovo ha voluto toccare il cuore dei ragazzi invitandoli a visitare i nostri luoghi d’arte che sono un’occasione di arricchimento culturale che rafforza la crescita umana e spirituale. Infatti“l’educazione e l’arte, come osserva Papa Francesco, s’incontrano attraverso i linguaggi della musica e della poesia, della scultura e della pittura, del teatro e del cinema. Tutte queste espressioni della creatività umana possono essere canali di fraternità e di pace tra i popoli della famiglia umana, come pure di dialogo tra le religioni”.L

Gualdo Tadino – Grande partecipazione alle celebrazioni e ai vari momenti alla festa del patrono. Mons. Sorrentino: “Il beato Angelo ci indica la via da seguire”.

“La nostra vita è alluvionata di notizie ed il Beato Angelo ci indica la bussola, che è la Parola di Dio”. Lo ha detto il vescovo monsignor Domenico Sorrentino durante la concelebrazione eucaristica che si è tenuta, mercoledì 15 gennaio nella Basilica concattedrale di San Benedetto a Gualdo Tadino, in onore del compatrono della diocesi, alla quale hanno partecipato 15 sacerdoti, 4 diaconi, le confraternite, le autorità civili e militari e varie associazioni.
“Viviamo – ha precisato il vescovo – un tempo difficile, di crisi della fede, della famiglia, dell’economia e a livello sociale, delle relazioni. Abbiamo bisogno di tornare all’essenziale, di intessere relazioni profonde, basate sulla gratuità, su rapporti autentici con i fratelli, da qualsiasi parte essi provengano”. In mattinata prima della solenne celebrazione monsignor Sorrentino ha partecipato, nel gremitissimo teatro Talia, alla cerimonia della consegna del “premio Beato Angelo” che quest’anno è stato assegnato al professor Giovanni Carlotti, alla memoria del dottore Carlo Farneti; menzione speciale alla memoria della professoressa Maria Dorotea Materazzi.
Nel pomeriggio di mercoledì il vescovo ha visitato gli anziani e i malati della casa di riposo dell’Easp.
Per tutta la giornata centinaia di fedeli hanno partecipato alle varie celebrazioni e reso omaggio alla cripta del Beato. Altrettanto nutrita la partecipazione alle due processioni di martedì 14 gennaio iniziate dalla basilica e dall’Eremo, con incontro al sacello di via del Biancospino, per ammirare le spine fiorite.

Foligno – festa del patrono San Feliciano il 24 gennaio

Si avvicina la festa, venerdì 24 gennaio, del Vescovo e Martire San Feliciano e da domani mercoledì 15 gennaio inizia alle 18.30 la preparazione alla solennità del Santo Patrono della Città e della Diocesi di Foligno con il trasporto della statua argentea dalla Cattedrale alla Pro Cattedrale di Sant’Agostino.

Giovedì 16 gennaio alle ore 18.00 Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo Mons. Gualtiero Sigismondi. Omaggio degli operatori, volontari e amici della Caritas diocesana e delle Caritas parrocchiali.

Venerdì 17 gennaio alle ore 21.00 Liturgia della Parola in preparazione alla Festa del Patrono promossa dalla Zona pastorale della Città.

Sabato 18 gennaio alle ore15.00 incontro annuale dei cresimandi con il Vescovo a cura dell’Ufficio catechistico diocesano. La sera alle ore 21.00 preghiera ecumenica diocesana organizzata dall’Ufficio diocesano per l’ecumenismo ed il dialogo interreligioso con l’intervento di Sorella Daniela Maria dell’Eremo francescano di Campello nell’ambito della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18 – 25 gennaio 2020).

Lunedì 20 gennaio alle ore 21.00 omaggio dello Sport al Santo Patrono Feliciano organizzato dall’Ufficio diocesano per la pastorale del tempo libero, turismo, sport e pellegrinaggi in collaborazione con il Centro Sportivo Italiano sezione di Foligno.

Giovedì 23 gennaio alle ore 18.00 Solenni Primi Vespri presieduti da S. E. Mons. Gualtiero Sigismondi. A seguire la sera alle ore 21.00 veglia dei giovani organizzata dal Servizio diocesano di pastorale giovanile con la testimonianza di don Marco Pozza sacerdote, giornalista e cappellano presso il Carcere Due Palazzi di Padova.

SOLENNITÀ‘ DI SAN FELICIANO VENERDÌ’ 24 GENNAIO 2020
Celebrazioni eucaristiche: ore 7.30 – 8.30 – 9.30 – 18.00
Ore 11.00 Solenne Celebrazione Eucaristica con i Presbiteri, i Diacono e i Religiosi della Diocesi, presieduta da S. E. Mons. Marco Salvi Vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi di Perugia – Città della Pieve. Presenti le autorità civili e militari.
Nel pomeriggio alle ore 15.30 Processione per le vie della città (via Garibaldi, largo Carducci, via Gramsci, p.zza S. Domenico, via Mazzini, via Cairoli, p.zza S. Francesco, corso Cavour, via Garibaldi) e Secondi Vespri Solenni.

DALLA PASSIO SANCTI FELICIANI
San Feliciano fu il primo Vescovo di Forum Flaminii, l’odierna San Giovanni Profiamma, una cittadina poco distante da Fulginia. Nato da famiglia cristiana, si sarebbe trasferito a Roma, al tempo di Papa Eleuterio (174-189), per perfezionare la sua educazione. Diventato esemplare nella pratica cristiana, egli ritornò in patria con il vivo desiderio di portare la buona novella ai suoi concittadini che lo elessero Vescovo. Venne ordinato a Roma da Papa Vittore (189-199). Annunciò il messaggio cristiano alle città di Fulginia, Spello, Bevagna, Plestia e Trevi, spingendosi fino a Norcia. È tradizione che avesse predicato il Vangelo anche a Narni e a Terni e che avesse ordinato vescovo San Valentino. Da tante antichissime tradizioni e dalla diffusione dei suoi culto, si può dire che sia stato l’evangelizzatore non solo di Forum Flamini e di Fulginia, ma dell’Umbria. San Feliciano subì il martirio il 24 gennaio tra il 249 e il 251, nei pressi di Foligno, mentre veniva condotto a Roma prigioniero. Fu sepolto presso il Ponte di Cesare sul Topino. Attorno al suo sepolcro si costituì la Nova Civitas Fulminei, cioè l’attuale Foligno, che sempre lungo i secoli l’ha riconosciuto Padre della Patria e Difensore della Città.

Gualdo Tadino – solennità del beato Angelo. Monsignor Domenico Sorrentino: “Seguiamo l’esempio del Beato Angelo e impariamo a pensare di più agli altri”

“L’esempio del Beato Angelo guidi la nostra vita, facendoci imparare ad accogliere gli altri, a sostenerli e aiutarli. Cerchiamo di mettere da parte il nostro io e incominciamo a parlare e agire in maniera sinodale”. Sono le parole del vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino a pochi giorni dalla solennità del patrono della città. Mercoledì 15 gennaio si celebrano sante messe alle 6,30, alle 7,15, alle 8, alle 9 e alle 10; alle 11,15 c’è la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo; alle 16,30 la funzione del transito, alle 17,30 i vespri e alle 18 la messa. La festa, che solitamente vede un grande, ininterrotto afflusso di fedeli e devoti del Beato per tutto il giorno, è stata preceduta da una novena di preparazione guidata da padre Alberto Terani. Altro momento di rilievo è quello di martedì 14 alle 18, quando c’è la celebrazione dei Vespri con la cerimonia dell’offerta dell’olio per la lampada votiva da parte dell’amministrazione comunale; ed alle 21 la veglia di preghiera animata dai giovani; segue una fiaccolata che, muovendo dalla Basilica, si dirige al sacello del biancospino nella via omonima per assistere alla “miracolosa” fioritura in notturna delle spine; in contemporanea un’altra fiaccolata, organizzata dal Cai, parte dall’eremo di Capodacqua e ripercorre l’antico itinerario compiuto con la salma del santo eremita nel lontano 1324. I due gruppi si ricongiungono di fronte al sacello con le spine fiorite, dove si prega tutti insieme, ospiti della Pro loco del quartiere. In occasione della festa patronale, il Comune consegna il “Premio Beato Angelo” a persone che si sono rese benemerite in vari settori, facendo onore alla città. Quest’anno il premio sarà assegnato al professor Giovanni Carlotti, mentre quello alla memoria andrà al Carlo Farneti. Menzione speciale inoltre alla memoria della professoressa Maria Dorotea Materazzi. La cerimonia di consegna del Premio Beato Angelo si svolgerà mercoledì 15 gennaio alle ore 10 al teatro Talia di Gualdo Tadino.

Perugia – celebrata la festa di sant’Antonio Abate. Il vescovo ausiliare mons. Marco Salvi: «Non avere paura della lotta per l’affermazione del bene nella società e in ciascuno di noi»

«Dopo 1700 anni ricordiamo ancora sant’Antonio Abate, vissuto nel III secolo d.C., protettore di questo rione di Perugia, perché ancora ha qualcosa da dire alla nostra comunità e alla nostra Chiesa. Un esempio di cristiano molto attuale, che vendette tutti i suoi averi per convertirsi e dedicarsi totalmente al Signore. Il suo primo insegnamento è stato l’amore e il bene assoluto a Cristo e questo deve far riflettere noi credenti che spesso mettiamo la nostra fede dentro un cassetto e la tiriamo fuori all’occorrenza». Lo ha evidenziato il vescovo ausiliare mons. Marco Salvi durante l’omelia pronunciata nel pomeriggio del 12 gennaio, giorno in cui a Perugia si è celebrata la festa liturgica di sant’Antonio Abate nell’omonima chiesa situata nell’antico rione che porta il nome di questo grande Santo. Una festa molto sentita dai perugini non solo residenti a Borgo Sant’Antonio, giunti poco dopo l’ora di pranzo per partecipare alla processione e alla celebrazione eucaristica; celebrazione che si è conclusa, come vuole la tradizione, con la benedizione degli animali sul sagrato della chiesa (un video è pubblicato dal sito di Umbria Radio In Blu: https://www.umbriaoggi.news/perugia-celebrata-la-festa-di-santantonio-abate/).

Tanti quadrupedi e volatili hanno gremito l’antico borgo cittadino: dagli animali domestici a quelli da cortile, ma anche due splendidi esemplari di alpaca, asini, cavalli, pony e maialini. Proprio un maialino è rappresentato nell’iconografia di sant’Antonio Abate, l’animale che aiutò il santo, narra la tradizione popolare, a strappare delle anime defunte dalle sgrinfie del demonio. Questo significa, ha commentato mons. Salvi, «che la scelta di fede è una lotta, quella di combattere il male che è nella società e in ciascuno di noi. Il peccato non è quello degli altri, spesso è in nostro. Avere fede è una lotta con noi stessi per far emergere il bene nella nostra vita, perché ciascuno di noi è fatto per il bene. E’ un bene verso tutte le creature, rivolto alla bellezza di Dio come ci ricorda il bastone, a forma di “tau”, di sant’Antonio Abate. La festa di questo Santo – ha concluso il vescovo ausiliare – ci aiuti sempre di più a riscoprire Dio come il bene più grande della vita e, nello stesso tempo, di non avere paura della lotta per l’affermazione del bene e di un amore grande che ci raggiunge, perché tutto trova compimento in Dio».

Perugia – Il Cantico dei Cantici tema della XXXI Giornata di dialogo cattolico-ebraico. A parlarne al Centro ecumenico “San Martino” il rabbino di Roma Cesare Moscati

Fin dai suoi albori la Giornata nazionale di dialogo cattolico-ebraico, felice intuizione della Conferenza episcopale italiana (Cei), a Perugia è stata vissuta con interesse e partecipazione, promossa dal Centro ecumenico “San Martino” in collaborazione con l’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso. Giunta alla sua XXXI edizione, questa Giornata si nel capoluogo umbro lunedì 13 gennaio (ore 17.30), presso la sede del Centro “San Martino” (via del Verzaro 23), e vedrà la presenza del rabbino della comunità ebraica di Roma Cesare Moscati.

«Il dottor Moscati partecipa da numerosi anni al dialogo cattolico-ebraico che si svolge nella sede del Centro ecumenico. Si può dire che la sua partecipazione è avvenuta sin dagli albori di questa iniziativa». Ad evidenziarlo è la prof.ssa Annarita Caponera, presidente del Centro “San Martino”, riconfermata di recente dall’assemblea dei soci in tale incarico per un altro quadriennio.

«Il tema della XXXI Giornata di dialogo cattolico-ebraico – annuncia la prof.ssa Caponera –, come si evince dal sussidio della Commissione Cei per l’ecumenismo e il dialogo, è Il Cantico dei Cantici. L’incontro perugino di lunedì prossimo è una concreta realizzazione di quel «fraterno dialogo» di cui parlava la dichiarazione Nostra Aetate (n. 4), sul dialogo con i non cristiani approvata nel 1965 dal Concilio Vaticano II, che è stata per entrambe le parti una pietra miliare nell’apertura di una nuova epoca, avendo auspicato un dialogo tra fratelli, tra popoli e singoli che desiderano crescere nella consapevolezza e nella consolazione di questa fraternità: una fraternità per troppo tempo nascosta e disumanamente ostacolata, una fraternità che non abbiamo ancora finito di riscoprire, una fraternità che però si manifesta sempre più nella sua indispensabile e provvidenziale attualità».

«I cristiani, per comprendere se stessi – prosegue la presidente del Centro “San Martino” –, non possono non fare riferimento alle radici ebraiche, e la Chiesa, pur professando la salvezza attraverso la fede in Cristo, riconosce l’irrevocabilità dell’Antica Alleanza e l’amore costante e fedele di Dio per Israele».

L’auspicio è che l’iniziativa della Giornata di dialogo cattolico-ebraico – conclude Annarita Caponera –, possa contribuire alla crescita e alla diffusione di un pensiero di conoscenza più approfondita e di collaborazione ancora più concreta tra la comunità ebraica e la comunità cattolica».

Perugia – la lectio del cardinale Gianfranco Ravasi sul Libro dei Salmi in una gremita Sala dei Notari. Il porporato: «Perugia un luogo in cui i Salmi potrebbero manifestare la loro bellezza pur nel momento del dolore»

«I Salmi, che sono la sostanza della preghiera, sono anche i fondamenti della cultura europea. Da una parte rappresentano il respiro spirituale di tutta una comunità, in particolare dei credenti; dall’altra non bisogna dimenticare che sono centocinquanta poesie di tonalità diverse che meriterebbero ciascuna di essere definita, perché rappresentano, in questo caso, non più il respiro dell’orante, ma il respiro dell’umanità in quanto tale». A evidenziarlo è stato il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio per la cultura, invitato a Perugia la sera del 10 gennaio, in una gremita Sala dei Notari del Palazzo comunale dei Priori, a tenere una lectio sul Libro dei Salmi; un’iniziativa promossa dal Servizio animazione biblica (Sab) dell’Archidiocesi perugino-pievese. A introdurre l’illustre ospite è stato il cardinale Gualtiero Bassetti, che ha ricordato l’importanza dell’opera svolta dal Sab diocesano: «aiuta a far crescere nella nostra comunità l’amore e la passione per la Bibbia, perché contiene la Parola di Dio, ci dice il Concilio. Parola che, attraverso lo studio e la riflessione dei testi biblici, deve essere più apprezzata non solo nella nostra vita personale, ma in quella di tutta la nostra Chiesa».

Un doppio volto.

Il presidente del Pontificio Consiglio per la cultura ha incentrato la sua riflessione sull’aspetto «double face, con un doppio volto» di questo testo biblico, che «è un testo sacro ed anche un grande testo della storia della cultura europea. Pensate che cosa vuol dire quella sorta di onda sonora che per secoli è andata avanti attraverso la musica, accompagnando i Salmi come componenti fondamentali di intere partiture».

Non solo per il credente.

I Salmi racchiudono anche due differenti tipi di rapporto con Dio, agli antipodi tra loro, che il cardinale Ravasi ha spiegato con due colorazioni. «Noi troviamo, per esempio, il colore violetto, aspro del dolore, della prova della sofferenza più atroce e del silenzio di Dio, dell’assenza stessa di Dio e, dall’altra parte, troviamo il rosso accesso della lode, dell’inno, della festa, della musica. Sono generi letterali molto diversi tra di loro, che riassumono in pratica tutto l’orizzonte dell’esperienza umana a partire dall’abisso profondo, della desolazione, della disperazione (come il Salmo 88) e dall’altra parte abbiamo le vette, lo Zenith celeste dell’incontro con Dio, della fiducia, della serenità. Per questa ragione il Libro dei Salmi è un testo emblematico non solo per il credente, ma per l’umanità di tutti i tempi che usa la poesia, la spiritualità, il registro della fantasia, dell’intuizione, della creatività per esprimere se stessa e interrogare il Cielo».

Una storia con l’umanità.

Il cardinale Ravasi, nell’intervista video al sito di Umbria Radio In Blu (https://www.umbriaoggi.news/la-lectio-del-cardinale-ravasi-a-perugia-i-salmi-fondamento-della-cultura-europea/), ha evidenziato che «i Salmi sono per loro natura un testo sorprendente all’interno della Bibbia, che è Parola di Dio, mentre le preghiere sono ovviamente parola dell’uomo. E questo è un grande insegnamento che viene rivolto a tutti, perché la bibbia è non soltanto una solitaria Parola di Dio, ma è un dialogo, una storia con l’umanità, quella della Salvezza. Per questo motivo la polvere delle strade, della quotidianità, la valle in cui serpeggiano gli interrogativi dell’umanità sono propri di questo libro più che non di altri. Un altro libro che si muove su questa linea è quello di Giobbe, il lamento di un uomo disperato, per certi aspetti, che però invoca Dio».

Come la freschezza e l’immediatezza dei giovani.

Soffermandosi sull’importanza che i Salmi hanno anche per i giovani, Ravasi ha detto: «è una preghiera che ha una freschezza rispetto a certe preghiere devozionali, pedanti e pesanti. Rispetto alla tentazione anche di avere una religiosità un po’ magica, superficiale, tradizionale, i Salmi sono, invece, il diretto invocare Dio. E’ un po’ quello che fanno i giovani, senza tante paratie di difesa e senza autopromozioni davanti a Dio, ma con la semplicità, la spontaneità e l’immediatezza dell’invocare Dio».

Lo splendore di Perugia.

Il cardinale ha avuto anche «una sottolineatura particolare per Perugia», che lo ha ospitato per la terza volta negli ultimi quattro anni: «Tra le tante città del mondo ricche di arte, di cultura e con persone che leggono poesie, Perugia è splendida. La stessa conferenza che ho tenuto in un contesto come il Palazzo dei Priori con la sua Sala dei Notari, che si affaccia in una piazza mirabile e nota in tutto il mondo, testimonia questo splendore di arte e di storia, facendo di Perugia un luogo in cui i Salmi potrebbero manifestare la loro bellezza pur nel momento del dolore, perché c’è una bellezza segreta anche quando, per esempio, la poesia e la preghiera sono supplica».

Perugia: domenica 9 febbraio, la 28a Giornata mondiale del malato celebrata in diocesi

La comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve celebra la 28a Giornata mondiale del malato domenica 9 febbraio (ore 15.30), presso la chiesa parrocchiale del quartiere perugino di Santa Lucia, con la S. messa presieduta dal cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti per malati, disabili e quanti si prendono cura di loro: medici, operatori socio-sanitari, volontari e familiari. Il tema della Giornata è tratto dal Vangelo di Matteo: “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro” (Mt 11,28).

Papa Francesco, in occasione di questa Giornata, sottolinea il dottor Stefano Cusco, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale della salute, «ha rivolto un messaggio in cui evidenzia quanto sia importante per l’uomo la guarigione di Dio: “Gesù rivolge l’invito agli ammalati e agli oppressi, ai poveri – scrive il Papa – che sanno di dipendere interamente da Dio e che, feriti dal peso della prova, hanno bisogno di guarigione. Gesù Cristo, a chi vive l’angoscia per la propria situazione di fragilità, dolore e debolezza, non impone leggi, ma offre la sua misericordia, cioè la sua persona ristoratrice. Gesù guarda l’umanità ferita. Egli ha occhi che vedono, che si accorgono, perché guardano in profondità, non corrono indifferenti, ma si fermano e accolgono tutto l’uomo, ogni uomo nella sua condizione di salute, senza scartare nessuno, invitando ciascuno ad entrare nella sua vita per fare esperienza di tenerezza”. Queste parole del Santo Padre – conclude il dottor Cusco – le accogliamo nella nostra professione di operatori sanitari accanto a quanti soffrono nel corpo e nello spirito come un incoraggiamento e nella speranza che possano essere condivise da tutti, credenti e non, nel diventare dei “buoni samaritani” nella vita di tutti i giorni».

Perugia: L’“Ambulatorio della Solidarietà” si presenta e avvia la campagna “Ho bisogno di te” rivolta a medici specialisti. Martedì 11 febbraio conferenza stampa con il cardinale Gualtiero Bassetti e l’arcivescovo di Camerino-San Severino Marche mons. Francesco Massara

Tra le iniziative promosse a Perugia in occasione della Giornata del malato, che la Chiesa celebra nel mondo l’11 febbraio, festa liturgica della Madonna di Lourdes, è in programma la presentazione dell’“Ambulatorio della Solidarietà”, attivato di recente presso la Casa di Cura “Clinica Lami” di proprietà delle Arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche e di Perugia-Città della Pieve.

Si tratta di un ambulatorio per pazienti indigenti, coloro che non hanno la possibilità economica di pagarsi una visita specialistica o degli accertamenti clinici e per tale motivo non si curano. E’ un progetto promosso da Caritas diocesana, Ufficio diocesano per la pastorale della salute, Sezione perugina dell’Amci (Associazione medici cattolici italiana) in collaborazione con la stessa “Clinica Lami”.

Martedì 11 febbraio, alle ore 11, presso la Sala San Francesco del Palazzo arcivescovile di Perugia (piazza IV Novembre 6), si terrà una conferenza stampa di presentazione del progetto “Ambulatorio della Solidarietà” a cui interverranno il cardinale Gualtiero Bassetti, l’arcivescovo di Camerino-San Severino Marche mons. Francesco Massara e i presidenti della Casa di Cura “Clinica Lami” dottor Fabio Barboni e dell’Amci di Perugia dottor Marco Dottorini.

All’incontro con la stampa sarà avviata la campagna “Ho bisogno di te” rivolta a medici specialisti disposti a offrire un’ora del proprio tempo libero e della propria professionalità da dedicare all’“Ambulatorio della Solidarietà”. Riguardo a questa campagna è stata inviata una richiesta di collaborazione all’Azienda Ospedaliera “Santa Maria della Misericordia” di Perugia, all’Azienda USL Umbria 1 e all’Ordine dei Medici di Perugia. In tutta l’Umbria, spiegano i promotori del progetto, «sono circa 200.000 le persone con reddito basso (“R1” da 0 a 36.000 euro) di cui diversi perugini si recano periodicamente ai Centri Caritas per chiedere aiuto o, più semplicemente, che è più grave per la loro salute, non si curano».

Foligno – preghiera ecumenica per la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

Sabato 18 gennaio alle ore 21.00 presso la Chiesa di Sant’Agostino (Santuario Madonna del Pianto), piazza Garibaldi in Foligno, si svolgerà l’annuale preghiera ecumenica nell’ambito della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani (18 – 25 gennaio 2020). La preghiera è organizzata dall’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso in collaborazione con la Chiesa ortodossa rumena Foligno – Spoleto.

Foligno – festa della Madonna del Pianto patrona della città e della diocesi

Domenica 12 gennaio presso la Pro-Cattedrale di Sant’Agostino si celebra la Solennità della Madonna del Pianto Patrona della Città e della Diocesi di Foligno. Alle ore 11.30 la Santa Messa presieduta da S. E. Mons. Gualtiero Sigismondi Vescovo della Diocesi di Foligno che consacrerà la Città di Foligno alla Vergine alla presenza delle autorità civili e militari. Nel pomeriggio alle ore 18.00 concelebrazione presieduta da S. E. Mons. Domenico Sorrentino Arcivescovo della Diocesi di Assisi – Nocera U., Gualdo T. e a seguire ricoprimento della sacra immagine.

L’effigie della Madonna del Pianto è venerata a Foligno sin dal 1614, quando per volontà del sacerdote Francesco Santi venne istituito anche qui il culto della Vergine gemente. Il titolo Madonna del Pianto trae origine dal racconto di un fatto prodigioso successo a Roma nel gennaio del 1545, quando due nemici si scontrarono in un duello nei pressi di un’edicola della Madonna. Uno dei due, vistosi perduto, implorò la pietà dell’altro in nome della Vergine Maria davanti a loro raffigurata. L’uomo però fu sordo alle suppliche e uccise l’avversario con un colpo di pugnale. La barbara scena si svolse proprio davanti all’immagine della Madonna, che di fronte all’efferato delitto fu vista piangere da numerosi testimoni. La notizia si diffuse rapidamente e il popolo accorse a venerare quella Madonna che fu detta “Madonna del Pianto”. L’immagine sacra fu staccata e adorata in tutto lo Stato Pontificio, in particolare a Roma, a Fermo e a Foligno dove vennero istituite chiese e confraternite in onore della Madonna che aveva pianto. In città fu don Francesco Santi a volere nella sua chiesa il culto e la statua della Madonna del Pianto, istituendone la festa la domenica precedente il 17 gennaio. La devozione dei folignati verso la Madonna del Pianto andò crescendo di anno in anno, tanto che la nominarono loro Patrona rivolgendosi spesso a lei per implorare soccorso durante le calamità. Secondo la credenza popolare, fu la Madonna del Pianto a salvare Foligno dallo spaventoso terremoto che il 14 gennaio del 1703 sconvolse mezza Italia. Da quel giorno la Vergine fu nominata protettrice della città e dei folignati, che da secoli la venerano con grande devozione.