Assisi – al Sacro Convento la mostra fotografica sulla Chartula di San Francesco

Inaugurata il 1° agosto 2024, presso il chiostro superiore di Sisto IV della Basilica di San Francesco in Assisi, la mostra fotografica dal titolo “Incontri che lasciano il segno. La chartula scritta da san Francesco a La Verna”. L’iniziativa rientra nel programma delle celebrazioni dell’anno in corso per l’ottavo centenario delle stimmate che Francesco ricevette sul monte della Verna nel 1224.

A seguito di questo evento Francesco compose su un foglietto di pergamena – una chartula, appunto – le Lodi a Dio altissimo, preghiera di straordinaria bellezza che esprime l’ineffabile esperienza mistica de La Verna. Sul lato opposto scrisse la Benedizione a frate Leone, suo caro amico rimasto al fianco di Francesco fino agli ultimi anni della sua vita, corredata dalla sua celebre firma con il Tau.

La reliquia è conservata presso il Sacro Convento e una sua copia autentica è esposta nella cappella di San Nicola, nella chiesa inferiore della Basilica.

La mostra permetterà di conoscere la reliquia conservata presso il Sacro Convento – di cui una copia autentica è esposta nella cappella di San Nicola, nella chiesa inferiore della Basilica – e, attraverso di essa, scoprire più approfonditamente lo stesso san Francesco, la sua personalità e la sua testimonianza di vita cristiana e di fraternità universale. Il percorso espositivo, lungo il perimetro del chiostro, si compone di 11 pannelli in italiano e di altrettanti per le traduzioni in inglese e spagnolo e propone un viaggio nella vita di Francesco, in particolare nel soggiorno a La Verna, per contestualizzare l’origine della chartula. Successivamente si propone un’analisi dettagliata del biglietto e in particolare della scrittura di Francesco, facendo anche una ricostruzione dei cambiamenti subiti nel corso dei secoli, per gli interventi di frate Leone e per il deterioramento causato dal tempo. Nella parte finale si dedica uno spazio anche alla lettera di Spoleto, l’altro documento autografo di Francesco arrivato ai giorni nostri, sempre indirizzato a frate Leone.