Terni – festa del Preziossimo Sangue nella cattedrale “Uccidi la droga non la vita. Insieme per sconfiggere il buio”

La parrocchia di Santa Maria Assunta della Cattedrale di Terni celebra la festa del Preziosissimo Sangue dal 15 al 20 settembre, dedicata al tema: “Uccidi la droga non la vita. Insieme per sconfiggere il buio”, in ricordo dei due ragazzi Flavio e Gianluca.
La reliquia del Preziosissimo Sangue, una croce pettorale al cui interno sono custodite alcune gocce del sangue di Gesù, fu donata alla chiesa Cattedrale nel 1650 dal cardinale Francesco Angelo Rapaccioli allora vescovo di Terni. E’ una devozione a Gesù che suggerisce lo spirito di sacrificio, incoraggia a portare la croce e ad affidarsi alla volontà di Dio. In modo particolare, la solennità del Preziosissimo Sangue si lega al territorio ternano grazie ad un’antica storia, che affonda le sue radici nel lontano 1675, quando la popolazione fu colpita da una terribile epidemia di peste che, in poco tempo, causò un elevatissimo numero di morti. L’allora vescovo, monsignor Gentili, decise di fare appello alla Misericordia del Signore e il 21 giugno del medesimo anno si diresse sulla Torre dei Barbarasa. Da qui, benedisse la città con la reliquia del Preziosissimo Sangue: inspiegabilmente e senza una causa evidente, l’epidemia di peste iniziò a decrescere per sparire del tutto durante l’inverno.
Nella Cattedrale di Terni dalla fine del ‘600 la reliquia è custodita nell’altare appositamente costruito e la storia descritta in un dipinto del XVIII secolo, posto sulla parete sinistra del presbiterio, di fronte all’organo, rievoca l’incon¬tro di San Giuseppe da Copertino con il cardinale Rapaccioli. Quando il cardinale, che si recava ad Assisi per incontrarsi con l’amico Santo, giunse nei pressi della basilica di San Francesco, vide venirgli incontro San Giu¬seppe. Giunto all’altezza del cardinale, il santo, divinamente ispirato, si inginocchiò adorando la reliquia del Preziosissimo Sangue, che il cardinale se¬gretamente recava con sé. L’episodio è una prova indiretta dell’autenticità della reliquia offertaci da San Giuseppe da Coper¬tino, che l’anonimo pittore ha voluto affrescare a lato dell’Altare Maggiore.

Questa sera 15 settembre, l’inizio delle celebrazioni con la “Veglia per la vita” in ricordo di Gianluca e Flavio in piazza del Duomo alle ore 21. Animeranno la serata don Enzo Greco ed altri Sacerdoti con alcuni membri dei cori parrocchiali.
Oltre alle celebrazioni liturgiche del triduo in cattedrale, il 16-17 e 18 settembre con l’esposizione della reliquia, il Rosario alle ore 16 e la messa alle 17.30, animato da testimonianze e preghiere del gruppo Kraljica Mira, di padre Mauro Russo della parrocchia S. Francesco di Amelia e del gruppo Deborah Vezzani, la festa vivrà alcuni momenti culturali di particolare interesse:
giovedì 17 settembre ore 9.30 al Museo diocesano si terra il convegno “Uccidi la Droga non la Vita. Insieme per sconfiggere il Buio” con la partecipazione del Prefetto di Terni, dott. Emilio Dario Sensi; del Questore di Terni, dott. Roberto Massucci; del prof. Parisi, del dott. Casadei dell’ospedale Santa Maria di Terni e due ragazzi della Comunità Incontro. Moderatore Riccardo Marcelli. Saranno presenti anche il sindaco di Terni Leonardo Latini e l’assessore dei Servizi Sociali Cristiano Ceccotti.
Alle ore 18.15 al Museo diocesano si terrà il convegno storico religioso “Il sangue di Cristo che si rinnova nel sangue dei martiri” con la partecipazione di don Claudio Bosi. Relatore padre Pietro Missa Ofm, moderatore prof. Edoardo D’Angelo.
Venerdì 18 settembre alle ore 18.30 al Museo diocesano convegno sul tema: “Non possiamo non chiamarci cristiani” relatore Riccardo Rinaldi, moderatore Domenico Cialfi.
Sabato 19 settembre alle ore 21:00 concerto testimonianza in piazza Duomo con la partecipazione del maestro Francesco Morettini, Lorenzo Rinaldi e altri artisti. Al termine Ostensione della Santa Reliquia, preghiera e benedizione di mons. Giuseppe Piemontese, Vescovo di Terni Narni Amelia. Posti a sedere limitati, per prenotazioni 347 8575171.
Domenica 20 settembre ore 11.30 conclusione della festa con la messa solenne celebrata dal mons. Giuseppe Piemontese.
Nel pomeriggio in piazza Duomo il musical “Il genio della lampada” tratto dal Musical Aladdin — Corso di musical II livello ASD Beautiful Act.
In base alle disposizioni anti Covid19 le manifestazioni in piazza sono con posti limitati nel rispetto del distanziamento, per cui è necessaria la prenotazione per partecipare.

«Una festa legata a quel tesoro nascosto e non abbastanza noto, che è la Reliquia del preziosissimo Sangue di Gesù Cristo – ricorda il parroco della cattedrale don Alessandro Rossini – una piccola ampolla contenente alcune piccole gocce di sangue di Gesù che per svariate vicissitudini storiche, quelle più significative ben documentate e conservate nell’archivio della Cattedrale, è giunta sino a noi. Abbiamo pensato di riproporre in maniera solenne, all’intera popolazione della città l’antico rito della benedizione con la Sacra Reliquia, alla presenza del Vescovo Giuseppe, per invocare su tutti noi come in antichità, l’intervento divino, affinché la nostra città torni a risollevarsi, a vivere e a sperare in un futuro migliore ci allontani dalla peste del Covid 19. Quest’anno in particolare ricordiamo Flavio Gianluca, Flavio Gianluca, i due ragazzini morti a causa della droga, che sarà anche il tema dei dibattiti e convegni per sensibilizzare i giovani e le famiglie sul dramma della droga, sulla superficialità con cui vengono affrontate le fragilità di adolescenti e giovani, non ultimo il problema dell’emergenza educativa delle giovani generazioni».

Città di Castello – apertura del settimo centenario della morte di beata Margherita da Castello

Domenica 13 settembre nella piazza principale di Mercatello sul Metauro la solenne concelebrazione eucaristica presieduta da mons. Giovanni Tanti, arcivescovo di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado, ha dato inizio in maniera pubblica alle celebrazioni per il settimo centenario della morte di Beata Margherita da Castello, nata alla Metola nel 1287.
Era presente una delegazione della diocesi tifernate guidata dal vescovo mons. Domenico Cancian che già nello scorso mese di aprile aveva presieduto un’analoga celebrazione nella chiesa tifernate di San Domenico che era stata trasmessa in streaming a causa delle restrizioni sanitarie durante in tempo di pandemia.
A Mercatello è stata ricordata la beata venerata come patrona dei disabili nelle due diocesi.
Il programma dell’anno centenario, stravolto a motivo della pandemia, è ancora da definire nei dettagli. Un comitato composto dai rappresentanti delle diocesi di Città di Castello e di Ubino-Urbania-Sant’Angelo in Vado sta definendone i particolari.
Continua intanto presso la Congregazione per le Cause dei santi l’iter per il processo di canonizzazione.
La chiusura dell’anno centenario è prevista per domenica 9 maggio 2021 a Città di Castello.

Assisi – Cortile di Francesco dedicato a “Oltre i confini” si terrà dal 18 al 20 settembre al Sacro Convento con il ministro Gualtieri e la senatrice Segre

La Senatrice, Liliana Segre, e il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, parteciperanno alla sesta edizione del Cortile di Francesco. Domenica 20 settembre alle 17 nella piazza inferiore di San Francesco il Ministro terrà un incontro, con il direttore de La Stampa, Massimo Giannini, dal titolo: “L’economia dopo Covid”. La Senatrice a vita dialogherà, in video collegamento da Milano, venerdì 18 settembre alle 21 con il direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, padre Enzo Fortunato.

Sabato alle 17.30 la direttrice de La Nazione, Agnese Pini, condurrà la tavola rotonda su geopolitica, economia e ambiente con l’Amministratore Delegato ENI, Claudio Descalzi, l’Amministratore Delegato TIM, Luigi Gubitosi, l’Amministratore Delegato Alitalia, Fabio Maria Lazzerini, e l’Amministratore Delegato Ferrovie dello Stato Italiane, Gianfranco Battisti.

Al Cortile di Francesco oltre 20 incontri su ambiente, economia, architettura, francescanesimo, filosofia e arte. L’evento si terrà dal 18 al 20 settembre ad Assisi e parteciperanno tra gli altri: il Direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze, Eike Schmidt, la Presidente del WWF Italia, Donatella Bianchi, il Direttore Generale OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus (in collegamento da Ginevra), l’economista, Tito Boeri (in collegamento da Milano), lo storico, Franco Cardini, il professore Filosofia e Etica dell’informazione all’Oxford University, Luciano Floridi (in collegamento), e il Direttore de L’Espresso, Marco Damilano.

L’edizione 2020, dal titolo “Oltre i confini”, prenderà il via il 18 settembre alle 17 con la mostra Francescanesimo e Economia con un incontro al quale parteciperà il Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti, che aprirà ufficialmente il Cortile di Francesco.

Sarà possibile partecipare, in base alle norme anti Covid, agli eventi che si terranno ad Assisi. Tutti gli incontri saranno anche trasmessi in diretta e on demand sulle piattaforme digitali (sito, social network, YouTube etc..). Per questa edizione speciale sono previsti interventi in presenza e in streaming.

Il programma e tutte le informazioni su come partecipare sono disponibili sul sito www.cortiledifrancesco.it .

L’evento è organizzato dal Sacro Convento di Assisi e dell’Associazione Oicos riflessioni, in collaborazione con il Pontificio Consiglio della cultura e con il sostegno della Regione Umbria, punta ad offrire uno spazio di incontro alternativo oltre i confini.

Assisi – consegna lettera pastorale. Mons. Sorrentino: “La forza delle relazioni per ricominciare ad evangelizzare”

“C’è bisogno di una Chiesa che reimpari la logica delle origini quando l’amore diventò concretezza di relazioni”. Lo ha detto il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, domenica 13 settembre alla celebrazione eucaristica nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, durante la quale sono stati ordinati diaconi: Matteo Renga, Osvaldo Pompili e Flavio Cardinali e consegnata la lettera pastorale.

Il vescovo ha poi illustrato i punti salienti della lettera pastorale “Al di sopra di tutto, l’amore” che ha aperto ufficialmente il triennio dedicato alla carità. “Guarire l’amore”, “Tessere relazioni”, “Carità politica”, saranno i temi che verranno affrontati rispettivamente il primo, secondo e terzo anno.

“Nella via che vi suggerisco in questo triennio – ha detto –, al primo anno ho messo, non a caso, la guarigione del cuore, la guarigione del nostro amore, per noi stessi, perché facciamo fatica anche ad amarci sul serio. Per amarci sul serio dobbiamo sentirci amati, sentire che la vita è tutta un dono. Nella misura in cui nasce il grazie, nella misura in cui la nostra vita diventa Eucarestia allora diventiamo capaci di amare. Il comandamento dell’amore nasce dall’esperienza dell’amore, nasce dal Dio amore”.

Rivolgendosi ai futuri diaconi ha detto “Cari Matteo, Osvaldo e Flavio che state per ricevere questo grande dono tra tutti gli altri doni della vostra vita. Un dono che concentra in maniera sacramentale quello che è vero per tutti noi, quello che già finora avete vissuto, ma che da oggi dovete vivere in maniera ancora più forte, evidente e coinvolgente. Nel secondo anno del triennio della carità – ha aggiunto il vescovo – affronteremo il tema delle relazioni dentro la famiglia, nella famiglia spirituale, nella società. Voi cari diaconi siete fatti per questo, per esprimere in maniera concentrata, sacramentale ciò che tocca a tutti noi. Avete un dono grande lo ricevete oggi, qui sotto lo sguardo di Maria, alla Porziuncola; lo ricevete con l’incoraggiamento di Francesco. Imparate a cantare il suo Cantico. Cominciate anche voi le vostre giornate lodando il Signore e cantando il suo amore. Verrà poi dal profondo del cuore il bisogno di rendere questo amore concreto e premuroso ”.

Dopo l’omelia sono seguite le interrogazioni e la promessa di obbedienza, l’imposizione delle mani da parte del vescovo sul capo degli eletti e la preghiera di ordinazione. Sono seguiti i riti esplicativi con la vestizione degli abiti diaconali, la consegna del libro dei Vangeli e l’abbraccio di pace tra il vescovo e ciascun ordinato.

Inizio nuovo Anno scolastico – la lettera-messaggio augurale della Commissione regionale per l’educazione, la scuola e l’università. «È necessario uno spirito di dialogo, di comunione di collaborazione che deve animare innanzitutto la politica…»

«L’anno nuovo presenta aspetti problematici sotto il profilo organizzativo-sanitario. Ma abbiamo potuto sperimentare, nella scorsa primavera, la reazione positiva da parte di tutte le componenti scolastiche in dialogo e in collaborazione costante con le famiglie affinché la scuola, anche in condizioni straordinarie, potesse svolgere il suo servizio». E’ quanto evidenziano l’arcivescovo mons. Domenico Sorrentino, vice presidente della Ceu e delegato dei Vescovi umbri per l’educazione, la scuola e l’università, e la prof.ssa Annarita Caponera, coordinatrice dell’omonima Commissione Ceu, nella lettera-messaggio augurale per l’inizio del nuovo Anno scolastico (il testo integrale è pubblicato sul sito: www.chiesainumbria.it) rivolto a tutte le componenti del mondo della scuola.

Da questa crisi una sfida positiva. «Quello che abbiamo vissuto nei momenti più duri ci dà fiducia – proseguono mons. Sorrentino e la prof.ssa Caponera –. Senza negare il disagio e la fatica, abbiamo potuto costatare che si può lavorare insieme con intelligenza, buona volontà e spirito di sincera collaborazione per mantenere alto il livello delle nostre istituzioni scolastiche. Da una crisi possiamo uscire peggiori o migliori, ha detto papa Francesco. Noi credenti sappiamo che anche nei momenti difficili Dio non manca di stare al nostro fianco e ci aiuta a rinnovare tutte le cose. Ma anche al di là della fede tutte le persone di buona volontà possono vedere in questa crisi una sfida positiva da raccogliere per migliorare, rinnovare e far maturare. È necessario uno spirito di dialogo, di comunione di collaborazione che deve animare innanzitutto la politica, in modo particolare quando si tratta della scuola, tutta orientata al bene dei giovani che sono il nostro futuro più prezioso».

La Scuola e l’“Economia di Francesco”. La Commissione Creusa coglie l’occasione per ricordare anche un tema già «additato lo scorso anno, quello del rapporto tra l’economia e la formazione delle giovani generazioni. L’iniziativa del Papa (The Economy of Francesco, n.d.r.) di convocare ad Assisi giovani economisti di tutto il mondo è stata rinviata a causa della pandemia, ma conserva tutta la sua attualità, anzi, è ancora più significativa, se guardiamo alle ripercussioni sociali della crisi economica in atto. Tutto ci invita a ripensare ai modelli di sviluppo basati solo sul profitto e sulla finanza, mentre dovremmo educare sempre di più le persone a riconsiderare il proprio stile di vita e ad aprire nuove strade di sviluppo anche dal basso. Crediamo che la Scuola possa giocare un ruolo fondamentale nel sensibilizzare tutti a questi temi, incoraggiando un approccio non limitato a facili slogan».

Essere creativi, l’esempio di santità di Carlo Acutis. La lettera-messaggio augurale si conclude ricordando «un evento di grazia che si terrà il prossimo 10 ottobre nella città di San Francesco ossia la beatificazione del giovane Carlo Acutis, un ragazzo normale, uno studente come tanti (che prendeva persino qualche nota a scuola come ricorda una sua insegnante), ma che ha saputo realizzare, nella sua breve vita (è morto all’età di 15 anni nel 2006 per una malattia fulminante), grazie alla forza della fede e della preghiera, l’ideale che tanti giovani portano nel cuore: essere creativi, sognare in grande, fare progetti, realizzare esperienze significative per la propria crescita e per il bene degli altri: in buona sostanza, com’egli amava dire, essere originali, non fotocopie!»

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LETTERA ANNO SCOLASTICO 2020 – 2021 (word)

Perugia – ordinati dal cardinale Bassetti sei nuovi diaconi transeunti in preparazione al loro sacerdozio. Il presule: «Questi sei figli sono il frutto della maternità della Chiesa»

Nella basilica di San Domenico di Perugia, nel rispetto delle disposizioni per il contenimento del contagio da Covid-19, il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, nel giorno della Festa diocesana della Madonna delle Grazie e di avvio del nuovo Anno pastorale, ha ordinato diaconi transeunti sei giovani seminaristi perugini. Si tratta di Samy Cristiano Abu Eideh, Vittorio Bigini, Daniele Malatacca, Emmanule John Olajide Boluwatife, Simone Strappaghetti e Michael Tiritiello, che il prossimo anno diventeranno sacerdoti dopo aver ultimato gli studi presso il Pontificio Seminario Regionale Umbro “Pio XI” di Assisi. Nell’introdurre la celebrazione eucaristica il cardinale ha commentato: «Chissà da quanto tempo questa stupenda basilica domenicana non aveva visto tante persone riunite, pur nel rispetto delle regole che ci sono richieste, per una celebrazione così significativa. Questi sei figli che stanno dinanzi a me sono il frutto della maternità della Chiesa».

La Chiesa è madre e lo ha sottolineato il cardinale nel ricordare che «la Chiesa genera i suoi figli attraverso il battesimo e il sacramento dell’Ordine e li costituisce padri e maestri della comunità. E’ per questo che all’inizio abbiamo invocato lo Spirito Santo, perché opera sempre delle creazioni nuove e questi figli saranno generati al primo grado del sacramento dell’Ordine e saranno totalmente al servizio del popolo di Dio. Ecco perché voi popolo di Dio avete questo senso dell’importanza e della bellezza della necessità delle vocazioni, perché altrimenti chi darebbe l’Eucaristia domani, chi darebbe i sacramenti, chi ci accompagnerebbe al Signore all’ultimo respiro della nostra vita? Grazie figli per aver già detto con il cuore il vostro sì per questa grazia al diaconato e che lo ripeterete tra poco al Signore dinanzi al popolo di Dio».

Risposta generosa alla chiamata del Signore. «Carissimi Daniele, Emanuel, Micheal, Samy, Simone e Vittorio. Una doppia consolazione pervade la mia anima, in questa solenne e indimenticabile celebrazione – ha esordito il cardinale nell’omelia –. Vi confesso che, in 26 anni di episcopato, non mi era mai accaduto di poter consacrare, insieme, sei diaconi di una stessa diocesi, tutti candidati all’ordine del Presbiterato. L’altro motivo di grande emozione è dato dal fatto che il Vescovo, che stasera vi consacra, da più di tre anni avrebbe dovuto essere emerito; perciò, fin da quando entraste in seminario, vi ho sempre detto “sarà un altro Vescovo ad imporvi le mani”. Ma è sempre la Provvidenza del Signore che tutto dispone. Sono convinto di conoscervi abbastanza perché, nei primi vostri anni di seminario, venivo spesso ad incontrarvi. Da sempre, e lo dico con grande sincerità, ho avuto la percezione che fosse il Signore a chiamarvi e devo constatare che la vostra risposta è stata generosa».

Sostenuti da un amore forte a Cristo. «Cosa ho notato in voi durante gli anni della formazione? – si è chiesto il presule –. Nonostante le fragilità, che accompagnano sempre la nostra vita cristiana, vi ho visti sostenuti da un amore forte: non un amore di pelle, tumultuoso e incostante, come spesso è quello degli adolescenti, ma pacato, sereno, forte, davvero capace di muovere le vostre persone e di saziarle. È questo amore personalissimo a Gesù Cristo che, ne sono certo, vi ha sostenuto ed ha motivato la vostra scelta. È questo amore a Gesù che vi farà prendere in mano la Bibbia e vi farà sostare, come Maria di Betania, ai piedi del Maestro, mentre Lui vi parla ed ammaestra. L’amore a Cristo vi farà altresì prendere in mano la Liturgia delle Ore, con quotidiana fedeltà, per parlare allo Sposo con la voce della Sposa e per portare davanti a Dio la lode, il gemito, l’attesa, la speranza della nostra Chiesa e di tutta l’umanità. Questo stesso amore, carissimi Daniele, Emanuel, Michael, Samy, Simone, Vittorio, vi farà accostare con passo generoso e trepido, al cammino dei bambini, dei giovani, degli adulti, degli anziani e soprattutto delle famiglie, per essere fratelli ad ogni generazione e farvi “tutto a tutti, allo scopo di guadagnare sempre qualcuno alla causa del Vangelo”».

Varcare sempre la porta di Cristo. «Soltanto la tenerezza dell’amore di Cristo – ha proseguito il cardinale – vi porterà a percorrere ogni geografia umana, ad essere cittadini delle regioni della gioia, come di quelle del pianto, non per celare il vostro volto sotto maschere di occasioni, ma per essere per ciascuno la visibilità di Dio. Solo la forza unitiva dell’amore a Cristo vi impedirà, domani, da presbiteri, di essere solitari, di isolarvi nelle vostre parrocchie, ma vi spingerà a camminare con la chiesa locale, a costruire un rapporto significativo e fraterno con gli altri preti e col Vescovo. Ve lo ripeto, varcate sempre quella porta che è Cristo per consegnarvi a Lui totalmente e offrirgli con semplice e disarmante verità la vostra vita. Cari candidati al diaconato, carissimi sacerdoti qui presenti, consacrati e consacrate, famiglie, se noi non varchiamo quella porta che è Cristo, siamo tutti dei falliti davanti a Dio, a noi stessi, e a tutte le attese che i fratelli ci presentano. Ma se, nonostante i vostri limiti, voi cari figli sarete innamorati di Cristo, anche fra i ghiacciai del Polo Nord, come diceva il Vescovo Tonino Bello, potrete far ardere i vostri sarmenti. E questo amore vale ben più della pastorale, della morale, della teologia, del ministero stesso, anche se tutto ciò occorre».

La nostra Madonna della Grazie, ha detto il presule, rivolgendosi ai sei ordinandi, «vi orienti sempre a dire il vostro “eccomi”, nella fedeltà alla Parola, nell’offerta della vita, nell’inginocchiarvi, come il Maestro, per lavare i piedi ai vostri fratelli. Sia proprio Lei, la Vergine silenziosa e forte, ad aiutarvi a non avere mai paura. Non vi mancherà mai l’aiuto e il sostegno di San Domenico, San Francesco e della schiera dei santi e delle sante dell’Umbria».

Messaggio ai giovani. Avviandosi alla conclusione il cardinale Bassetti si è rivolto a tutti i giovani presenti dicendo loro: «Daniele, Emanuel, Micheal, Samy, Simone, Vittorio hanno corso, in questi anni, attratti dal volto di Cristo. Lo Spirito Santo vi spinga in questa corsa in avanti. La Chiesa ha bisogno del vostro slancio, delle vostre intuizioni, della vostra fede. Ne abbiamo bisogno tutti noi! E come dice papa Francesco: “quando arriverete dove noi non siamo ancora giunti, abbiate la pazienza e la bontà di aspettarci!”».

Assisi – l’Assemblea diocesana che dà il via al Triennio della carità. Mons. Sorrentino: “Crisi pesante, riaccendiamo il fuoco dell’amore”

“Come credenti dobbiamo cogliere i bisogni di un’umanità dolente. C’è un’esclusione sociale e un’economia che uccide”. Lo ha detto padre Giulio Albanese, missionario comboniano all’assemblea diocesana che si è svolta sabato mattina 12 settembre alla Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli. Nella sua relazione il religioso ha toccato diversi aspetti per parlare e approfondire il tema della carità al centro dell’incontro e tema portante del prossimo triennio della diocesi. “In questo momento storico abbiamo affermato il primato del business, del mercato sulla persona umana, abbiamo finanziarizzato tutto. È un’economia che ha bisogno di una redenzione, che è l’emblema di una crisi anche antropologica e dei valori. Ecco perché abbiamo bisogno di un’evangelizzazione della società a tutti i livelli. Oggi – ha aggiunto padre Albanese – siamo di fronte alla dialettica tra buoni e cattivi, una dialettica che non porta da nessuna parte, anzi porta al pregiudizio, a pensieri che si dissolvono in bolle di sapone. Dobbiamo contrastare il pensiero debole e per questo il discernimento è fondamentale. La vera sfida è quella della complessità. Nella complessità non c’è una risposta, ma l’avvio di percorsi e di processi per contrastare il pensiero debole. L’unico statista che ha capito questo è papa Francesco. Siamo di fronte a rigurgiti di sovranismo, regionalismo, provincialismo che sono il contrario della fraternità. La povertà deve essere aperta alla condivisione”. Tra i temi affrontati da padre Albanese c’è stato anche quello della mobilità umana. “È una realtà del nostro tempo che può avere degli aspetti problematici, ma anche dei vantaggi e c’è sempre stata. Bisogna riflettere e capire che c’è un bene comune una res pubblica che ci appartiene. Chi è il prossimo? Il prossimo siamo noi. Siamo noi che dobbiamo essere prossimi agli altri. Come credenti dobbiamo cogliere i bisogni di un’umanità dolente. Dobbiamo dare voce a chi non ha voce”.

Dopo il dibattito è seguito l’intervento del vescovo diocesano monsignor Domenico Sorrentino che ha spiegato il piano pastorale. “Guarire l’amore”, “Tessere relazioni”, “Carità politica”, saranno i temi che verranno affrontati rispettivamente il primo, secondo e terzo anno. “Dobbiamo ripartire con un grande slancio – ha detto il vescovo – perché la crisi è grande e in qualche aspetto somiglia molto alla crisi originaria. Non sappiamo più perché sperare, che cosa sperare anche in termini di solidarietà con le future generazioni e con il cosmo. Vorrei che questi tre anni, che sono anche gli ultimi in cui sarò in mezzo a voi, siano all’insegna di un amore travolgente, infiammante e infiammato. In tre anni si può costruire un mondo. Gesù la Chiesa l’ha poggiata su tre anni di ministero. La società ormai ci mette alle corde. Il Covid è stato un fotografo del nostro futuro se non ci rimettiamo in carreggiata con l’ardore di Gesù e della prima comunità”.

Domenica 13 settembre nella Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli, durante la celebrazione eucaristica delle ore 16, ci sarà l’ordinazione diaconale di Flavio Cardinali, Osvaldo Pompili e Matteo Renga. Al termine della santa messa il vescovo consegnerà la lettera pastorale intitolata “Al di sopra di tutto, l’amore”.

Perugia – il cardinale Bassetti traccia le linee-guida del nuovo anno pastorale. Al centro dell’azione: famiglia, giovani, nuovo stile di evangelizzazione, creatività dello Spirito.

«Solo camminando sulla stessa strada, solo attraverso la profonda sintonia, solo con scelte e proposte condivise nel clero, e tra clero e laici, possiamo rendere incisivo l’annuncio evangelico». Lo evidenzia il cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, nell’intervista rilasciata al settimanale cattolico umbro La Voce (in edicola questo fine settimana e consultabile su: www.lavoce.it). A porre alcune domande al cardinale sull’avvio del nuovo Anno pastorale 2020-2021, nel tempo del Covid-19, è il sacerdote Francesco Verzini, neo giornalista pubblicista, a margine del recente incontro mensile di formazione rivolto ai giovani presbiteri dell’Archidiocesi perugino-pievese.

Superare il clericalismo. «La Chiesa non può essere un corpo senza armonia – sottolinea il cardinale –, altrimenti quale testimonianza darebbe di sé stessa? La sinodalità, però, è preceduta necessariamente dal superamento del clericalismo, da parte anzitutto dei presbiteri e dei diaconi». Il presidente della Cei è convinto anche della necessità «del passaggio da una pastorale concentrata nelle mani del clero a una pastorale condivisa con il laicato, dal ‘progetto’ fino alla ‘verifica’. Il clericalismo va anche superato tra i laici collaboratori: l’ambito pastorale nel quale si opera non può essere una ‘proprietà privata’ nella quale si fa e disfa a piacimento, ma il luogo dove si è al servizio degli altri, e non al di sopra degli altri; come il luogo nel quale promuovere i carismi di ciascuno».

Famiglia e giovani. Le priorità per il cardinale da porre al centro del nuovo Anno pastorale sono: famiglia e giovani. «Sono questi i due ambiti nei quali si fa pressante la richiesta di un nuovo stile di evangelizzazione – sottolinea Bassetti –, che sappia restituire alle famiglie cristiane la consapevolezza di essere ‘Chiesa domestica’, e che il primario compito di trasmissione della fede spetta a loro. Ricordo le parole di san Giovanni Paolo II: ‘Famiglia, diventa ciò che sei». Riguardo ai giovani, aggiunge il presule, «va rinnovato il nostro impegno verso le giovani generazioni, affinché attraverso gli oratori, così come attraverso i percorsi post-cresima, o le varie attività pastorali e di evangelizzazione a loro dedicate, possano rinsaldare quel legame con la Chiesa che spesso inizia a deteriorarsi proprio con la conclusione dell’iniziazione cristiana».

Creatività dello Spirito. Soffermandosi sulle parrocchie, in questo tempo di ripartenza, il cardinale Bassetti ricorda che «più volte durante il lockdown, così come alla ripresa delle celebrazioni con partecipazione di popolo, ho richiamato alla responsabilità di ciascuno. La tutela della salute pubblica è un dovere anche del cristiano. Non si può pensare di riprendere le attività pastorali, noncuranti delle indicazioni da parte degli organi di governo affinché venga contenuto il contagio da Covid-19. Allo stesso tempo, però, la nostra preoccupazione non dovrà essere solo quella della sicurezza, ma anche di dare inizio a un nuovo anno pastorale con quella creatività che viene dallo Spirito, affinché la testimonianza evangelica sia incisiva e fruttuosa».

Perugia: Il 12 settembre, festa della Madonna delle Grazie, avvio del nuovo Anno pastorale con il rito della “calata” del Sant’Anello e l’ordinazione diaconale di sei seminaristi

Il 12 settembre, giorno in cui la Chiesa celebra il Santissimo Nome di Maria, per la comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve segna l’avvio del suo nuovo Anno pastorale (2020-2021). E’ il giorno della festa la Madonna delle Grazie la cui venerata icona è dipinta su una delle colonne della cattedrale di San Lorenzo (opera attribuita a un allievo del Perugino). Alle ore 10.30 si terrà il rito della “calata” del Sant’Anello.

Il Sant’Anello. E’ la reliquia ritenuta dalla pietà popolare l’anello con cui la Beata Vergine Maria fu sposata a san Giuseppe, custodita nel prezioso reliquiario di argento e rame conservato in una cassaforte posta a otto metri d’altezza sopra l’altare della cappella del Sant’Anello. La cassaforte è protetta da una serie di grate e sportelli in metallo che vengono aperti con 14 chiavi in possesso delle autorità municipali (sette) e religiose (cinque), del Nobile Collegio del Cambio e del Collegio della Mercanzia (una ciascuna), a testimonianza dell’importanza di questa reliquia non solo religiosa ma per l’intera storia della città di Perugia.

La Confraternita. “Custode” del Sant’Anello è la quattrocentesca Venerabile Confraternita del Santissimo Sacramento, di San Giuseppe e del Sant’Anello della cattedrale di San Lorenzo, ricostituita nel 2016 e che recentemente ha rinnovato il suo Consiglio. Lo scorso 7 settembre l’Assemblea dei confratelli, composta in gran parte da giovani, si è riunita rieleggendo alla carica di priore l’avvocato Roberto Tittarelli. Gli altri componenti del Consiglio sono: Tommaso Vicarelli, vice priore; Francesco Tugliani, camerlengo; Fabio Ercoli, segretario; Federico Poggianti, provveditore; don Riccardo Pascolini, cappellano; don Simone Sorbaioli, custode. Il 12 settembre, in occasione della “calata”, si terrà in San Lorenzo il rito della vestizione di un nuovo membro della Confraternita, Emanuele Pettini.

L’ordinazione diaconale. La festa della Madonna delle Grazie culminerà con la celebrazione eucaristica dell’ordinazione di sei seminaristi perugini a diaconi transeunti, presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti, nella basilica di San Domenico di Perugia, sabato 12, alle ore 17. Samy Cristiano Abu Eideh, Vittorio Bigini, Daniele Malatacca, Emmanule John Olajide Boluwatife, Simone Strappaghetti e Michael Tiritiello saranno ordinati diaconi, in vista del loro sacerdozio (il prossimo anno), per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria del cardinale Bassetti, nella basilica di San Domenico, la chiesa più capiente di Perugia, per consentire un’ampia partecipazione di fedeli nel rispetto delle disposizioni contro il contagio da Covid-19.

Assisi – ordinazione diaconale a Santa Maria degli Angeli. Il vescovo consegna la lettera pastorale sul triennio della carità

La comunità diocesana si appresta a vivere una domenica di intensa spiritualità liturgica, con la celebrazione dopo il lockdown delle prime cresime a Gualdo Tadino e l’ordinazione di tre diaconi nella Basilica di Santa Maria degli Angeli.
Nella mattinata del 13 settembre alle ore 10 il vescovo celebrerà la santa messa nella chiesa di San Giuseppe Artigiano a Gualdo Tadino conferendo il sacramento della confermazione ai giovani che non l’hanno potuta ricevere nei mesi scorsi a causa della pandemia.
“È un grande segno di speranza poter ripartire insieme – afferma il vicario generale don Jean Claude Kossi Anani Djidonou Hazoumè – . Con i sacerdoti dopo questa pausa forzata ridiamo vita alle nostre parrocchie anche a seguito degli incontri avuti con il nostro vescovo”.

L’altro importante momento di festa comunitaria si vivrà alle ore 16 nella Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli con l’ordinazione di Flavio Cardinali, Osvaldo Pompili e Matteo Renga. Durante la santa messa il vescovo consegnerà la lettera pastorale intitolata “Al di sopra di tutto, l’amore” che aprirà ufficialmente il triennio dedicato alla carità, al centro dell’assemblea diocesana in programma sabato 12 settembre a partire dalle ore 9 alla Domus Pacis. La celebrazione della santa messa di domenica 13 settembre sarà trasmessa in diretta dalla WebTV del sito www.porziuncola.org e su Maria Vision (canale 602). Qui di seguito il profilo dei tre futuri diaconi.

Matteo Renga ha 26 anni ed è originario della frazione assisana di Torchiagina. La sua vocazione nasce in seno alla comunità parrocchiale di origine. Subito dopo aver ricevuto il sacramento della Confermazione inizia a collaborare con il gruppo dei catechisti e con il coro parrocchiale. Frequenta il liceo scientifico ad Assisi ed approfondisce la propria fede e la propria vocazione grazie al gruppo giovani parrocchiale. Partecipa anche a molti eventi organizzati dalla Pastorale Giovanile diocesana – con la quale tuttora collabora – tra cui la Giornata Mondiale della Gioventù a Madrid nel 2011 e a Rio de Janeiro nel 2013. Terminata la maturità, si iscrive alla facoltà di Infermieristica di Perugia, ma la visita di Papa Francesco ad Assisi il 4 ottobre 2013 cambia la sua vita. Dopo quella giornata Matteo trova il coraggio di capire meglio la sua vocazione, grazie all’aiuto di don Antonio Borgo e di don Orlando Gori. Il 7 gennaio 2014 entra presso il Pontificio Seminario Regionale Umbro. Negli anni di seminario svolge il suo tirocinio pastorale nella parrocchia di S. Matteo, apostolo, in Cannara, di S. Benedetto in Gualdo Tadino, e da un anno collabora nella parrocchia S. Maria Assunta in Valfabbrica, dove si occupa in modo particolare dell’oratorio, della catechesi e dei gruppi giovanissimi e giovani della parrocchia.
Flavio Cardinali nasce a Terni nel 1982 e vive a Castelnuovo. Sin da bambino partecipa attivamente alle attività organizzate nella sua parrocchia di appartenenza, frequentando l’oratorio e non mancando mai alle celebrazioni della messa domenicale, servendo all’altare come ministrante. Con il trascorrere degli anni sente crescere in lui il grande desiderio di approfondire maggiormente gli studi teologici e la sacra scrittura. Il servizio ai malati, l’adorazione eucaristica, i centri di ascolto, i gruppi di preghiera tracciano il suo cammino di fede che lo conduce all’ordinazione diaconale. Il 15 agosto 2008 si unisce in matrimonio con Gloria Grandoni, insegnante di religione. Dal loro amore nascono due bambine: Angelica (8 anni) e Anna (4 anni).
Osvaldo Pompili nasce ad Assisi nel 1956 e vive a Palazzo. Fin dalla più tenera età frequenta la parrocchia, anche come chierichetto. In questo ambiente, nel corso degli anni, conosce molti amici, sacerdoti e religiosi. Grazie all’invito di un frate, padre Mauro Angelini, il quale gli consiglia di partecipare al corso delle “Dieci Parole”, inizia un rinnovato cammino di fede. Questo semplice invito diventa un impegno piacevole, che lo appaga: la giusta arma per vincere la sua timidezza. Grazie a padre Luca Paraventi vive degli anni di preparazione intensi, partecipando al quadriennio della Scuola Teologica a Foligno, maturando, così, il desiderio di certificare un impegno diventato parte della sua vita. L’amicizia e la frequentazione con il teologo don Oscar Battaglia accentua ulteriormente questo suo desiderio che lo porta oggi all’ordinazione diaconale.